Foto FIVB
Di Redazione
Malgrado i buoni risultati ottenuti dall’Argentina nell’edizione in corso della Volleyball Nations League, il clima in casa albiceleste non è dei migliori. Negli ultimi giorni si sono moltiplicate sui social le proteste dei giocatori argentini contro una decisione presa dalla Federazione nel corso dell’ultimo consiglio a Mendoza, proprio durante la tappa della VNL. L’oggetto del contendere sono le tasse sui trasferimenti internazionali che i giocatori della nazionale devono corrispondere alla FeVA: l’importo è aumentato infatti del 33% per gli uomini (da 3000 a 4000 dollari) e del 25% per le donne (da 2000 a 2500).
La tassa deve essere versata, in caso di trasferimento all’estero, anche dai giocatori che non fanno parte della rosa della nazionale, ma in questo caso il valore resta invariato: 1500 dollari per il settore maschile e 1000 per quello femminile.
Gli atleti non hanno affatto gradito la decisione, anche perché arrivata in un momento particolarmente difficile per il paese sudamericano e a seguito di altri contrasti, sempre di carattere economico, con la Federazione. A esporsi per prima è stata la JuAVA, l’associazione dei giocatori, che ha parlato di “aumento ingiustificato e fuori misura” e di “decisione arbitraria e presa senza consenso“.
Il comunicato dell’associazione è stato poi rilanciato da tutti i giocatori argentini più noti a livello internazionale, tra cui Luciano De Cecco e Facundo Conte. In questa battaglia si è schierato con il figlio anche la leggenda Hugo Conte: “I dirigenti che hanno approvato questa norma (e lo hanno fatto tutti) non conoscono il mercato internazionale“.