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Mondiali U21M.: De Giorgi “Quando sei capace vai in campo anche a 16 anni”. Frigoni: “Ora dovranno meritarsi la maglia ogni giorno”

I CT De Giorgi e Frigoni analizzano il futuro degli azzurirni

MODENA – Due ori seniores, quello di Belgrado di Egonu e compagne, quello di Katowice per Giannelli e compagni. Dopo il doppio flop di Tokyo l’Italia della pallavolo ha saputo reagire subito con due squadre che hanno, non solo per mezzi tecnici ma anche per carta d’identità il futuro tutto da scrivere.

Un futuro che sembra lunghissimo grazie ai risultati conquistati nella lunga estate azzurra dalla quale sono arrivate altre gioie, ultima proprio quella Under21 maschile domenica a Cagliari. Un oro mondiale mai conquistato prima che affianca l’oro al Mondiale Under20 femminile ottenuto in Olanda, l’argento ai mondiali Under18 femminile raggiunto in Messico e l’argento ai Campionati Europei U16 femminili di Brno.
Sei tornei giovanili, 4 podi, il 4° posto all’Europeo Under17 maschile, il 6° posto ai Mondiali Under19 maschili in Iran.

RISULTATO CHE VALE? – Risultati che valgono? Sicuramente. Ma nell’immediata prospettiva a cinque cerchi? “Se parliamo dei Giochi di Parigi2024 questi sono ragazzi che hanno le possibilità di giocarsi le proprie chance. Ora però sarà importante quello che faranno, se giocheranno durante l’anno” commenta Ferdinando De Giorgi, Ct azzurro che ha vinto l’oro europeo con la nazionale maggiore e che nel weekend era proprio a Cagliari per seguire la fase finale del Mondiale Under21 vinto dall’Italia di Frigoni.
“In generale sono ragazzi che hanno già buone qualità e che hanno maturato già un proprio modo di esprimersi, sono intraprendenti. Comunque, come si sarà capito, la mia tendenza parlando di età sarà sempre quella di ‘pescare’ guardando in giù, più che in su anche se in assoluto sui giovani non esistono leggi universali. Un po’ dipende dalle generazioni, un po’ dipende dalle individualità, la verità è che se sono bravi e capaci, anche se hanno 16 anni, vanno messi in campo”.

MAGLIA DA MERITARSI TUTTI I GIORNI – Angiolino Frigoni, Ct campione del Mondo, contratto in scadenza, ha le idee altrettanto chiare sul futuro azzurro, dopo averne viste tante e conosciuto svariate generazioni di giovani in ere differenti: “La nazionale maggiore? Oggi il percorso di questi ragazzi nelle attività giovanili è terminato, quindi la loro competizione non è più solo con i loro pari età ma con tutti. I responsabili delle prossime squadre azzurre (il prossimo anno si giocano VNL, Mondiali, Universiadi e Giochi del Mediterraneo, ndr) dovranno vedere cosa faranno i ragazzi durante il campionato. Non sono papabili per l’azzurro seniores per aver vinto il mondiale giovanile, dovranno dimostrare tutto l’anno di meritarsi una chiamata. Comunque i mezzi fisici e tecnici molti di loro li hanno”.

AFFRONTARE LA SFIDA – 4 saranno titolari in Superlega (Michieletto, Rinaldi, Porro e Gottardo, seppur nel ruolo di libero e non posto 4), 2 titolari in A2 e 6 faranno la riserva in Superlega. “Allenarsi solamente ed essere riserva non è un freno, ma non può essere una condizione permanente – ribadisce Frigoni -. Per un anno può andare bene poi però questi ragazzi dovranno cercare di affrontare la competizione, il vincere o perdere”.

MOVIMENTO CHE VALE – E’ comunque un movimento che vale. L’Italia del volley è in tutte le sue espressioni ai vertici mondiali ed europei.
L’Italia della pallavolo, sopratutto quella maschile, che fino a pochi anni fa tremava per un cambio generazionale che sembrava impossibile, oggi può tirare un sospiro di sollievo. Forse questo movimento e questo sistema Italia (nazionali e club) non è così male.


Fonte: https://www.volleyball.it/feed/


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