Dopo aver superato due ostacoli complicati come Jacob Fearnley e Matteo Arnaldi, Alexander Zverev è tornato tra i protagonisti dell’ATP 500 di Vienna 2025. Il tedesco, pur non attraversando la sua stagione più brillante, si è guadagnato un posto nei quarti di finale, dove affronterà l’olandese Tallon Griekspoor, avversario ostico e dotato di un servizio esplosivo.
In conferenza stampa, Zverev ha analizzato la sua settimana in Austria, il suo stato di forma e anche le recenti novità legate al tennis mondiale, come la creazione del nuovo Masters 1000 in Arabia Saudita.
“Non è stata la mia miglior stagione, ma 50 vittorie sono un buon traguardo”
Il campione olimpico di Tokyo ha ammesso che il 2025 non è stato il suo anno più costante, ma guarda comunque con soddisfazione ai progressi delle ultime settimane:
“Considerando che la stagione non è stata delle migliori, sono comunque arrivato a 50 vittorie, quindi direi che non è andata male. Oggi sono contento di poter continuare qui a Vienna. Non sempre ho espresso il mio miglior tennis, ma sto ritrovando fiducia e voglio chiudere bene la stagione.”
“Griekspoor è pericoloso, sale sempre di livello contro i migliori”
Zverev sa che il prossimo turno non sarà semplice. Griekspoor, infatti, ha già ottenuto risultati importanti nel circuito e in passato è riuscito anche a batterlo.
“È un grande battitore, gioca in modo molto aggressivo. Contro i giocatori forti alza sempre il livello, ha battuto diversi top player, anche me. Contro avversari più deboli a volte fatica, ma quando affronta i migliori è davvero efficace. Mi aspetto una partita molto difficile.”
Sul nuovo Masters 1000 in Arabia Saudita: “Servono meno tornei e più tempo per prepararci”
Il tedesco ha poi espresso la propria opinione sull’espansione del calendario e sul nuovo ATP Masters 1000 che dal 2028 si disputerà in Arabia Saudita.
“Se con il denaro del nuovo Masters si riuscisse a ricomprare alcune settimane del calendario e accorciare la stagione di tre o quattro settimane, sarebbe fantastico per noi giocatori. Poter terminare a metà novembre invece che a dicembre darebbe la possibilità di avere una pre-stagione più lunga, magari di otto settimane anziché quattro. Questo aiuterebbe tutti, soprattutto i top 10 e i top 20.”
“In Arabia Saudita mi sono trovato bene, stanno cambiando”
Zverev ha parlato anche del suo rapporto con l’Arabia Saudita, dove ha già partecipato a esibizioni e tornei negli ultimi anni:
“Mi è piaciuto stare lì, ho avuto una bella esperienza. È un Paese che sta investendo molto nello sport, e questo è positivo. So che ci sono discussioni politiche, ma stanno cercando di cambiare. Tre anni fa non ero mai stato lì, e devo dire che mi è sembrato quasi un Paese nuovo. Io non sono un politico: se ci sarà un Masters 1000 lì, andrò a giocarlo. Si gioca a Dubai o Doha da 30 anni e non ci sono mai stati problemi. L’importante è che la ATP usi quei fondi per migliorare la vita dei giocatori e per restituire qualcosa al circuito.”
Zverev, tra ambizione e realismo
Con 50 vittorie stagionali e una ritrovata fiducia, Alexander Zverev punta a chiudere l’anno in crescendo. Il suo cammino a Vienna rappresenta non solo un’occasione per arricchire il palmarès, ma anche un segnale importante in vista del 2026.
Marco Rossi
