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USTA: per Forbes licenziamenti e forte indebitamento produrrano un budget limitato in futuro

La rivista statunitense Forbes (uno dei media più importanti su temi economici) ha dedicato un breve articolo alla delicata situazione finanziaria  della USTA, in crisi per i devastanti effetti della pandemia in corso nel paese.

Due giorni fa la United States Tennis Association ha annunciato che taglierà 110 posti di lavoro e chiuderà il suo ufficio di White Plains, New York, come effetto di una profonda spending review causata dall’epidemia di coronavirus. L’USTA ha individuato oltre 20 milioni di dollari di risparmi istituendo riduzioni salariali a carico della direzione e circa 100 dipendenti.

La domanda chiave per l’USTA resta però l’argomento più caldo della settimana (e forse, dell’intera annata 2020): gli US.Open si giocheranno quest’anno? L’anno scorso la USTA ha generato entrate per $ 485 milioni, di cui $ 400 milioni dall’Open della “grande mela”. Nel 2019, circa 850.000 persone hanno partecipato al torneo, dalle qualificazioni alle finali. Circa i due terzi di quei 400 milioni di dollari provengono dagli sponsor dell’Open e dagli incassi generati dalle spese le pubblico (biglietti, acquisti vari). Nel 2019, l’USTA ha registrato un disavanzo dei ricavi operativi rispetto ai costi operativi di $ 9,2 milioni.

Ma le prospettive per gli US Open di quest’anno, ancora in programma per la fine di agosto, sono assai incerte. Una delle ipotesi sul tavolo è la disputa dell’evento senza fan sugli spalti. Una sostanziale perdita di entrate per la USTA renderebbe più difficile per l’organo di governo gestire i suoi debiti, stimati in $ 680 milioni, molti dei quali sono relativi al costoso rinnovo del complesso e alla copertura dell’Ashe, per circa $ 600 milioni. Poiché parte del debito richiede solo il pagamento degli interessi sui prestiti nei primi anni, le obbligazioni della USTA aumenteranno sostanzialmente nei prossimi anni. Ad esempio, i pagamenti principali dovrebbero essere di $ 18 milioni quest’anno e $ 19 milioni nel 2021, ma aumenteranno a $ 46 milioni nel 2022 e $ 29 milioni nel 2023. Un peso davvero importante da sopportare senza entrate certe.

Ad aprile, nonostante l’altissima probabilità della pandemia di mettere in ginocchio l’econimia negli Stati Uniti, Fitch ha assegnato al debito della USTA un rating “A” con una prospettiva “stabile”. Afferma Fitch: “Mentre gli impatti della pandemia di coronavirus possono portare a una significativa interruzione o anche cancellazione degli US Open di quest’anno, stringenti alleanze finanziarie e protezioni contrattuali contro il flusso di cassa del NTC (National Tennis Center) sono fattori di credito positivi per i titoli classificati”.

In altre parole, uno dei motivi per cui il debito è valutato così alto è perché gran parte delle entrate National Tennis Center devono essere destinate al pagamento del debito prima che possa essere utilizzato per qualsiasi altra cosa, come il personale. Ciò suggerisce che la USTA sarà costretta a mantenere un budget assai limitato per diverso tempo se gli US Open 2020 verranno cancellati. Quindi meno investimenti per lo svilupppo del tennis in paese.

Marco Mazzoni


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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