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Musetti “Il mio colpo è il rovescio lungo linea”. Vero, ma c’è molto altro (di Marco Mazzoni)

“Il mio colpo migliore credo sia il rovescio ad una mano, soprattutto lungo linea. Ho migliorato molto il colpo stando dietro la riga di fondo campo, questo ha permesso di fare un salto di qualità a tutto il mio gioco”. Lorenzo Musetti ha commentato così la bella vittoria di ieri al suo esordio nel Masters 1000 di Miami. L’americano Mmoh era un avversario alla portata dell’azzurro, ma con quel “fisico bestiale” e conoscendo alla perfezione le condizioni di gioco di Miami e quel tipo di campo, era un avversario non così banale. Musetti ha giocato una buona partita, elevando al massimo la sua qualità e intensità nelle fasi che contano.

È davvero presto per fare un’altra analisi del gioco di Musetti, aspettiamo ancora qualche match per valutare la sua evoluzione in quest’inizio di stagione ATP dopo la parentesi Challenger. Evoluzione notevole, in moltissimi aspetti. Ma quel che vorrei già sottolineare, e che ritengo assai superiore rispetto al bellissimo rovescio ad un mano di Lorenzo, è la sua capacità di giocare bene, anzi benissimo, nei momenti importanti. “Una qualità che ti dà madre natura” sottolineava in telecronaca l’ottimo Paolo Bertolucci su Sky, giustamente.

Se andiamo a prendere le varie componenti necessarie a forgiare un grande giocatore o un campione, l’elenco può essere discretamente lungo. Imprescindibili sono un’eccellente tecnica di gioco, una qualità atletica importante, una forza mentale e lucidità che ti consente di giocare bene nei momenti chiave, con quest’ultimo aspetto per me decisivo. Puoi essere il tennista più potente e più veloce sulla terra, puoi avere i colpi più terrificanti, fluidi ed esplosivi, ma se non riesci a sentire il momento, gestire la tensione e vedere come piazzare la giocata, beh, tutto è inutile. Nella partita di ieri (e nella settimana magica di Acapulco), Lorenzo Musetti ha mostrato segnali importanti di possedere tutte queste qualità, inclusa l’ultima e più importante. Ha compiuto l’allungo alzando il livello, non sfruttando gentili regali dell’avversario. Quando è andato a servire per il match, con la tensione al massimo e con il rivale che ha provato l’ultimo disperato assalto, è crollato 0-40. Qua è venuto fuori il progetto di campione che cova in lui: 5 punti di fila, tra servizi precisi, diritti esplosivi, e soprattutto sul 30-40 un’improvvisa accelerazione di rovescio lungo linea – quella che gli piace tanto! – che ha illuminato la notte di Miami e flirtato con la riga, bellissima e imprendibile. Un grande rischio, un grande colpo, un’esecuzione impeccabile che testimonia tutta la freddezza, lucidità e classe di Lorenzo.

Riavvolgendo il nastro dei suoi ultimi incontri, è bello anche sottolineare come Musetti abbia affrontato avversari molto diversi tra loro.  Tennisti di grande intensità e pressione (Schwartzman), “picchiatori” che ti danno poco ritmo (Tiafoe), tennisti completi e creativi (Dimitrov), tennisti fortissimi sul piano atletico (Mmoh), campioni completi (Tsistipas). Lorenzo li ha affrontati tutti cercando di imporre il suo tennis ma allo stesso tempo trovando il modo di impensierirli con lucidità tattica, mettendoli a giocare in posizioni a loro scomode. È un altro segnale di grande qualità: il vero campione riesce ad imporre il proprio gioco ma è anche pronto a cambiare qualcosa perché il nostro amato tennis resta uno sport di situazione, saper gestire il momento e massimizzare l’equazione rischio-rendimento è decisivo al successo.

Il diritto è tornato stabile, cancellando i dubbi emersi nei primi Challenger stagionali, e anzi pare più versatile grazie ad un movimento con un’ovalizzazione maggiore che gli consente di coprire di più la palla all’occorrenza, senza però perdere di velocità quando entra deciso (c’è ancora da lavorare, e bene che sia così). Resta ancora parecchio arretrata la posizione nello scambio, credo fin troppo; soprattutto in risposta, dove parte davvero dietro. Lui ha “punch”, quindi riguadagna velocemente un po’ di campo, ma al salire del livello questa condotta è assai rischiosa (personalmente la lascerei a Nadal e Thiem… che hanno altre caratteristiche e potenza). Piace però vedere che anche nella vittoria di ieri, i momenti migliori nel suo match sono venuti proprio quando ha fatto il passo avanti andando ad anticipare e tagliare il campo. Ha sfruttato poche palle break, ma se l’è conquistate. Con l’esperienza, migliorerà anche in questo aspetto, decisivo.

Tante piccole cose nel tennis di Musetti, belle e preziose. Lorenzo sta facendo esperienze importantissime crescendo match dopo match. Il prossimo vs. Benoit Paire è sulla carta affascinante. Se il francese sarà con la testa in campo, potremo assistere ad uno spettacolo divino sul piano tecnico. Ma sarà soprattutto un bel test per l’azzurro visto che avrà di fronte un rivale tecnicamente fortissimo ma imprevedibile, che non ti dà mai ritmo, che può distrarti e innervosirti con il suo atteggiamento strafottente.

Marco Mazzoni


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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