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    Guai in casa Suns: proprietario accusato di razzismo e sessismo

    PHOENIX (Stati Uniti) – Nella notte Nba i Phoenix Suns hanno vinto nettamente a casa dei Los Angeles Lakers ma in campo possono sorridere, fuori hanno un brutto problema. Infatti il proprietario Robert Sarver, stando al report di Jordan Schultz (Espn), sarebbe stato accusato di razzismo, sessismo e molestie sessuali. Incidenti avvenuti in più circostanze. Lo stesso Sarver si è subito tutelato: “Sono completamente scioccato da alcune delle accuse avanzate da ESPN su di me, personalmente, o sulle organizzazioni Phoenix Suns e Mercury. Anche se non posso iniziare a sapere come rispondere a queste vaghe suggestioni per lo più anonime, posso certamente dirvi che alcune delle affermazioni che trovo completamente ripugnanti alla mia natura e non è mai accaduto nulla ai dipendenti dei Suns e Mercury”. In un comunicato separato i Suns hanno categoricamente smentito le accuse, l’Nba approfondirà le indagini come sempre ha fatto in questi casi, vedi il 2014 quando fu bandito a vita l’allora proprietario dei Clippers Donald Sterling. LEGGI TUTTO

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    Nba, tensione Lakers: quasi rissa tra Howard e Davis

    LOS ANGELES (Stati Uniti) -Avvio di stagione complicato per i Los Angeles Lakers, altra sconfitta pesante (questa volta contro i Suns) e problemi di spogliatoio. Nel 2° quarto del match di stanotte, con la situazione di punteggio già allarmante, coach Vogel chiama un time-out dove Dwight Howard ed Anthony Davis diventano i protagonisti: Davis dice qualcosa non gradito all’ex Magic che si alza d’impeto iniziando un pesante scambio di trash-talking arrivando quasi allo scontro fisico. I compagni di squadra hanno subito separato i due litiganti con LeBron James incredulo. Nel post-partita entrambi i giocatori gialloviola hanno messo alle spalle l’accaduto: “Stiamo bene, siamo amici, abbiamo già messo da parte lo screzio” ha dichiarato Howard, mentre Davis: “Abbiamo lasciato tutte le incomprensioni nello spogliatoio all’intervallo lungo”. LEGGI TUTTO

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    Nba, Paul nella storia e Phoenix asfalta i Lakers

    LOS ANGELES (Stati Uniti) – Sono state 10 le partite della notte Nba con i riflettori puntati allo Staples Center per il match dominato dai Phoenix Suns contro i Lakers. Gli ospiti hanno messo in un angolo i gialloviola arrivando anche sul +32 per poi vincere 115-105, il tutto in una serata storica per Chris Paul: 23 punti, 14 assist ed un traguardo unico, infatti CP3 è diventato il 1° giocatore nella storia della Lega a raggiungere i 20 mila punti e 10 mila assist in carriera. Per i Lakers, oltre alla brutta partita, anche momenti di tensione tra Dwight Howard ed Anthony Davis divisi dai compagni.
    Aldridge salva i Nets, che belli questi Bulls!
    Prima vitttoria stagionale per i Brooklyn Nets che espugnano Philadelphia 114-109 grazie alla tripla doppia di Kevin Durant (29 punti, 15 rimbalzi e 12 assist) ma, soprattutto, ai 23 punti dalla panchina di LaMarcus Aldridge. L’ex Portland realizza 13 dei suoi 23 nell’ultima frazione compresi 5 consecutivi nella volata finale per assicurare il successo ai bianconeri. Allo United Center di Chicago i Bulls danno spettacolo con i 30 punti di Zach LaVine e la tripla doppia di Lonzo Ball (17 punti, 10 rimbalzi e 10 assi): battuti i Pelicans 128-112.
    Jokic e Gobert dominanti, Boston cade ancora
    Nikola Jokic firma a referto un’altra solita prestazione superlativa da 32 punti e 16 rimbalzi guidando i Nuggets al successo contro San Antonio per 102-96, Rudy Gobert invece scrive 17 punti e 21 rimbalzi a referto con Utah che piega a domicilio i Kings 109-101. Boston perde ancora e questa volta tra le mura amiche del TD Garden, finisce 115-83 in favore dei Toronto Raptors guidati da Scottie Barnes (25 punti e 13 rimbalzi). Washington (senza Beal) la scampa 135-134 dopo un overtime contro Indiana, vani i 40 punti di Myles Turner per i Pacers che si sono arresi ai 34 di Spencer Dinwiddie e alla tripla di Bertans a 35″ dalla fine. Infine successi facili per New York (121-96 ad Orlando) e Houston (124-91 contro Oklahoma City) trascinata da un super Christian Wood da 34 punti e 14 rimbalzi. LEGGI TUTTO

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    Problema Suns: proprietario accusato di razzismo e sessismo

    PHOENIX (Stati Uniti) -Nel 2004 Robert Sarver acquistò per 401 milioni i Phoenix Suns, oggi la franchigia vale 1,7 miliardi di dollari e lui rischia di dover abdicare. Stando al report di Jordan Schultz (Espn) il numero uno dei Suns (e delle Mercury) sarebbe stato accusato di razzismo, sessismo e molestie sessuali. Sarver, appresa la notizia, ha subito rilasciato una dichiarazione in sua difesa: “Sono completamente scioccato da alcune delle accuse avanzate da ESPN su di me, personalmente, o sulle organizzazioni Phoenix Suns e Mercury. Anche se non posso iniziare a sapere come rispondere a queste vaghe suggestioni per lo più anonime, posso certamente dirvi che alcune delle affermazioni che trovo completamente ripugnanti alla mia natura e non è mai accaduto nulla ai dipendenti dei Suns e Mercury”. L’Nba vuole vederci chiaro ed è già al lavoro, l’ultima volta che un proprietario fu investigato per un caso simile fu Donald Sterling (2014) bandito a vita dalla Lega. LEGGI TUTTO

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    Nba, Lakers travolti dai Suns di uno storico Paul

    LOS ANGELES (Stati Uniti) – Chris Paul scrive a referto 23 punti e 14 assist nel dominante successo a Los Angeles contro i Lakers dei suoi Suns. Il risultato finale recita 115-105 in un match dove i padroni di casa non sono mai stati in partita tanto da toccare anche il -32 nel 3° periodo, per Paul oltre al referto rosa anche un importante traguardo: 1° giocatore nella storia della Lega a raggiungere i 20 mila punti e 10 mila assist in carriera. Vincono anche i Brooklyn Nets sul campo dei 76ers grazie alla tripla doppia di Kevin Durant (29 punti, 15 rimbalzi e 12 assist) ma, soprattutto, ai 23 punti uscendo dalla panchina di LaMarcus Aldridge. L’ex Trail Blazers realizza 13 punti nell’ultimo quarto di cui 5 consecutivi per girare l’inerzia del match nel rush finale.
    Chicago impressione, bene Denver e Utah
    I Chicago Bulls battono in scioltezza i New Orleans Pelicans 128-112 guidati dai 30 punti di Zach Lavine e dalla tripla doppia di Lonzo Ball (17 punti, 10 rimbalzi e 10 assist), Nikola Jokic domina San Antonio con 32 punti e 16 rimbalzi nel successo casalingo dei Nuggets per 102-96, doppia doppia importante anche per Rudy Gobert (17 punti e 21 rimbalzi) nella vittoria a Sacramento di Utah 109-101. Il rookie Scottie Barnes(25 punti e 13 rimbalzi) trascina Toronto ad una gran vittoria a Boston dei Raptors per 115-83 con i Celtics contestati addirittura dai tifosi. Match thriller della notte nella Capitale dove i Wizards hanno battuto di misura 135-134 i Pacers dopo un tempo supplementare: decisiva la tripla a 35″ di Bertans oltre ai 34 punti di Spencer Dinwiddie, vadi i 40 di Tuner per gli ospiti. Infine successi facili per New York  che vince 121-96 ad Orlando con 24 triple a bersgalio e Houston contro Oklahoma City (124-91) con un super Christian Wood da 34 punti e 14 rimbalzi. LEGGI TUTTO

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    Josh Mayo rescinde con Napoli: problemi familiari

    NAPOLI – Domenica al PalaBarbuto la Gevi Napoli ospiterà la Virtus Bologna (ore 12) un big match che sarà anche l’ultimo di Josh Mayo con la divisa di Napoli. L’ex Varese infatti, dopo la partita contro i campioni d’Italia, tornerà negli Stati Uniti per non far più ritorno: “Domenica sarà l’ultima partita con la nostra maglia di Josh Mayo. Purtroppo deve rientrare negli Stati Uniti per problemi familiari, ha chiesto la rescissione e noi, ovviamente, l’abbiamo concessa perché la famiglia viene prima di tutto – aggiunge – Ci tengo a ringraziare Mayo per tutto quello che ha fatto con noi sia la scorsa stagione che in questo inizio. Si è dimostrato ancora una volta un grande professionista perché ha deciso di rimanere per la sfida di domenica, evitando di lasciarci senza una pedina fondamentale” sono state le parole del presidente della Generazione Vincente Napoli Basket Federico Grassi a Radio Kiss Kiss.
    Grassi: “È dispiaciuto”
    Mayo è stato uno dei protagonisti della promozione in A1 nonché il leader dello spogliatoio partenopeo, nelle ultime uscite non ha brillato a conferma del difficile momento che sta vivendo, il presidente Grassi: “Lui è molto dispiaciuto, ma purtroppo di fronte a questi problemi non poteva fare altrimenti. Sicuramente ora stiamo lavorando per sostituirlo nel più breve tempo possibile. Stiamo seguendo 2-3 giocatori, ci siamo messi al lavoro non appena saputa la notizia di Mayo” LEGGI TUTTO

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    Problemi personali, Josh Mayo deve salutare Napoli

    NAPOLI – Josh Mayo giocherà domenica la sua ultima partita con i colori della Gevi Napoli (contro la Virtus Bologna), il giocatore americano ha chiesto la rescissione del contratto per tornare a casa. Il presidente della Generazione Vincente Napoli Basket Federico Grassi è intervenut a Radio Kiss Kiss per raccontare la vicenda: “Domenica sarà l’ultima partita con la nostra maglia di Josh Mayo. Purtroppo deve rientrare negli Stati Uniti per problemi familiari, ha chiesto la rescissione e noi, ovviamente, l’abbiamo concessa perché la famiglia viene prima di tutto – aggiunge – Ci tengo a ringraziare Mayo per tutto quello che ha fatto con noi sia la scorsa stagione che in questo inizio. Si è dimostrato ancora una volta un grande professionista perché ha deciso di rimanere per la sfida di domenica, evitando di lasciarci senza una pedina fondamentale”.
    Grassi: “Stiamo già lavorando”
    Napoli non perse solo un giocatore importante ma anche un leader visto che Mayo fu tra i principali protagonisti della promozione dell’anno scorso, il presidente Grassi ha voluto rassicurare i tifosi: “Lui è molto dispiaciuto, ma purtroppo di fronte a questi problemi non poteva fare altrimenti. Sicuramente ora stiamo lavorando per sostituirlo nel più breve tempo possibile. Stiamo seguendo 2-3 giocatori, ci siamo messi al lavoro non appena saputa la notizia di Mayo” LEGGI TUTTO

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    Gallinari out, ma Atlanta travolge Dallas. Curry show con Golden State

    ATLANTA (Stati Uniti) – Danilo Gallinari salta la prima ma i suoi Hawks partono col piede giusto. All’esordio stagionale, Atlanta travolge 113-87 Dallas e lo fa mandando sei giocatori in doppia cifra: Cam Reddish il migliore con 20 punti, 19 (e 14 assist) per Trae Young, 12 punti e 13 rimbalzi per Clint Capela. La svolta della gara nel terzo quarto, con un parziale di 35-20 che non lascia scampo ai nuovi Mavs di Jason Kidd. Gli Hawks, vicecampioni in carica della Eastern Conference, limitano Luka Doncic (18 punti con 6/17 dal campo e 11 rimbalzi), serata no anche per Porzingis (11+5). Seconda partita e seconda vittoria per Golden State, che dopo il successo al debutto sui Lakers piega anche l’altra squadra di Los Angeles: 115-113 il finale, nel segno di Stephen Curry che prima firma la tripla del sorpasso a 56″8 dalla sirena e poi mette dentro i due liberi che di fatto sentenziano il match. Per lui alla fine 45 punti e 10 rimbalzi, sul fronte Clippers – che erano risaliti dal -19 del secondo quarto – 29+11 per Paul George, 22 punti per Bledsoe.
    Antetokounmpo non basta a Milwaukee: trionfa Miami
    Pesante ko, infine, per i campioni in carica di Milwaukee, affondati 137-95 da Miami. Dietro la miglior prestazione di sempre nella storia degli Heat alla prima (il precedente record erano i 128 punti contro Detroit nel 1999) un Tyler Herro da 27 punti in 24 minuti partendo dalla panchina e un Jimmy Butler da 21 punti, oltre alla doppia doppia di Bam Adebayo (20 punti e 13 rimbalzi). Nei Bucks, privi di Holiday, Lopez e Portis, 15 punti di Giannis Antetokounmpo e 14 di Grayson Allen. La Nba, intanto, potrebbe sbarcare in Europa: secondo “Marca”, ci sarebbe una trattativa in corso con la Fiba, la Federazione internazionale, per creare una divisione europea che però non integrerebbe le attuali 6 Oltre Oceano. Il Fenerbahce, in poche parole, non andrebbe a sfidare i Lakers, ma giocherebbe in un campionato a sé del Vecchio Continente (Nba Europe), sotto l’egida della Lega a stelle e strisce, che con molta probabilità finirebbe col sostituire l’attuale Eurolega dove molti club hanno dato segni di insofferenza e sarebbero disposti a ricomporre la frattura con la Fiba che va avanti da anni. Ciliegina sulla torta potrebbe essere l’organizzazione di un All Star Game fra i migliori giocatori Nba e il Resto del Mondo. LEGGI TUTTO