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    La durezza di Sinner! Prestazione meno scintillante, ma batte Djokovic in tre lottati set e vola in finale a Roland Garros, la prima Slam contro Alcaraz

    Jannik Sinner (foto Patrick Boren)

    Forse Brad Gilbert, dopo aver visto l’andamento della seconda semifinale di Roland Garros, avrà alzato la cornetta e prenotato l’ennesima ristampa del suo fortunatissimo libro “Winning Ugly”, ossia vincere sporco, di tattica e testa, best seller mondiale per lettura del gioco e piacevolezza del racconto. L’ha vinta proprio “ugly” Jannik Sinner, non brillando con il proprio tennis, altalenante e penalizzato da un rendimento davvero modesto del servizio per larga parte dell’incontro (meglio in momenti importanti, da campione) ma con tantissima grinta, forza fisica, determinazione e la sua solita straordinaria capacità di giocare bene i punti importanti. Come nessuno. E quando il match si fa intenso, duro e giocato sui nervi, JS è il Dj e non sbaglia un colpo. Il n.1 del mondo sconfigge un enorme, irriducibile Novak Djokovic per 6-4 7-5 7-6(3) e vola per la prima volta in finale a Roland Garros, dove finalmente andrà in scena la prima finale Slam contro Carlos Alcaraz, la partita che tutti aspettiamo da qualche tempo. La seconda semifinale di RG25 non è stata non sempre bella, se per bellezza intendiamo la qualità dei colpi, il numero di vincenti, ma terribilmente intensa come agonismo e sottile tensione, deflagrata in momenti di vero dramma sportivo nelle fasi cruciali; ma anche a livello puro show è migliorata cammin facendo, soprattutto nel terzo set, quello giocato meglio dal serbo, restando un match molto fisico e tattica, giocato più di nervi che di braccio.
    È indispensabile alzarsi in piedi e applaudire a più non posso Mr. Record Novak Djokovic. Già dai primi punti si è capito che nello scambio di ritmo alle condizioni di Jannik non poteva reggere e vincere, ma… lui è Superman, va oltre all’età, ai limiti, alle difficoltà tecniche e fisiche e non muore mai. Nonostante le 38 primavere e l’evidente difficoltà nel reggere nello scambio in progressione alla massima velocità imposta dell’azzurro, è riuscito spostare la partita in tanti frangenti sul piano a lui più gradito, una velocità medio alta con il controllo spettacolare delle diagonali e quindi bravissimo a colpire col lungo linea. Con la sua Aura da maestro è riuscito a mettere enorme pressione a Jannik, bloccando il suo braccio tanto da far scomparire per larghi tratti la prima di servizio e pure mandare in tilt quella sbracciata col diritto che è stata micidiale per tutto il torneo, a tratti irresistibile. È avanzato a fiammate Sinner, di grandissima qualità e intensità, in mezzo a troppi errori, molti gratuiti e ancor più provocati dalla sapiente selezione dei colpi di Novak, davvero irriducibile e campionissimo. Giusto e meritato il tributo di Jannik a caldo, è il più vincente dell’Era moderna e merita l’applauso di tutti coloro che amano il tennis perché lui l’ha portato a livelli superiori, sia che si ami o si odi il suo personaggio divisivo. Anche nella serata di Parigi ha confermato tutta la sua grandezza, e bello è stato il suo abbraccio a Sinner, riconoscendo la superiorità complessiva dell’italiano al termine di oltre tre ore di lotta intensa, fisica e mentale.
    Alla fine la maggior potenza, resistenza fisica e mentale e soprattutto abilità di Sinner nel giocare bene i momenti decisivi l’hanno portato ad un meritato, ma sofferto, successo. Chiave come Jannik abbia ripreso il break di vantaggio dopo aver servito malissimo per il secondo set sul 5-4. Andatevi a rileggere la cronaca qua sotto il quel passaggio, lì che tutta la sua grandezza e come ha vinto questa dura partita. Jannik arriva in finale senza aver perso un set, ma in finale servirà ben altra prestazione e scioltezza. Due sono stati i punti dolenti nella prestazione dell’azzurro: il servizio e la stabilità nella corsa. Incredibile come Jannik abbia servito meno del 50% di prime palle in gioco nel primo set e abbia perso solo TRE punti al servizio… Dimostra la forza e praticità del suo tennis. Dal secondo parziale Djokovic è salito ed è salita anche la tensione nell’italiano. In molti passaggi ha giocato trattenuto, non lasciava correre il braccio affidandosi fin troppo alla sostanza e attaccando col contagocce. Verissimo che contro lo scacchista massimo Djokovic era indispensabile sbagliare meno di lui e portare la partita sul lato atletico, stroncando il rivale a furia di un pressing soffocante; e così, alla fine l’ha anche vinta… ma forse so fosse riuscito a giocare più sciolto e attaccando di più l’angolo del campo col lungo linea avrebbe fatto meno fatica. Per giocarla così tuttavia serviva più scioltezza, e forse l’aver servito così male non lo ha permesso a cuor leggero. Così si è andati per gradi, per scala di importanza tattica. Più sostanza, accettando diversi errori e restando lì focalizzato a martellare appena possibile, quando non veniva spostato a rincorrere dal ritmo del rivale.
    Forse questa prestazione meno libera e dirompente è arriva anche per colpa di un’evidente difficoltà di trazione ed equilibrio nella corsa. Incredibile quante volte scivolasse, sembrava uno sciatore con troppa sciolina sotto i piedi… Non solo ha controllato male la scivolata laterale, in tantissimi scambi ha perso aderenza al suolo nel ripartire e con il piede esterno, perdendo così la coordinazione col primo passo e facendosi cogliere impreparato sotto la sapiente selezione dei colpi del rivale, che ovviamente l’ha capito e l’ha sfiancato di contro piedi. Male invece con la palla corta Djokovic, del resto Jannik staziona molto più vicino alla riga rispetto a Zverev, quindi dopo averne fallite molte, è passato al piano b, più attacchi dalla risposta, molte verticalizzazioni col diritto e servizio insistito sul diritto di Sinner, che ha fatto discretamente fatica a rimettere con precisione.
    In questi nodi, non pochi, c’è anche tanto di buono nella sua prestazione. Come ha giocato i punti importanti, rimontando 15-30 o 0-30 ritrovando per magia l’efficacia del servizio e liberando finalmente il braccio, e così portando Novak a rincorre a ritmi troppo alti per la sua attuale capacità difensiva. Ha servito molto bene con la seconda palla: grande spin e controllo, è riuscito a far saltare tanto il rimbalzo e così reso non facile aggredire con la risposta. Non ha sbagliato per tutta la prima fase un singolo rovescio di scambio, e quando c’è stato da sporcarsi le scarpe con rincorse difensive, l’ha fatto e bene. Più altalenante in risposta, ma la precisione al servizio di Novak è diventata enciclopedica. Anche qua: quando c’è stato da mettere pressione e prendersi il punto, quasi sempre Jannik ha brillato. L’ha vinta senza dominare, non ha spaccato tutto con accelerazioni mozzafiato; ha vinto controllando emozioni e il ritmo nei passaggi chiave. L’ha vinta di testa e di durezza. “Ugly” per dirla alla Gilbert, ma qua è parsa una vittoria bellissima. Ci sarà Alcaraz domenica. Avremo tempo per parlarne.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Djokovic alza la prima palla del match. Scambio di ritmo, il primo a sbagliare è il serbo, non arriva bene sul rovescio cross. Poi Djokovic prende le misure, sposta lo scambio sul diritto dell’azzurro e serve solo lì, si prende 4 punti e muove lo score. Non così sciolto Jannik nei primi punti, meglio al servizio, anche a favore di vento, sembra esserci una discreta differenza tra i due lati di campo. Chiude a zero il game col primo Ace, 1-1. Djokovic prova la 2a smorzata del match, ma sbaglia Sinner a ri-smorzare, soprattutto perché c’era arrivato piuttosto bene. Stenta Jannik a spaccare la palla con le sue accelerazioni uniche per potenza e intensità, si gioca alla combinazione di velocità e angolo del serbo e… non è una buona notizia. Sinner deve andare sopra a questo ritmo, altrimenti diventa molto dura. Qualche colpo un po’ più profondo nel quarto game, 2 pari. Per ora lo spettacolo langue. Quinto game, sul 15 pari arriva il primo punto “da Sinner”: risposta profonda, entra in campo e comanda, sposta il rivale a sinistra e lo infila con un diritto potente in lungo linea. Djokovic si affida alla palla corta, e gli va bene, poi sul 30 pari sbaglia un rovescio banale (leggermente in ritardo) e c’è la prima palla break sul 30-40. Risposta profondissima di Jannik, ed è pure fortunato perché la palla pizzica la riga interna e salta male. BREAK Sinner, 3-2. L’azzurro serve al corpo del serbo, ne anestetizza la risposta e col primo colpo di scambio entra più forte, più deciso. Più vincente, come il rovescio top che fulmina Novak nel primo punto e il diritto in contro piede nell’ultimo. Più agile e reattivo, game a zero e 4-2. Djokovic ha lo sguardo perplesso, sembra indeciso sul da farsi visto che ora in scambio è sotto, tanto da… fare “casino”. Cerca addirittura un serve and volley con la seconda palla, che viene punito da una risposta potente del nostro, per lo 0-30. Si interrompe la striscia di 8 punti vinti di fila con una risposta lunga del pusterese. Sul 30 pari Novak cerca una smorzata sbagliata come esecuzione e concetto, era in ritardo sul rovescio e con Sinner quasi in campo… 30-40, palla del doppio break per JS. Non passa la rete la risposta dell’azzurro, si poteva forse far meglio. Clamorosa la difesa in lob di Sinner, piazzata negli ultimi 20 cm del campo e nell’angolo, lo sguardo di ND all’italiano è tutto un programma… e seconda chance. Buon servizio e chiude comodo in avanzamento Novak. 4-3. Qualche errore di troppo col diritto per Sinner (guarda le corde come se non sentisse bene la palla), ne commette due nell’ottavo game è scivola 0-30. Recupera Jannik con pazienza, affidandosi a colpi consistenti con medio rischio. 5-3. Col miglior game del match, un Ace e diritti più veloci, Djokovic resta in scia, 5-4. Sinner inizia con Ace, poi trova un gancio col diritto strettissimo che manda in bambola il rivale. 30-0 e poi 40-0. Chiude il set con un rovescio vincente lungo linea. 40% di prime palle per Jannik, ma… ha ceduto TRE punti alla battuta. A Djokovic. TRE. È il 27esimo set di fila vinto un Slam.
    Djokovic riparte con un turno di battuta vinto a zero, meno bene Sinner, che col primo doppio fallo si ritrova 15-30. È il secondo doppio fallo di tutto il torneo (!). Riprova la “smorza” il serbo, ma la palla muore a mezza rete (nono tentativo, con solo due punti vinti). Molto accorto JS sul 30 pari, costruisce come un muratore esperto, mattoncino di qua, l’altro di là… e si prende il punto con matematica pazienza. Il game va ai vantaggi con una riposta potente di “Nole” su di una seconda palla non abbastanza angolata. Arriva il punto più bello del match, smorzata di Nole, rincorse avanti e indietro e alla fine il punto lo prende il campionissimo di Belgrado. Allo scambio seguente la palla corta non va, Djokovic stremato dopo oltre 20 palle intensissime (ma con poco rischio del nostro). 1 pari. Molto salito il livello in spinta del serbo, col diritto accelera di più la palla e nei game comanda con prime palle più sicure. Jannik qualche errore di troppo col diritto, ma mantiene il controllo dei suoi game. Nel quinto game Sinner torna a rispondere di più, sui servizi più lavorati e meno profondi di Djokovic. Sul 30 pari impone una grande velocità Jan e su di una palla più corta arriva male Novak e sbaglia in rete. Palla break. Discute con il giudice di sedia Nole, …prende tempo e vuol condizionare Jannik? Ad ogni modo gioca un gran punto il serbo, con un gran diritto lungo linea sbaraglia la difesa dell’azzurro. Fantastico un vincente di rovescio lungo linea di Sinner, a chiudere un altro scambi durissimo (20 colpi). Scivola tanto l’azzurro, si lamenta per le tante volte in cui perde aderenza col terreno. (3-2). Continuano gli errori di Jannik, di nuovo è sotto 0-30 nel sesto game. Per una volta ci pensa il serbo a regalare due punti, poi due gran prime palle esterne dell’altoatesino (3-3). Arriva il fatidico settimo game… JS prova a cambiare marcia in spinta, trova un rovescio spaziale dal centro e gli vale il 15-30, poi con una palla corta punisce una posizione troppo arretrata del rivale. 30-40, palla break! ECCOLA! Novak rischia la palla, e gli riesce bene, ma è ancor più bravo ad arrivare, rigiocare lungo ed è Nole a sbagliare. BREAK Sinner, 4-3 e servizio. Bellissimo il punto che vale all’azzurro il 30-0, volée profonda e poi tocco magistrale, che classe! Il vantaggio ha di nuovo sciolto la tensione nel braccio dell’italiano, la sua palla è più ficcante, esce secca e potenti dalle corde. Con una combinazione di diritto cross + diritto lungo linea vincente Jannik vola 5-3. Il gioco continua ad andare a strappi, tra qualche bella giocata e molti scambi chiusi con un errore forzato. 5-4, Sinner serve per il secondo set. Continua a litigare con la prima palla l’azzurro, e sul 15 pari Djokovic è bravo a salire sui colpi del rivale e prendersi un bel diritto vincente. 15-30. Ancora seconda palla, e poi sbaglia un rovescio su di una risposta ottima del serbo. 15-40, ecco le prime palle break concesse da Jannik. Sfondamento progressivo di Sinner sulla prima, spinge con cattiveria e intensità e stronca la strenua difesa del serbo, 30-40; cerca l’Ace ma non va… errore col diritto di Sinner. BREAK Djokovic, male, molto male l’italiano in questo game. 5 pari. Arrivano due diritti vincenti eccezionali di Djokovic, i migliori della sua partita. Il game va ai vantaggi, con una smorzata out di Nole. Con un diritto stavolta malamente sbagliata, Djokovic concede una palla break delicatissima (profonda la risposta dell’azzurro). Se la gioca MALE Sinner, dopo una grande accelerazione tira a mezza rete un diritto di scambio. Non molla Jannik, gran risposta di rovescio in spinta e seconda PB. SI! Stavolta se la gioca BENE! Attacca col diritto e schiaffo vincente al volo. BREAK, 6-5, torna a servire per il set. Vola via la risposta di Nole nel primo punto, si lotta nel secondo e lo vince il serbo, bravo a rallentare. FINALMENTE torna la prima palla, e la musica cambia perché nello scambio JS comanda. 30-15. Altra seconda palla – > punto Djokovic. Niente, si gioca senza prima di servizio… ACE di seconda, clamoroso… e Set Point!?! Errore di rovescio… Non un bel Sinner. ACE! Esterno, altro slice che fulmina il serbo. Set Point #2… SI! Vola via la risposta sulla prima palla. SET Sinner 7-5. 45% di prime palle, e tanta tensione. Quanta la sua classe, che alla fine gli ha dato il guizzo vincente. Ma che fatica.
    Arriva il trainer a massaggiare la coscia del serbo, che riparte alla battuta nel terzo set. Nel secondo punto Jannik punisce Novak con un martellamento micidiale, piegando letteralmente le gambe del rivale con un vincente lungo linea. Il game lo vince Djokovic servendo bene, 1-0. Qualche prima palla in più per Jannik e un paio di diritti molto pesanti, 1 pari. Continua a scivolare tanto sul campo Sinner, soprattutto quando cambia direzione, come se gli partisse l’appoggio per la troppa trazione (troppa terra sul campo?), e pure la prima palla scompare nuovamente. Finalmente torna l’ACE sul 30 pari, a compensare una brutta volée nel punto precedente. Si lotta, ancora senza prima di servizio, e Djokovic attacca bene col diritto e si prende di volo una palla break. Torna la prima palla, sulla riga, e la risposta del serbo non c’è. Fatica, troppa, ma 2 pari. Nel quinto game Jannik alza il muro con la difesa dei suoi colpi, mentre Djokovic sbaglia qualcosa di troppo. Sul 30 pari altro scambio con errore del serbo e palla break! Ma la cancella Nole con un risposta steccata da Jannik. Ancora diritto cross aggressivo dell’azzurro, strappa di forza la seconda PB. Se la gioca di seconda il balcanico, e se la gioca bene attaccando col diritto e, ricacciato indietro, con un altro attacco. 3-2 Djokovic. Arriva un turno di battuta ottimo di Sinner, il migliore del match forse, un lampo tra prime palle e un diritto vincente perfetto, dei suoi, uno dei pochi tonight. 3 pari. Fase interlocutoria del match, non accade molto, e pochi anche gli scambi notevoli. Salito il numero di prime palle di Sinner, che torna a vincere con agio i suoi game (bello il forcing che vale il 4 pari all’italiano). Jannik vince il punto più bello, chiuso con una bordata di rovescio, ma il game lo vince Nole, 5-4. Male Sinner, arriva un filo tardi col diritto, palla bassa e errore, gli costa lo 0-30. Servizio esterno preciso e ottimo diritto in contro piede, schema perfetto di Sinner (15-30). Sbaglia lato dell’attacco Sinner, solleticando il rovescio di Nole che non si fa pregare e trova un bel lungo linea. 15-40, Due Set Point Djokovic! Annulla il primo con uno schiaffo al volo non facile dopo un bel diritto, finalmente a braccio sciolto. 30-40. Ottima prima a T, salva anche il secondo set point. Altro brutto errore di Sinner, un rovescio in spinta ma diretto sul serbo che non avrebbe fatto il punto… Terzo Set Point Djokovic. Rischia col diritto Nole, c’era spazio ma era difficile e sbaglia. Palla contestata, risolve bene la contesa Jannik dicendo che c’erano due segni attigui, e “il falco” conferma che la palla del serbo è Out. Il game continua, lotta durissima. Torna a far capolino il servizio, e la musica cambia. Alla fine con un rovescio cross Jannik vince il game, cancellando tre set point. 5 pari. Djokovic regala uno smash “dei suoi”, peggior colpo del suo repertorio, poi Jannik si prende tutto con una bordata di diritto lungo linea poderosa. 15-30. NO! Spreca una buona occasione Jannik, con un diritto in rete (poco equilibrio) in uno scambio nel quale era discretamente messo bene. Ace Djokovic, 6-5. Nessuno aveva vinto finora sei game in un set vs. Sinner nel torneo. Sente di nuovo la tensione Jannik, due errori in scambio (e due ottimi servizio), 30 pari. Servizio e diritto, sfonda Jan. Tiebreak. MURO Sinner nel primo punto, vinto in risposta rimettendo con qualità le accelerazioni del serbo, che sbaglia un rovescio in spinta. 1-0 JS. Martella l’azzurro, con buon margine. 2-0. NO! Disastro Djokovic con uno smash che, colpito male, si stampa sul nastro. 3-0 Sinner. Si prende il primo punto Novak con un rovescio out di Jannik, 3-1 e 3-2, bravo a restare lì dopo un erroraccio simile. Splendida fiammata col diritto cross, pesante e veloce, non controlla Novak. Si gira 4-2, e poi 5-2 con una risposta out, su l’ennesima seconda palla molto intelligente di Jannik, con tantissimo spin e rimbalzo insidioso. Ancora out il diritto del serbo, errore banale, gli costa il 6 punti a 2, 4 Match Point Sinner. Ah! Non chiude l’affondo Jannik, c’era spazio per il suo rovescio ma non è abbastanza profondo… 6-3. FINISCE Con il rovescio in rete di Novak. 7 punti a 3. Bellissimo abbraccio del serbo a Jannik, vittoria meritata.

    GS Roland Garros Jannik Sinner [1]677 Novak Djokovic [6]456 Vincitore: Jannik Sinner ServizioSvolgimentoSet 3Tiebreak0-0* 1*-0 2*-0 3-0* 3-1* 3*-2 4*-2 5-2* 6-2* 6*-36-6 → 7-6Jannik Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-305-6 → 6-6Novak Djokovic 15-0 15-15 15-30 30-30 40-305-5 → 5-6Jannik Sinner 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-404-5 → 5-5Novak Djokovic 15-0 30-0 30-15 40-15 40-304-4 → 4-5Jannik Sinner 15-0 30-0 40-0 40-153-4 → 4-4Novak Djokovic 15-0 30-0 40-03-3 → 3-4Jannik Sinner 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3Novak Djokovic 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-402-2 → 2-3Jannik Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-401-2 → 2-2Novak Djokovic 15-0 30-0 40-0 40-151-1 → 1-2Jannik Sinner 15-0 30-0 30-15 40-150-1 → 1-1Novak Djokovic 15-0 15-15 30-15 40-15 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2Jannik Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-406-5 → 7-5Novak Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A5-5 → 6-5Jannik Sinner 15-0 15-15 15-30 15-40 30-405-4 → 5-5Novak Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-15 40-305-3 → 5-4Jannik Sinner 15-0 30-0 30-15 40-154-3 → 5-3Novak Djokovic 15-0 15-15 15-30 30-30 30-403-3 → 4-3Jannik Sinner 0-15 0-30 15-30 30-30 40-302-3 → 3-3Novak Djokovic 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-402-2 → 2-3Jannik Sinner 0-15 15-15 30-15 30-30 40-301-2 → 2-2Novak Djokovic 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2Jannik Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-400-1 → 1-1Novak Djokovic 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Jannik Sinner 15-0 30-0 40-05-4 → 6-4Novak Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-155-3 → 5-4Jannik Sinner 0-15 0-30 15-30 30-30 40-304-3 → 5-3Novak Djokovic 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-404-2 → 4-3Jannik Sinner 15-0 30-0 40-03-2 → 4-2Novak Djokovic 0-15 15-15 15-30 30-30 30-402-2 → 3-2Jannik Sinner 0-15 15-15 30-15 40-151-2 → 2-2Novak Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-15 40-301-1 → 1-2Jannik Sinner 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1Novak Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 0-1

    Statistica
    Sinner 🇮🇹
    Djokovic 🇷🇸

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Ace
    10
    4

    Doppi falli
    1
    1

    Prima di servizio
    57/111 (51%)
    81/114 (71%)

    Punti vinti sulla prima
    45/57 (79%)
    54/81 (67%)

    Punti vinti sulla seconda
    34/54 (63%)
    19/33 (58%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    214km/h (132 mph)
    205km/h (127 mph)

    Velocità media prima
    195km/h (121 mph)
    187km/h (116 mph)

    Velocità media seconda
    150km/h (93 mph)
    154km/h (95 mph)

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Punti vinti in risposta
    41/114 (36%)
    32/111 (29%)

    Punti vinti su prima di servizio
    27/81 (33%)
    12/57 (21%)

    Punti vinti su seconda di servizio
    14/33 (42%)
    20/54 (37%)

    Opportunità di break
    9/114 (8%)
    6/111 (5%)

    Palle break convertite
    3/9 (33%)
    1/6 (17%)

    Giochi con break point convertiti
    6/18 (33%)
    3/17 (18%)

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Totale punti vinti
    120
    105

    Vincenti
    44
    35

    Errori non forzati
    36
    53

    Errori forzati
    34
    23

    Punti vinti a rete
    14/19 (74%)
    17/21 (81%)

    Giochi vinti a zero
    4
    3

    TIPOLOGIA DI COLPI

    Colpi da fondo
    479
    446

    Colpi sopra la testa
    3
    10

    Passanti
    13
    9

    Volée
    7
    15

    Attacchi
    7
    0

    Drop shots
    7
    20

    Lob
    9
    22 LEGGI TUTTO

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    Alcaraz verso la finale: “Domenica si gioca una partita di tennis, semplice”

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Patrick Boren

    Carlos Alcaraz ha superato un complicato test in semifinale al Roland Garros 2025 per trovarsi a solo un grande passo dal ripetere l’impresa della scorsa stagione, quando conquistò il secondo Grand Slam dell’anno. Il giocatore spagnolo, numero due del mondo, aspetta l’avversario in finale dallo scontro tra Novak Djokovic e Jannik Sinner dopo aver superato in semifinale Lorenzo Musetti, ritiratosi nel quarto set a causa di un infortunio.
    Carlitos ha alzato il livello man mano che avanzava nei turni a Parigi. Il murciano ha parlato in conferenza stampa di come ha vissuto la sua semifinale nonostante l’infortunio del rivale, di come vede la seconda semifinale e del suo livello in vista di domenica per quella battaglia finale.
    Quando gli è stato chiesto cosa si gioca nella finale, Alcaraz ha risposto con la sua caratteristica naturalezza: “Cosa mi gioco domenica? Una partita di tennis, semplice.”
    Nonostante la giovane età, Alcaraz dimostra una maturità sorprendente nel gestire le aspettative per quella che sarà la sua quinta finale di Grand Slam a soli 22 anni. “Noi lottiamo per essere in questo tipo di situazioni, in questo tipo di turni, lottando per giocare finali di Grand Slam. Cerchiamo di non darlo per scontato. Non perché siamo arrivati a cinque finali in poco tempo, a 22 anni, diamo per scontato che nei prossimi anni sarà uguale o meglio.”
    “Noi vogliamo darle il credito che merita, cerchiamo di darle il valore che merita essere in una finale di Grand Slam come se fosse la prima. Questo è il bello, non pensare al passato, ma vivere il momento, dare l’apprezzamento che ha l’essere in una finale di Grand Slam. Non bisogna dare nulla per scontato.”L’entusiasmo di Alcaraz per il tennis emerge chiaramente quando parla della semifinale tra i due contendenti: “Appena finirà la conferenza stampa, mi metterò a guardarla, in tv o al telefono. Farò qualsiasi cosa per vederla, e non solo per il fatto che mi dovrò scontrare con chi vince, ma come grande appassionato di tennis, è una partita degna di essere vista. Ogni volta che si affrontano, il livello è molto alto. La guarderò chiaramente.”
    Sulla sua evoluzione come giocatore, Alcaraz ha spiegato: “Fisicamente, non c’è molto cambiamento. Siamo andati migliorando, ci stiamo conoscendo man mano che passano gli anni, quello di cui abbiamo bisogno e quello che ci fa bene, quello che no. Da lì, stiamo costruendo un percorso adeguato per la mia carriera.”
    “Mentalmente siamo andati imparando dalle situazioni che abbiamo vissuto, dalle finali di Grand Slam, dai momenti brutti, dai momenti buoni, e siamo andati forgiando un livello mentale forte e capace di risolvere grandi problemi. Ho già 22 anni, è già momento di maturare un pochino. È momento di crescere e di imparare da quelle situazioni.”
    Con grande onestà, Alcaraz ha affrontato il tema della gestione emotiva in campo, mostrando una consapevolezza rara per la sua età: “Acquisire esperienza non significa che sarò sereno, che non mi lamenterò mai o che la mia faccia non cambierà. È semplicemente imparare che non ti deve condizionare troppo a lungo. Oggi ci sono stati momenti in cui mi sono arrabbiato, in cui le cose non andavano bene, mi sono lamentato alcune volte, ho dato un calcio alla sedia. Abbiamo chiaro che questo è momentaneo. Sfoghi la rabbia che hai dentro e cerchiamo che nel punto successivo tu sia nella miglior forma possibile e che non ci condizioni per più di due game. Magari non sono come un altro, ma sono cose di un punto o due e poi ce ne dimentichiamo.”
    Guardando alla finale, Alcaraz si aspetta una battaglia indipendentemente dall’avversario che uscirà vincitore dalla semifinale Sinner-Djokovic. “Uno o l’altro, mi aspetto una finale molto complicata, dove ci saranno momenti buoni e momenti cattivi, dove bisognerà saper gestire tutti i tipi di situazioni.”
    Lo spagnolo ha poi analizzato entrambe le possibilità con la lucidità di un veterano: “Se vince Jannik, lo sguardo può andare alla finale di Roma, ma io credo che il bello che ha il tennis è che una settimana può essere in un modo e un’altra totalmente diversa. Dobbiamo imparare a non pensare molto alla finale di Roma se è contro Jannik e cercare di arrivare nel miglior modo perché le condizioni sono totalmente diverse.”
    “Se è contro Djokovic, cercheremo di dare il meglio. Magari lo sguardo può andare alla finale di Parigi (Giochi Olimpici) e in un anno possono cambiare molte cose, per cui saremo preparati per chiunque sia l’avversario domenica, dare il meglio e soprattutto non aver paura, andare all’attacco.”Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Ecco i finalisti che si contenderanno il titolo dell’Avvenire 2025

    Rafael Pagonis – credit Roberta Corradin

    Ultimo atto dell’edizione numero 58 del Trofeo Avvenire, torneo Under 14 Categoria Super. Sui campi del Club Ambrosiano di Milano pronostici rispettati, ma fino a un certo punto. A contendersi il prestigioso e “piatto” del torneo di Milano ci saranno i numeri 1 del mondo e del torneo, Rafael Pagonis e Darina Matvejeva, ma se la vedranno rispettivamente contro il numero ??? e la numero 4, Elizaveta Anikina.
    Femminile . Poteva essere la finale scritta alla vigilia, tra le prime due del seeding, invece l’estone Elizaveta Anikina ha sconfitto la numero 2, la britannica Sofia Tatu . Una vittoria netta, senza storia, dove il punteggio finale racconta un equilibrio nel secondo set frutto della paura di vincere. Perché Anikina, era in vantaggio 6-0, 5-0, prima di infilare una serie di errori che hanno in maniera inaspettata riportato la tennista inglese in partita arrivando addirittura ad avere la palla del 5 pari. Poi la tennista estone ha chiuso il discorso e ha liberato tutta la gioia e allontanato la paura per una partita perfetta macchiata sul finale.Ancora più agevole la marcia della Under 14 più forte del mondo al momento: Darina Matvejeva . Che ha appena concesso tre game alla tedesca Lilly Greinert che aveva impressionato e fatto vacillare i pronostici grazie a un percorso netto che l’aveva portata in semifinale senza perdere un set, a differenza della lettone che aveva tremato al secondo turno contro la giapponese Iwasa. Dunque finale femminile sull’asse Lettonia – Estonia, la numero 1 del mondo e del torneo contro la numero 4 dell’Avvenire e 11 del mondo. E sarà la finale femminile ad aprire il programma delle finalissime, a partire dalle 10,30 sul campo Centrale del circolo di via Feltre 33 .
    Maschile. Il numero 1 del mondo e del torneo da una parte, il numero 3 del draw e 5 del mondo dall’altra: sarà Rafael Pagonis contro Laurens Drijver l’ultimo atto della 58esima edizione del torneo Avvenire. Il favorito arriva alla finale con una prestazione solida in semifinale contro il kazako Akhmadi Makhanov, testa di serie numero 8, battuto per 6-2, 6-4 in un match sempre in controllo. Ci sono voluti invece tre set all’olandese Laurens Drijver per superare il russo Nikita Berdin (12): primo set per il tennista orange 6-3, secondo round per il russo con lo stesso punteggio. Nel terzo Drijver ha trovato il break al nono game e ha chiuso 6-4 e porterà l’Olanda in finale contro la Grecia.Tabelloni di doppio . Sventolerà il Tricolore italiano nel finale di doppio maschile: Tyson Grant e Bruno Condorelli si giocheranno il titolo a coppie contro i tedeschi Luys Calin e Daniel Czarnecki. Nella finale di doppio femminile la coppia formata da Anikina e Tatu affronterà il duo composto da Manhard e Matvejeva.
    Tutti i risultati Semifinali finali Ragazze:Matvejeva (LAT) b. Greinert (GER) 6-3, 6-0Anikina (EST) b. Tatu (GBR) 6-0, 6-4
    Tutti i risultati Semifinali di finale Ragazzi:Pagonis (GRE) b. Makhanov (KAZ) 6-2, 6-4Drijver (NED) b. Berdin (RUS) 6-3, 3-6, 6-4 LEGGI TUTTO

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    ATP 250 Stoccarda e Hertogenbosch: Il Tabellone di Qualificazione

    Reilly Opelka nella foto

    ATP 250 Stoccarda – Tabellone Qualificazione – Erba(1) James Duckworth vs Benjamin Hassan Hugo Grenier vs (5) Nikoloz Basilashvili
    (2) Eliot Spizzirri vs Li Tu (Alt) Maximilian Marterer vs (7) Pierre-Hugues Herbert
    (3) Tristan Boyer vs Duje Ajdukovic (WC) Max Wiskandt vs (6) Yannick Hanfmann
    (4) Marton Fucsovics vs (WC) Patrick Zahraj Beibit Zhukayev vs (8) Marc-Andrea Huesler

    ATP 250 Hertogenbosch – Tabellone Qualificazione – Erba(1) Adam Walton vs Daniel Evans (WC) Mees Rottgering vs Alternate
    (2) Reilly Opelka vs Denis Yevseyev Corentin Denolly vs (8) Mark Lajal
    (3) Mackenzie McDonald vs Ryan Peniston (WC) Thijs Boogaard vs (6) James McCabe
    (4) Adrian Mannarino vs (Alt) Daniel Dutra da Silva Max Houkes vs (5) Alexander Blockx LEGGI TUTTO

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    Musetti: “Carlos mi ha portato al limite. Non volevo ritirarmi, ma non ce la facevo più”

    Lorenzo Musetti nella foto – Foto Patrick Boren

    Un Lorenzo Musetti deluso ma lucido quello che si presenta in conferenza stampa dopo la semifinale persa contro Carlos Alcaraz. Una partita che, per due set, ha regalato spettacolo e intensità, prima che un problema fisico lo costringesse al ritiro sul 4-6 7-6 6-0 2-0 in favore dello spagnolo.
    “Carlos mi porta al limite, è quello che fanno i grandi campioni”, ha dichiarato Musetti. “Fisicamente è uno dei più forti in assoluto, costruisce molto del suo gioco sulla componente atletica. Sapevo che per reggere il suo ritmo dovevo stare bene fisicamente. Purtroppo non è andata così. Vedremo con il mio team cosa potremo fare meglio per farci trovare più pronti la prossima volta”.“Sono molto triste e deluso per come è finita, anche se fin lì è stata una grande partita,” ha ammesso Musetti in conferenza stampa. “Ho cominciato a sentire dolore dietro la gamba sinistra all’inizio del terzo set, durante un turno di servizio. La situazione peggiorava col passare dei game, e alla fine ho dovuto fermarmi. Non era quello che volevo, ma penso sia stata la decisione giusta.”Il toscano ha parlato con orgoglio della qualità espressa nei primi due set, entrambi estremamente intensi: “Oggi ho fatto un passo avanti, ho sentito di essere più vicino al suo livello. Per due ore abbiamo mantenuto un’intensità altissima. Avevo le mie chance per andare avanti di due set, ma Carlos è in grande forma e ha meritato la vittoria.”
    Dal punto di vista fisico, Musetti ha spiegato come sia difficile tenere il ritmo contro un giocatore così esplosivo: “Affrontare Alcaraz oggi è forse la sfida più dura nel circuito. È aggressivo, ti pressa sempre. Con il mio rovescio a una mano è complicato reggere certi scambi. Ho speso tanto fisicamente e alla lunga il corpo ha presentato il conto.”Anche dal punto di vista mentale, affrontare un campione come Alcaraz non è mai semplice: “Sapevo che avrei dovuto giocare il miglior match della mia carriera, e per una buona parte ci stavo riuscendo. Ero presente fisicamente, tecnicamente e mentalmente. Ho servito bene, lui a tratti era in difficoltà. Ma quando ho cominciato a sentire dolore, non c’erano più le condizioni per continuare.”L’infortunio è apparso serio già dal momento in cui è stato richiesto il medical time out. “L’ho sentito partire da un servizio, poi ho chiamato il fisioterapista. Inizialmente ho provato a continuare, ma la sensazione era sempre peggiore. All’inizio del quarto set non riuscivo più a muovermi come prima, c’era troppo rischio nel continuare.”
    Lorenzo ha poi commentato l’evoluzione del match-up con Alcaraz, affrontato per la terza volta nel giro di un mese sulla terra battuta: “Questa è stata la miglior partita tra le tre che abbiamo giocato, ho servito meglio e ho giocato in modo giusto. Lui voleva spingere molto e a volte sbagliava. Mi sentivo davvero vicino, ho avuto le mie occasioni anche nel secondo set.”Dopo un mese intenso, ricco di vittorie e fiducia, Musetti si è presentato a Parigi con un tennis brillante ma con le energie già consumate da una lunga rincorsa. “È stato un mese bellissimo ma logorante, sia fisicamente che mentalmente. Quando giochi tanto, a volte sei costretto ad attingere sempre più in profondità, e questo alla lunga si paga. Non ho dieci anni di Slam alle spalle, ne ho solo 23. So che ci sarà da lavorare sulla tenuta fisica, ma credo che anche da queste esperienze si possa imparare tanto”.A chi gli chiedeva se avesse sentito un consulto per la chiusura del tetto sul Court Philippe Chatrier, Musetti ha risposto senza polemiche: “Sapevamo già da stamattina che si sarebbe giocato indoor. Mi sono scaldato col tetto chiuso, poi ci hanno confermato la decisione un’ora prima. Viste le previsioni, credo sia stata la scelta giusta. Preferisco così, piuttosto che dover interrompere il match per pioggia”.
    Sul momento preciso in cui ha capito di dover alzare bandiera bianca, Musetti è stato schietto: “Il fastidio è iniziato nei primi game del terzo set, ma all’inizio pensavo di poterlo gestire. Poi ho cominciato a perdere forza e potenza, e non riuscivo più a rimanere negli scambi. Non aveva senso forzare, era rischioso e stavo compromettendo anche i prossimi tornei. È stata una scelta difficile, ma corretta. Se fossi stato bene, non mi sarei mai ritirato: non capita tutti i giorni di giocare una semifinale Slam”.Infine, sulle differenze rispetto all’infortunio accusato a Monte-Carlo: “Non sembra lo stesso problema, ma domani farò gli esami per avere certezze. Non credo che sia stato un fattore mentale, la decisione è stata puramente fisica. Non ce la facevo più”.Da Parigi il nostro inviato Enrico Milani LEGGI TUTTO

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    Errani/Paolini demoliscono le russe: Finale al Roland Garros

    Jasmine Paolini e Sara Errani – Foto Patrick Boren

    Le azzurre si prendono così un’altra finale a Parigi, dopo quella degli scorsi Open di Francia e quella magica delle Olimpiadi. Sara Errani e Jasmine Paolini dimostrano ancora una volta che sulla terra battuta possono essere considerate la coppia da battere, stravincendo la semifinale contro le russe Mirra Andreeva e Diana Shnaider con un netto 6-0, 6-1.
    Domenica ci sarà una grandissima occasione di alzare la Coppa dei Moschettieri nel doppio femminile, visto che dall’altra parte della rete ci saranno le ben più abbordabili Danilina-Krunic, una finale che sulla carta sorride alle italiane e alla loro esperienza sui grandi palcoscenici.
    La partita che si è conclusa alle 17:56 non c’è praticamente mai stata se si giudica il parziale iniziale di 8 game a zero. In realtà però tutti questi game si sono praticamente risolti in lotta e con l’ausilio dei vantaggi, ma alla fine la maggiore esperienza delle italiane l’ha fatta da padrone contro una coppia russa giovane e talentuosa ma evidentemente sopraffatta dall’emozione del momento.
    Il primo set è stato un monologo azzurro che ha lasciato le avversarie completamente in balia delle italiane. Nonostante il punteggio secco, ogni game ha richiesto battaglia, con Errani e Paolini brave a capitalizzare i momenti chiave e a non concedere spazi alle giovani russe. La “bagel” del primo set ha messo subito la semifinale sui binari giusti per le azzurre.
    Nel secondo set, Andreeva e Shnaider sono riuscite almeno a muovere il punteggio, conquistando un game che ha evitato il doppio 6-0, ma sostanzialmente il copione non è cambiato. Le italiane hanno continuato a dominare gli scambi, mostrando quella solidità e quella intesa che le hanno rese una delle coppie più temibili del circuito.
    La partita si è chiusa con una volée alta vincente che ha scatenato la gioia delle azzurre, consapevoli di aver raggiunto l’ennesima finale in un contesto che ormai sentono familiare. Il Philippe Chatrier ha applaudito una prestazione dominante che conferma lo stato di forma eccezionale della coppia italiana.
    La finale di domenica contro Danilina A./Krunic A. – presenta le credenziali per essere l’occasione giusta. La coppia , pur essendo arrivata in finale, non ha certamente il palmares e l’esperienza delle italiane sui grandi palcoscenici. Questo potrebbe rappresentare un vantaggio psicologico importante per Errani e Paolini.
    GS Roland Garros Diana Shnaider / Mirra Andreeva [4]01 Jasmine Paolini / Sara Errani [2]66 Vincitore: Jasmine PaoliniSara Errani ServizioSvolgimentoSet 2Diana Shnaider / Mirra Andreeva 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A1-5 → 1-6Jasmine Paolini / Sara Errani 0-15 15-15 30-15 40-151-4 → 1-5Diana Shnaider / Mirra Andreeva 0-15 15-15 15-30 15-401-3 → 1-4Jasmine Paolini / Sara Errani 15-0 15-15 30-15 30-30 40-301-2 → 1-3Diana Shnaider / Mirra Andreeva 15-0 30-0 40-00-2 → 1-2Jasmine Paolini / Sara Errani 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-400-1 → 0-2Diana Shnaider / Mirra Andreeva 0-15 0-30 0-40 15-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Jasmine Paolini / Sara Errani 15-0 30-0 40-0 40-15 40-300-5 → 0-6Diana Shnaider / Mirra Andreeva 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A0-4 → 0-5Jasmine Paolini / Sara Errani 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-400-3 → 0-4Diana Shnaider / Mirra Andreeva 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A0-2 → 0-3Jasmine Paolini / Sara Errani 15-0 30-0 40-00-1 → 0-2Diana Shnaider / Mirra Andreeva 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A0-0 → 0-1
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Roland Garros, Errani e Paolini in finale nel doppio femminile: Andreeva/Shnaider ko

    Sara Errani e Jasmine Paolini non si fermano più. La coppia azzurra si qualifica per il secondo anno consecutivo per la finale del doppio femminile del Roland Garros. Le azzurre, seconde favorite del seeding, hanno superato la coppia russa formata da Mirra Andreeva e Diana Shnaider, quarte favorite del tabellone, nel replay del match che un anno fa aveva assegnato l’oro olimpico proprio sul rosso parigino. Partita a senso unico per le italiane, che hanno dominato 6-1, 6-0 in un’ora di gioco. Sarita e Jas sono fresche del secondo trionfo consecutivo agli Internazionali d’Italia, secondo titolo stagionale dopo Doha, il sesto complessivo vinto in coppia. Errani ha vinto il Roland Garros nel 2012 e raggiunto la finale nel 2013 e 2014 con Roberta Vinci, oltre ad aver raggiunto la finale lo scorso anno con Paolini. Domenica partitanno favorite in finale nella sfida che le vedrà opposte alla coppia formata dalla kazaka Anna Kalinina e dalla serba Aleksandra Krunic, che nell’altra semifinale hanno battuto dopo quasi tre ore la norvegese Ulrikke Eikeri e la giapponese Eri Hozumi. LEGGI TUTTO

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    WTA 500 Queen’s e WTA 250 Hertogenbosch: Il Tabellone di Qualificazione

    Alycia Parks nella foto

    Wta 500 Queen’s – Tabellone Qualificazione- Erba(1) Alycia Parks vs Carol Zhao (WC) Daniela Piani vs (8) Anastasia Zakharova
    (2) Ajla Tomljanovic vs Harmony Tan (WC) Brooke Anna Black vs (11) Shuai Zhang
    (3) Zeynep Sonmez vs Mina Hodzic Heather Watson vs (9) Ena Shibahara
    (4) Tatjana Maria vs Lin Zhu Arina Rodionova vs (12) Destanee Aiava
    (5) Emiliana Arango vs (WC) Yuriko Miyazaki Alice Gillan vs (7) Cristina Bucsa
    (6) Kamilla Rakhimova vs Maddison Inglis (WC) Mika Stojsavljevic vs (10) Priscilla Hon

    WTA 250 Hertogenbosch – Tabellone Quali – Erba(1) Greet Minnen vs (WC) Isis Louise Van Den Broek Lian Tran vs (10) Nina Stojanovic
    (2) Elena-Gabriela Ruse vs Mihaela Buzarnescu Sofia Shapatava vs (9) Katarzyna Kawa
    (3) Yue Yuan vs (WC) Joy De Zeeuw Carson Branstine vs (8) Jule Niemeier
    (4) Dalma Galfi vs Renata Jamrichova (WC) Loes Ebeling Koning vs (12) Mariam Bolkvadze
    (5) Aliaksandra Sasnovich vs Maria Mateas Ekaterina Yashina vs (11) Joanna Garland
    (6) Ella Seidel vs (WC) Sarah Van Emst Yanina Wickmayer vs (7) Robin Montgomery LEGGI TUTTO