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Verso la Del Monte Coppa Italia. History Remix, a cavallo del millennio, tra cambiopalla e RPS

Si avvicina la Del Monte Final Four di Coppa Italia, in programma nel weekend del 5-6 marzo alla Unipol Arena di Bologna. Andiamo a ricordare le edizioni precedenti più significative, le finali più combattute, le curiosità che hanno caratterizzato la storia di questa manifestazione.

Seconda Puntata – 1999 e 2000, due Coppe così vicine ma così distanti
Separate da soli 12 mesi, le due Final Four fungono da spartiacque per la pallavolo moderna. E non soltanto perché nel frattempo si è cambiato millennio. L’edizione del 1998-99 è infatti l’ultima in cui viene adottato il vecchio sistema di punteggio, il Cambiopalla. La formula della manifestazione è cambiata rispetto ai primi anni novanta. La serie A2 ha una Coppa Italia tutta sua (la vince Forlì) e tutte le formazioni di A1 partecipano. Si parte dagli ottavi con una sorta di preturno, le migliori quattro classificate nel campionato precedente aspettano le vincenti per i quarti di finali con andata e ritorno (a parità di set si guarda il quoziente punti). Non può mancare la sorpresa nei quarti di finale e la firma Palermo che elimina Macerata sfruttando proprio la regola del miglior quoziente punti. 3-0 a favore in casa, punteggio rovesciato nelle Marche ma i 4 punti in meno messi a segno nella gara d’andata tradiscono Macerata e qualificano i siciliani ad una storica semifinale. E’ un mix che funziona quello palermitano, con giocatori esperti e collaudati (Cantagalli, Osvaldo Hernandez) e giovani di ottime speranze (Zlatanov e il libero Vicini). Già, il Libero, è la novità apocalittica, la sua introduzione coincide proprio con questa stagione. La Final Four giocata a Roma in realtà non è entusiasmante nel senso dell’equilibrio. Tre partite tre 3-0, con Treviso e Cuneo che battono senza appello Modena e appunto Palermo. Anche la finale non brilla per incertezza, tranne che nel primo set. Cuneo è trascinata da uno straripante Rafael Pascual (23 vincenti per lui) coadiuvato dal cubano Roca. Treviso regge il primo parziale, perso a 13, poi i piemontesi, guidati da Silvano Prandi in panchina, conquistano l’ultima Coppa Italia con il cambiopalla (15-9 e 15-3).

La Coppa Italia dell’anno successivo è la prima manifestazione del nuovo millennio e si gioca appunto con il nuovo RallyPointSystem. Ogni azione vale un punto, rivoluzione copernicana di uno dei capisaldi del volley così come lo si conosceva. L’interpretazione del nuovo sistema è ancora in embrione, chi sostiene ad esempio che la battuta sarebbe diventata più conservativa, chi invece che sarebbe stata estremizzata per non far girare il tabellone altrui troppo facilmente. Sicuramente rende da subito le partite maggiormente in bilico con tante situazioni “sliding doors”. E come in ogni Coppa Italia che si rispetti ecco la sorpresa Montichiari inerpicarsi fino alla finalissima. La formula è la stessa dello scorso anno, la formazione allenata da Lubo Travica (il papà di Dragan) batte agli ottavi Ravenna e poi nientemeno che i campioni in carica di Cuneo, vincendo in casa 3-1 e poi i primi due set (22-25 e 23-25) in Piemonte che valgono l’accesso alla Final Four di Milano, al Forum di Assago.

E’ la prima edizione della Coppa che coincide con VolleyLand, il fortunato evento che sarà replicato negli anni successivi, quando tutto il “popolo degli zainetti” si raduna da ogni parte d’Italia per una due giorni a tutta pallavolo. Montichiari non si ferma, secco 3-0 a Roma (che a maggio vincerà lo scudetto). Goran Vujevic vince la sfida serba con Vladimir Grbic (i due saranno poi i protagonisti dell’oro olimpico della Jugoslavia a Sidney), Andrea Sartoretti sigla 15 punti, Fefè De Giorgi orchestra da par suo e Montichiari vince i due arrivi in volata del primo e del terzo set (25-23). In finale c’è Treviso (che in semifinale ha battuto Modena in un 3-1 lottato nei primi tre parziali) che però non fa sconti. Il trio Bernardi-Papi-Fomin giganteggia (40 punti in tre), i primi due set sono senza storia (25-20, 25-14), il terzo è combattuto ma il 27-25 permette al team allenato da Daniele Bagnoli di alzare il primo trofeo del nuovo millennio.


Fonte: https://www.volleyball.it/feed/


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