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Le grandi sfide del passato: Quella sera che Parma fece piccola Mosca in Supercoppa

MODENA – Dopo la sconfitta rimediata nella prima edizione (1987/88) ad opera di un grande CSKA Mosca, la finale di Supercoppa europea 1988/89 offre alla Maxicono di Gian Paolo Montali l’opportunità di prendersi la rivincita dopo l’amara sconfitta rimediata nell’edizione precedente.
Soltanto qualche anno prima sarebbe stato impensabile parlare di rivincita, considerando il divario esistente tra la nostra pallavolo e quella sovietica. Nessun appassionato di pallavolo avrebbe potuto, anche soltanto immaginare, di poter sfidare l’orso sovietico ad armi pari, avendo trascorso decenni ad ammirare le prodezze di fuoriclasse assoluti quali Zaitsev e Savin, certi che a quei livelli noi non saremmo mai arrivati.

Alla fine degli anni ’80 però la pallavolo italiana sta vivendo un momento di grande crescita e non vi è nulla di meglio che mettersi alla prova sfidando il Club Sportivo Centrale dell’Esercito, il cui acronimo risponde a CSKA, un nome che, solo a sentirlo pronunciare, fa tremare le ginocchia.
Un match che promette di regalare il meglio che il volley continentale può proporre a livello di club. Lo scontro tra la grande tradizione sovietica, che da oltre un decennio la fa da padrona in Europa e nel mondo, e l’emergente scuola italiana che da qualche anno ha incominciato a dire la sua in Europa.

Una Maxicono, quella guidata in panchina da Gian Paolo Montali, tecnico in grande ascesa della nostra pallavolo, che arriva a questa finale di Supercoppa Europea reduce dalla recente vittoria della Coppa delle Coppe a Varkaus, in Finlandia.
Il “Monti” rispetto alla stagione precedente ha sostituito lo svedese volante Bengt Gustafsson con il fuoriclasse brasiliano Renan Dal Zotto, giocatore di classe sopraffina, e sta alternando il professore del muro Claudio Galli con l’autoctono ex Veico e Santal Gilberto “Pacio” Passani.

Dall’altra parte della rete il CSKA Mosca è a sua volta fresco vincitore della sua dodicesima Coppa dei Campioni, avendo sconfitto al palazzetto della Pace dell’Amicizia del Pireo con un netto 3-1 la Panini Modena di Julio Velasco. La squadra dell’esercito, la temutissima Armata Rossa. La più grande squadra di club di tutti i tempi, formata da atleti di straordinario valore quali Yuri Pantchenko, Andrej Kouznetsov, Yuri Sapega, Igor Runov, Alexander Sorokolet, Jaroslav Antonov, Dimitri Fomin e Valery Losev. A guidarli dalla panchina, un’icona della pallavolo sovietica del decennio precedente, quel Vladimir Kondra vero antesignano dei liberi della pallavolo che verrà.

Una squadra con un potenziale d’attacco infinito che ha nella potenza, nel muro granitico e nell’estrema regolarità le principali armi con cui cannibalizza regolarmente l’avversario di turno.
In Palaraschi di Parma, esaurito in ogni ordine di posto con oltre seimila persone sugli spalti a tifare Maxicono, è il miglior palcoscenico per questa grande sfida, attraverso la quale Parma cerca di entrare nella storia della pallavolo mondiale.

Gian Paolo Montali schiera un sestetto composto dal californiano di San Diego Dusty Dvorak al palleggio e Andrea Zorzi opposto. Marco Bracci e Renan Dal Zotto sono i due posti quattro deputati ad attaccare e ricevere, Passani – Giani rappresentano la coppia di attacco e muro al centro della rete.
I Sovietici rispondono con il mancino Losev al palleggio, un vero e proprio “giocatore di scacchi” per l’abilità con cui muove i suoi attaccanti sulla sua scacchiera nove per nove. Opposto a quest’ultimo, a randellare da zona due il terribile mancino Antonov, attaccante dotato di un’incredibile varietà di colpi. Il fuoriclasse Sorokolet e l’esperto Pantchenko sono i due schiacciatori – ricettori e la coppia di centrali Kouznetsov e Sapega, veri e propri universali d’attacco, chiude il sestetto.

Il primo parziale si apre con un attacco vincente del diciottenne Andrea Giani, per nulla intimorito dalla caratura dell’avversario, su una ricezione inviata direttamente nel campo Maxicono da parte di Kouznetsov, a testimonianza dell’aggressività a partire dal servizio con cui Gian Paolo Montali ha preparato la partita. I ducali, giocano senza alcun timore reverenziale contro i titolati avversari, e il muro fa buona guardia su Pantchenko e Antonov. Bracci e Zorzi non sbagliano un colpo in attacco e il funambolico Renan con micidiali secondi tempi in combinazione manda letteralmente in tilt il temutissimo e proverbiale muro sovietico. La prima frazione termina con un 15-9 per i ducali con un attacco da zona due di Zorzi non trattenuto dal muro sovietico.

Si va al secondo set con capitan Sorokolet che suona la carica con un attacco vincente, a testimonianza della voglia degli uomini di Kondra di riprendersi in mano la partita. CSKA che, per aumentare forza in attacco e muro, ha gettato nella mischia anche il gigante Igor Runov 203 centimetri di potenza, al posto di uno spento Yuri Pantchenko.
Il parziale si rivela combattutissimo con i sovietici che non mollano un pallone. Si gioca punto a punto fino al dodici pari quando un’invasione di Zorzi manda i sovietici sul 13-12. In un finale drammatico di set, sarà prima un ace di Bracci a riportare il set in parità, poi un grande attacco da quattro di Renan e regalare ai parmensi la prima palla set. Parziale che verrà chiuso sul 15-13 per gli uomini di Montali da un Andrea Zorzi in serata di grazia con un attacco da due, esattamente come nel set ball del primo set.

Due set a zero. La Maxicono con una prestazione fino a qui perfetta è vicina alla vittoria. Il traguardo sembra essere prossimo ma guai a rilassarsi contro una squadra sorniona e zeppa di fuoriclasse come quella di Sorokolet e compagni. Ma anche il terzo set parte sulla falsariga dei primi due, mettendo a tacere ogni dubbio sulla tenuta mentale dei parmensi.

La Maxicono è una macchina da guerra, con Andrea Giani in versione saracinesca a muro, Dusty Dvorak che orchestra i suoi attaccanti come nemmeno Riccardo Muti saprebbe fare e un Andrea Zorzi che bombarda a più non posso da prima e seconda linea.

I sovietici provano a rimescolare le carte facendo rientrare prima l’esperto Pantchenko, poi gettando nella mischia il giovane bombardiere Dimitri Fomin e infine cambiando regia, inserendo il secondo palleggiatore Alexander Gordienko al posto dell’intoccabile Valeri Losev.
Ma nemmeno questi cambi riescono ad invertire l’inerzia del match, con l’Armata Rossa che si innervosisce sempre più, intuendo che l’incontro gli sta sfuggendo di mano. Pacio Passani è implacabile negli attacchi in primo tempo sia davanti che dietro le spalle di Dvorak e un “Monster block” su Sorokolet regala la prima palla match a Parma, che chiude set e incontro con un primo tempo in rigiocata di un Gilberto Passani grande protagonista di questa straordinaria vittoria.
La Maxicono vince la sua prima Supercoppa europea infliggendo una storica sconfitta al CSKA Mosca con un 3-0 meritatissimo. 15-9 15-13 15-4 i parziali che non lasciano dubbi riguardo l’andamento della partita.

Una vera e propria impresa per la squadra allenata da Gian Paolo Montali, portata in trionfo da diverse migliaia di tifosi festanti, scesi sul parquet del Palaraschi a festeggiare una vittoria che entra di diritto nella storia della pallavolo mondiale.


Fonte: https://www.volleyball.it/feed/


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