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Mannarino sincero e combattivo: “Ho perso contro giocatori molto, molto scarsi… stava diventando ridicolo”

Adrian Mannarino è la “rivelazione” del Masters 1000 di Cincinnati 2025. A 37 anni, il francese sta vivendo una seconda giovinezza: con la sua splendida corsa nel torneo americano si è già assicurato un balzo di 18 posizioni nel ranking ATP, salendo provvisoriamente al numero 71 del mondo.
Il prossimo ostacolo, però, è il più duro: agli ottavi di finale lo attende Jannik Sinner, numero uno del ranking. In passato il francese non è mai riuscito a impensierire seriamente l’altoatesino, ma le sensazioni positive di questi giorni potrebbero offrirgli qualche chance in più.

“Quando perdi tanto, la testa va in crisi”
Parlando a *L’Équipe*, Mannarino ha spiegato come una buona striscia di risultati cambi radicalmente la percezione in campo:
“Quando vinci qualche partita, inizi a credere che tutto sia più semplice, leggi meglio il gioco, ti spaventi meno e guadagni fiducia. Al contrario, quando le sconfitte si accumulano, arrivano i dubbi, si prendono decisioni sbagliate e ci si fa prendere dal panico. Per questo è importante sfruttare il momento positivo quando arriva”.

La forza di non mollare
Mannarino ammette che non sempre è facile restare motivati:
“Non puoi controllare tutto, ma puoi continuare ad allenarti duramente e a lavorare fisicamente. Certo, quando i risultati sono negativi, è più difficile alzarsi la mattina per andare ad allenarsi, ma bisogna resistere. Io ho la fortuna di non faticare a svegliarmi per andare in palestra. Può sembrare banale, ma a me piace fare sport e questo mi aiuta a riprendermi meglio di altri. Non ho solo punti di forza nel mio gioco, ma almeno so che non mi arrendo mai”.

L’autocritica: “Stava diventando ridicolo”
Il francese non nasconde di aver attraversato momenti bui:
“Ci sono stati periodi di dubbio. Ho sempre cercato di crederci, ma i risultati parlavano chiaro. Quest’anno ho perso contro giocatori molto, molto scarsi nei Challenger. Pensavo che presto avrei dovuto smettere, perché stava diventando ridicolo. Poi le persone con cui lavoro sono riuscite a motivarmi e a farmi credere che fosse ancora possibile. Ora sto attraversando un buon momento, ma non bisogna fermarsi: devo continuare. Mi sento in forma e questo mi incoraggia”.

La chiave della motivazione
Mannarino sottolinea quanto sia fondamentale avere un team fidato:
“Io ci credevo, ma quando sei l’unico a farlo diventa difficile. Quando invece anche le persone di cui ti fidi credono in te, è diverso. Ci sono tanti che ti fanno i complimenti, ma anche tanti che ti pugnalano alle spalle. Devi essere impermeabile alle critiche e fidarti di chi lavora con te. Non è un lavoro facile, ma insieme è un po’ meno complicato”.

Francesco Paolo Villarico


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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