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    FITP avrebbe formulato un’offerta a Madrid per rilevare settimana del torneo spagnolo e far diventare Roma evento da due settimane

    Il Centrale del Foro Italico a Roma

    Il quotidiano torinese “La Stampa” ha pubblicato un’indiscrezione che, se confermata, avrebbe del clamoroso e potrebbe comportare un piccolo effetto domino nella stagione di tornei su terra battuta in Europa. Secondo quanto riporta il giornale piemontese, la FITP avrebbe presentato una offerta formale per acquisire la settimana del torneo di Madrid, che secondo gli ultimi calendari ATP si svolge appena prima degli Internazionali d’Italia. Si parla di una cifra enorme, 550 milioni di euro, che servirebbero ad estendere su due settimane piene la durata degli IBI, arrivando così ad uguagliare gli Slam, unici tornei attualmente organizzati sulla “lunga distanza”. Da anni si parla di Roma e del sogno di diventare il “quinto Slam”. Il Presidente Binaghi nelle consuete conferenze stampa che concludono ogni edizione del torneo parla apertamente di crescita enorme, di numeri mai così buoni e di ambizioni, sia per migliorare la sede con nuove strutture e perché no, anche diventare il quinto evento annuale per importanza.
    Nei mesi scorsi avevamo pubblicato una notizia prettamente finanziaria, tratta da media economici statunitensi, che potrebbe ulteriormente suffragare questa ipotesi. I due Masters 1000 detenuti da IMG (Miami e Madrid) sono entrati in una sorta di “domino” finanziario: Endeavor, la società che controlla IMG (gigante con interessi in moltissimi settori dell’intrattenimento) avrebbe dato mandato a vari advisor finanziari di trovare potenziali acquirenti per alcuni dei suoi asset considerati non più strategici e quindi sacrificabili in un’ottica di riorganizzazione e semplificazione del proprio portafoglio di attività. Pertanto la FITP potrebbe esser capitata al momento giusto per tentare un’eventuale acquisizione, vista la disponibilità di IMG/Endeavor a trattare la vendita. Ricordiamo sempre anche il fattore Arabia Saudita/PIF, con l’enorme interesse ad organizzare un Masters 1000, e chissà che l’altro torneo “aggredibile” (Miami) non possa diventare preda degli ricchissimi fondi d’investimento sauditi, liberando così gli statunitensi dai due asset non più così graditi. Scenari, ovviamente, nell’alta finanza i fattori in gioco sono tantissimi come contratti già firmati, penali da milioni di dollari, e ovviamente anche il benestare della ATP che in caso di cessione di un torneo ad altro soggetto può dover ripensare anche alla sua collocazione e scombussolare varie settimane di attività, qualora il torneo interessato sia tra i più importanti.
    Tuttavia la situazione non è così semplice, anche per il solo progetto di Roma di diventare un torneo da 2 settimane al pari degli Slam. Infatti sempre secondo La Stampa, una condizione indispensabile per trasformare gli IBI in un torneo pari agli Slam sarebbe il benestare del “Grand Slam Commitee”, formato dai soggetti che detengono ed organizzano i Major (Tennis Australia, Federtennis Francese, AELTC/LTA, USTA). Solo con il loro ok, Roma potrebbe ambire a diventare un quinto Slam a tutti gli effetti.
    FITP e Roma hanno qualche asso nella manica: sul piatto della bilancia può pesare il successo di un torneo in enorme crescita, forte del n.1 del mondo Jannik Sinner e un movimento mai così in salute, visto che nessuno in questo momento ha il numero di top100 dell’Italia nel ranking ATP, quasi tutti tennisti molto giovani. Siamo campioni in Davis Cup (2023 – 2024) e organizzeremo le ATP Finals fino al 2030. La forza e salute del tennis in Italia è sotto gli occhi di tutti, e questo è un fattore che gioca a nostro favore.
    Tuttavia sorge un’ultima considerazione: gli Internazionali sono un torneo combined che si svolge da anni con tabellone da 96 giocatori e che scatta per il main draw femminile al martedì e per il maschile al mercoledì. Per arrivare alle canoniche due settimane degli Slam, non serve l’acquisto delle due settimane di Madrid, ma in realtà solo una settimana, o anzi una manciata di giorni (per i tabelloni principali). Se davvero FITP riuscisse nella clamorosa acquisizione, della prima settimana di Madrid non se ne farebbe nulla… Quindi l’eventuale novità potrebbe portare ad una rimodulazione degli stessi IBI: avrebbe più senso distanziare il torneo del Foro Italico di una settimana in più rispetto a Parigi, anticipandolo quindi al lunedì precedente, e magari colmare quella settimana di buco con un nuovo torneo, perché no proprio in Italia; un evento del tutto nuovo sul rosso in preparazione a Roland Garros (Napoli? Torino?). Che Madrid si privi di una settimana restando torneo che si disputa in una sola appare alquanto complesso: comporterebbe un vero ridimensionamento, e l’impatto sul calendario sarebbe comunque forte, con solo 2 Masters 1000 su terra battuta, a meno che qualcun altro dei tornei attuali non possa salire di categoria.
    Ipotesi ovviamente, scenari di una novità che sarebbe incredibilmente importante per il nostro tennis, ma che potrebbe avere anche altre conseguenze politico-sportive. Larry Ellison per esempio, uno degli uomini più ricchi del mondo e magnate di Indian Wells, quello che è ormai considerato da tutti il torneo migliore e più importante dopo i 4 Slam e la Finals, sarebbe “felice” di un upgrade del genere di Roma, o a sua volta vorrebbe un trattamento similare? Di sicuro in California non mancano soldi e spazi, con una struttura al momento migliore di quella del Foro Italico. E ricordiamoci che al nostro bel torneo manca almeno un campo con tetto mobile per affrontare la pioggia, ospite assai indesiderato ma che quasi ogni primavera arriva a gustare i programmi di alcune giornate di gioco, creando problemi spesso di non poco conto (ricordiamo la disgraziata edizione 2023, davvero martoriata da continue giornate di maltempo).
    Roma su due settimane (o 15 giorni, come ormai va di moda anche negli Slam) sarebbe una notizia straordinaria. Ma, sommando tutti i fattori, non è affatto qualcosa di così facile, nonostante la forza del nostro movimento e della stessa FITP, sempre più nevralgica nel mondo del tennis.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Vavassori: “Chi si accanisce contro Sinner è ignorante. Al posto suo avrei fatto la stessa cosa”

    Andrea Vavassori

    Andrea Vavassori si schiera totalmente dalla parte di Jannik Sinner e stigmatizza i colleghi che con le loro parole, magari pur senza un attacco diretto, mettono in dubbio la lealtà del nostro campione, costretto ad uno stop di tre mesi dalle competizioni dopo l’accordo con la WADA a chiusura del “Caso Clostebol”. Il tennista azzurro, uno dei migliori specialisti del doppio al mondo e non solo, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport, nelle quali chiarisce la sua posizione Pro-Sinner dopo la bella storia Instagram pubblicata poco dopo l’annuncio della chiusura del caso. “Wave” sta con Sinner, senza se e senza ma.
    “Ho conosciuto Sinner come persona e sono sempre stato sicuro al 100% che non avesse fatto niente di sbagliato” afferma Vavassori. “Dispiace la mancanza di empatia da parte dei tennisti e di tante persone sui social. Non credo sia per colpa di rivalità, penso che ci sia molta ignoranza. Perché troppi danno giudizi senza essersi informati, senza sapere. Una volta che hai constatato che non è un caso di doping ma di negligenza da parte di un membro del team, perché continuare ad accanirsi?”
    Andrea conferma come i tennisti italiani siano dalla parte di Jannik: “Per noi italiani la conoscenza della questione è ormai completa. Ma all’estero sono pochi coloro che hanno avuto la volontà di informarsi, molti basano i loro giudizi su informazioni parziali o distorte“.
    Ricordano a Vavassori l’incredibile vicenda della ITIA, che appena prima degli Australian Open 2025 aveva organizzato un meeting per informare i giocatori sui recenti sviluppi e al quale si è presentato il solo Eubanks… “L’ignoranza è davvero fastidiosa. Si vede che molti tennisti, lo dico senza offesa, non hanno frequentato molto gli studi e quindi non sono in grado di capire cosa leggono“.
    Il torinese afferma che, nei panni di Sinner, avrebbe accettato la proposta di accordo di WADA per chiudere la vicenda. “Se fossi stato Sinner avrei fatto la stessa cosa: contro un colosso come l’Agenzia mondiale antidoping, che ha tanto potere, cosa avrebbe dovuto fare? Però questo caso sarà uno spartiacque e infatti dal 2027 molte norme ormai obsolete verranno cambiate”.
    “Non ho sentito Sinner, ho preferito lasciarlo in pace. In questi momenti penso che abbia bisogno di tranquillità. Lui a Melbourne dopo aver raggiunto la finale ha pensato a me e Simon. Ha pensato a noi. In un momento di successo personale, la dice lunga di che ragazzo sia. Tornerà e sarà ancora più forte, ne sono sicuro” conclude Vavassori.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Berrettini-Djokovic all’Atp di Doha, dove vedere in tv e streaming

    Matteo Berrettini e Novak Djokovic si ritrovano dopo quasi quattro anni: forse avrebbero preferito farlo più in là di un primo turno, ma il sorteggio li ha messi subito contro nell’Atp 500 di Doha. Berrettini vuole far decollare il suo 2025 dopo l’eliminazione al secondo turno agli Australian Open e quella al primo turno nell’Atp di Rotterdam, Djokovic invece torna in campo dopo la semifinale raggiunta in Australia contro Zverev e dalla quale si era ritirato per infortunio. Lunedì 17 febbraio però ha già assaggiato il cemento del Qatar debuttando e vincendo al primo turno nel torneo di doppio in coppia con Fernando Verdasco.  LEGGI TUTTO

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    ITF Praga e Spring: I Main Draw

    Lucrezia Stefanini ITA, 15.05.1998

    ITF PRAGA (Cze 75k cemento indoor)[1] Xinyu Gao vs Jesika Maleckova Laura Samson vs Destanee Aiava Linda Klimovicova vs Tereza Krejcova Lian Tran vs [7] Celine Naef
    [3] Elsa Jacquemot vs Lola Radivojevic Xinxin Yao vs Hanne Vandewinkel Priscilla Hon vs Noma Noha akugue Rasheeda Mcadoo vs [5] Lucrezia Stefanini
    [8] Rebeka Masarova vs Andrea Lazaro garcia Dalma Galfi vs Gabriela Knutson Alena Kovackova vs Nikola Bartunkova Ipek Oz vs [4] Victoria Jimenez kasintseva
    [6] Leyre Romero gormaz vs Aneta Kucmova Tereza Valentova vs Radka Zelnickova Barbora Palicova vs Anastasiia Sobolieva Alina Charaeva vs [2] Ella Seidel

    ITF SPRING (Usa 50k cemento outdoor)In attesa… LEGGI TUTTO

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    Atp Doha, Djokovic-Verdasco vincono all’esordio nel doppio

    Successo per Djokovic nel ritorno in campo dopo gli Australian Open. Nel primo turno del torneo di doppio a Doha, il serbo ha vinto in coppia con lo spagnolo Fernando Verdasco contro il duo formato da Bublik e Khachanov. Nel prossimo turno affronteranno gli specialisti Heliovaara e Patten, teste di serie numero due del tabellone. Per Verdasco, insolito compagno di Djokovic, questo sarà l’ultimo torneo nel circuito prima del ritiro. L’ex numero 7 del mondo è riuscito a procrastinare il suo addio con un doppio 6-1, un successo netto che sottolinea le ottime condizioni di entrambi. Verdasco non gioca un match in singolare dal settembre 2023, sconfitta contro Hugo Gaston nel challenger di Siviglia, ma si è voluto regalare un’ultima, suggestiva passerella. Nei giorni scorsi aveva annunciato sui social che l’Open del Qatar sarebbe stato il suo ultimo torneo e al suo fianco per l’occasione ha voluto Novak Djokovic, avversario di tante battaglie in passato. Il serbo, rientrato dopo l’infortunio patito in Australia, esordirà anche in singolare domani contro l’azzurro Matteo Berrettini. LEGGI TUTTO

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    Matteo Berrettini a cuore aperto: fiducia in Sinner e riflessioni sulle amicizie nel tennis

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 – Foto Getty Images

    Matteo Berrettini non ha mai avuto dubbi sull’innocenza di Jannik Sinner in merito al discusso caso Clostebol. Fin dalle prime fasi dell’indagine, il tennista romano ha espresso piena fiducia nella buona fede del numero uno del mondo, ribadendola anche nell’intervista rilasciata a La Stampa e Il Corriere della Sera.
    “Ho sempre sostenuto Jannik e creduto che la positività fosse frutto di un errore. Posso immaginare che per lui sia un momento molto difficile. Se l’ho sentito? No, preferisco rispettare il suo desiderio di riservatezza. Credo nello sport. Non so cosa sia successo tra le varie organizzazioni, non faccio l’avvocato, non mi compete. Mi dispiace solo per un ragazzo che, come mostrano le carte, è stato vittima di un errore. Ma Jannik è più forte di tutti noi: tornerà”.
    Berrettini ha poi affrontato il tema dei rapporti personali all’interno del circuito: “Io mi sento amico di tutti, ma nel tennis non ho migliori amici, quelli te li fai da piccolo. Con Bolelli ho giocato la Serie A, con Sonego e Vavassori siamo cresciuti insieme e c’è un rapporto più intimo. Ma non è che Vavassori lascia la fidanzata e chiama me. Sono amicizie di lavoro e va bene così. Poi esiste anche la mancanza di rispetto, ma non ci posso fare nulla”.
    Un passaggio centrale dell’intervista riguarda la questione della responsabilità oggettiva e del rischio di contaminazioni alimentari, un tema da sempre delicato per gli atleti professionisti:“Difficile dire se sia giustificata. Non sai mai che cosa può succedere. Se giochiamo in certe nazioni, l’ATP ci consiglia di evitare certi cibi, come la carne rossa, perché viene trattata con steroidi. Ma c’è sempre margine di imprevedibilità”.
    Berrettini ha poi risposto alle domande su Umberto Ferrara, preparatore fisico e nutrizionista che collaborava con Sinner e che ora segue anche il romano:“Non credo di dover rispondere alla gente. Ritengo Umberto un professionista a 360°, come ha dichiarato anche Jannik. È stato fatto un errore e purtroppo qualcuno ne ha pagato le conseguenze. Quando ho parlato ad Umberto ho pensato che potesse aiutarmi nella mia crescita. Se dovessi leggere ogni singola cosa che viene detta su di me, non reggerei il peso”.
    Parole che confermano, ancora una volta, la grande fiducia di Berrettini nelle potenzialità di Sinner e nella buona fede di chi lo ha seguito finora. Il tennista romano, d’altronde, è abituato a convivere con la pressione mediatica e sa che, in un mondo così competitivo, gestire al meglio gli aspetti psicologici e la fiducia nei propri collaboratori è fondamentale per raggiungere i massimi livelli.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Sinner-Wada, Berrettini: “Jannik vittima di un errore”

    Matteo Berrettini, in un’intervista concessa a Stampa e Corriere della Sera prima dell’Atp 500 di Doha, ha commentato l’accordo di Sinner con la Wada per una sospensione di 3 mesi in merito al caso clostebol: “Ho sempre sostenuto Jannik, non smetto di farlo adesso. Credo sia un momento molto duro per lui: paga un errore, mi dispiace, ma non ho dubbi che tornerà più forte”
    DOHA, RIO E DUBAI: TRE TORNEI LIVE SU SKY SPORT

    Sinner e l’Agenzia mondiale antidoping (Wada) si sono accordati sulla sanzione che il numero uno al mondo dovrà scontare in merito al caso clostebol per cui era stato prosciolto l’estate scorsa dall’Itia (International Tennis Integrity Agency): tre mesi di sospensione, pertanto Jannik resterà fermo dal 9 febbraio al 4 maggio. Salterà quattro Master 1000, ma potrebbe tornare in campo per gli Internazionali d’Italia. Matteo Berrettini, compagno di Sinner in azzurro con cui ha vinto la Coppa Davis lo scorso novembre, ha commentato questa sospensione in un’intervista concessa a Stampa e Corriere della Sera prima dell’inizio dell’Atp 500 di Doha. “Ho sempre sostenuto Jannik, non smetto di farlo adesso. Credo sia un momento molto duro per lui, paga un errore, mi dispiace. Non faccio l’avvocato, non ho i dettagli. Ma non ho dubbi che tornerà più forte. Ho sentito Jannik? No, mi sembra più giusto rispettare il suo momento”. Sul criterio espresso dalla Wada della responsabilità oggettiva, Berrettini sottolinea: “L’argomento è complesso. È difficile, anzi impossibile, controllare tutto. L’Atp ci aiuta: quando andiamo a giocare in certi Paesi ci sconsiglia per mail di mangiare carne rossa che potrebbe essere contaminata, per esempio. Da sempre siamo abituati ad avere un’attenzione estrema, poi possono sempre succedere cose che sfuggono all’attenzione”.

    “Umberto Ferrara può aiutarmi nel mio processo di crescita”

    Umberto Ferrara, ex preparatore atletico di Sinner prima del caso clostebol, adesso è entrato a far parte dello staff di Berrettini. Una scelta che Matteo spiega così: “Posso dire che quando scelgo un membro nuovo del team, dietro ci sono riflessioni e pensieri: considero Umberto un serio professionista, l’ha detto anche Jannik in forma pubblica e privata. È stato fatto un errore, purtroppo. Non doveva succedere ma è successo. Quando ho incontrato Umberto per parlare di lavoro questo tema è entrato nella conversazione, naturalmente. Ma la valutazione è stata un’altra: io sono convinto che possa aiutarmi nel mio processo di crescita. Se poi la gente è stupita, stranita, arrabbiata, non so che fare. Sinceramente ho smesso di preoccuparmi di quello che pensa la gente tempo fa: se leggessi ogni commento, non reggerei al peso di tutto”.

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    Perché si è arrivati all’accordo fra Sinner e Wada LEGGI TUTTO

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    Djokovic contrattacca da Doha: “Ho mostrato la risonanza come risposta alle accuse”

    Novak Djokovic

    Ricordate l’attacco frontale di John McEnroe a Novak Djokovic nel corso del match contro Alcaraz agli ultimi Australian Open? Se n’è ricordato molto bene il serbo che, parlando da Doha alla stampa del suo paese appena prima del rientro in competizione, ha sferrato un contrattacco all’ex campione newyorkese, senza in realtà nominarlo ma con riferimenti chiari.
    McEnroe stava commentando in diretta la partita di Djokovic contro Alcaraz. Quando il serbo ha mostrato dei problemi muscolari nel primo set, uscendo dal campo alla fine del set, John ha affermato in modo perentorio “Non è la prima volta che vediamo questa routine. Non fatevi ingannare”, ipotesi poi confermata dalla rimonta e vittoria di “Nole” contro lo spagnolo.
    Il serbo si ritirò in semifinale contro Zverev, dopo un set giocato tutto sommato piuttosto bene, quindi nei giorni successi postò sui propri canali social la foto di una risonanza magnetica con l’evidenza dell’infortunio patito, una risposta a tutti coloro – tantissimi sul web – che avevano messo in dubbio le sue condizioni. Adesso in quel di Doha ecco che il 24 volte campione Slam ha risposto a quella faccenda, con un chiaro riferimento alle parole di McEnroe e sul perché abbia deciso di pubblicare l’esame medico sui social, con un messaggio polemico a corredo.
    “Sono stato provocato dal fatto che diverse volte in Australia mi sono infortunato, nel ’21 e ’23”, afferma il numero 7 del mondo ai giornalisti serbi. “Non posso dire tutti, ma ho sentito che un gruppo abbastanza nutrito di persone pensava che tutto questo non fosse vero e che i miei infortuni fossero in realtà una sorta di provocazione da parte mia o per giocare in modo strategico con la testa dei miei avversari. Non avrei reagito se alcune leggende del nostro sport non avessero affermato questo”. Ecco il riferimento a McEnroe.
    Continua poi Novak: “Penso che quando queste cose rimangono sui social, va bene; ma quando la faccenda si intensifica al punto che le persone arrivano a mettere in dubbio la mia integrità e la credibilità di ciò che ho detto, e soprattutto quando tutto nasce da persone che sono davvero leggende dello sport e che hanno un pubblico di milioni di ascoltatori in diretta nel corso delle partite, allora ho sentito il bisogno di reagire, di mostrare l’esito della risonanza magnetica”.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO