Alexander Zverev si trova davanti a una nuova e delicata sfida nella sua carriera: l’inizio della collaborazione – almeno occasionale – con Toni Nadal, uno dei coach più stimati e “diretti” nel circuito, noto soprattutto per aver guidato Rafa Nadal nei suoi anni d’oro. L’iniziativa del tedesco di affidarsi alla guida di zio Toni ha suscitato entusiasmo e curiosità nel mondo del tennis, ma non sono mancati anche alcuni scetticismi legati alle forti differenze di carattere e approccio tra i due.
Una voce autorevole a riguardo è quella di Dinara Safina, ex numero 1 del mondo, allenatrice fino a poco tempo fa di Diana Shnaider e sorella di Marat Safin. Intervistata da tennis365.com, la russa ha voluto evidenziare proprio il nodo principale di questa nuova avventura: “Toni Nadal è una persona molto diretta, dice le cose come stanno. Non so quanto Zverev sarà disposto ad adattarsi al suo modo di lavorare. Tutto dipenderà da questo: dalla sua capacità di ascoltare, di voler cambiare i propri schemi dentro e fuori dal campo, e di provare cose nuove”.
La Safina ha sottolineato come il vero banco di prova sarà proprio l’apertura mentale di Sascha, che negli ultimi anni ha faticato a compiere quello step definitivo, soprattutto nei grandi appuntamenti. “Se riuscirà davvero a uscire dalla sua zona di comfort e ad accettare i consigli e i metodi di Toni, allora questa collaborazione potrà portare grandi benefici. Ma se dovesse chiudersi nelle sue abitudini, rischia di essere un’occasione persa”.
Francesco Paolo Villarico