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    Sinner: “A Cincinnati è quasi impossibile giocare bene a tennis”

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    Jannik Sinner ha dovuto sudare più del previsto per conquistare un posto nei quarti di finale del Masters 1000 di Cincinnati. L’azzurro ha superato Adrian Mannarino 6-4 7-6(4) in un match complesso, condizionato prima dal caldo soffocante dell’Ohio e poi da una lunga interruzione di oltre tre ore per pioggia. Nonostante le difficoltà, il numero uno del mondo ha sfruttato le poche occasioni offerte dal francese, portando a casa la vittoria e proiettandosi verso la sfida di oggi contro Felix Auger-Aliassime, avversario che lo ha già battuto due volte su due.
    In conferenza stampa, Sinner ha analizzato la partita e le condizioni di gioco, senza nascondere le insidie di affrontare un rivale come Mannarino: *«È un avversario molto difficile, prima di tutto perché è mancino e tiene la palla molto bassa, poi perché imprime molto effetto sia di dritto che di rovescio. Ho cercato di capire cosa potesse funzionare nei vari momenti del match, arretrando la posizione in risposta per leggere meglio il servizio e provando a spezzare il suo ritmo. Ma la verità è che ha servito davvero bene per tutta la partita»*.
    Il match è stato ulteriormente complicato dall’interruzione per pioggia: «In questi casi devi provare a ritrovare la sensazione con la palla, ma con un ritardo così lungo è difficile. Cerchi di rilassare la mente, scherzi con il team, poi quando torni in campo provi a riprendere il livello di prima, ma non è sempre facile. Il tennis è fatto di alti e bassi, per questo sono felice di essere nei quarti».
    Il pusterese ha poi ribadito quanto le condizioni di Cincinnati rendano complicato esprimere il miglior tennis: «Credo di averlo già detto lo scorso anno: è molto difficile giocare bene qui. A volte c’è vento, poi piove, poi torna il sole. Non sai mai cosa aspettarti, ma devi restare concentrato mentalmente».
    Ora lo attende una sfida molto particolare: battere per la prima volta Auger-Aliassime. «Non l’ho mai sconfitto, qui nel 2019 giocammo un match durissimo e io ebbi anche un match point. Lui ha tanto potenziale, soprattutto quando serve bene, e sarà una partita molto difficile. Però mi piacciono queste sfide: per competere con lui dovrò alzare il mio livello, ma mi piace arrivare in fondo ai tornei e giocare questi match»*, ha concluso Sinner, determinato a inseguire il titolo nonostante una settimana fin qui tutt’altro che lineare.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Atp Cincinnati, i risultati di oggi: Rune e Zverev ai quarti, Fritz out con Atmane

    Che sorpresa a Cincinnati: Taylor Fritz saluta il Masters 1000 di ‘casa’, eliminato dalla rivelazione Terence Atmane, 136 del mondo, capace di rimontare il numero 4 del tabellone e regalarsi Holger Rune. Il danese, settima testa di serie, già avanti 6-4, 3-1 ha approfittato del ritiro (legato a un problema nella zona lombare) di Frances Tiafoe, ottenendo la sua 100^ vittoria sul cemento. Avanti anche Alexander Zverev che ha prima completato il terzo turno (sospeso ieri per maltempo) con Nakashima e qualche ora più tardi ha eliminato Khachanov (pure lui costretto al forfait). Nessun problema per Andrej Rublev con l’argentino Comesana e per Auger-Aliassime, prossimo avversario di Sinner grazie al ‘facile’ successo su Benjamin Bonzi. Il programma degli ottavi si chiuderà stasera con la sfida Shelton-Lehecka.Tra le donne, tutto secondo i piani per la n.1 Aryna Sabalenka, ai quarti come Iga Swiatek.

    Bolelli-Vavassori ai quarti nel doppio
    Ancora una splendida performance dei due campioni azzurri, teste di serie numero 6, che hanno sconfitto in due set (6-3, 7-6) la coppia statunitense formata da James Tracy e Robert Cash. Ai quarti troveranno i britannici Lloyd Glasspool e Julian Cash, secondi in tabellone. LEGGI TUTTO

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    Sinner supera Mannarino in un match dai due volti (interrotto per quasi tre ore per la pioggia). È nei quarti al Masters 1000 di Cincinnati

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Stavolta il gesto verso il suo angolo non è stato netto, ma chissà se Jannik Sinner cambierà idea e tornerà ancora in campo ad affinare sensazioni e limare spigoli subito dopo il successo contro Adrian Mannarino negli ottavi di finale del Masters 1000 di Cincinnati. Il n.1 del mondo batte il francese per 6-4 7-6(4) in una partita giocata in due spezzoni per colpa di un’interruzione di tre ore per la pioggia, ed è stata veramente a due facce, con un “primo tempo” tutto sommato discreto per l’azzurro nonostante qualche errore di troppo e una ripresa che invece non l’ha soddisfatto per niente. Lo si leggeva chiaramente nella sua espressione, nel suo gesto ironico verso il suo angolo dopo aver subito il contro break servendo per il match sul 6-5 (ha pure lasciato cadere a terra la racchetta, cosa per lui poco usuale), quando ha concesso la palla break e quindi ha perso l’unico punto del match (!) sulla prima di servizio. Incredibile il 31 punti vinti su 32 prime palle in gioco per Sinner, eppure non tutto è andato proprio liscio, non tutto l’ha soddisfatto. Di sicuro perdere quel game l’ha innervosito, ma ancor i troppi errori nei game del francese (saranno in totale 29, a fronte di 25 vincenti) e una sensazione di poco controllo che l’ha accompagno per larghe fasi della partita nei giochi di risposta.
    Un match a due facce: per i due spezzoni, ma ancor più per la netta dicotomia tra il dominare i propri game e faticare a prendere ritmo e profondità in risposta, soprattutto dalla ripresa, quando Mannarino è diventato sempre più aggressivo e spesso è riuscito a prendere il tempo all’italiano e portarlo all’errore. Sinner con questo successo centra i quarti di finale, dove aspetta Auger-Aliassime, e continua anche la sua striscia pazzesca di vittoria sui campi in cemento (24). Eppure non tutto ha funzionato, da una percentuale di prime decisamente bassa (male il 44% nel primo set) e poi migliorata, e la difficoltà nel prendere il miglior ritmo e controllo dello scambio.
    “È un avversario difficilissimo Mannarino, non solo perché è mancino, ma per come colpisce la palla, che resta molto bassa” afferma Jannik a caldo nella flash in campo. “Ho cercato di servire bene, lo ha fatto anche lui. Ho cercato di cambiare posizione in risposta per non metterlo a suo agio.Ho faticato a chiudere la partita, può succedere. Allenamento dopo questo incontro? No perché domani giocherò e devo mantenere fresco il fisico. Cercherò di alzare ancora livello”. Chissà se il n.1 invece non tornerà una mezz’ora in campo, per provare un po’ di servizi e magari un po’ di scambi sul ritmo, quel che oggi gli è mancato tantissimo. La sua analisi nel dopo partita è lucida, come sempre.
    Mannarino è avversario scomodo, decisamente più debole ma ha un modo di colpire la palla che può dare molto fastidio a un tennista come Sinner che ama colpire molte palle e trovare ritmo. Adrian impatta quasi senza aprire, di puro timing, e ti toglie il tempo proponendo palle leggere e molto profonde, con cambi di traiettoria improvvisi che fai fatica a leggere. Nella prima fase Sinner ha servito poche prime palle ma ha condotto bene i suoi game e in risposta ha trovato una discreta costanza per entrare e mettere in difficoltà il francese, con una combinazione di intensità, potenza, profondità e rotazione che Adrian regge a fatica. Ottenuto il break, Jannik non ha sfruttato una chance per il doppio allugo (Ace del francese), nel suo miglior momento del match, forte al servizio e intenso negli scambi in risposta. Enorme la differenza di punti vinti tra i due, visto che nei game di Sinner quasi non si gioca mentre in quelli del francese si lotta. Ma tra servizi esterni perfetti e qualche angolo molto buono Mannarino resta vicino, non crolla, e dopo la pioggia è bravo rischiare di più, servire ancora meglio e così non dare alcun ritmo all’azzurro, che nei game di risposta sbaglia tantissimo. L’anticipo non va, il diritto svaria largo, e rovescio contro diritto Jannik non trova quella forza e costanza necessaria a stroncare il rivale.
    Alla fine il sospirato break è arrivato sul 5 pari con una mossa intelligente dell’azzurro: ha scelto di arretrare tantissimo in risposta per cambiare i riferimenti al rivale ed aver più tempo per iniziare lo scambio. Ha funzionato, si è preso il break ma poi ha sprecato con un turno di servizio non buono sul 6-5, dove ha perso – pazzesco – il primo e unico punto sulla prima palla, una risposta che solo una mano velocissima come quella di Mannarino può immaginare. Fastidio, frustrazione, ma anche tanta di quella forza interiore da permettere al n.1 di cancellare ogni negatività e pensare solo ai colpi, al servizio, a rispondere per iniziare lo scambio e mettere pressione. Così è andata e si è preso la vittoria nel tiebreak con una risposta in totale allungo e molto angolata che ha sorpreso il francese. Sipario.
    C’è del buono in questa vittoria, ma anche qualche spigolo. Difficile trovare ritmo e sensazioni positive contro un tipo a suo modo unico come Mannarino. L’aver dominato così i suoi game, nonostante percentuali di prime non eccellenti, è un altro segnale della forza del nostro campione. Ci sono molti errori, troppi, con un feeling sulla palla non ottimale. Ma queste palle volano, ogni giorno è diverso. Non si può chiedere sempre il massimo, ancor più visto che parliamo di una vittoria in due set. Il torneo continua, c’è tempo per giocare ancor meglio. Jannik ripenserà a questa partita, e troverà anche del buono.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Mannarino inizia l’incontro al servizio, ma va subito sotto alla “cura Sinner”, un grande pressione. Solo di servizio in pratica fa il punto, e con un Ace annulla la palla break concessa sul 30-40. A fatica, muove lo score (1-0). Molto più liscio il primo game di Jannik, la prima palla funziona e il primo colpo di scambio sbaraglia il francese (1-1). L’azzurro martella di nuovo in risposta nel terzo game e sceglie il diritto di Adrian, il colpo meno stabile quando affronta palla un po’ arrotata. Tre errori, scivola sotto 0-40 con tre palle break di fila. Mannarino alla fine capitola sul 30-40 con l’ennesimo errore col diritto, sotto la “classica” risposta robusta di Sinner. BREAK, 2-1 e servizio per il n.1, in netto controllo del match. Segue un turno di battuta con pochissime prime palle, ma la seconda è discretamente solida e Mannarino prova a rientrare rischiando fin troppo. A 30 Jannik consolida il vantaggio sul 3-1. Non molto spettacolo, è fin troppo evidente il gap tra i due, tanto che l’azzurro in risposta gioca forse con poco focus e regala qualcosa di troppo col diritto. Ma quanto torna al servizio sul 4-2 l’attenzione torna su e gioca più solido, pur senza brillare. Con una bordata di diritto sul 40-30 chiude il sesto game, 4-2. Impressionante il primo quindici giocato da Jannik nel settimo game: risposta aggressiva con impatto in avanti, e spinta nell’angolino con un altro rovescio maestoso. Un punto finalmente spettacolare e al suo livello massimo. Mannarino cerca di contenere l’esuberanza dell’italiano, ci riesce quando mette una prima quasi vincente, mentre quando si entra nello scambio la potenza e intensità di Jannik è troppo, troppo superiore. Con un altra risposta profondissima e un diritto nell’angolo sinistro, Sinner si prende una chance del doppio break. Ancora l’Ace salva il francese, unica ancora di salvezza. Arriva un altro lampo di Jannik: Adrian angola molto ma non mette potenza in uno smash comodo, l’italiano arriva e tira un passante di rovescio da due metri fuori dal campo che fulmina il rivale. Con tantissima fatica e sempre col servizio (3 Ace), Mannarino resta a contatto sul 4-3. Jannik non concede niente, rimedia al doppio fallo con un Ace esterno perfetto, e col secondo di fila siamo a 5-3. Nei turni di Sinner quasi non si è giocato, solo 6 punti vinti dal francese in risposta… Al contrario in risposta Jan, quando decide di spingere, aggredisce il campo ma è un match con pochi scambi e poco ritmo e questo porta anche il n.1 a sbagliare qualcosa, come nell’aggressione micidiale sul 30-15, fallita con un diritto largo di due dita (e sarebbe stato vincente). 5-4. Sinner serve per il set, inizia vincendo l’undicesimo punto con la prima palla su… undici prime palle in gioco! Ingiocabile per Mannarino, che risponde rimettendola di là in qualche modo, ma troppo poco per creare problemi a Jannik. Sul 30-0 l’italiano cerca di dare qualcosa al pubblico con un colpo sotto le gambe che però non gli frutta il punto. Poco male, tira un diritto vincente nell’angolino con un controllo del peso del corpo magistrale. 40-15. Chiude al primo set point, con un estemporaneo back di rovescio che spegne il diritto di Mannarino. 6-4. Che dire, totale controllo, anzi, solo di servizio il francese non ha accusato un passivo assai più pesante.
    Mannarino riparte al servizio nel secondo set e cerca di ricavare il massimo dalla battuta, con quell’angolo mancino da sinistra che è talmente stretto da diventare micidiale. Ma quando non mette la prima in gioco… sulla seconda “mal gliene incolse”. Arriva anche il primo doppio fallo per Mannarino ma chiude il game a 30. Sinner senza patemi, a zero impatta 1 pari, controllando i suoi game in modo totale. Mannarino nel terzo game, 15 pari, vince il primo lungo scambio, poi commette doppio fallo e si infuria con se stesso. Ai vantaggi vince il game. Sul 2-1, 40-30, arriva un nuvolone nero e inizia a piovere… I due tornano negli spogliatoi e… ritornano in campo dopo 2 ore e 43 minuti di pausa, con alcuni piccoli e fastidiosi scrosci di pioggia e il match riparte dopo 2h e 50. ACE. Un punto non banale, per il 2 pari. Impressionante la velocità di palla e il suono all’impatto del diritto di Jannik nel quinto game, una fiammata cross micidiale. Mannarino si affida alla prima di servizio, perlopiù esterna, miglior colpo finora nel suo match. 3-2. Nel sesto game l’azzurro dà una dimostrazione esaustiva di come ci si debba piegare sulle ginocchia per accompagnare l’apertura in perfetto timing e dare slancio all’impatto. Magistrale. Tira anche l’ottavo ace e impatta lo score sul 3 pari con un clamoroso 100% di punti vinti con la prima palla (19 su 19!). Qualche errore di troppo invece nei game di risposta per Jannik, con l’impressione di un focus e aggressività non totale ma solo a sprazzi, tanto che Mannarino resta avanti (4-3). Il francese varia molto il servizio, l’italiano tende a tirare più forte e dritto sull’avversario, che non riesce a trovare il tempo per un buon impatto, a far spazio. Con l’Ace Jan si porta 4 pari. Si entra nel rush finale. Dalla ripresa del match pochissimi gli scambi, totale dominio della battuta. Netta la differenza di efficacia di Sinner tra i suoi game, dove dalla ripresa serve come un treno e chiude rapidamente il punto, e quelli in risposta, dove stenta a trovare ritmo e stabilità in risposta, solo qualche fiammata. 5 pari. Jannik decide di cambiare qualcosa: una posizione più arretrata in risposta, per iniziare lo scambio e cambiare i riferimenti dal rivale. Nel primo punto funziona, risposta carica, avanza e si prende il punto di potenza; meno nel secondo (errore). Si insiste: risposta centrale ma carica di spin, la palla s’impenna e Adrian sbaglia. 15-30. Da sx non entra la prima, attenzione… E Jannik c’è! Inchioda Mannarino sull’angolo del diritto, lavora lo scambio martellando con i giri giusti, sempre più veloce, e alla fine il francese trova solo la rete. 15-40, due palle break, le prime del set. Ancora niente prima “in”… ma bravo Mannarino con una manata col diritto che sorprende Jannik, 30-40; bravo anche da sinistra, comanda e avanza con un timing perfetto. La lotta s’infiamma, con pazienza l’azzurro lavora la palla e sposta il francese, è il game più lungo del match. Con una manovra sapiente Sinner si prende la terza chance del game. Uff! Un nastro mortale aiuta un Mannarino alle corde nello scambio… Ma Jannik non demorde, con un’altra risposta strappa la quarta PB… È quella buona: Adrian cerca ancora il servizio con l’angolo esterno, e lo trova, ma Jannik è bravissimo ad allungarsi a tutta, trovare un angolo molto stretto che il francese cerca di anticipare col diritto lungo linea, ma arriva con poche gambe e la palla non passa la rete. BREAK Sinner, serve sul 6-5 per chiudere. Bene nei primi due punti, poi Jannik regala due gratuiti e sul 30 pari Mannarino trova un angolo difensivo pazzesco, forse fortunato…  C’è una palla del contro break, con l’azzurro che lascia cadere la racchetta indastidito dai suoi errore. Che impatto!!! Mannarino trova una risposta vincente nell’angolino… Contro BREAK, improvviso, in una partita nella quale Sinner non aveva concesso nulla e ha perso solo 1 punto sulla prima, proprio la risposta che vale al francese il 6 pari… È a dir poco scontento Jannik, scarica la rabbia sull’1 pari con un diritto potentissimo (e vincente). Gioca il suo miglior tennis Mannarino in questa fase, entra piuttosto bene nella palla dell’azzurro e la sua traiettoria galleggia nell’aria ed è profonda. 3-2. Si gira 3 pari, con una frustata di Mannarino out di un niente (ben rischiata). Ci prova ancora il francese in risposta, polso duro e via, ma non va. 4-3 Sinner. Il mini-break arriva: sulla seconda palla Sinner carica la risposta e si scambia con rotazione, Mannarino ci casca e sbaglia. 5-3 Sinner. Con un Ace si prende due Match Point sul 6-4. Altro ACE! Vince 7 punti a 4. Un successo alla fine un po’ sofferto, con quel contro break improvviso al momento di chiudere e un po’ di nervosismo, ma è una vittoria in due set, superando una ripresa difficile e un avversario che non ama e ti fa giocare non benissimo. La difesa del titolo 2024 di Sinner, continua.

    Jannik Sinner vs Adrian Mannarino ATP Cincinnati Jannik Sinner [1]67 Adrian Mannarino46 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 0*-1 1*-1 ace 2-1* 2-2* 2*-3 3*-3 4-3* 5-3* 5*-4 6*-4 ace6-6 → 7-6J. Sinner 15-0 30-0 30-15 30-30 30-406-5 → 6-6A. Mannarino 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A5-5 → 6-5J. Sinner 15-0 30-0 40-04-5 → 5-5A. Mannarino 15-0 ace 30-0 40-0 40-154-4 → 4-5J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 ace3-4 → 4-4A. Mannarino 15-0 ace 30-0 40-03-3 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace2-3 → 3-3A. Mannarino 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 df2-2 → 2-3J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace 40-15 df 40-30 ace1-2 → 2-2A. Mannarino 0-15 15-15 ace 30-15 30-30 df 40-30 40-40 A-401-1 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1A. Mannarino 15-0 30-0 30-15 30-30 df 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-155-4 → 6-4A. Mannarino 15-0 ace 30-0 ace 30-15 40-15 40-305-3 → 5-4J. Sinner 15-0 30-0 30-15 df 40-15 ace ace4-3 → 5-3A. Mannarino 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 30-40 40-40 ace A-40 ace 40-40 A-404-2 → 4-3J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-0 40-15 40-303-2 → 4-2A. Mannarino 15-0 15-15 30-15 40-153-1 → 3-2J. Sinner40-30 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 40-302-1 → 3-1A. Mannarino 0-15 0-30 0-40 15-40 30-401-1 → 2-1J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-0 40-150-1 → 1-1A. Mannarino 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 ace A-40 ace0-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Cecchinato illumina la notte di Todi «Gestirmi non è facile, tirato fuori tante emozioni» – Un super Travaglia si fa strada nei quarti*

    Marco Cecchinato – Foto Yuri Serafini

    Stefano Travaglia e Marco Cecchinato accedono ai quarti di finale degli Internazionali di Tennis Città di Todi | CERgo Tennis Cup. Nel pomeriggio, l’ascolano ha vinto il derby italiano contro Jacopo Vasamì grazie al risultato di 6-4 6-3, mentre nell’incontro serale il palermitano ha piegato Alexey Vatutin per 6-4 3-6 6-2 davanti al gremito pubblico presente sul Campo Centrale del Tennis Club Todi 1971. Giovedì 14 agosto sarà tempo di quarti di finale nel Challenger 75 organizzato da MEF Tennis Events: a seguito dei doppi in programma alle ore 14.00, Gianmarco Ferrari aprirà il programma dei singolari contro Timofey Skatov; poi tornerà in campo Cecchinato, opposto a Juan Carlos Prado Angelo, prima dell’ultimo incontro tra Travaglia e Neumayer. Sul Grand Stand spazio alla terza forza del seeding Nicolai Budkov Kjaer, opposto alla testa di serie numero sette Valentin Vacherot.
    Travaglia vince il derby con Vasamì – La nuova generazione di tennisti ha un futuro radioso alle porte, ma i veterani non hanno intenzione di mollare il colpo. Lo ha dimostrato Stefano Travaglia con una prestazione maiuscola sul Campo Centrale del Tennis Club Todi 1971; il tennista di Ascoli, ex n.60 del mondo, ha ottenuto l’accesso ai quarti di finale in virtù del 6-4 6-3 ottenuto contro Jacopo Vasamì. “Ho giocato bene sin dall’inizio, entrando in campo con buone sensazioni e ottime energie – ha spiegato la testa di serie numero sei –. In particolare, penso che la prova al servizio abbia fatto la differenza; mi ha permesso di avere quel piccolo vantaggio nella gestione dei primi scambi, per cui sono molto contento”. Il percorso dell’attuale numero 233 ATP a Todi si conferma positivo, con due vittorie contro tennisti promettenti: “So delle qualità di Jacopo, gioca un ottimo tennis e ha un bel futuro davanti. Al momento ci sono tanti ragazzi giovani che si stanno facendo strada, per me è bello esserci ancora e poter dire la mia”. Travaglia ha anche ricordato alcuni ricordi condivisi con l’ex numero 16 ATP Cecchinato, uscito poi vincitore dal match serale: “Con Marco ho condiviso tantissimi momenti, sia insieme in doppio che l’uno contro l’altro da avversari. Siamo due professionisti con la cultura del lavoro, entrambi inevitabilmente abbiamo dovuto affrontare degli infortuni ma ce la stiamo cavando bene. Ci accomuna il fatto di voler essere sempre in campo al 100%”.
    Cecchinato, il bacio della buonanotte – Ai quarti di finale degli Internazionali di Tennis Città di Todi | CERgo Tennis Cup ci sarà anche Marco Cecchinato. Il palermitano ha sconfitto Alexey Vatutin per 6-4 3-6 6-2 in due ore e sei minuti di gioco. “Alexey è un giocatore molto ostico con accelerazioni importanti – ha raccontato l’attuale n.293 del mondo –. Nel secondo set ho avuto delle occasioni per chiuderla in anticipo e non ci sono riuscito, poi nel terzo mi sono ripreso bene. Sono felice perché ho tirato fuori qualcosa di grande a livello emotivo. Le interazioni col mio team? È difficile gestirmi, ma sono contento di aver trovato delle persone in grado di farlo. C’è mio cugino Francesco Palpacelli ed il mio preparatore atletico Luca Franco. So che a volte ci sono delle difficoltà, ma è molto bello averli al mio fianco, soprattutto con Francesco che mi ha praticamente messo la racchetta in mano”. Due semifinali, nel 2015 e nel 2016, ed una finale nel 2017. Il rapporto tra il torneo umbro e ‘Ceck’ è tra i più profondi che vi possano essere: “Ho bellissimi ricordi qui a Todi, soprattutto quello di una splendida finale poi persa contro Federico Delbonis ormai otto anni fa, ma anche di tante altre buone prestazioni. Per il momento mi concentro sul percorso che devo fare, per cui ora serve pensare al quarto di finale e poi vediamo cosa accadrà”. Nel programma di giovedì, Cecchinato affronterà Juan Carlos Prado Angelo per un posto in semifinale. LEGGI TUTTO

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    Atp Cincinnati: Nardi sconfitto da Alcaraz, spagnolo ai quarti

    La favola di Luca Nardi s’infrange sui colpi di Carlitos Alcaraz, che vince 6-1, 6-4 in appena un’ora e 20′ e vola ai quarti del Masters di Cincinnati, atteso ora dal russo Andrej Rublev che ha sconfitto nettamente l’argentino Comesana. Per il pesarese, n.98 del ranking, era la seconda volta agli ottavi di un ‘1000’: alla prima  c’era arrivato con un ‘miracolo’, battendo nel 2024 a Indian Wells l’allora numero 1 del mondo Novak Djokovic, e sempre da lucky loser. In Ohio, ripescato dopo la sconfitta nelle qualificazioni, ha battuto Tirante, rimontato Shapovalov e approfittato del ritiro di Mensik (ma l’italiano era già in vantaggio di un set) per regalarsi la sfida all’amico Carlitos, che conosce dai tempi dei tornei under-14 e con cui conserva un bellissimo rapporto. Ma anche stavolta, come lo scorso febbraio a Doha, si è dovuto arrendere nella notte italiana alla classe e alla potenza del murciano. 

    La cronaca del match
    Si comincia con quasi due ore di ritardo per le varie interruzioni dovute al maltempo che hanno fatto slittare la sessione serale, ma Alcaraz entra caldissimo in campo: parte a bomba e schizza in un lampo sul 3-0 al cospetto di un Nardi troppo timido per essere vero. Il marchigiano accorcia, ma il primo set è andato: 6-1 in 27 minuti. Nel secondo è un’altra partita: l’azzurro entra decisamente meglio, con un altro atteggiamento, molto più intraprendente, piedi sulla riga, spinge di più con il dritto e vola sul 4-2, ma sul 30-0 s’inceppa: saranno rimpianti a non finire. Perde anche l’ultima battaglia: annulla 5 palle break nel lunghissimo 8° game, eppure consegna il 5-4 all’iberico con due sanguinosi doppi falli consecutivi. Ma Luca esce con il sorriso: ha guadagnato 43 posizioni in classifica e si è regalato un altro, bellissimo sogno. LEGGI TUTTO

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    Us Open: La situazione aggiornata Md e Qualificazioni. Travaglia entra nelle quali

    Scritto da JOA20Nove azzurri già nel MD. Teste di serie: Sinner, Musetti e Cobolli, sperando che se ne aggiunga un quarto ma non vedo grandi possibilità, Berrettini uscirà dalla Top50 prima di rientrare a Toronto, Arnaldi ha la semifinale di Montréal da difendere, solo Sonego potrebbe provare a salire in Top32. Per le quali mancano ancora due settimane, ma direi che ci saranno Passaro, Pellegrino, Gigante, Maestrelli, più Zeppieri e Napolitano con il ranking protetto, sperando che si aggiunga almeno uno tra Cinà e Travaglia.
    Esatto, Sonny é l’unico con delle possibilità concrete, essendo 37 in live ma con 3 giocatori davanti che scaleranno molto prima del torneo: Popyrin, Korda e Thompson. Mentre la classifica per le tds dovrebbe essere fatta prima di Wiston Salem, dove Sonego difende il titolo. Ma come minimo avrebbe bisogno di un quarto in un mille o la semi a Washington.
    Cobolli é tds sicura ma meglio rimanga nelle 24 per un terzo turno teorico migliore e non é scontato visti i punti che difende.
    Infine Muso tiene la 7/8 se non ci sono exploit sia di Shelton che di uno fra quelli che seguono, e ovviamente se supera qualche turno lui LEGGI TUTTO

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    Terza giornata di main draw della Lilium Cup al Country Cuneo

    Francesco Pansecchi e Alessandro Maina

    C’era attesa al Country Club Cuneo, nella 3.a giornata dei main draw, per l’esordio di Francesco Pansecchi, numero 9 del tabellone e come tutte le prime sedici teste di serie già avanti di un turno grazie al bye. Il portacolori del Country Club Cuneo ha superato il primo scoglio rappresentato dallo slovacco Matej Liptak imponendosi in due set (7-5 6-2). Qualche difficoltà nella prima frazione, per il piemontese under 16 cresciuto al TC Cassine e da circa un anno impegnato negli allenamenti all’Oltrepò Tennis Academy di Codevilla, maggior scioltezza nella seconda per salire di uno step nel torneo: “Nel set iniziale – ha confermato Moreno Baccanelli, DT del Country Cuneo – Francesco ha patito l’efficacia alla battuta dell’avversario e non ha chiuso sul 5-4 e servizio, facendolo poi nel 12° gioco.
    Nel secondo set molto più convincente e ficcante il suo tennis”. Ora troverà negli ottavi lo spagnolo Eduard Khaikov, 14enne di belle speranze che ha concesso poco agli avversari fino a ora incontrati nel torneo cuneese. Oggi ha esordito anche il numero 1 del seeding, il bulgaro Brian Dal Zilio, 734 del ranking ITF under 18, che ha dovuto dar fondo a tutto il suo tennis per avere la meglio sul piemontese del Villaforte Tennis & Padel, Vittorio Gillerio. Un gioco regolare quello del bulgaro che dopo oltre tre ore è venuto a capo della contesa con il punteggio di 7-5 6-7 6-4. Gillerio non era nemmeno nelle migliori condizioni fisiche ma ha avuto il merito di provare a invertire la rotta della sfida fino all’ultimo quindici. Successo nel maschile anche per Gianmarco Troiano, testa di serie numero 12, 17enne romano che ha battuto lo svizzero Colin Landry con lo score di 7-5 6-4. In stagione Troiano ha “rotto il ghiaccio” con i tornei ITF J30 vincendo a Vadul Lui Voda, in Moldavia nello scorso giugno. Carlo Paci, numero 14 del seeding a Cuneo, ha fermato la corsa di Diego Tarlazzi che proveniva dalle qualificazioni. Altro match fiume chiuso dal vincitore sul 6-3 6-7 6-4. Paci è tesserato per lo Sporting Club Sassuolo, under 16, e troverà negli ottavi il già citato Dal Zilio. 
Sono andati in archivio oggi anche i match di 3° turno della parte bassa del draw femminile. Agnese Stagni si è imposta nel derby con Beatrice Cocomazzi, numero 7 del draw principale, con un doppio 6-2. Agnese è una 2.5 tesserata per il Centro Tennis Argenta di Ferrara, categoria under 16. Negli ottavi la giovane azzurra, già campionessa italiana under 15 in singolare, se la vedrà con la ceca Novotna, tennista dalla pelle scura che ha eliminato oggi senza particolari affanni (6-0 6-1) la kazaka Amina Nurmakhan. Promosse negli ottavi anche la seconda testa di serie, Anna Nerelli, che ha piegato in due set ma con game tutti lottati la torinese Ginevra Grande, proveniente dalle qualificazioni e autrice di un ottimo torneo; così Francesca Fuzio, che si è imposta su Melissa Rossi, numero 14 del seeding; Arianna Galeazzi, che ha fermato Viktoria Monge, numero 3 del draw, Aurora Gibellieri e Camilla Iannece. Nel complesso il torneo conferma che a questi livelli le classifiche, soprattutto internazionali, sono relative e legate non solo al valore tecnico delle atlete ma anche al numero di tornei disputati, per scelte di differente natura. Anche per questo è difficile fare pronostici. Oggi le due rassegne di singolare proseguono mettendo in campo gli ottavi di finale, a partire dalla mattina. In campo anche i doppi. LEGGI TUTTO

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    Challenger di Sumter: Basilashvili vince… e rompe la racchetta come se avesse perso

    Nikoloz Basilashvili nella foto

    Primo turno dell’ATP Challenger 125 di Sumter, in South Carolina, e in campo due ex top-30 oggi lontani dai primi cento del mondo: Nikoloz Basilashvili e Christopher Eubanks. Il georgiano, testa di serie numero 6, partiva con i favori del pronostico, ma ha dovuto sudare oltre due ore per portare a casa la vittoria.Dopo un match altalenante, chiuso con il punteggio di 6-3, 3-6, 7-5, Basilashvili ha messo il sigillo decisivo con un ace di seconda, un colpo da grande occasione. Eppure, invece della classica esultanza, ha tirato fuori un gesto completamente inatteso: espressione seria, linguaggio del corpo teso, e poi un colpo secco per distruggere la racchetta contro il cemento.

    A smashing win 😱
    Nikoloz Basilashvili outlasts Eubanks 6-3, 3-6, 7-5 in Sumter#ATPChallenger pic.twitter.com/qQqdckm1yg
    — ATP Challenger Tour (@ATPChallenger) August 12, 2025

    A vederlo, chiunque avrebbe pensato a una sconfitta bruciante. Invece era il contrario: il georgiano aveva appena vinto. Una celebrazione al contrario, figlia forse della frustrazione accumulata durante l’incontro. Le “cose da Basilashvili”, verrebbe da dire, per un giocatore che non smette mai di sorprendere… in campo e fuori.
    Federico Di Miele LEGGI TUTTO