Arriva un aggiornamento flash dagli Stati Uniti sulle condizioni di Jannik Sinner. A parlare Darren Cahill, coach del n.1, in una breve dichiarazione rilasciata al network statunitense ESPN, del quale l’australiano è da tempo collaboratore. Cahill ha confermato che il malessere che ha afflitto Jannik a Cincinnati è stato “un virus”, abbastanza forte da mandarlo k.o. e costringerlo a gettare la spugna in finale contro Alcaraz dopo appena cinque game, peraltro disputati “camminando” in campo, senza energie.
“Ho parlato brevemente con lui ieri sera. Stava un po’ meglio” afferma Cahiil. “Si prenderà anche oggi libero, questo è il piano, e spero che domani possa scendere in campo e iniziare a colpire qualche palla. Siamo fiduciosi che starà bene”.
Poche parole ma utili a chiarire le cause del problema accusato da Sinner prima della finale del Masters 1000 dell’Ohio, e anche rasserenare gli animi in vista di US Open, al via domenica prossima a Flushing Meadows. Jannik è stato avvistato New York nel suo day off, appena sbarcato in città. Domani quindi dovrebbe svolgere il primo allenamento, a soli tre giorni dall’inizio del torneo.
L’italiano è il campione in carica, ma visto che a US Open non c’è la consuetudine – come a Wimbledon – che la nuova edizione del torneo viene aperta dal vincitore dell’anno precedente, è possibile che Sinner chieda di debuttare il più tardi possibile per riprendere vigore dopo il contrattempo di salute sofferto a Cincinnati dopo la semifinale vinta contro Atmane, proprio nella serata del suo compleanno o la mattina successiva. Ricordiamo che quest’anno, per la prima volta, lo Slam della “grande mela” scatterà già alla domenica invece del consueto lunedì, come accade da anni a Roland Garros e da un paio di stagioni anche a Melbourne.
Marco Mazzoni