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    Tour de France, Clarke vince 5^ tappa. Van Aert conserva maglia gialla

    L’australiano Simon Clarke (Israel-PremierTech) ha vinto la quarta tappa del Tour de France, la Lille-Arenberg, di 153,5 km, molto temuta alla vigilia per il percorso che in parte ricalca quello della Roubaix, con vari tratti di pavè. Clarke ha battuto in una volata a quattro l’olandese Taco Van der Hoorn, il norvegese Edvald Boasson Hagen e lo statunitense Neilson Powless, con i quali aveva dato vita ad una fuga vincente. La maglia gialla è rimasta sulle spalle del belga Wout Van Aert (Jumbo Visma), arrivato attardato di oltre un minuto a causa di una caduta dopo una trentina di chilometri. Balzo in classifica dello sloveno Tadej Pogacar, che ha chiuso al settimo posto ma ha guadagnato sia su Van Aert, sia sul connazionale Primoz Roglic.

    Migliore degli italiani al termine della quinta tappa è stato Luca Mozzato (BBH), decimo, ad 1’04” dal vincitore. In classifica generale Van Aert (Jumbo) precede lo statunitense Neilson Powless (EF1) di 13 secondi, il norvegese Edvald Boasson Hagen (TOT) di 14 e lo sloveno Tadej Pogacar (UAE) di 19. Primoz Roglic ha perso oltre due minuti dal connazionale Pogacar dopo essere rimasto coinvolto in una caduta collettiva causata da una balla di paglia che ha invaso la carreggiata dopo essere stata investita da una motocicletta.  LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, Arnaldo Pambianco morto a 86 anni: vinse il Giro d'Italia nel 1961

    È morto a 86 anni Arnaldo Pambianco, detto ‘Gabanin’, ciclista romagnolo che nel 1961 vinse il Giro d’Italia. Nato a Bertinoro (Forlì-Cesena), da dilettante fu settimo alle Olimpiadi di Melbourne nel 1956, campione italiano e secondo ai Mondiali nel 1957. Nei suoi primi anni da professionista fu gregario di Ercole Baldini e Gastone Nencini, piazzandosi settimo al Giro e al Tour.
    L’impresa al Giro del centenario dell’Unità
    Nel 1961 ottenne il risultato più importante della sua carriera, al Giro d’Italia del centenario dell’Unità. Riuscì a entrare nella fuga della quattordicesima tappa, al termine della quale conquistò la maglia rosa con 24 secondi di vantaggio sul favorito e fino a quel momento leader della generale Jacques Anquetil. Resistette agli assalti di Anquetil, di Charly Gaul e di Rik Van Looy, riuscì a difendere il primato e lo suggellò con il secondo posto, dietro al solo Gaul, nella penultima tappa con arrivo a Bormio dopo lo Stelvio.
    ‘Viva Pambianco’
    A lui ha dedicato una canzone Secondo Casadei, ‘Viva Pambianco’. Lo ricorda così Davide Cassani, romagnolo pure lui ed ex ct della Nazionale: “Arnaldo è sempre stato uno dei miei idoli. Forse perché lo conoscevo da sempre forse perché ha vinto il Giro d’Italia nell’anno in cui sono nato, sicuramente perché era un romagnolo speciale. Arnaldo Pambianco, nel silenzio e nel buio di questa notte, è salito in cielo. Sono triste perché Arnaldo era davvero una persona straordinaria, un marito che non è riuscito a sopportare e superare il dolore per la perdita della donna della sua vita: Fabiola, sua moglie. Sono triste perché ‘Gabanin’ era davvero un grande uomo, un campione vero, un romagnolo unico”.  “E’ ancora troppo presto per dire qualcosa di più… tutta Bertinoro parla di te”, scrive la sindaca di Bertinoro, Gessica Allegni. “Ciao grande e dolce Gabanìn. Ciao Arnaldo”.  LEGGI TUTTO

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    Tour de France: Van Aert vince la quarta tappa e consolida la maglia gialla

    Archiviata la trasferta in Danimarca, il Tour fa rientro in patria per la Dunkerque-Calais (172 km), ma il copione non cambia: scatto al km 0 del francese Anthony Perez (Cofidis) e del ‘solito’ Magnus Cort Nielsen (EF Education-EasyPost), sempre più maglia a pois grazie all’en plein di GpM conquistati in questa edizione: 11 consecutivi, un record. Il danese si stacca ai 45 dalla fine, mentre il transalpino ci prova finché ne ha, ripreso a una decina di chilometri dal traguardo: quando Wout van Aert accende il motore, saluta tutti e se ne va, volando in solitaria verso il traguardo con un’azione d’altri tempi. Alle sue spalle, Jasper Philipsen ha avuto la meglio in volata su Christophe Laporte per il secondo posto, con 8″ di ritardo. Mercoledì giornata ‘infernale’ con gli 11 settori in pavé della Lilla-Arenberg Port du Hainaut, di 153 km, una ‘mini’ Parigi-Roubaix, con alcuni passaggi presi in prestito dalla Regine delle Classiche: Wandignies, Brillon, Sars et Rosieres e nel finale il Wallers.   LEGGI TUTTO