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    Carlos Alcaraz riparte dal Queen’s: “Dopo Ibiza, più energia per Wimbledon. Voglio decidere io cosa è meglio per me”

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Comincia la stagione sull’erba e tutte le aspettative sono puntate su Carlos Alcaraz, protagonista assoluto del circuito dopo il trionfo a Parigi. In vista dell’ATP 500 Queen’s 2025, il campione spagnolo si è presentato in conferenza stampa raccontando come ha vissuto la settimana post-Roland Garros e con quale spirito affronterà una fase cruciale della stagione, con Wimbledon come grande obiettivo.
    Negli ultimi giorni si è molto parlato dei suoi giorni di riposo a Ibiza, complice anche il documentario Netflix che ha contribuito ad alimentare la curiosità sui momenti di relax del murciano. Le domande della stampa, spesso ironiche, si sono concentrate proprio su questa “pausa”, ma Alcaraz ha risposto con il sorriso, sottolineando come il vero valore sia prendersi cura di sé e ricaricare le energie, al di là del luogo scelto.
    “Penso che dopo uno Slam sia il momento migliore per prendersi qualche giorno libero, sta diventando una piccola tradizione per me. Non importa dove vai, ma come riesci a riposare mentalmente e fisicamente. Quest’anno mi sono concesso tre giorni di stacco, più che sufficienti. Solo una sera sono uscito, le altre due a mezzanotte ero già a letto… sto invecchiando, il corpo lo sente!” ha scherzato, strappando le risate della sala. “È stato divertente, ma soprattutto ho riposato bene, ed è quello che conta.”
    Alcaraz ha anche raccontato il sostegno del suo team, che non ha mai ostacolato il desiderio di staccare la spina: “Nessuno ha provato a fermarmi, sapevano che sarei tornato al 100%. Sono felice che quest’anno mi abbiano appoggiato: mi hanno detto di andare dove volevo, di staccare davvero. Sentirsi supportato è fondamentale, soprattutto quando prendi decisioni per il tuo benessere. Ogni anno impariamo qualcosa di nuovo e ci adattiamo a ciò che serve. Forse fra qualche anno questi viaggi non saranno più possibili, ma ora questa pausa mi fa bene. Voglio prendere le mie decisioni, anche sbagliando se necessario.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Alcaraz, super favorito al Queen’s 2025: fuori Dimitrov, il tabellone si apre

    Grigor DImitrov – Foto Getty Images

    Carlos Alcaraz si presenta da assoluto protagonista all’ATP 500 del Queen’s Club. Lo spagnolo, fresco campione di Wimbledon e reduce da un’ottima stagione su tutte le superfici, è il grande favorito per il titolo londinese. Nelle ultime ore è arrivata una notizia che potrebbe ulteriormente spianargli la strada: Grigor Dimitrov, uno dei nomi di spicco nella sua parte di tabellone e potenziale avversario in semifinale, ha annunciato il proprio ritiro dal torneo per via di persistenti problemi fisici.
    L’assenza del bulgaro, tra i giocatori più talentuosi sull’erba, rimescola le carte nella parte alta del tabellone. Dimitrov verrà sostituito da un lucky loser, aprendo così nuove opportunità anche per altri tennisti che puntano in alto al Queen’s: tra questi spiccano Gael Monfils, Holger Rune, Roberto Bautista Agut, Jakub Mensik e Cameron Norrie. Tutti potrebbero beneficiare di un percorso leggermente meno proibitivo verso la fase finale.
    Md(1) Carlos Alcaraz vs Alejandro Davidovich Fokina Jordan Thompson vs Jaume Munar (PR) Reilly Opelka vs Camilo Ugo Carabelli Qualifier / Lucky Loser vs (6) Ben Shelton
    (4) Holger Rune vs Matteo Arnaldi Qualifier / Lucky Loser vs Gael Monfils Roberto Bautista Agut vs Nuno Borges (WC) Cameron Norrie vs (8) Jakub Mensik
    (5) Alex de Minaur vs Jiri Lehecka Gabriel Diallo vs (WC) Billy Harris Jacob Fearnley vs Qualifier / Lucky LoserQualifier / Lucky Loser vs (3) Taylor Fritz
    (7) Frances Tiafoe vs (WC) Daniel Evans Brandon Nakashima vs Giovanni Mpetshi Perricard Alexei Popyrin vs Qualifier / Lucky Loser(PR) Jenson Brooksby vs (2) Jack Draper LEGGI TUTTO

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    Alcaraz torna sull’erba da campione di Wimbledon: esordio al Queen’s Club contro Davidovich e primo allenamento ieri

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Con il sorriso sulle labbra e la leggerezza di chi ha appena scritto una nuova pagina di storia, Carlos Alcaraz è tornato in campo al Queen’s Club di Londra per la sua prima sessione di allenamento ieri sull’erba dopo il trionfo a Wimbledon 2024. Il giovane fuoriclasse spagnolo, reduce da qualche giorno di meritato relax a Ibiza dopo aver conquistato anche il suo secondo Roland Garros, si prepara ora a una nuova sfida: confermarsi tra i protagonisti della stagione sull’erba e, perché no, bissare il titolo ottenuto al Queen’s nel 2023.Alcaraz arriva a Londra con entusiasmo e fiducia, consapevole che tutti gli occhi saranno puntati su di lui, ora che è il campione in carica ai Championships. L’obiettivo è chiaro: testare subito la condizione e trovare le giuste sensazioni su una superficie che, negli ultimi anni, ha imparato a dominare con il suo tennis spettacolare e imprevedibile.
    Il debutto nel prestigioso torneo londinese sarà non facilissimo: dall’altra parte della rete ci sarà Alejandro Davidovich Fokina, spagnolo anche lui, ma soprattutto avversario da primo test. Davidovich, infatti, vanta il successo a Wimbledon Junior nel 2017 e ha dimostrato più volte di poter essere molto competitivo su questa superficie.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Djokovic, leggenda senza fine: “Ho ancora fame di tennis, il mio obiettivo sono le Olimpiadi di Los Angeles 2028”

    Novak Djokovic classe 1987 – Foto Patrick Boren

    Novak Djokovic è già nella storia. A 38 anni, il fuoriclasse serbo vanta un palmarès da capogiro: 24 titoli del Grande Slam, 100 trofei ATP, un oro e un bronzo olimpico, oltre a una Coppa Davis con la sua Serbia. Eppure, nonostante abbia riscritto ogni record possibile, Djokovic sorprende ancora per la sua voglia di lottare e per l’ambizione che lo spinge a guardare sempre avanti.Negli ultimi mesi, però, Novak ha confessato come la scomparsa dai riflettori dei suoi grandi rivali, Roger Federer e Rafael Nadal, abbia rappresentato uno spartiacque emotivo nella sua carriera. “Una parte di me se n’è andata con Federer e Nadal”, aveva ammesso qualche settimana fa. Un’affermazione forte, che riflette il vuoto lasciato da chi ha condiviso con lui una delle epoche più leggendarie del tennis mondiale. “Senza di loro, mi manca un po’ di motivazione. È difficile trovare nuovi stimoli quando hai già raggiunto tutto ciò che si poteva raggiungere,” ha spiegato in una recente intervista su YouTube a Slaven Bilic.
    Un sogno olimpico che non vuole tramontareNonostante tutto, Djokovic ha ben chiaro il suo nuovo, grande obiettivo: i Giochi Olimpici di Los Angeles 2028. “In questo momento, la mia unica motivazione sono le Olimpiadi di Los Angeles. Voglio esserci, è l’unica cosa che ho in mente. Avrò 41 anni, ma sia il fisico che la mente sono ancora forti. Credo di potercela fare.” Un traguardo che sembra quasi impossibile nel tennis moderno, ma che con Djokovic non può mai essere escluso.
    Passione e fuoco interioreMa cosa lo spinge ancora ad allenarsi, a competere, a superare i limiti dell’età? “È l’amore per il tennis, la passione per questo sport. Il bambino che si è innamorato di una racchetta è ancora dentro di me. Se non avessi più questo fuoco, smetterei subito. Ma amo ancora l’adrenalina di andare in campo, la voglia di vincere non mi ha mai abbandonato.”
    La crisi del 2016: “Ho provato il vuoto dopo aver vinto tutto”Djokovic non ha nascosto i momenti difficili. Il 2016, quando finalmente vinse il Roland Garros e completò il Career Grand Slam, segnò una svolta interiore. “Avevo vinto tutto e ho sentito un vuoto. Dopo Parigi, mi sentivo obbligato ad andare a Wimbledon, ma non ne avevo davvero voglia. Persi con Querrey dopo tre interruzioni per pioggia. Durante la pausa, ho provato una sensazione di ‘nulla’ totale, come se per la prima volta tutto fosse fermo. Quella crisi è durata fino al 2018: ho dovuto ritrovare la fame.”
    Un’infanzia tra sacrifici e pericoliLa sua è una storia di sacrifici e coraggio, come ha ricordato lui stesso. “Quando ero giovane, viaggiare per giocare negli Stati Uniti era impossibile per la mia famiglia. Mio padre dovette rivolgersi agli usurai, alla mafia, con tassi del 30%. Abbiamo rischiato molto, persino un incidente d’auto provocato dai creditori. Ma ce l’abbiamo fatta.”
    Verso Wimbledon 2025, senza tornei di preparazioneDjokovic ha già annunciato che non disputerà nessun torneo prima di Wimbledon 2025, lo Slam che ha vinto sette volte. Tutto è possibile per chi ha saputo riscrivere la storia: il serbo va ancora a caccia di un venticinquesimo Major, ma la sua leggenda, comunque vada, è già assicurata.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO