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    Elias Ymer, dieci anni di rincorsa verso la top100: “Il livello è più alto che mai”

    Elias Ymer nella foto

    Sono passati più di dieci anni da quando Elias Ymer ha fatto il suo debutto nel circuito professionistico, ma la sua carriera porta ancora una grande lacuna: l’approdo stabile tra i primi 100 del mondo. Il suo volto era presente nella primissima lista dei #NextGen, una campagna inaugurale che ha lanciato diversi top10… e altri che, come il tennista svedese, non sono mai riusciti a entrare nell’élite mondiale. A 29 anni appena compiuti lo scorso aprile, Elias non ha mai smesso di crederci e continua a inseguire quel sogno, lavorando duro nella speranza che arrivi finalmente il suo momento.
    La realtà, però, sembra andare in un’altra direzione: oggi Ymer occupa la posizione numero 235 del ranking ATP. In un’intervista ripresa da tennis.com, il più grande dei fratelli Ymer ha spiegato le sue ambizioni, il percorso di crescita e la sua continua ricerca di un’identità tecnica ancora da costruire pienamente.
    “Sto scoprendo sempre di più il mio stile di gioco, sento che ogni giorno mi avvicino a quel momento in cui tutto potrà incastrarsi. Sto cercando di evolvere, di essere più aggressivo in campo, di andare più spesso a rete. So di avere questo tennis dentro di me, ma finora non sono riuscito a mostrarlo davvero. L’obiettivo è costruire uno stile di gioco più offensivo, che sia la mia forza e non il mio limite”, racconta Ymer, che nel 2018 arrivò fino al numero 105 ATP, il punto più vicino alla sua meta.
    Oggi, però, arrivare tra i primi 100 è diventato ancora più complicato. “Il livello si è alzato in modo incredibile. Una volta si pensava che solo i primi 100 sapessero davvero giocare a tennis, o magari i top50, o addirittura il top20. Ma oggi anche i giocatori tra i primi 200 o 300 possono esprimere un tennis eccezionale in una giornata particolare. Il gap si è ridotto moltissimo”, riflette Elias.
    Con un bilancio stagionale di 21 vittorie e 15 sconfitte, i risultati recenti non fanno presagire un immediato ingresso tra i migliori cento. Ma Ymer continua a essere il miglior tennista della Svezia, in un Paese che non trova più veri leader dai tempi di Robin Soderling. I fratelli Ymer hanno portato avanti sulle spalle un’eredità pesante, tentando di tenere viva una tradizione che per decenni ha prodotto campioni quasi “in automatico”.
    “Probabilmente siamo ancora un po’ troppo legati ai tempi d’oro, ma il tennis è diventato uno sport molto competitivo. Essere un professionista oggi significa affrontare un livello altissimo e, dopo una buona carriera da junior, trovarsi a perdere più spesso può mettere a dura prova la fiducia. Il mio consiglio ai giovani è di uscire dai tornei Futures il prima possibile: quei livelli possono essere mentalmente durissimi”, conclude Ymer.
    Per ora, il suo sogno resta aperto. Chissà che la maturità, la consapevolezza e la voglia di cambiare gioco non possano regalare a Elias Ymer la soddisfazione che insegue da una vita.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Atp Eastbourne e Wta Bad Homburg, il programma di oggi: partite e orari

    L’Italia del tennis oggi protagonista sull’asse Bad Homburg-Eastbourne, tutto in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW. Nel Wta 500 tedesco è il giorno dell’esordio di Jasmine Paolini: testa di serie n. 2 del torneo, la toscana affronterà la canadese Leylah Fernandez. Paolini cerca la prima vittoria stagionale sull’erba dopo il ko al debutto a Berlino contro Jabeur. A Eastbourne, invece, ci saranno tre azzurri: sul Centrale spazio a Flavio Cobolli, opposto al britannico Jakub Fearnley. Entrambi sono reduci da un quarto di finale: l’azzurro ad Halle, l’inglese al Queen’s. In campo anche Luciano Darderi (contro lo statunitense Giron) ed Elisabetta Cocciaretto (contro la russa Rakhimova).

    Tutti gli incontri su Sky Sport Plus ed Extra Match
    Per i clienti Sky è disponibile Sky Sport Plus, dove seguire lo spettacolo delle grandi sfide maschili e femminili in modo più ricco, coinvolgente e semplice. Basta andare sul canale Sky Sport Tennis al 203 e, con il tasto verde del telecomando di Sky Q via satellite o il tasto interattività di Sky Glass, se connessi alla rete internet, accedere alle immagini in diretta dai campi di gioco dei tornei acquisiti da Sky, curate e realizzate da ATP e WTA e in più, nella sezione Classifiche, visualizzare in tempo reale il ranking di singolare ATP e WTA. Per i clienti NOW è disponibile Extra Match, il servizio che mette a disposizione canali aggiuntivi per accedere alle immagini in diretta dai campi di gioco, curate e realizzate da ATP e WTA. LEGGI TUTTO

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    Alcaraz-Raducanu, nasce la “coppia” del momento: tra amicizia, simpatia e… doppio misto agli US Open

    Emma Raducanu GBR, 13.11.2002 – Foto Getty Images

    Negli ultimi giorni il tennis e i social non parlano d’altro: la relazione tra Emma Raducanu e Carlos Alcaraz è diventata il nuovo tormentone del circuito. Merito di qualche sorriso, battuta reciproca e tante interazioni che, tra Queen’s e la notizia del doppio misto agli US Open 2025, hanno fatto impazzire tifosi e giornalisti. Una vicinanza che entrambi non hanno alcuna voglia di smentire, alimentando così voci e speculazioni di ogni genere.Tutto è cominciato con l’annuncio della rinnovata disciplina del doppio misto a Flushing Meadows: Raducanu e Alcaraz insieme in campo, scelta di marketing perfetta ma anche autentico colpo di scena per i fan. Giovani, estroversi, due talenti che piacciono alle aziende e alle nuove generazioni, la coppia “Emma & Carlitos” ha già acceso la fantasia degli appassionati. Pochi giorni dopo, la presenza di Emma sugli spalti di Queen’s (insieme alle amiche) a tifare per Carlos, ha fatto il giro del web e aggiunto ulteriore pepe.
    La nascita della “coppia” tennisticaÈ stato proprio Alcaraz a confessare che il primo passo per proporre la partnership a New York lo ha fatto lui. Emma, intervistata dal “Daily Express”, lo conferma e scherza: “Ho dovuto chiedere prima al mio team, ma la verità è che avevo già deciso di accettare. Carlos mi aveva già convinta!”.Ma come è nata questa sintonia? Tutto parte da New York nel 2021, quando i due giovanissimi scrissero una pagina di storia: Raducanu vinse lo US Open partendo dalle qualificazioni, mentre Carlitos raggiungeva i quarti di finale, battendo anche Tsitsipas. “Lo conosco da qualche anno – racconta Emma – e già a Wimbledon 2021 avevamo iniziato a legare. Al US Open vedevo che vinceva e mi dava motivazione, era bello vivere quelle settimane insieme da emergenti e ci scrivevamo spesso”.Oggi le loro carriere hanno preso direzioni diverse, ma l’amicizia resta forte. “Questi legami nati quando eravamo giovanissimi valgono tanto per me. Quando diventi famoso ti rendi conto che le persone che ti conoscono da sempre sono un vero tesoro. Carlos ormai è un campione affermato, ma è bello sapere che la nostra amicizia è rimasta”.
    Raducanu in tribuna, ma Carlitos andrà a Eastbourne?La presenza della britannica in tribuna a Queen’s, sabato scorso, durante la semifinale vinta da Alcaraz contro Bautista, ora ha un significato nuovo. Ma lei stessa ammette che non si aspetta una “visita di cortesia” a Eastbourne: “Non credo proprio che Carlos venga a vedermi (ride). Sabato ero libera, sono venuta con delle amiche, ci siamo divertite. Ora a lui tocca portare un po’ di magia a New York!”.Entrambi si preparano alle rispettive sfide su erba, con Wimbledon dietro l’angolo. Ma la data clou, per i fan e per il gossip, è già segnata: US Open, doppio misto Raducanu-Alcaraz. In campo ci sarà amicizia, intesa, e magari anche qualche magia per replicare i successi di quella famosa estate newyorkese del 2021.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Da Bergamo: Silvio Mencaglia, nome a sorpresa per un bel main draw

    Silvio Mencaglia – Foto Antonio Milesi

    Il giovane romano mostra tutto il suo talento e supera il favorito Giorgio Tabacco, che lo precede di 800 posizioni. Martedì scatta il main draw guidato da Stefanos Sakellaridis, greco che un paio d’anni fa… giocava con una sola racchetta.
    Nel professionismo attuale, le classifiche sono un ottimo indicatore della continuità di un tennista. Ma non è detto che ne rappresentino l’esatto valore. Tuttavia, quando un giocatore batte un avversario che lo sopravanza di ottocento posizioni si può certamente parlare di “sorpresa”. È quella che ha azzeccato il 20enne romano Silvio Mencaglia (ne compirà 21 il 2 settembre): da numero 2083 del ranking ATP, ha battuto il favorito Giorgio Tabacco (1266). Figlio del valido coach Marco (che in passato aveva allenato Laura Golarsa, oltre a tanti professionisti di livello), ha mostrato un gran bel talento e si è imposto col punteggio di 6-7 6-2 10-4. Grande tifoso della Roma, Mencaglia è un ragazzo molto serio e professionale, ma deve ancora raggiungere la sua piena maturazione. “Studia poco il tennis” dice chi lo conosce bene, paragonandolo a Fabio Fognini. L’età è ancora dalla parte di Mencaglia, il quale – nonostante abbia centrato l’impresa del giorno – non era pienamente soddisfatto della sua prestazione. Tesserato da anni per il Tennis Club Maglie (per cui gioca la Serie A2), Mencaglia è uno dei pochi, almeno in Italia, a giocare con la racchetta Babolat Pure Strike 97, e spera di diventare la mina vagante di un tabellone principale che è stato sorteggiato nel pomeriggio di lunedì. Nelle qualificazioni, oltre all’iraniano Kasra Rahmani ha centrato il suo posto nel main draw anche Lorenzo Angelini, emerso da una battaglia contro Andrea Motta, sconfitto soltanto 10-7 al super tie-break. A proposito di tabellone principale, la nona edizione del Trofeo TNB Azimut Investimenti (15.000$, terra battuta) offre tutto quello che si chiede a un evento che rappresenta, in termini di montepremi, il gradino più basso del professionismo.
    OCCHIO A MEES ROTTGERINGL’attesa era per conoscere il percorso di Samuel Vincent Ruggeri, idolo di casa chiamato a essere protagonista. Non sarà semplice, poiché se la vedrà con il giovane Carlo Alberto Caniato, classe 2005 in ascesa (oggi è n.803 ATP), che un mese fa ha avuto un picco di popolarità (sia pure in doppio) grazie al successo contro Bolelli-Vavassori al Foro Italico, in coppia con Federico Bondioli. Il bergamasco è accreditato della testa di serie numero 3 e si trova nella parte alta del tabellone, presidiata dal n.1 Stefanos Sakellaridis. Il 20enne greco, numero 429 ATP, aveva fatto parlare di sé un paio d’anni fa quando vinse un grande match in United Cup contro Zizou Bergs. Nell’occasione rivelò che aveva giocato per qualche mese con soltanto una racchetta, l’unica che gli dava le giuste sensazioni con manico e impugnature. Gliele sistemarono a Perth e, in effetti, per lui è iniziata una nuova carriera, poiché da allora ha dimezzato la sua classifica. Il greco se la vedrà con un qualificato. Nella parte alta spicca uno dei derby azzurri tra Gianmarco Ferrari (n.6 del tabellone) e il giovane azzurro Lorenzo Sciahbasi, già finalista al doppio junior al Roland Garros nel 2023. Nella parte bassa c’è il numero 2 Andrea Picchione, ma il giocatore più atteso è l’olandese Mees Rottgering, ex numero 1 junior che soltanto pochi mesi fa vinceva il Masters di categoria e quest’anno ha già esordito nel circuito maggiore, grazie alla wild card ottenuta a Rotterdam. Se la vedrà con Stefano D’Agostino, mentre un altro match particolarmente atteso è quello tra Alessandro Pecci e l’altro bergamasco in gara, quel Leonardo Borrelli che è tesserato per il TC Mille e sta cercando, con tenacia e impegno, nel ranking ATP di singolare. LEGGI TUTTO

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    Da Milano: 500 partite per Fonio: “Sento che il meglio deve ancora venire” (con il programma di domani)

    Giovanni Fonio nella foto – Foto Francesco Peluso

    Tre italiani superano le qualificazioni dell’ASPRIA Harbour Club. Tra loro c’è Giovanni Fonio, che sente di essere a un passo dalla piena maturità. “Non è solo la prestazione fisica, ma mettere diversi tasselli al loro posto. Credo di non aver fatto ancora il mio massimo, e questa è una grande motivazione”. In tabellone anche Berrettini e Bondioli, buon esordio per Prizmic e Jodar: eliminati rispettivamente Piraino e Giustino.
    “Davvero ho giocato più di 500 partite da professionista?”. Giovanni Fonio è sorpreso quando gli ricordiamo che quello contro Tom Gentzsch è stato il match numero 505 della sua carriera. “Significa che è da tanto tempo che frequento i circuiti ITF e Challenger” dice il 27enne di Novara dopo aver centrato il main draw all’ASPRIA Tennis Cup – Trofeo BCS (91.450€, terra battuta). Fonio vanta una certa esperienza nel mondo Challenger, ma ogni torneo rappresenta un’occasione di svolta. E allora il 6-2 6-2 contro il tedesco ha un certo valore, perché a volte bastano un paio di tornei per girare una stagione. “È stato importante rispondere con continuità – dice Fonio – il servizio è il suo colpo migliore, quindi entrare spesso nello scambio è stato importante. A quel punto mi sentivo abbastanza in controllo. Non è facile giocare con questo caldo: ma io sono di Novara e mi alleno spesso a Milano, dunque sono abbastanza abituato. Diciamo che può essere un piccolo vantaggio rispetto ad altri”. Fonio si è presentato all’ASPRIA Harbour Club da numero 378 ATP, a un centinaio di posizioni dal best ranking (n.269) conquistato circa un anno fa. In virtù dei numeri di cui sopra, è il momento di fare un piccolo bilancio di una carriera che non lo ha ancora posto all’attenzione del grande pubblico, nonostante abbia un tennis di rara eleganza, in grado di rapire l’occhio. “Non sono completamente soddisfatto – racconta Fonio – ed è per questo che continuo a lavorare e cercare di migliorare. Sento che il meglio deve ancora venire e per me è una grande motivazione. Ho la sensazione di poter fare di più, sia in termini di risultati che di cose da fare sul campo”. Per adesso i numeri rispecchiano abbastanza fedelmente la sua carriera. In questo momento, il suo bilancio è di zero vittorie e otto sconfitte contro i top-100 ATP, mentre è 11-28 contro quelli compresi tra la 101esima e la 200esima posizione. Quando gli chiediamo cosa manca per ribaltare il bilancio, il novarese mostra idee piuttosto chiare. “Con i top-100 può esserci un po’ di differenza, ma a livello immediatamente successivo non è così. Nella partita secca non c’è differenza tra il n.150 e il n.350: a fare la differenza sono continuità, costanza, bravura nel momento importante. Chi è piazzato meglio riesce a fare la differenza a livello mentale. Giocando tante partite contro di loro ti senti sempre più a tuo agio, trovando la fiducia nel poterli battere. La differenza non è tanto tennistica, quanto a 360 gradi. Ma sui dettagli”.
    “LA MATURITÀ SI RAGGIUNGE IN ETÀ PIÙ AVANZATA”Quello che dice Fonio è particolarmente vero nel circuito Challenger, laddove le teste di serie “saltano” con maggiore facilità e capita spesso che qualificati, wild card o addirittura lucky loser arrivino in fondo. “Tutti possono battere tutti – continua – bisogna farsi trovare pronti perché l’occasione può arrivare e bisogna coglierla. Se sei sempre ‘sul pezzo’, prima o poi la chance arriva”. La storia del tennis, tuttavia, racconta che non sono molti i giocatori a essere entrati per la prima volta tra i top-100 dopo aver superato i trent’anni (il più anziano è stato Daniel Munoz de la Nava). Poiché tanti giocatori guardano a questi esempi nella speranza di potercela fare, chiediamo a Fonio se si tratta di un aspetto positivo o che, a suo modo, può essere pericoloso. “Ho sempre pensato che ognuno abbia il suo percorso. Nel tennis ci sono vie infinite, credo non esistano due giocatori che abbiano vissuto un percorso identico. Chi ha ottenuto il meglio dopo i 30 anni è un esempio positivo: non so se sia pericoloso, ma sono certamente una fonte d’ispirazione – racconta – nel tennis, la piena maturità si raggiunge in età più avanzata rispetto al passato. Non si tratta solo della prestazione fisica, ma di mettere insieme tutti i tasselli. Per farlo ci vuole una certa maturità, dunque tra i 27 e i 30 anni è possibile effettuare il salto di qualità”. Per questo, Fonio rimane ben concentrato sul singolare senza aver pensato di dedicarsi al doppio come soluzione alternativa (“Quello del doppio è un tema molto ampio, gli specialisti si lamentano per la scarsa visibilità ma credo che sia compito dell’ATP rivoluzionare la specialità. Non ho una posizione forte sulla scelta dello US Open per il doppio misto: sarà un bello spettacolo, ma senza meritocrazia”). Per proiettarsi nel futuro, tuttavia, si affida a un colpo vintage: il rovescio a una mano. Lui lo gioca decisamente bene, ma non è sempre stato così: “Fino a 12 anni lo giocavo a due mani – rivela – non era il mio punto forte e allora, nonostante fossi già grandicello, ho scelto questa strada seguendo la visione del mio maestro di allora. L’inizio è stato difficile, ho vissuto 2-3 anni molto complicati. Però ci ho creduto, e col tempo è diventato il mio colpo migliore. Sono contento di aver seguito questa strada”. Più in generale, tuttavia, ammette che i ritmi forsennati del tennis attuale lo rendono un colpo piuttosto difficile da giocare ad alti livelli. “Ce ne sono pochissimi, il migliore è Musetti – continua – non so se si estinguerà, ma per esperienza posso dire che ci sono pro e contro. Alle velocità attuali bisogna giocarlo veramente bene. Direi che un rovescio a due mani di medio livello consente qualcosa in più rispetto a uno a una mano di altrettanto livello. Se sei un Wawrinka o un Musetti non ci sono problemi, ma senza quella facilità è tutto più difficile”. Il suo percorso ripartirà martedì nel match contro l’olandese Max Houkes (n.3 del draw), nella speranza di continuare il percorso verso quel “meglio” che Giovanni spera di esplorare il prima possibile. “A fine carriera, la mia gioia non dipenderà dai risultati, bensì dalla consapevolezza di aver fatto tutto quello che era possibile per raggiungere il massimo del mio potenziale”. Milano è un altro tassello per riuscirci.
    IN TABELLONE ANCHE BERRETTINI E BONDIOLIAi cinque già ammessi in tabellone, se ne sono aggiunti tre grazie alle qualificazioni. Oltre a Fonio, hanno centrato il loro posto Jacopo Berrettini e Federico Bondioli. Il primo ha superato Mikael Ymer, ex numero 50 ATP che ha ripreso a giocare da poco dopo aver scontato una squalifica di diciotto mesi: aveva saltato tre controlli antidoping in meno di un anno. Berrettini ha recuperato al meglio dopo la lunga battaglia del giorno prima, che lo aveva tenuto in campo per quasi tre ore e mezza. Ha sempre fatto gara di testa, contenendo il recupero di Ymer nel primo set (da 5-3 a 5-5) prima che arrivasse un calo dello svedese a sigillare il punteggio di 7-5 6-2. Per Berrettini è un momento davvero felice: con la qualificazione a Milano, ha vinto 15 delle ultime 17 partite. L’ASPRIA Tennis Cup mette in palio i punti necessari per entrare tra i top-300 ATP, primo obiettivo di una stagione che sta finalmente andando per il verso giusto. Passa anche Federico Bondioli, bravo a superare con un doppio 7-5 l’ex promessa Rudolf Molleker. Per il romagnolo sarà la sesta partecipazione in carriera nel tabellone principale di un ATP Challenger, la terza dopo aver passato le qualificazioni.
    ESORDIO OK PER PRIZMIC E JODARNel frattempo è scattato il tabellone principale, ed è stata confermata la forza di due dei giocatori più attesi. Nell’ultimo match di giornata, il n.1 del seeding Dino Prizmic ha confermato l’ottimo stato di forma battendo con un netto 6-1 6-4 un generoso Gabriele Piraino. Il siciliano ha fatto match pari nel secondo set, si è anche procurato una preziosa palla break per il 5-5, ma nel momento del bisogno Prizmic ha trovato l’aiuto del servizio. Piraino ha cancellato tre matchpoint con coraggio, ma poi si è dovuto arrendere. Dotato di un fisico impressionante, con gambe da calciatore, Prizmic conferma di essere in un ottimo stato di forma, anche se gli manca un colpo-killer. A fine match, il suo coach Luka Kutanjac ha chiesto uno scatolone di palle per sottoporre il suo allievo a un allenamento extra di 30 minuti. In precedenza aveva destato un’ottima impressione Rafael Jodar, campione in carica dello US Open junior. Il giovane madrileno ha lasciato due giochi a un giocatore esperto come Lorenzo Giustino, battuto con un severo 6-0 6-2. Negli ottavi se la vedrà con il vincente tra il cileno Matias Soto (n.4 del tabellone) e il lucky loser portoghese Tiago Pereira. Jodar è piaciuto per la potenza dei colpi e la completezza del suo gioco, peraltro mettendo in evidenza tanti margini di miglioramento. Il suo gioco è ancora in formazione, ma a questi livelli sembra già piuttosto competitivo. Ha un po’ deluso Diego Dedura: il tedesco dal papà cileno e la madre lèttone ha ceduto al francese Arthur Gea, perfetto interprete dello stile transalpino, molto elegante nei colpi. Dedura è ancora un po’ incline al nervosismo durante i match, e non sembra avere colpi davvero straordinari. Tuttavia può ancora crescere, visto che è nato nel 2008. Martedì si completeranno i match di primo turno: il clou sarà l’esordio di Jacopo Vasamì (non prima delle 17 sul Centrale), in campo contro il coetaneo spagnolo Andres Santamarta Roig. In precedenza giocheranno gli altri italiani ancora in gara: Jacopo Berrettini, Giovanni Fonio, Federico Bondioli, Stefano Travaglia e l’ex top-20 Marco Cecchinato, già vincitore di questo torneo nel 2016.
    Center Court – ore 10:00Jacopo Berrettini vs Henri Squire Mili Poljicak vs Stefano Travaglia Marco Cecchinato vs Max Alcala Gurri (Non prima 15:00)Andres Santamarta Roig vs Jacopo Vasami (Non prima 17:00)
    Court 10 – ore 10:00Oriol Roca Batalla vs Rodrigo Pacheco Mendez Giovanni Fonio vs Max Houkes Frederico Ferreira Silva vs Alexey Vatutin Luis David Martinez / David Pichler vs Gonzalo Escobar / Marcelo Zormann (Non prima 14:00)Matthew Christopher Romios / Ryan Seggerman vs Trey Hilderbrand / Mac Kiger
    Court 13 – ore 10:00Matias Soto vs Tiago Pereira Thomas Faurel vs Federico Bondioli Mathys Erhard vs Christoph Negritu Luca Sanchez / Seita Watanabe vs Ivan Liutarevich / Mick Veldheer (Non prima 14:00)Denys Molchanov / Matej Vocel vs Blake Bayldon / Mats Hermans LEGGI TUTTO

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    Combined Eastbourne, ATP 250 Maiorca e WTA 500 Bad Homburg: I risultati completi con il dettaglio del Day 2. Bronzetti travolta da Eala all’esordio

    Lucia Bronzetti ITA, 10.12.1998 – Foto getty images

    Debutto amaro per Lucia Bronzetti sull’erba di Eastbourne. L’azzurra è stata sconfitta nettamente dalla giovane filippina Alexandra Eala, che si è imposta con un perentorio 6-0 6-1 in appena poco più di un’ora di gioco nel match di primo turno del torneo WTA 250 inglese.Una prestazione senza storia, in cui Bronzetti ha faticato a entrare in partita, trovandosi costantemente in difficoltà sia al servizio che negli scambi da fondo. Eala, classe 2005 e tra le giovani più interessanti del circuito, ha imposto il suo ritmo dall’inizio alla fine, lasciando appena un game alla giocatrice italiana, che non è mai riuscita a trovare contromisure contro l’aggressività e la varietà di colpi dell’avversaria.Per Bronzetti si tratta di un ko pesante che lascia poco spazio alle recriminazioni. L’azzurra cercherà ora di voltare pagina e di arrivare a Wimbledon con sensazioni migliori. LEGGI TUTTO