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    Piraino inarrestabile, 4° titolo Itf in stagione per il 21enne palermitano. Al 30.000 dollari Itf sul rosso di Wetzlar in Germania, il tennista del Ct Palermo sconfigge al tiebreak del 3° set il francese Perot, dopo avergli annullato due matchpoint

    Gabriele Piraino nella foto

    Prosegue il magic moment per il 21enne mancino palermitano Gabriele Piraino il quale quest’oggi ha messo in bacheca il quarto torneo Itf del 2025, il 6° in carriera.Nell’ultimo atto del 30.000 dollari Itf sul rosso di Wetzlar in Germania, l’atleta della compagine di serie A1 maschile del Ct Palermo, ha sconfitto, dopo oltre 3 ore di gioco, il francese di 24 anni Raphael Perot, numero 721 al mondo, con il punteggio di 2-6 6-2 7-6(8). L’allievo di Paolo Cannova e del toscano Daniele Capecchi ha annullato al suo avversario due palle match nel tiebreak del 3° set, recuperando poco prima anche uno svantaggio di 5 giochi a 3.Quella odierna è la dodicesima vittoria consecutiva per il mancino classe 2003, dal momento che, due settimane fa, aveva gioito anche per il sigillo al 15.000 dollari sul rosso di Gubbio, dove aveva sconfitto in finale il marchigiano Andrea Meduri. Le altre due vittorie in questo suo 2025, fino ad oggi magico, erano giunte ad Antalya in Turchia e Santa Margherita di Pula in Sardegna.Con i 35 punti messi a referto oggi a Wetzlar, dove era la sesta testa di serie, Piraino farà ingresso nella top 400 del ranking (questa settimana era alla posizione 411).
    Adesso il 21enne nato e cresciuto sui campi del Ct Palermo farà rientro in Italia, dove a partire da martedì, giocherà, grazie a una wild card nel main draw, il Challenger 75 friulano sulla terra rossa di Cordenons. Il sorteggio gli ha riservato l’olandese di 29 anni Jelle Sels, numero 329 Atp.In questa stagione, a livello Challenger, Piraino ha superato le qualificazioni alla prova 125 di Perugia, dove è stato poi sconfitto al 1° turno in tre set dal pugliese Andrea Pellegrino. LEGGI TUTTO

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    Zverev si racconta: “Calendario ATP ingestibile, serve un cambiamento. Dopo l’infortunio a Parigi sono stato perso, ma ora punto agli Slam”

    Alexander Zverev nella foto – Foto Getty Images

    Alexander Zverev non ha mai avuto paura di esporsi e lo conferma anche nell’intervista concessa al celebre podcast Nothing Major Podcast, condotto da Querrey, Isner e Johnson. Il campione tedesco, uno dei protagonisti più discussi e attesi della sua generazione, si è lasciato andare a una chiacchierata a tutto campo: dagli inizi, ai cambiamenti del tennis moderno, fino alla drammatica parentesi dell’infortunio di Parigi e alle sue critiche decise al calendario ATP.
    Gli inizi e il salto nel professionismoZverev parte dal racconto dei primi passi nel tennis, sottolineando il ruolo chiave della famiglia: “Tutti conoscono mio padre e mio fratello Mischa, ma il vero merito per avermi insegnato a giocare a tennis è di mia madre. Da piccolo mi allenava lei, mentre papà seguiva Mischa in giro per il mondo. Mi sono formato nel circuito professionistico guardando allenamenti di alto livello e, a 16 anni, il salto fisico mi ha permesso di adattarmi subito.”
    Il confronto tra generazioni e l’evoluzione del tennisIl tedesco spiega senza mezzi termini quanto il tennis sia cambiato negli ultimi anni, e non solo per merito delle racchette: “Uno dei fattori che più ha cambiato il gioco sono le palline: dopo il Covid, la qualità è scesa, sembrano sempre sgonfie e questo incide molto sul ritmo. Oggi si gioca tutti in modo simile, a parte forse Alcaraz, che ha più varietà. Tra il 15 e il 30 del mondo il livello è altissimo e le differenze si sono assottigliate. Un tempo i top erano nettamente superiori, ora è tutto più livellato.”
    La semifinale choc contro Nadal e la corsa interrotta al numero 1Impossibile non tornare con la memoria alla semifinale del Roland Garros 2023, quando un drammatico infortunio alla caviglia fermò Zverev contro Nadal. “Venivo da una stagione incredibile, ero nel momento migliore della mia carriera. In quella semifinale stavo giocando uno dei migliori match di sempre, mi sentivo vicino al sogno Slam e, soprattutto, al numero 1 del mondo. Quello che mi ha fatto più male non è stato perdere la partita – Rafa avrebbe potuto comunque battermi – ma vedere sfumare la possibilità di essere numero 1. Bastavano poche vittorie anche nei tornei successivi”.
    La crisi mentale dopo l’Australian OpenZverev è lucido nel parlare del suo 2025: “È stato un anno terribile. Dopo l’Australian Open ero completamente perso, mentalmente svuotato. Credevo davvero di poter vincere quella finale, invece Sinner mi ha surclassato e ho pagato a caro prezzo quella botta psicologica. Sono andato in Sudamerica senza motivazione e non mi divertivo più in campo. Ho perso partite che non avrei mai dovuto perdere. La sconfitta al primo turno di Wimbledon e la successiva rinuncia ad altri tornei mi hanno fatto capire che dovevo resettare tutto. Ora voglio arrivare pronto e competitivo agli US Open”.
    La dura critica al calendario ATPSu uno dei temi più caldi, Zverev è netto: “Il calendario ATP è ingestibile. Tutti i top vorrebbero scegliere i tornei a cui partecipare e concentrarsi sugli Slam, ma è impossibile: tra Masters 1000 obbligatori, 500, Slam, Finals e Davis, si arriva a competere almeno 20 settimane l’anno, spesso in tornei di due settimane. Montecarlo e Parigi sono gli unici 1000 in una sola settimana: sono i preferiti di tutti perché giochi, vinci o perdi e torni subito a casa, senza giorni morti.”“Non ha senso che De Miñaur, ad esempio, abbia finito la stagione il 25 novembre e ricominciato già il 27 dicembre: non si può né riposare, né allenarsi bene. La ATP deve riflettere: nessun giocatore – e credo nemmeno nessun tifoso – è davvero contento dei Masters 1000 su due settimane. Il tennis è business, lo so, ma questo modello di business non sta funzionando”, ha concluso il tedesco.
    Il futuro? Gli Slam restano l’obiettivo principale.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Toronto: I risultati completi con il dettaglio del Day 8. Nella notte in campo Flavio Cobolli (LIVE)

    Flavio Cobolli ITA, 2002.05.06 – Foto Getty Images

    Masters 1000 Toronto (Canada) – 4° Turno, cemento

    Centre Court – ore 18:30Frances Tiafoe vs Alex de Minaur Il match deve ancora iniziare
    Andrey Rublev vs Alejandro Davidovich Fokina Il match deve ancora iniziare
    Flavio Cobolli vs Ben Shelton (Non prima 01:00)Il match deve ancora iniziare
    Jiri Lehecka vs Taylor Fritz Il match deve ancora iniziare

    Motorola razr Grandstand Court – ore 18:30Marcelo Arevalo / Mate Pavic vs Nikola Mektic / Rajeev Ram Il match deve ancora iniziare
    Austin Krajicek / Horacio Zeballos vs Joe Salisbury / Neal Skupski Il match deve ancora iniziare
    Andre Goransson / Sem Verbeek vs Maximo Gonzalez / Andres Molteni (Non prima 22:00)Il match deve ancora iniziare
    Harri Heliovaara / Henry Patten vs Fernando Romboli / John-Patrick Smith Il match deve ancora iniziare

    Court 1 – ore 22:30Harri Heliovaara / Henry Patten vs Fernando Romboli / John-Patrick Smith Il match deve ancora iniziare LEGGI TUTTO

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    WTA 1000 Montreal: I risultati completi con il dettaglio degli Ottavi di Finale (LIVE)

    Madison Keys nella foto – Foto Getty Images

    WTA 1000 Montreal (Canada) – Ottavi di Finale, cemento

    Centre Court – ore 18:30(6) Madison Keys vs (11) Karolina Muchova Il match deve ancora iniziare
    Naomi Osaka vs Anastasija Sevastova Il match deve ancora iniziare
    (16) Clara Tauson vs (2) Iga Swiatek Non prima 00:00Il match deve ancora iniziare
    (5) Amanda Anisimova vs (10) Elina Svitolina Il match deve ancora iniziare

    Rogers – ore 18:30Shuko Aoyama / Cristina Bucsa vs Caroline Dolehide / Sofia Kenin Inizio 17:30Il match deve ancora iniziare
    Barbora Krejcikova / Jelena Ostapenko vs Coco Gauff / McCartney Kessler Non prima 21:00Il match deve ancora iniziare LEGGI TUTTO

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    Zverev nella Top 10 dei quarti Masters 1000: tra i grandi senza Slam

    Alexander Zverev nella foto – Foto Getty Images

    Alexander Zverev continua a scrivere pagine importanti della propria carriera, pur senza (ancora) aver conquistato uno Slam. Con la qualificazione ai quarti di finale nel Masters 1000 di Toronto 2025, il tedesco entra in un club esclusivo: è uno dei dieci giocatori ad aver raggiunto almeno 33 volte i quarti di finale nei tornei Masters 1000, una statistica che lo conferma tra i grandi protagonisti dell’era moderna.
    Basta guardare la lista per capire la portata del suo traguardo:Rafael Nadal – 99Novak Djokovic – 96Roger Federer – 87Andy Murray – 51Pete Sampras – 45Tomas Berdych – 45David Ferrer – 45Andre Agassi – 44Andy Roddick – 35Alexander Zverev – 33
    Di questi dieci, però, solo Tomas Berdych, David Ferrer e lo stesso Zverev non sono riusciti, almeno finora, a vincere un titolo del Grande Slam. Un dato che lo colloca, di diritto, tra i migliori di sempre ancora “a secco” nei Major, ma allo stesso tempo testimonia la straordinaria continuità del tedesco nei tornei più importanti del circuito ATP.La sensazione, comunque, è che la storia non sia ancora scritta del tutto. Zverev – forte delle sue 33 apparizioni nei quarti di Masters 1000 – continua a collezionare risultati di altissimo livello, e sembra ormai uno dei candidati principali per entrare, prima o poi, anche nel club dei campioni Slam. Intanto, la sua regolarità lo proietta tra i grandi del tennis mondiale.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Budkov Kjaer in rampa di lancio: secondo titolo Challenger consecutivo per il 18enne norvegese

    Nicolai Budkov Kjaer

    È un’estate caldissima quella di Nicolai Budkov Kjaer. Il 18enne norvegese ha trionfato al Challenger 50 di Astana sconfiggendo in finale l’italiano Alexandr Binda (n.420 ATP, alla sua prima finale a livello Challenger) per 6-4 6-3, confermando il favore del pronostico (era testa di serie n.2 del torneo asiatico). Per Budkov Kjaer è il secondo titolo Challenger consecutivo dopo quello Tempere, in Finlandia, che porta così a dieci la sua striscia di successi consecutivi.

    2025 x3⃣ 🏆🏆🏆
    Two titles in two weeks as Budkov Kjaer takes down Binda 6-4, 6-3 in Astana! #OnTheRise pic.twitter.com/0CYuWB4bB4
    — ATP Challenger Tour (@ATPChallenger) August 3, 2025

    Budkov Kjaer aveva recentemente ottenuto la prima vittoria a livello di tour maggiore sulla terra battuta di Bastad, superando le qualificazioni nel torneo 250 svedese e superando nel main draw il brasiliano Thiago Monteiro, al termine di una dura battaglia al tiebreak decisivo nel terzo set. Quindi si è arreso al tosto argentino Sebastian Baez al secondo turno.
    Risultati molto positivi che valgono a Budkov Kjaer un bel balzo in classifica: +26 posizioni nel Ranking Live, attestandosi al n.161, best ranking ATP nella sua giovane carriera. Il nativo di Oslo aveva iniziato il 2025 da n.518 e ottenuto il primo ottimo risultato a febbraio, vincendo il Challenger di Glasgow. Sono quindi tre i titoli vinti nell’anno, a conferma delle ottime qualità del classe 2006. A 18 anni, solo Joao Fonseca è più avanti nel ranking (n.53). Sia il brasiliano che il norvegese compiranno a breve 19 anni (il 21 agosto il nativo di Rio, il primo settembre Kjaer).
    Budkov Kjaer lo scorso anno scrisse una pagina di storia vincendo il titolo junior a Wimbledon, diventando così il primo norvegese a trionfare in un torneo dello Slam in singolare (giovanile o Pro). Piccoli campioni crescono…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Quattro infortuni per quattro campioni. 2017-2018: le stagioni “horribilis” di Nadal, Djokovic, Murray e Del Potro

    Juan Martin Del Potro

    Rodolfo Lisi, specialista in Posturologia e Cultura Sportiva, è senza dubbio uno dei maggior esperti in lesioni legate alla pratica del tennis, dal classico gomito del tennista fino ai molteplici traumi causati da un’approccio al gioco sempre più estremo. Lo testimoniano i premi e riconoscimenti ricevuti, ma soprattutto il cospicuo numero di contributi in riviste specializzate ed i ben 14 volumi che hanno ripercorso l’intera anatomia umana alla ricerca delle zone più vulnerabili per un giocatore, in cui la sue profonde conoscenze fisiologiche si sono abbinate a quelle tennistiche.
    Il suo ultimo contributo è di particolare interesse, perché l’analisi “meccanica” di quattro tipologie specifiche di infortuni viene esemplificata con i casi reali di quattro grandi campioni nell’arco delle stagioni 2017 e 2018: il ginocchio di Nadal (sindrome di Hoffa), il gomito di Djokovic (bone bruise), l’anca di Murray (conflitto femoro-acetabolare), ed il polso di Del Potro, che contribuì come è noto alla sua parabola discendente e al prematuro ritiro. Al di là dei tecnicismi e delle specificità delle singole patologie trattate risulta particolarmente stimolante, anche per i non addetti ai lavori, l’analisi a 360º delle diverse concause che possono determinare nell’insorgere di una lesione: la predisposizione genetica, la tecnica, la gestione di allenamenti e prestazioni, le superfici (e soprattutto i continui cambi cui sono costretti i giocatori in questo senso), il calendario e, non ultimi, gli impegni contrattuali e gli interessi economici, che spesso spingono a intensificare l’attività agonistica anche quando la medicina ed il buon senso consiglierebbero periodi di riposo e riabilitazione.

    Come si diceva i lavori di Lisi sono di grande interesse anche per i semplici appassionati, perché conosce e ama profondamente il tennis. In questo caso lo si vede per esempio nell’analisi dettagliata delle strategie tecnico-tattiche seguite dai giocatori per convivere, nei limiti del possibile, con le lesioni, come nel caso, solo per citare un esempio, di Del Potro. Il campione argentino si vide infatti obbligato a modificare la sua impugnatura di rovescio, adattandola però al livello e la forza degli avversari. Mentre contro i top players continuava a ricorrere ad un’impugnatura più efficace per potenza ed effetti, ma più lesiva a livello bio-meccanico (eastern per la mano destra e ibrida strong eastern per la sinistra), contro giocatori di livello più basso implementò un’impugnatura più “classica”, meno incisiva ma più sicura a livello articolare (continental per la mano destra e strong eastern per la sinistra).
    Quello di Rodolfo Lisi è in sostanza un volumetto (il diminutivo riguarda solamente le dimensioni) che può interessare non solamente gli esperti in lesioni sportive, e che rappresenta l’integrazione di competenze tecniche e tennistiche, nonché il culmine di un lungo lavoro di ricerca che ha già prodotto molteplici frutti.
    Rodolfo Lisi, Quattro infortuni per quattro campioni. 2017-2018: le stagioni “horribilis” di Nadal, Djokovic, Murray e Del Potro, La Versiliana Editrice, 2025
    Paolo Silvestri LEGGI TUTTO

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    Medvedev svela i cinque giocatori più simpatici del circuito: ecco la sua Top 5

    Daniil Medvedev nella foto – Foto Getty Images

    Anche se il momento in campo non è dei più positivi, Daniil Medvedev riesce sempre a regalare sorrisi e curiosità fuori dal rettangolo di gioco. Intervistato da Overtime, il tennista russo si è lasciato andare a una classifica molto personale, rispondendo a una domanda insolita: chi sono i cinque giocatori più “simpatici” e disponibili dell’intero circuito ATP?
    Senza esitazioni, Medvedev ha stilato la sua Top 5 dei colleghi più alla mano e amichevoli. Ecco la sua selezione:Casper RuudJoao FonsecaCarlos AlcarazAndrey RublevMiomir Kecmanovic
    Un mix tra giovani talenti e vecchi amici, un gruppo che secondo Medvedev rappresenta il meglio dell’atmosfera fuori dal campo: “Sono tutti ragazzi genuini, sempre pronti a scambiare una battuta o a dare una mano. Mi sento fortunato ad avere questo tipo di colleghi nel circuito”, ha commentato Daniil.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO