Il ritorno in campo di Jannik Sinner agli Internazionali BNL d’Italia 2025 non è stato solo un successo in termini di risultato, ma ha stabilito anche un impressionante primato statistico che lascia sbalorditi gli esperti del settore.
Durante il match d’esordio al Foro Italico, il numero uno del mondo ha registrato un dato che ha dell’incredibile: in uno scambio, il suo colpo di dritto ha fatto girare la palla a 4.180 rivoluzioni al minuto (rpm), un valore che polverizza la media del circuito maschile, attestata a 2.800 rpm.
L’rpm (revolutions per minute) è un parametro fondamentale nel tennis moderno, che misura quante volte la palla compie una rotazione completa su se stessa nell’arco di un minuto. Un valore così elevato permette alla palla di superare la rete con un margine di sicurezza maggiore per poi scendere violentemente all’interno del campo con un rimbalzo alto e difficile da controllare per l’avversario.
Per comprendere la portata di questo dato eccezionale, basti pensare che Arthur Fils, considerato finora il giocatore con il maggior effetto applicato ai propri colpi nel tour, ha una media di 3.330 rpm. Sinner ha quindi superato di quasi 1.000 rivoluzioni al minuto il tennista noto per il suo topspin devastante.
Naturalmente, il paragone storico va fatto con Rafael Nadal, il re indiscusso del topspin nella storia del tennis. Il campione spagnolo ha generato in media circa 3.200 rpm con il suo dritto durante la carriera, ma nei suoi momenti migliori ha raggiunto picchi straordinari fino a 5.000 rpm, un valore che rimane il punto di riferimento assoluto nel tennis moderno. La differenza sostanziale è che mentre Nadal ha costruito tutto il suo gioco attorno a questa caratteristica, Sinner sta incorporando rotazioni sempre più elevate in un tennis già completo ed efficace su tutte le superfici.
Questo record tecnico conferma quanto il tennis di Jannik stia evolvendo verso livelli mai visti prima. Non è solo la velocità dei suoi colpi o la precisione delle traiettorie a far paura agli avversari, ma anche questo incredibile effetto che imprime alla palla, rendendo i suoi colpi ancora più difficili da controllare per chi si trova dall’altra parte della rete.
Il dato è ancora più significativo considerando che Sinner rientrava da uno stop di tre mesi, dimostrando come il lavoro svolto durante la pausa abbia perfezionato ulteriormente i suoi fondamentali. Gli analisti di tennis stanno già studiando le implicazioni di questa evoluzione tecnica: un topspin così pronunciato permette alla palla di superare la rete con un margine di sicurezza maggiore, per poi scendere rapidamente all’interno del campo con un rimbalzo più alto e aggressivo.
Se il numero uno del mondo è in grado di generare una rotazione così elevata già dal suo primo match dopo la sospensione, c’è da chiedersi quali altri margini di miglioramento possa ancora avere questo fenomeno del tennis italiano. Una cosa è certa: Sinner non mette paura solo con il suo gioco, ma anche con le statistiche che continua a macinare, ridefinendo i limiti di ciò che sembrava possibile nel tennis moderno.
Francesco Paolo Villarico