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Rinderknech racconta le assurde condizioni di Shanghai: “Qui si lotta per sopravvivere, non solo per giocare a tennis”

La discussione sulla velocità delle superfici al Masters 1000 di Shanghai 2025 continua a far discutere. Dopo le recenti dichiarazioni di Alexander Zverev, che ha accusato i tornei di rendere i campi più lenti per favorire Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, il tema è diventato centrale nel dibattito del circuito.
Sinner ha preso le distanze dalle parole del tedesco, sottolineando come i giocatori non abbiano alcuna influenza sulle caratteristiche dei campi e che l’unica cosa da fare sia adattarsi. Tuttavia, le difficoltà che stanno emergendo nel torneo cinese sembrano andare ben oltre la questione della rapidità delle superfici.

In un’intervista concessa a L’Équipe, Arthur Rinderknech ha descritto con chiarezza le condizioni estreme in cui si gioca a Shanghai. “Lo confermo, è difficile respirare in campo. Non so se in televisione si percepisce, ma fin dal riscaldamento si fa fatica. C’è un’umidità altissima, peggiore di quella che si trova negli Stati Uniti d’estate. Inoltre, la qualità dell’aria non aiuta: nelle grandi città cinesi c’è molta contaminazione, e questo rende tutto più complicato”, ha spiegato il francese.

Il tennista ha aggiunto che la combinazione di calore e smog crea un ambiente quasi insostenibile: “C’è una coltre di nuvole che schiaccia tutto, ma quando il sole esce la temperatura supera rapidamente i 30 gradi. Tutto diventa più difficile. È dura mantenere la calma e le sensazioni negative arrivano presto. Vedere tanti ritiri e partite interrotte influisce anche mentalmente, ma le condizioni sono uguali per tutti”.

Rinderknech ha poi evidenziato come il torneo stia diventando una vera prova di resistenza: “Questa settimana non si tratta solo di tennis, ma di sopravvivenza. Bisogna trovare un modo per adattarsi e vincere, controllando al meglio il corpo e la mente. Quando vedo gli spettatori sudati sugli spalti penso che, anche se sono abituati, non siamo gli unici a soffrire”.

Infine, parlando del suo prossimo avversario, lo stesso Alexander Zverev, il francese ha riconosciuto la difficoltà della sfida: “Zverev è il numero 3 del mondo, questo dice tutto. La partita di Wimbledon contro di lui resterà uno dei miei migliori ricordi, ma stavolta sarà completamente diverso. Non dico che non possa batterlo, perché l’ho già fatto, ma il livello sarà altissimo”.

Francesco Paolo Villarico


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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