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    F1, Horner: “Verstappen merita il titolo mondiale, ha fatto la storia”

    ROMA – La stagione 2021 della Formula 1 rimarrà impressa nella mente degli appassionati per molti anni. L’ultima tappa, nella quale Max Verstappen è riuscito approfittare di una safety car nei giri finali per poi dare la zampata definitiva al mondiale, strappato al rivale Lewis Hamilton, è di quelle che difficilmente si dimenticano. È proprio il team principal della Red Bull, Christian Horner, a tornare sul GP di Abu Dhabi in un’intervista riportata da GpFans.com: “È stata una stagione molto lunga e Max ha tutti i meriti di aver portato questo titolo sulla sua bacheca. Abu Dhabi ha suscitato parecchie critiche, ma lungo il 2021 siamo stati sfortunati”, le sue parole.
    Verstappen nella storia
    È stato il primo mondiale vinto da Verstappen, figlio d’arte e scelto dai colleghi come miglior pilota del 2021. Titolo reso ancor più prezioso dal fatto che era dagli anni Settanta che due piloti non arrivavano all’ultimo Gran Premio a pari punti, con l’olandese fortunato ad aver giovato dello schianto di Latifi. Un campionato che, secondo Horner, lascerà il segno: “Siamo stati fortunati solo con una safety car. Siamo stati lucidi e abbiamo approfittato della situazione grazie a un grande lavoro sia di Max che della squadra. Siamo incredibilmente orgogliosi di quello che abbiamo fatto e i libri di storia mostreranno sempre che Max Verstappen è stato il campione del mondo del 2021 in Formula 1”, ha concluso il team principal della Red Bull. LEGGI TUTTO

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    F1, il figlio Mick fa gli auguri a Michael Schumacher: “Grato per tutte le esperienze”

    ROMA – Il 3 gennaio è sempre un giorno importante per il mondo della Formula 1, essendo il compleanno di Michael Schumacher, che oggi compie 53 anni. Tra questi non poteva mancare il figlio Mick: “Buon compleanno, Papà – si legge nella didascalia di un post pubblicato su Instagram dal giovane pilota della Haas – Giorni come questi sono stati importanti per la mia passione per il motorsport e lo influenza ancora oggi. Sono grato per tutte le esperienze che mi hai dato e sono entusiasta di farne di nuove in futuro”. Parole importanti, che fanno sperare anche per il futuro della leggenda ex Ferrari, le cui condizioni esatte non si conoscono da diverso tempo.Guarda la galleryVerstappen, Horner, Bottas e… Domenicali: il gala FIA 2021 brilla di stelle
    L’incidente sulla neve
    Michael Schumacher è infatti rimasto vittima di un brutto incidente risalente al 29 dicembre 2013, quando si trovava a sciare sulle alpi francesi. Negli ultimi anni, c’è stata massima riservatezza sulle condizioni dell’ex pilota tedesco, al quale possono fare visita solamente i membri del suo nucleo famigliare e altre tre persone. Con la Ferrari, Schumacher ha conquistato 72 vittorie e 5 titoli mondiali. LEGGI TUTTO

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    F1: gli auguri di Mick Schumacher al padre

    ROMA – Tutto il mondo del motorsport si è unito nel fare gli auguri a Michael Schumacher per il suo 53mo compleanno. Tra questi non poteva mancare il figlio Mick: “Buon compleanno, Papà – si legge nella didascalia di un post pubblicato su Instagram dal giovane pilota della Haas – Giorni come questi sono stati importanti per la mia passione per il motorsport e lo influenza ancora oggi. Sono grato per tutte le esperienze che mi hai dato e sono entusiasta di farne di nuove in futuro”. Parole importanti, che fanno sperare anche per il futuro della leggenda ex Ferrari, le cui condizioni esatte non si conoscono da diverso tempo.Guarda la galleryDa Verstappen a Bottas; il gala FIA di fine anno è una parata di campioni e bellezze
    L’incidente del 2013 sulla neve
    Michael Schumacher è infatti rimasto vittima di un brutto incidente risalente al 29 dicembre 2013, quando si trovava a sciare sulle alpi francesi. Negli ultimi anni, c’è stata massima riservatezza sulle condizioni dell’ex pilota tedesco, al quale possono fare visita solamente i membri del suo nucleo famigliare e altre tre persone. Con la Ferrari, Schumacher ha conquistato 72 vittorie e 5 titoli mondiali. LEGGI TUTTO

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    In coma dopo l'incidente, al risveglio rivela: “Mi è apparso Marco Simoncelli”

    Di storie simili se ne sentono poche, e proprio il fatto di non essere inflazionate le rende quasi preziose, a prescindere dal fatto che uno ci possa credere o meno. Perché è una vicenda che ha dell’incredibile, quella capitata a Marco Sias, un ragazzo di soli 20 anni di Iglesias, in Sardegna, che, operato lo scorso novembre alla testa per emorragie cerebrali causate da un gravissimo incidente in monopattino, ha passato un mese nell’inferno del coma, e che al suo risveglio ha poi ha rivelato l’inimmaginabile: “Mi è apparso Simoncelli e mi ha detto di non preoccuparmi, perché stavo bene e mi sarei risvegliato”.
    “Ecco cosa mi ha detto il SIC”
    All’Unione Sarda Marco ha raccontato la sua esperienza: “Ho fatto delle ricerche sulla moto che ho visto mentre ero incosciente e ho riconosciuto il mezzo, il numero e il viso del ragazzo che mi ha parlato, era Marco Simoncelli. Sono rimasto molto colpito perché non sapevo chi fosse, non seguo lo sport e non avevo mai sentito parlare di lui. Mi ha detto che stavo bene e di non preoccuparmi, perché mi sarei risvegliato”.
    Lo aveva descritto come un ragazzo dai capelli ricci biondi, un cerotto sul setto nasale e una moto con il numero 58. Tutto torna, tutto tranne Sic, anche se racconti come questi fanno ben sperare che ci sia davvero qualcosa oltre il buio. Marco Sias ce l’ha fatta, si è risvegliato per continuare a vivere la lunga vita che un ragazzo di soli 20 anni ha davanti, e l’ha fatto tornando con una bellissima storia da raccontare.
    MotoGp, un film per Marco Simoncelli LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Lorenzo su Rossi: “Come Maradona, ma nel 2015 meritavo il titolo”

    ROMA – Valentino Rossi, dieci volte campione del mondo a 36 anni. Sarebbe andata così se nel 2015, in MotoGp, non ci fosse stato Jorge Lorenzo a prendersi il titolo per una manciata di punti, con Marc Marquez nelle vesti del guastafeste a Sepang. Ora che il cinque volte campione del mondo si è ritirato, può parlare senza filtri di quel mondiale: “Ero il più veloce ed ero al top della condizione. Valentino Rossi è stato il più grande di tutti i tempi e andava sempre forte, ma io nel 2015 ho perso tanti punti per sfortuna e avrei potuto chiudere la questione in Australia o in Malesia. Non ho visto correre Agostini, ma per il migliore di tutti i tempi dico Rossi. È stato come Maradona per il calcio e personalità così non nascono spesso”, le parole dello spagnolo a DAZN.
    Rossi come Maradona
    Dopo il biennio in Ducati e il ritorno in Yamaha, nel 2015 Valentino Rossi visse una seconda primavera. All’epoca 36enne, il campione di Tavullia inanellò 12 podi consecutivi e 5 vittorie che lo proiettarono in ottica mondiale. Ma Jorge Lorenzo rimase concentrato e approfitto del verdetto dei giudici di gara che penalizzarono Rossi con l’ultima posizione in griglia dopo il famoso Gran Premio della Malesia: “Anche se Rossi non fosse stato penalizzato – ci tiene a precisare però Lorenzo ai microfoni di DAZN – sarebbe comunque finito quarto. Ho meritato la vittoria, anche se Valentino la pensa diversamente”, conclude il maiorchino rimarcando i propri meriti per un titolo che molto considerano ancora un vero e proprio furto ai danni del pilota italiano. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Lorenzo: “Rossi il più forte di tutti, è il Maradona delle moto”

    ROMA – Senza di lui, Valentino Rossi avrebbe vinto il suo decimo mondiale, a 36 anni, in MotoGp. E invece Jorge Lorenzo si è preso il titolo del 2015 per una manciata di punti, con Marc Marquez nelle vesti del guastafeste a Sepang. A distanza di tempo, però, lo spagnolo torna su quel mondiale: “Ero il più veloce ed ero al top della condizione. Valentino Rossi è stato il più grande di tutti i tempi e andava sempre forte, ma io nel 2015 ho perso tanti punti per sfortuna e avrei potuto chiudere la questione in Australia o in Malesia. Non ho visto correre Agostini, ma per il migliore di tutti i tempi dico Rossi. È stato come Maradona per il calcio e personalità così non nascono spesso”, le sue parole a DAZN.
    Il bivio di Sepang
    Dopo il biennio in Ducati e il ritorno in Yamaha, nel 2015 Valentino Rossi visse una seconda primavera. All’epoca 36enne, il campione di Tavullia inanellò 12 podi consecutivi e 5 vittorie che lo proiettarono in ottica mondiale. Ma Jorge Lorenzo rimase concentrato e approfitto del verdetto dei giudici di gara che penalizzarono Rossi con l’ultima posizione in griglia dopo il famoso Gran Premio della Malesia: “Anche se Rossi non fosse stato penalizzato – sottolinea però Lorenzo – sarebbe comunque finito quarto. Ho meritato la vittoria, anche se Valentino la pensa diversamente”, conclude. LEGGI TUTTO

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    Rossi: “Nella mia prima stagione a quattro ruote Mooney sarà mio sponsor”

    ROMA – Archiviata la MotoGp, eccolo di nuovo in pista. Il 2021 di Valentino Rossi ha messo la parola fine a un capitolo lungo 26 anni nel mondo delle due ruote, mentre il 2022 è pronto ad aprirne un altro, questa volta lontano dalle moto. Mooney, società italiana di proximity banking, sarà infatti il nuovo title sponsor non solo della scuderia VR46 in classe regina, ma anche del Dottore stesso: “Mooney ci affiancherà anche nella VR46 Riders Academy e nella mia prima stagione racing nel mondo delle quattro ruote” – ha detto Rossi.
    Sfide da raccogliere
    Valentino Rossi dunque con questo annuncio ha ufficializzato di fatto il suo futuro oltre la MotoGp. Resta da capire ora con quale team e in quale campionato a quattro ruote andrà a competere. Emilio Petrone, CEO dell’azienda italiana, ha commentato così l’intesa, raggiunta solo pochi giorni fa: “Legare il nome di Mooney ad una realtà così prestigiosa come VR46 Racing Team è una vera e propria dichiarazione d’intenti per la nostra azienda che si conferma protagonista nel panorama dei servizi di pagamento e di mobilità”. Nel frattempo, a difendere in classe regina il buon nome del nove volte iridato ci saranno Luca Marini e Marco Bazzecchi, entrambi prodotti della VR46 Academy, anch’essa sponsorizzata da Mooney. LEGGI TUTTO

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    F1, Mazepin: “Sono pronto per lottare a metà classifica”

    ROMA – Nikita Mazepin è pronto a fare un salto di qualità in Formula 1, che equivarrebbe a lottare per le posizioni di metà classifica. “Se sono pronto? Certo che lo sono. Mi sento pronto al 100% – ha detto il pilota russo, come riportato da “Motorsport” -. Ho avuto alcune belle lotte quest’anno contro monoposto più competitive e mi sono sentito a mio agio. Per me conta sapere dove poter posizionare la mia vettura rispetto a quella contro cui sto duellando e sento di aver ottenuto questo livello di confidenza”. Mazepin ha chiuso in fondo alla classifica piloti il Mondiale 2021, ma è apparso ottimista in vista della prossima stagione.Guarda la galleryVerstappen, Horner, Bottas e… Domenicali: il gala FIA 2021 brilla di stelle
    Sul 2021
    “Ricordo che la prima gara in Bahrain è stata spaventosa perché le auto sono molto lunghe e larghe, ma adesso non ho più questo problema e guidare una vettura più equilibrata e prevedibile dovrebbe rendere tutto più facile e divertente – ha aggiunto Mazepin -. Ovviamente il 2021 è stato un anno difficile. Anche se ci sono stati alcuni weekend positivi quando ho concluso davanti al mio compagno di squadra, non è soddisfacente tornare a casa con un diciannovesimo posto in tasca”. LEGGI TUTTO