Appena un mese fa, Jannik Sinner appariva disperato per la clamorosa sconfitta in finale contro Carlos Alcaraz al Roland Garros. Una partita, quella nell’Open di Francia, che il tennista altoatesino aveva praticamente in pugno ma che, per una serie di fattori, si è fatto scivolare dalle mani. Lo spagnolo – specie dopo il “double” tra Roma e Parigi – stava diventando sempre più bestia nera. Eppure, dopo la più grande sofferenza sportiva, per Sinner è arrivata la più importante vittoria in carriera: è lui, infatti, il primo italiano di sempre a trionfare nel singolare maschile di Wimbledon.
Una finale meno equilibrata del previsto
Anche in questa finale, il gioco di Sinner è sembrato prevalere su quello di Alcaraz. Lo spagnolo, tennista molto offensivo ma anche fin troppo volenteroso di variare – a volte inutilmente – la manovra, dopo essersi portato a casa il primo set recuperando un break di svantaggio (anche per via di alcuni errori gratuiti dell’italiano) ha perso sempre maggiore tempra. Alcaraz è sembrato spegnersi progressivamente, riuscendo spesso a cavarsela con il servizio (condito comunque da tanti doppi falli) ma manifestando anche difficoltà a tenere lo scambio.
Dal canto suo, dopo lo spavento iniziale del set perso, Sinner ha recuperato subito mentalmente, scacciando via i fantasmi di un’altra, pesante sconfitta con lo spagnolo. Perdere anche questa finale contro il 2 volte campione di Wimbledon avrebbe significato non solo creare un pericoloso divario psicosomatico nei confronti del numero 2 al mondo ma anche perdere la terza finale raggiunta di fila dal rientro. Fortunatamente per lui, il numero 1 ATP ha invece trovato calma e gesso che, unite a qualità e potenza, sono riuscite a regalargli una prima, storica vittoria inglese.
La vittoria in 4 set è stata addirittura sorprendente. Molti spettatori – e, probabilmente, gli stessi giocatori – si aspettavano infatti una partita al quinto set. Invece, dopo 3 ore di gioco, Sinner è riuscito a vincere il match con un triplo 6-4, rimontando il vantaggio di Alcaraz con lo stesso punteggio. Si tratta per Jannik Sinner del quarto trofeo Slam vinto in carriera.
L’auspicio è che, a 23 anni, Sinner possa vincerne tanti altri. Nel frattempo, magari, in attesa dei prossimi impegni, il numero 1 al mondo potrà seguire i primi impegni del suo Milan sui siti di calcio live, con i rossoneri che hanno iniziato da poco la preparazione estiva.
Una rivalità destinata a durare nel tempo
Ormai è sempre più chiaro come Jannik Sinner e Carlos Alcaraz siano destinati a sfidarsi per lungo tempo ancora. L’ultima finale in cui nessuno dei due era presente in uno Slam risale addirittura allo U.S. Open del 2023 (finale Djokovic-Medvedev) ed entrambi sembrano ormai decisamente troppo in avanti rispetto ai loro colleghi, tra chi è in difficoltà generale (come Zverev o Tsitsipas), chi paga la mancanza di continuità e costanza chi, invece, si sta avviando sul viale del tramonto (Djokovic).
Certamente Sinner e Alcaraz rappresentano, in qualche modo, i “nuovi” Federer e Nadal. Un dualismo formato da competitività e grande rispetto reciproco che finirà per contraddistinguere tutta l’era moderna del tennis. Ci aspettano tante altre finali tra questi due straordinari tennisti, pronti – come sempre – a regalare spettacolo.