Il ranking ATP non sempre rispecchia la realtà in campo, e la semifinale del Rolex Paris Masters 2025 ne è stata una chiara dimostrazione. Jannik Sinner, attuale numero 2 del mondo, ha letteralmente travolto Alexander Zverev, numero 3 del ranking, con un perentorio 6-0 6-1, in poco più di un’ora di gioco.
Nonostante le difficoltà fisiche del tedesco, la superiorità dell’italiano è apparsa netta, quasi imbarazzante, confermando ancora una volta che la distanza tra Sinner e Alcaraz rispetto al resto del circuito è ormai evidente.
Un dominio assoluto
Sinner ha gestito l’incontro con una calma glaciale, imponendo ritmo, profondità e precisione in ogni scambio. Zverev, visibilmente affaticato dopo un torneo lungo e un finale di stagione denso, non ha mai dato la sensazione di poter entrare in partita.
Il risultato riflette perfettamente il momento dei due giocatori: da un lato un Sinner implacabile, capace di mantenere standard altissimi anche in condizioni fisiche non ideali; dall’altro, un Zverev che chiude l’anno con più ombre che luci.
Un 2025 deludente per Zverev
Nonostante il terzo posto nel ranking, il bilancio stagionale di Alexander Zverev è ben lontano dalle aspettative. Il tedesco ha conquistato solo un titolo, l’ATP 500 di Monaco, e ancora una volta non è riuscito a sfatare il tabù dei tornei del Grande Slam, rimanendo a secco anche nel 2025.
Le difficoltà mentali e fisiche sono emerse più volte nel corso della stagione: dalla deludente tournée sudamericana di febbraio, alla pesante sconfitta con Arthur Fils a Miami, fino alla resa contro Novak Djokovic a Roland Garros.
Nemmeno l’erba tedesca gli ha portato fortuna, con eliminazioni premature a Stoccarda e Halle, e un durissimo ko al primo turno di Wimbledon contro Arthur Rinderknech.
Negli Stati Uniti non ha superato la quarta fase all’US Open, e la tournée asiatica non ha invertito la tendenza. Arrivato a Parigi da campione in carica, ha dovuto arrendersi a un Sinner in stato di grazia e a un fisico ormai logoro.
Il paradosso del numero 3 del mondo
Fa impressione pensare che, pur così distante nel livello di gioco da Sinner e Alcaraz, Zverev resti terzo nel ranking mondiale. Il motivo è da ricercare non tanto nei suoi meriti, quanto nella mancanza di continuità degli altri giocatori.
In un momento storico in cui il circuito fatica a trovare stabilità, nessuno tra i top 20 è riuscito a colmare il vuoto dietro i due dominatori della nuova generazione.
Emblematico quanto accaduto al Masters di Shanghai, dove l’assenza di Alcaraz e il ritiro di Sinner avrebbero potuto aprire la strada a nuovi protagonisti. Invece, nessuno tra i primi 200 al mondo è riuscito a imporsi, lasciando spazio alla sorprendente impresa di Valentin Vacherot, autentica rivelazione del torneo.
Francesco Paolo Villarico

