Carlos Alcaraz ha numeri da record nel 2025. Otto titoli, tra cui due tornei del Grande Slam (Roland Garros e US Open), più tre Masters 1000, tre ATP 500 per un bilancio stagionale di 67 vittorie e 8 sconfitte (89,3%), il migliore in carriera. Difficile non aver la pancia “piena” dopo una stagione faticosa e mai così ricca di successi e costanza di rendimento. Questo secondo Nicolas Escude è il fattore che ha portato il 22enne di Murcia al black out improvviso a Parigi indoor, insieme a condizioni che proprio non gradisce. Per questo il francese si chiede se Alcaraz avrà alle Finals di Torino e alla Final 8 di Davis Cup abbastanza “fame” da riuscire a rendere al meglio delle sue possibilità. Ne ha parlato intervenendo a Eurosport France, un commento che riportiamo.
“Abbiamo visto un Alcaraz quasi apatico a Parigi, si lamentava delle sensazioni in campo e discuteva a lungo con il suo team dopo aver perso il secondo set,” riflette Escude. “È andato contro tutto ciò che ha fatto negli ultimi mesi. È sorprendente. Ma al momento, il suo rapporto con questo torneo resta complicato. Senza togliere nulla a Norrie, che ha giocato la sua partita. Non ha regalato molto, ha tremato un po’ nel penultimo turno di servizio, ma ha chiuso molto bene.”
Escude solleva qualche dubbio sulla “fame” agonistica del sei volte campione Slam in questa fase della stagione, tra stanchezza e la soddisfazione per i grandi risultati raggiunti. “È riuscito a rompere il digiuno indoor a Rotterdam, anche se non è stato il miglior Alcaraz,” commenta Nicolas, “non direi che abbia un blocco mentale nei confronti dei campi al coperto. Non ci credo. Il suo gioco può adattarsi molto bene anche a queste condizioni, soprattutto perché oggi i campi indoor sono un po’ più lenti rispetto al passato quando erano i più veloci dell’anno. Se riesce a trovare più stabilità, come ha dimostrato a New York per due settimane, l’indoor non sarà più un problema per lui. Possiede tutte le qualità per rendere al massimo su qualsiasi superficie. Piuttosto la domanda è la seguente: quanto desidera davvero questo finale di stagione? È praticamente certo di chiudere da numero uno. Avrà abbastanza fame per andare a prendersi i titoli che ancora gli mancano? Faccio fatica a capire in che stato mentale e fisico arriverà a questi ultimi due tornei. È l’unico piccolo punto interrogativo” conclude Escude.
Mario Cecchi
