L’ultima settimana di ottobre è dedicata al nono Masters 1000 della stagione, il rinnovato torneo indoor di Parigi, non più a Bercy ma nella avveniristica arena de La Defense a Nanterre. Molti i temi di interesse, per i giocatori italiani e non solo.
Musetti, ultimo sforzo per le Finals – 3685 punti, davvero un gran bel bottino accumulato da Lorenzo Musetti nel suo eccellente 2025, senza un titolo vinto ma con risultati eccellenti (soprattutto su terra battuta) e una costanza di rendimento che l’ha portato ad essere n.8 nella Race to Turin. Dietro di lui Auger-Aliassime a 3205 punti. 480 punti sono un gap importante ma non definitivo. Serve un ultimo sforzo per tenersi al riparo da brutte sorprese e centrare un posto al “Masters” che sarebbe coronamento di un 2025 di maturità e qualità. Gli occhi degli italiani (e non solo) saranno tutti puntati su di lui. La gestione dello stress sarà fondamentale.
Sinner e il n.1 “teorico” – Jannik Sinner lunedì prossimo potrebbe teoricamente tornare in vetta al ranking: se vince il 1000 di Parigi e Alcaraz perde entro i quarti di finale, avrà la matematica di certezza di scalzare lo spagnolo al trono per una settimana. In realtà crediamo che a Jannik interessi vincere il torneo per rafforzare la sua posizione in vista del 2026, quando tra fine inverno e primavera potrà tornare ad accumulare punti importanti, ma sarebbe comunque una piccola soddisfazione.
Sarà di nuovo Jannik vs. Carlos? – Ormai la loro rivalità è diventata il classico dei nostri tempi, la partita più attesa, quella che tutti vogliono vedere. È sempre esercizio difficile prendere in mano i draw e ipotizzare dove l’uno o l’altro potrebbero rischiare di cadere. Il percorso ipotetico di Alcaraz non sembra malvagio, ma pure quello di Sinner nei primi match non dovrebbe riservare insidie terribili. Molto dipenderà dalle loro condizioni. È certo che se i due giocano al loro meglio, tutti gli altri sono molto, molto distanti… È anche un’opportunità per l’italiano di tornare a battere il rivale, visto che le condizioni indoor sembrano favorirlo (vedi i due successi, seppur in esibizione, in Arabia Saudita, per quello che possono valere).
Sinner e la condizione fisica – “Nel terzo set ho avuto qualche crampo, molto, molto piccolo. Quello che è successo a Shanghai mi ha sicuramente insegnato qualcosa”. Così Jannik dopo la vittoria a Vienna contro Zverev. A metà del terzo set tutti siamo sobbalzati sulla sedia vedendolo mentre si toccava la parte posteriore della coscia sinistra dopo una frenata. Che succede Sinner? C’è qualcosa a livello di preparazione che non sta funzionando? O è più un aspetto dovuto alla gestione della tensione? Tra l’autunno del 2023 e gennaio 2025 il fisico del nostro campione è stato quasi perfetto, performando a dovere anche sotto grande pressione. Poi qualcosa s’è guastato, o è lo stress e tutto quel che ha dovuto sopportare ad esser diventato una insidia da cancellare? Lui minimizza. Vedremo tra Parigi e Torino, dove le sfide saranno importanti e dure, se ci saranno altri episodi o meno.
Fonseca e la “prova del 9” – A Basilea, con un pizzico di buona sorte, il talento brasiliano ha trionfato mostrando sprazzi di grandissimo tennis. La sua potenza di fuoco è impressionante, sarà curioso vedere come gestirà mentalmente la più importante vittoria in carriera. Curiosamente l’urna gli ha assegnato di nuovo Shapovalov (che si è ritirato in Svizzera, come starà?). Fonseca dopo qualche mese di appannamento è tornato a brillare e finirà l’anno nei primi 30. Potrebbe fare poca strada a Parigi se non sarà bravo a digerire il successo appena colto, ma in condizioni indoor il ragazzo sembra già uno molto difficile da superare.
Possibile rivincita Vacherot vs. Rinderknech? – I sorteggi spesso sono curiosi… I due cugini potrebbero sfidarsi al secondo turno di Parigi, se Arthur supera Marozsan (possibile) e Valentin batte Lehecka (non così facile). Di sicuro sarebbe un’altra battaglia curiosa e di qualità. Pioline, direttore del torneo, se lo augura sicuramente…
Il nuovo torneo di Parigi – Ultimo sorso di caffè per il rinnovato torneo di Parigi. Bercy era un impianto storico, legatissimo al mondo del tennis, ma inadeguato per gli standard imposti dai M1000 attuali. C’è grande curiosità per scoprire la arena de La Defense, che in realtà è a Nanterre, appena fuori la capitale francese. Dal rugby dei Racing 92 questo gigantesco “scatolone” è multifunzionale per eccellenza, può ospitare di tutto e di più e per la prima edizione del torneo è stato allestito lo stadio più grande al mondo a livello indoor con i suoi 17500 posti, diventando il secondo impianto per capienza dopo l’Ashe di New York. Si promettono giochi di luce e servizi top, e anche altri campi di qualità oltre a quello principale. Mancano poche ore a scoprire il tutto, la curiosità è tanta. La superficie, da quel che trapela dalle qualificazioni, sembra non essere così rapida. Polemiche in arrivo?
Marco Mazzoni
