Bagnare il proprio esordio in prima squadra, nel campionato di Serie A3 Credem Banca, con un punto realizzato? È qualcosa di indimenticabile: soprattutto per un ragazzo di 19 anni, cresciuto nel vivaio della Pallavolo Padova e pronto a mettersi in luce al Belluno Volley. Quel ragazzo è Filippo Bortoletto. Spedito sul taraflex nel finale del derby veneto, vinto in tre set contro la Personal Time San Donà di Piave, il centrale ha risposto “presente”. E ha trasformato in oro il pallone alzato dal compagno Pozzebon.
FAMIGLIA – «Ero agitato, inutile negarlo, ma allo stesso tempo sentivo di essere pronto – racconta Bortoletto -. Era una di quelle situazioni in cui l’adrenalina ti mette addosso la voglia di dare tutto quello che hai, senza risparmiarti. Entrare in campo per la prima volta in A3 è stato un mix di tensione e felicità: un momento che aspettavo da tanto e che volevo vivere al massimo». Il pensiero non può che andare alla famiglia: «Mi ha sempre sostenuto, ha compiuto tanti sacrifici per permettermi di inseguire questo percorso ed è stata la mia forza nei momenti più difficili. Ma penso anche alle persone che, in questi anni, mi hanno aiutato a crescere: allenatori, compagni e chiunque mi abbia dato un consiglio o una spinta per migliorare. È un traguardo che sento di condividere con tutti loro».
CURIOSO – Grazie al successo nel derby veneto, i rinoceronti hanno agguantato il secondo scalino della graduatoria, a pari merito con San Giustino e Mantova: «Ero molto curioso di affrontare San Donà, una squadra giovane che gioca con grande energia. Proprio per questo – aggiunge il diciannovenne centrale – credo che la nostra sia stata una prova molto positiva. Abbiamo tenuto il ritmo, senza cali, restando sempre concentrati e mantenendo il controllo nelle fasi importanti. Abbiamo dimostrato solidità e continuità».
VERSO CAGLIARI – La mente di Bortoletto è rivolta alla prossima trasferta in Sardegna. E, in particolare, al Pala Pirastu di Cagliari, dove il collettivo di coach Marzola affronterà il Cus: «È una trasferta lunga e fuori casa non è mai semplice. La chiave sarà rimanere concentrati sul nostro gioco e continuare a cercare il massimo da ogni scambio. Dovremo affrontarla con determinazione e pazienza, sapendo che, pure in un contesto difficile, abbiamo gli strumenti per fare bene». Anche perché il gruppo è compatto: «Quando affronti squadre forti capisci davvero quanto sia importante sostenersi a vicenda e noi lo stiamo facendo sempre di più. I miei punti di riferimento? I centrali più esperti: li guardo ogni giorno e cerco di imparare il più possibile. Ma anche i palleggiatori mi stanno aiutando tanto, in particolare sull’attacco. In generale, però, sto trovando supporto da chiunque. E questo fa la differenza».
