La giornata di sabato è stata segnata dal terribile infortunio di Holger Rune, la rottura del tendine d’Achille, avvenuta nel corso della semifinale contro Humbert al torneo di Stoccolma. Il francese affronta in finale Casper Ruud, e proprio il norvegese dopo la sua vittoria in semifinale si è soffermato con alcune dichiarazioni sullo sfortunato collega, che sarà costretto ad uno stop lungo e incerto nel recupero. Per Casper c’è tanta sfortuna in quel che è accaduto, ma non solo: il tennis richiede forse troppo ai giocatori, e questo stress alla fine ha un prezzo. In linea con quello affermato anche da Draper, altro “lungo degente”.
“L’infortunio di Holger è stato davvero pesante” afferma Ruud. “È sembrato subito una cosa seria, ho sentito dire che lui stesso ha percepito un suono preciso, il che è un segnale molto preoccupante. Si tratta di un tipo di infortunio che non puoi controllare, quindi è una situazione estremamente sfortunata. Il tennis è uno sport durissimo, e per un tennista l’ultima cosa che vuoi è dover stare fermo per mesi. È ancora molto giovane, ha davanti a sé una carriera lunghissima, quindi spero davvero che possa tornare presto”
Questo il pensiero di Casper sulla durezza del tennis attuale per il fisico dei giocatori: “Credo che il tennis sia diventato uno sport in cui tutto accade molto rapidamente: viaggiamo a un ritmo altissimo e dobbiamo essere sempre al massimo della forma per ogni singolo match. Non dico che in passato non fosse fisico, ma a volte mi sorprende quanto oggi il tennis richieda sul piano atletico per poter competere”.
“Quando passi da un torneo all’altro, tutto diventa estremamente impegnativo. Holger era a Shanghai la settimana scorsa e quando sei sottoposto a un livello di stress così elevato certe cose possono succedere. Siamo tutti, in un certo senso, in una zona di rischio ogni volta che entriamo in campo, ma se il suo infortunio è direttamente collegato al calendario così serrato, non lo so. In un certo senso, però, credo che molti infortuni derivino proprio da questo calendario massacrante. È durissimo: stiamo spingendo i nostri corpi al limite. Holger era ancora in corsa per qualificarsi alle ATP Finals, quindi ha dato tutto, ha spinto fino all’estremo, ed è un vero peccato che le cose si siano concluse così per lui. Gli auguro una pronta guarigione” conclude Ruud.
Mario Cecchi