Ben Shelton, protagonista di una splendida battaglia contro Nakashima e approdato agli ottavi del Masters 1000 di Toronto dove sfiderà il nostro Flavio Cobolli, si è presentato in conferenza stampa rilassato e soddisfatto. Di seguito, i temi principali affrontati dal giovane americano davanti ai giornalisti:
Sui tie-break e i miglioramenti necessari
Shelton ha ammesso di aver avuto qualche difficoltà soprattutto sull’erba nei tie-break, dove la percentuale di prime era spesso troppo bassa e la seconda, di conseguenza, sotto pressione:
“Ho fatto fatica soprattutto con la percentuale di prime. Quando poi non riesci a rispondere bene, tutto diventa più difficile. Però mi sto abituando sempre di più a rubare punti anche sulle prime e sulle seconde degli altri, così riesco spesso a mettermi in controllo nei tie-break, che è fondamentale a questi livelli.”
Sui due match point annullati da Nakashima
Shelton ha descritto la tensione e la difficoltà del momento, sottolineando quanto fosse importante restare lucido anche dopo aver sprecato due match point sul servizio dell’avversario:
“Quando hai la palla sulle corde, specie con la seconda di servizio, ti gira tutto in testa. Un po’ di nervosismo, qualche errore di troppo con il dritto… Non è mai facile in una serata ventosa e contro un rivale che serve così bene. Però sono stato bravo a restare calmo, a tenere il servizio e a darmi la chance di giocarmela nel tie-break.”
Sulla fiducia per il proseguo del torneo
Il match contro Nakashima, così combattuto e deciso all’ultimo respiro, rappresenta per Shelton una spinta enorme:
“Sono felice del livello espresso, il match è stato di altissima qualità da entrambe le parti. Quando superi una partita così tirata, esci dal campo con tantissima fiducia, senti di poter affrontare chiunque.”
Sulla crescita al servizio
Shelton ha spiegato che il suo servizio è cresciuto molto durante l’anno:
“Ho cercato di essere più sciolto, di permettermi anche qualche errore in più per trovare la giusta aggressività. Ho provato a sorprendere gli avversari già dai primi punti, mettendo pressione e rendendo difficile il loro timing in risposta.”
Sull’atmosfera dello stadio
Infine, un pensiero speciale al pubblico di Toronto:
“Qui si respira un’energia fantastica. Ho giocato una partita la mattina e l’ultima alle 23:30: in entrambe c’era un’atmosfera incredibile. Vedere il pubblico così coinvolto, anche in tarda serata, è qualcosa di cui sono davvero grato.”
Marco Rossi