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    Giro dei Paesi Baschi, l'olandese Vader ricoverato dopo una caduta: condizioni stabili

    Nella quinta tappa del Giro dei Paesi Baschi, brutta caduta per Milan Vader. Il ciclista olandese, 26 anni, è ricoverato a Bilbao: nell’incidente, avvenuto durante una discesa a un centinaio di km dal traguardo, ha subito fratture alle vertebre, a una clavicola e a una scapola. Attualmente Vader si trova in coma farmacologico. La sua squadra (Jumbo-Visma) su twitter: “è in condizioni stabili”

    L’olandese Milan Vader (Jumbo-Visma) è in condizioni gravi, ma “stabili”, a causa di una caduta durante la quinta tappa del Giro dei Paesi Baschi (Zamudio-Mallabia di 163 km). Il ciclista 26enne è stato ricoverato in ospedale a Bilbao e gli sono stati inseriti degli stent nelle arterie carotidee, danneggiate dall’impatto. Nell’incidente, avvenuto durante una discesa ad un centinaio di chilometri dall’arrivo, Vader ha subito fratture alle vertebre, ad una clavicola e a una scapola. Attualmente è tenuto in stato di coma farmacologico per mantenere sotto controllo la funzionalità cerebrale. La squadra Jumbo-Visma su twitter ha confermato solo che Vader – proveniente dalla mountain bike ed al primo anno nel ciclismo su strada – è ricoverato a Bilbao, in condizioni “stabili”.  LEGGI TUTTO

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    Giro d'Italia 2022, ecco la nuova maglia rosa. FOTO

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    ©LaPresse

    Il damascato, texture stampata sulla Maglia Rosa 2022, è stato introdotto in Italia dalle Repubbliche Marinare di Venezia e Genova grazie alle relazioni che esse avevano con l’Oriente. Le sue origini risalgono al 5° secolo, ma il suo nome deriva da Damasco, la città siriana che ne fu una grande produttrice ed esportatrice dal 12° secolo. LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, Giro delle Fiandre: vittoria di Van der Poel

    Mathieu Van der Poel e’ tornato e ha dimostrato di essere il re delle Fiandre, dove aveva gia’ vinto due anni fa. In quell’occasione fulmino’ il belga Wout Van Aert, quest’anno messo fuori causa dal Covid-19, oggi ha beffato lo sloveno Tadej Pogacar, al termine di una volata dai contorni kafkiani.

    ‘La corsa’, come viene semplicemente chiamato il Giro delle Fiandre, sembrava infatti un affare riservato solo a chi poi lo avrebbe poi vinto e al doppio trionfatore degli ultimi due Tour de France: Van der Poel, ma soprattutto Pogacar, erano lanciati in una fuga che sembrava destinata a concludersi con l’affermazione di uno dei due contendenti. Invece, la frenata finale dei due – come se si trovassero sulla pista di un qualsiasi velodromo, fra sguardi penetranti e bici quasi bloccate – ha favorito la disperata rincorsa di altri due corridori. L’olandese Dylan Van Baarle e il francese Valentin Madouas sono piombati su Pogacar e Van der Poel che, ai -250 metri, si sono visti annullare il vantaggio di una quarantina di secondi, accumulato sulle pietre degli ultimi due muri.

    Morale: Van der Poel ha colto in anticipo Madouas (terzo) e Van Baarle (secondo), Pogacar e’ rimasto imbottigliato fra i tre e, alla fine, da possibile vincitore, e’ stato scaraventato giu’ dal podio, piazzandosi al quarto posto. Palpabile, e visibile visto il gesto di stizza che ha fatto, la sua delusione sul traguardo di Oudenaarde, dopo 272,5 chilometri vissuti fra tormenti, speranze e ambizioni. L’epilogo alla Hitchcock ha reso ancora piu’ spettacolare la ‘corsa dei muri’ che gia’ aveva regalato lampi di grande ciclismo, grazie all’azione di Pogacar e Van der Poel che, messo alla corda sui brevi ma terribili strappi finali, non ha perso un centimetro e, alla fine, e’ riuscito a centrare il bis della gara giunta alla 106/a edizione.

    La doppietta, primo e secondo posto, degli olandesi lascia l’amaro in bocca soprattutto ai belgi, a digiuno ormai dal 2017: l’ultimo a trionfare sul traguardo del Giro delle Fiandre fu Philippe Gilbert, che non e’ un fiammingo, bensi’ un vallone. A bocca asciutta anche l’Italia, che nel 2019 vinse con Alberto Bettiol, lo stesso corridore che oggi si e’ fatto vedere spesso, ma nel finale non e’ comunque riuscito a incidere. Matteo Trentin, invece, si e’ limitato al ruolo di copertura per il leader della UAE Emirates, Pogacar.

    “Pensavo di giocarmi la vittoria da solo con Pogacar, che aveva spinto a tutta per diversi chilometri, invece nel finale sia Madouas che Van Baarle sono riusciti a riagganciarci – le parole del vincitore, figlio e nipote d’arte (suo padre Adrie e’ stato un campione, aggiudicandosi anche lui il Fiandre, per non parlare del nonno Raymond Poulidor). In gara Tadej e’ stato fortissimo sull’Oude Kwaremont e sul Paterberg, mi ha messo in difficolta’ e ho rischiato di staccarmi. Ho resistito e, se sono arrivato a questa vittoria, oltre alla mia caparbieta’, devo ringraziare tante persone. Ho avuto un inverno difficile, davvero molto travagliato. E’ stata una gara durissima, forse Pogacar e’ stato il migliore: avrebbe quantomeno meritato il podio”.  LEGGI TUTTO