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    Debora Gonzalez è il simbolo dell’ambiziosa Matelica

    A pochi giorni dalla settima giornata di campionato, la Halley Thunder Matelica continua a sognare in grande, forte delle quattro vittorie consecutive che stanno permettendo loro di occupare la quarta posizione in classifica con una gara da recuperare. Nell’ultimo turno infatti non si è disputato lo scontro al vertice contro la W.APU Delser Crich Udine – rimandato al 6 dicembre – ma il record di quattro vittorie e una sola sconfitta mostra come la compagine marchigiana sia ben più di semplice comparsa. Non solo l’attacco più prolifico della Serie A2 (dopo cinque partite) con 76.2 punti a partita, ma è anche la squadra che cattura più rimbalzi con 45.0 di media e anche quella che fa registrare la valutazione complessiva più alta con 88.8; tuttavia questi sono solo numeri grezzi rispetto a quanto di buono coach Domenico Sorgentone e le sue ragazze hanno fatto vedere in questi primi quaranta giorni. La Halley Thunder ha ambizioni differenti rispetto alle due passate stagioni, sviluppate attraverso un processo graduale in cui la fretta non è certamente alla base delle idee del Presidente Euro Gatti e ha un minimo comune denominatore che risponde al nome di Débora Gonzàlez. La playmaker italo/argentina – originaria di Lomas de Zamora, ma di formazione cestistica italiana – sta consolidando il suo status di giocatrice simbolo di Matelica: miglior realizzatrice della serie cadetta con 22.4 punti a partita,  seconda per assist distribuiti con 5.2, terza per recuperi con 3.2 e al primo posto per valutazione media con 25.2, un’autentica trascinatrice. È proprio la classe 1990 a raccontarci le sue impressioni riguardo l’inizio di stagione, lasciandoci inoltre qualche aneddoto su ciò che ha reso “Pepo” questo tipo di giocatrice.
    Miglior realizzatrice del campionato di Serie A2 e la Halley Thunder Matelica in striscia positiva da quattro partite. Che tipo di aria si respira e quali sensazioni hai in questo momento?Siamo cresciute molto di settimana in settimana, soprattutto dopo la sconfitta contro una squadra forte e attrezzata come la Ecodem Alpo; successivamente abbiamo tirato su la testa, consapevoli dei nostri mezzi a disposizione e abbiamo ottenuto quattro vittorie consecutive. Se sono la miglior realizzatrice del campionato il merito va alle mie compagne che fanno davvero tanto in campo e si fidano di me, perciò io non potrei essere più felice del gruppo e dei risultati che stiamo ottenendo.
    Oltre ad essere una scorer di alto livello primeggi anche in altre statistiche come assist, palle rubate, valutazione e sei costantemente presente a rimbalzo. Possiamo dire quindi che Débora Gonzàlez è molto più di una giocatrice che “sa fare canestro”?Certamente, ma penso principalmente sia grazie all’esperienza acquisita in tutti questi anni: in A2 ci sono tantissime giocatrici giovani e a volte mi basta leggere uno sguardo per sapere dove andrà la palla così da essere sempre un secondo avanti a loro; per quanto riguarda i passaggi decisivi alle compagne, anche qui la carta dell’esperienza gioca un fattore importante, oltre però all’intesa formidabile che abbiamo tutte insieme.
    Il presidente è entusiasta dell’ambiente e della squadra, così come dei risultati ottenuti perciò le ambizioni si fanno sempre più grandi col tempo che passa. Voi come gruppo quali tipo di obiettivi a breve e lungo termine vi siete prefissati?Quando sono arrivata qui, la società disputava il campionato di Serie B e l’obiettivo era vincere qualche partita. Anno dopo anno il roster si è attrezzato sempre meglio fino alla conquista della promozione in Serie A2; poi abbiamo iniziato a mettere l’asticella sempre più in alto passando dalla salvezza ai play-off e così ogni stagione ce ne poniamo uno diverso. Ovviamente tutte vogliono arrivare alla Coppa Italia o alla promozione in A1, noi lasciamo che sia il tempo a parlare e le nostre capacità, poiché vedremo davvero di che pasta siamo fatte. Secondo me possiamo arrivare davvero in alto, ma siamo solamente agli inizi e anche altre rivali con obiettivi simili stanno capendo come compattarsi per puntare successivamente a qualcosa di più importante.
    Dopo tutti questi anni ormai la città di Matelica ti ha reso il suo simbolo, ma vista la tua esperienza in A1 e in generale nella pallacanestro, quale è stato l’impatto che hai avuto con la città appena sei arrivata?Quando sono arrivata qui sono rimasta colpita a livello emotivo. Io avevo appena terminato l’esperienza con Napoli che era fallita, poi sono andata all’Athena Roma e il destino è stato il medesimo, perciò ne venivo da esperienze deludenti a causa di chi non ha vero interesse verso la pallacanestro e verso le giocatrici. Ero abbattuta e non volevo più saperne di giocare, ma qualche tempo dopo è arrivata l’Halley Thunder Matelica che ha riacceso la mia passione per questo sport. Posso dire quasi di essere cresciuta insieme a questo progetto e a questo sogno, ci ha coinvolto entrambi emotivamente e piano piano anche la gente della città ha cominciato a crederci venendo al palazzetto per tifarci e sognare insieme a noi. 
    Sapendo quanto voi sudamericani siate legati alla vostra città e alle vostre usanze, quanto ti manca l’Argentina e indossare la maglia albiceleste?Certamente! Casa è casa e c’è la mia famiglia, però anche qui in Italia le mie abitudini non le perdo. Il mate [the tipico dell’Argentina, ndr] mi “segue” sempre, per me è come una religione: al mattino si beve mate, al pomeriggio si beve mate, in compagnia si beve mate; per noi significa unione, è qualcosa da condividere in qualsiasi momento così come qui si usa andare a prendere un caffè tutti insieme. Allo stesso modo posso dire che indossare la maglia della nazionale è sempre stato tutto per me: a volte la gente fatica a credermi quando glielo racconto, ma quando qui tutti erano in vacanza io andavo in Argentina per allenarmi e giocare i tornei con la nazionale; inoltre non avevo nemmeno il tempo di stare un po’ con la mia famiglia perché ricominciava la stagione e dovevo tornare in Italia. Questo per dire che indossare quei colori rappresenta tutto per me, sentire l’inno nazionale, partecipare alle varie competizioni, perciò tornare in Argentina senza fare le vacanze non è mai stato un peso, anzi semmai un onore. Ho anche un tatuaggio che rappresenta il mio paese, perché volevo qualcosa riguardante le mie origini che rimanesse sempre con me in maniera indelebile. Sono ovviamente legata anche all’Italia e tifo per le ragazze quando giocano in nazionale, però non fatemi scegliere quale delle due preferisco perché non posso rispondere [ride, ndr].
    C’è una giocatrice con cui hai sempre sognato di misurarti o a cui ti sei ispirata nella tua carriera?Per mia fortuna ho avuto l’opportunità di giocare contro la mia giocatrice preferita che è Diana Taurasi. Lei ha origini argentine e io ho potuto regalarle personalmente – in quanto capitano – una maglia della nostra nazionale con stampate sopra il suo cognome e il suo numero. Giocarci contro è stato davvero un privilegio, ma non solo: mi ha anche fatto un fallaccio dopo pochi minuti che eravamo in campo ed è venuta subito a chiedermi scusa per l’accaduto. Qui in Italia invece ho avuto la possibilità di giocare contro e in squadra insieme a Chicca Macchi che reputo la giocatrice italiana più forte della storia, senza nulla togliere a talenti attuali come Matilde [Villa, ndr] o Cecilia [Zandalasini, ndr] per esempio che fanno a gara per chi prenderà il suo testimone, però Chicca la reputo su un altro livello. Posso dire di aver giocato contro l’élite della pallacanestro femminile, perciò alzo le mani e mi reputo davvero fortunata per quanto raggiunto nella mia carriera. LEGGI TUTTO

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    Debora Gonzalez è il simbolo dell’ambiziosa Matelica

    A pochi giorni dalla settima giornata di campionato, la Halley Thunder Matelica continua a sognare in grande, forte delle quattro vittorie consecutive che stanno permettendo loro di occupare la quarta posizione in classifica con una gara da recuperare. Nell’ultimo turno infatti non si è disputato lo scontro al vertice contro la W.APU Delser Crich Udine – rimandato al 6 dicembre – ma il record di quattro vittorie e una sola sconfitta mostra come la compagine marchigiana sia ben più di semplice comparsa. Non solo l’attacco più prolifico della Serie A2 (dopo cinque partite) con 76.2 punti a partita, ma è anche la squadra che cattura più rimbalzi con 45.0 di media e anche quella che fa registrare la valutazione complessiva più alta con 88.8; tuttavia questi sono solo numeri grezzi rispetto a quanto di buono coach Domenico Sorgentone e le sue ragazze hanno fatto vedere in questi primi quaranta giorni. La Halley Thunder ha ambizioni differenti rispetto alle due passate stagioni, sviluppate attraverso un processo graduale in cui la fretta non è certamente alla base delle idee del Presidente Euro Gatti e ha un minimo comune denominatore che risponde al nome di Débora Gonzàlez. La playmaker italo/argentina – originaria di Lomas de Zamora, ma di formazione cestistica italiana – sta consolidando il suo status di giocatrice simbolo di Matelica: miglior realizzatrice della serie cadetta con 22.4 punti a partita,  seconda per assist distribuiti con 5.2, terza per recuperi con 3.2 e al primo posto per valutazione media con 25.2, un’autentica trascinatrice. È proprio la classe 1990 a raccontarci le sue impressioni riguardo l’inizio di stagione, lasciandoci inoltre qualche aneddoto su ciò che ha reso “Pepo” questo tipo di giocatrice.
    Miglior realizzatrice del campionato di Serie A2 e la Halley Thunder Matelica in striscia positiva da quattro partite. Che tipo di aria si respira e quali sensazioni hai in questo momento?Siamo cresciute molto di settimana in settimana, soprattutto dopo la sconfitta contro una squadra forte e attrezzata come la Ecodem Alpo; successivamente abbiamo tirato su la testa, consapevoli dei nostri mezzi a disposizione e abbiamo ottenuto quattro vittorie consecutive. Se sono la miglior realizzatrice del campionato il merito va alle mie compagne che fanno davvero tanto in campo e si fidano di me, perciò io non potrei essere più felice del gruppo e dei risultati che stiamo ottenendo.
    Oltre ad essere una scorer di alto livello primeggi anche in altre statistiche come assist, palle rubate, valutazione e sei costantemente presente a rimbalzo. Possiamo dire quindi che Débora Gonzàlez è molto più di una giocatrice che “sa fare canestro”?Certamente, ma penso principalmente sia grazie all’esperienza acquisita in tutti questi anni: in A2 ci sono tantissime giocatrici giovani e a volte mi basta leggere uno sguardo per sapere dove andrà la palla così da essere sempre un secondo avanti a loro; per quanto riguarda i passaggi decisivi alle compagne, anche qui la carta dell’esperienza gioca un fattore importante, oltre però all’intesa formidabile che abbiamo tutte insieme.
    Il presidente è entusiasta dell’ambiente e della squadra, così come dei risultati ottenuti perciò le ambizioni si fanno sempre più grandi col tempo che passa. Voi come gruppo quali tipo di obiettivi a breve e lungo termine vi siete prefissati?Quando sono arrivata qui, la società disputava il campionato di Serie B e l’obiettivo era vincere qualche partita. Anno dopo anno il roster si è attrezzato sempre meglio fino alla conquista della promozione in Serie A2; poi abbiamo iniziato a mettere l’asticella sempre più in alto passando dalla salvezza ai play-off e così ogni stagione ce ne poniamo uno diverso. Ovviamente tutte vogliono arrivare alla Coppa Italia o alla promozione in A1, noi lasciamo che sia il tempo a parlare e le nostre capacità, poiché vedremo davvero di che pasta siamo fatte. Secondo me possiamo arrivare davvero in alto, ma siamo solamente agli inizi e anche altre rivali con obiettivi simili stanno capendo come compattarsi per puntare successivamente a qualcosa di più importante.
    Dopo tutti questi anni ormai la città di Matelica ti ha reso il suo simbolo, ma vista la tua esperienza in A1 e in generale nella pallacanestro, quale è stato l’impatto che hai avuto con la città appena sei arrivata?Quando sono arrivata qui sono rimasta colpita a livello emotivo. Io avevo appena terminato l’esperienza con Napoli che era fallita, poi sono andata all’Athena Roma e il destino è stato il medesimo, perciò ne venivo da esperienze deludenti a causa di chi non ha vero interesse verso la pallacanestro e verso le giocatrici. Ero abbattuta e non volevo più saperne di giocare, ma qualche tempo dopo è arrivata l’Halley Thunder Matelica che ha riacceso la mia passione per questo sport. Posso dire quasi di essere cresciuta insieme a questo progetto e a questo sogno, ci ha coinvolto entrambi emotivamente e piano piano anche la gente della città ha cominciato a crederci venendo al palazzetto per tifarci e sognare insieme a noi. 
    Sapendo quanto voi sudamericani siate legati alla vostra città e alle vostre usanze, quanto ti manca l’Argentina e indossare la maglia albiceleste?Certamente! Casa è casa e c’è la mia famiglia, però anche qui in Italia le mie abitudini non le perdo. Il mate [the tipico dell’Argentina, ndr] mi “segue” sempre, per me è come una religione: al mattino si beve mate, al pomeriggio si beve mate, in compagnia si beve mate; per noi significa unione, è qualcosa da condividere in qualsiasi momento così come qui si usa andare a prendere un caffè tutti insieme. Allo stesso modo posso dire che indossare la maglia della nazionale è sempre stato tutto per me: a volte la gente fatica a credermi quando glielo racconto, ma quando qui tutti erano in vacanza io andavo in Argentina per allenarmi e giocare i tornei con la nazionale; inoltre non avevo nemmeno il tempo di stare un po’ con la mia famiglia perché ricominciava la stagione e dovevo tornare in Italia. Questo per dire che indossare quei colori rappresenta tutto per me, sentire l’inno nazionale, partecipare alle varie competizioni, perciò tornare in Argentina senza fare le vacanze non è mai stato un peso, anzi semmai un onore. Ho anche un tatuaggio che rappresenta il mio paese, perché volevo qualcosa riguardante le mie origini che rimanesse sempre con me in maniera indelebile. Sono ovviamente legata anche all’Italia e tifo per le ragazze quando giocano in nazionale, però non fatemi scegliere quale delle due preferisco perché non posso rispondere [ride, ndr].
    C’è una giocatrice con cui hai sempre sognato di misurarti o a cui ti sei ispirata nella tua carriera?Per mia fortuna ho avuto l’opportunità di giocare contro la mia giocatrice preferita che è Diana Taurasi. Lei ha origini argentine e io ho potuto regalarle personalmente – in quanto capitano – una maglia della nostra nazionale con stampate sopra il suo cognome e il suo numero. Giocarci contro è stato davvero un privilegio, ma non solo: mi ha anche fatto un fallaccio dopo pochi minuti che eravamo in campo ed è venuta subito a chiedermi scusa per l’accaduto. Qui in Italia invece ho avuto la possibilità di giocare contro e in squadra insieme a Chicca Macchi che reputo la giocatrice italiana più forte della storia, senza nulla togliere a talenti attuali come Matilde [Villa, ndr] o Cecilia [Zandalasini, ndr] per esempio che fanno a gara per chi prenderà il suo testimone, però Chicca la reputo su un altro livello. Posso dire di aver giocato contro l’élite della pallacanestro femminile, perciò alzo le mani e mi reputo davvero fortunata per quanto raggiunto nella mia carriera. LEGGI TUTTO

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    Figlio (e nipote) d’arte, ecco il palleggiatore Edoardo Lanci

    Edoardo Lanci Palleggiatore Sieco Impavida Ortona
    Dopo due stagioni da stagista in prima squadra, Edoardo “Dodò” Lanci è finalmente pronto per il grande passo. La Sieco Service Impavida Ortona quindi il vice-Ferrato direttamente dal settore giovanile promuovendo Edoardo Lanci ufficialmente in prima squadra.

    Prosegue dunque la famigerata stirpe dei palleggiatori dato che il papà, coach Nunzio e lo zio, storico capitano dell’Impavida Andrea, hanno toccato vertici importanti proprio in questo ruolo.

    Dopo aver disputato il campionato di Serie C regionale e il torneo di categoria Under 19, per il secondo anno consecutivo, Dodò si è trasferito negli USA dove ha disputato e vinto il campionato Under 18 della SCAV (South California Volleyball Association) con la maglia dei “Forza 1”.
     
    La gioia della vittoria si somma alla gioia di una telefonata ricevuta dall’Italia: «Ero ancora in California quando mi hanno chiamato per propormelo» dice Edoardo Lanci. «Non potevo che accettare con entusiasmo di prendere parte ad un progetto così importante. Ci saranno molti giovani e sono convinto che questo sia il contesto migliore per crescere sia dal punto di vista tecnico che da quello personale.  La cosa fondamentale sarà quella di aiutare i miei compagni a far si che la SIECO raggiunga i suoi obiettivi. Nel frattempo un saluto ai tifosi, in particolar modo ai Dragoni. Ci si vede al palazzetto!»

    Edoardo Lanci
     
    Nascita: 03/12/2005
    Nazionalità Sportiva: Italiana
    Ruolo: Palleggiatore
    Altezza: 190 cm

    CARRIERA:
     
    2023/2024 Sieco Service Impavida Ortona – Serie A2
    2022/2023 Sieco Service Impavida Ortona – Serie A3
    2021/2022 Service Impavida Ortona – Serie A2 LEGGI TUTTO

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    Un nuovo posto quattro per la SIECO. Benvenuto Francesco Del Vecchio

    Ancora un giocatore d’esperienza per la Sieco Impavida Ortona che ufficializza l’ingaggio del forte schiacciatore pugliese Francesco Del Vecchio.
     
    Classe ’87, con i suoi 195 centimetri d’altezza, Francesco Del Vecchio incontra il volley nella sua Terlizzi cominciando la sua scalata verso l’olimpo del volley dall’Under 15. Con la Megaton, questo il nome della locale squadra di pallavolo a Terlizzi, Del Vecchio trova posto anche in Serie C ed è anche grazie al giovane Francesco che la squadra si rende autrice di un’irresistibile scalata che la porta, in una manciata di stagioni, ad arrivare in Serie B1.
     
    La prima volta in Serie A, Del Vecchio la sperimenta a pochi chilometri da casa, a Gioia Del Colle. La stagione successiva a Molfetta c’è voglia di fare le cose in grande e così Del Vecchio accetta di scendere un gradino per giocare in Serie B in una squadra che però ha grandi obiettivi. Molfetta mantiene le promesse e forte del suo nuovo posto quattro prende l’ascensore. Al primo tentativo è subito promozione in Serie A2. Una stagione per acclimatarsi e poi Del Vecchio & Co. sono pronti per il successivo upgrade che li porterà dritti in Superlega. L’avventura in Serie A1 con i molfettesi si interromperà alla settima stagione insieme per fare una breve capatina in quel di Gioia del Colle, in Serie A2 fino all’8 febbraio, quando le strade si divideranno. La stagione successiva, Del Vecchio veste la maglia della Geosat Lagonegro,  sempre in A2 segnando la personale prima esperienza lontano dalla sua Puglia.

    La lontananza dura solo una stagione e nel 2019/2020 è di nuovo in Puglia ma a Castellana Grotte in Serie A2. Ancora una volta, Del Vecchio decide di scendere di un gradino per tornare a Molfetta che nel frattempo è tornato in Serie B.
     
    È l’amore che lo riporta ai piani alti. Al cuor non si comanda e Francesco costruisce la sua nuova famiglia a Pescara, a due passi da quell’Impavida Ortona che ha appena riacciuffato la seconda serie nazionale. L’occasione è, manco a dirlo, ghiotta per tutti e quindi anche questo matrimonio s’ha da fare.

    Signore e signori, Francesco Del Vecchio è dunque il nuovo rinforzo di posto quattro per Coach Nunzio Lanci. Qualità, forza ed esperienza che lo schiacciatore pugliese è pronto ad offrire alla sua nuova squadra: « Sono Molto contento di far parte di questa società. Diversi anni fa ci sono stati contatti ma ero legato alla mia terra per diverse situazioni e quindi non si è mai concluso.
    Ritorno in serie A con tanto entusiasmo e gran voglia di fare. Ringrazio la società e massimo D’Onofrio per la stima e fiducia, cercherò di ricambiare sul campo. Un saluto anche ai Dragoni. So che i tifosi seguono molto da vicino la squadra e questo non può che dare uno stimolo in più a fare bene a noi che scendiamo in campo.»

    Francesco Del Vecchio
     
    Data di Nascita: 21/04/1987Luogo di Nascita: Terlizzi (Bari)Nazionalità Sportiva: ItalianaRuolo: SchiacciatoreAltezza: 193 cm

    CARRIERA:
    2023/2024 Sieco Service Impavida Ortona (Serie A2)2022/2023 Pallavolo Molfetta (Serie B)2021/2022 Pallavolo Molfetta (Serie B)2020/2021 Pallavolo Molfetta (Serie B)2019/2020 BCC Castellana Grotte (Serie A2)2018/2019 Geosat Geovertical Lagonegro (Serie A2)2017/2018 Gioiella Micromilk Gioia Del Colle (Serie A2)2016/2017 Exprivia Molfetta (Serie A1)2015/2016 Exprivia Molfetta (Serie A1)2014/2015 Exprivia Nel Diritto Molfetta (Serie A1)
    2013/2014 Exprivia Molfetta (Serie A1)
    2012/2013 Exprivia Molfetta (Serie A2)
    2011/2012 Pallavolo Molfetta (Serie A2)
    2010/2011 Pallavolo Molfetta (Serie B1)
    2009/2010 Nava Gioia Del Colle (Serie A2)
    2006/2009 Megaton Terlizzi (Serie B1)
    2003/2006 Megaton Terlizzi (Serie B2)
    2001/2003 Megaton Terlizzi (Serie C)
     
    PALMARES
    INDIVIDUALI
    2014/2015 MVP Superlega: Exprivia Neldiritto Molfetta – Cucina Banca Lube Macerata 3-2 LEGGI TUTTO

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    Tommaso Fabi e la Sieco Impavida al Quarto Round sul ring di Serie A2

    Tommaso Fabi, classe del 96 e 2 metri di altezza, si appresta a intraprendere la sua quarta avventura consecutiva con la Sieco Impavida Ortona. Dopo un anno di purgatorio in Serie A3, il società e giocatore confermano, e anzi solidificano, la fiducia reciproca con un nuovo anno insieme.
    Nonostante l’infortunio che lo ha costretto a saltare una parte significativa della scorsa competizione, con appena 18 partite all’attivo, riuscendo a giocare 53 set, il centrale marchigiano ha dimostrato tutto il suo valore. Con 91 punti totali, compresi 7 ace e 23 muri, Tommaso ha disputato una parte finale di campionato al massimo, prendendosi addirittura il lusso di mettere a segno l’ultimo punto del campionato con un ace che ha racchiuso in sé il simbolo vincente di una stagione intera.

    Ora, con l’infortunio che è solo un (doloroso) ricordo, Fabi è pronto ad affrontare una nuova sfida con la Sieco Impavida Ortona. La sua esperienza, la sua dedizione alla squadra bianco-azzurra, e la sua abilità sul campo saranno cruciali in una squadra che mira a consolidare il suo ruolo in una Serie A2 appena riconquistata.

    «Naturalmente sono molto contento di essere ancora una volta ad Ortona. Per me sarà la quarta stagione consecutiva con la maglia della SIECO. Una scelta, devo dire, per nulla difficile. Quella dello scorso anno è stata un’esperienza fantastica. Sarebbe stato un peccato in effetti gettare al vento quanto di buono fatto insieme. Questa promozione conquistata sul campo è stata forse l’emozione più bella ed intensa provata nella mia carriera fino ad ora. L’infortunio mi ha tenuto fermo per molto tempo. All’inizio non l’avevo presa affatto bene ma per fortuna tutto si è risolto al meglio ed ho potuto dare alla squadra il mio contributo. Spero di ritrovare anche per la prossima stagione quel calore che i Dragoni e gli sportivi di Ortona ci hanno saputo regalare contro Catania prima e Fano dopo. Sarebbe molto importante per noi ritrovare quell’entusiasmo perché ne avremo bisogno ancora di più in Serie A2»

    Non solo beach volley e allenamenti per Fabi in questa rovente estate. Tommaso è prossimo alla laurea e lo studio impegna gran parte del suo tempo.

    TOMMASO FABI
    Nascita: Macerata 06/12/1996Nazionalità Sportiva: ItalianaRuolo: CentraleAltezza: 200 Cm
     
    Carriera:
     
    2023/2024 Sieco Service Impavida Ortona (Serie A2)
    2022/2023 Sieco Service Impavida Ortona (Serie A3)
    2021/2022 Sieco Service Impavida Ortona (Serie A2)2020/2021 Sieco Service Impavida Ortona (Serie A2)2019/2020 Conad Reggio Emilia – dall’8/11/2020 (Serie A2)2019/2020 HRK Motta Di Livenza – fino al 7/11/2020 (Serie A3)2018/2019 Maury’s Italiana Assicurazioni Tuscania (Serie A2)2017/2018 Geosat Geovertical Lagonegro (Serie A2)2016/2017 Centrale Del Latte McDonald’s Brescia (Serie A2) 2015/2016 VolleyBall Aversa (Serie B)
    2014/2015 Paoloni Appignano (Serie B2)2011/2014 Pallavolo Lube Macerata (Settore Giovanile) LEGGI TUTTO

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    Matteo Bertoli ancora ad Ortona

    Confermata la coppia di posto quattro che ha trascinato la Sieco in Serie A2. Matteo Bertoli continua la sua avventura in quel di Ortona.

    Classe 1988, 196 centimetri d’altezza, si tratta della terza stagione ad Ortona. Dopo l’esperienza nella stagione 2019/2020, funestata dal Covid-19, Matteo è passato prima a Cantù (in A2) e poi a Pineto, in Serie A3 per costruire la più classica delle squadre ammazza campionato. Problemi fisici nella fase finale del campionato proprio del nostro Matteo unite ad altre sfighe non hanno permesso poi agli abruzzesi di raggiungere la tanto agognata meta.

    Nel frattempo la Sieco Impavida Ortona, in Serie A2, non riusciva per un soffio a completare un’isperata rimonta e finiva in A3. L’obiettivo era quello di un pronto riscatto e Matteo Bertoli era il profilo ideale per comporre con Leo Marshall un micidiale posto quattro.

    La Sieco però non è la sola ad aver allestito un roster da paura ma alla fine i colori di Ortona trionferanno. L’Impavida vincerà il campionato di Serie A3 senza passare dai playoff e la bandiera bianco azzurra tornerà a sventolare in Serie A2.

    Mutuando dal mondo del calcio l’ormai classica espressione di Vujadin Boskov “Squadra che vince non si cambia”, ecco che Matteo Bertoli è pronto a tornare nella seconda serie nazionale con la sua Ortona.

    «Gli innesti apportati alla squadra sono a mio avviso di spessore e ben oculati. Una squadra che aumenta quindi la sua qualità. Saremo di certo in grado di dire la nostra con qualunque avversaria in un campionato che si prevede molto competitivo».

    Ma “estete” per Matteo Bertoli non vuol dire di certo vacanza. Lo schiacciatore impavido non riesce a staccarsi dal volley e durante la bella stagione le sue imprese traslocano al mare.

    «No. Non riesco proprio a stare lontano dal volley» scherza Bertoli, «Abbiamo in programma ben nove tornei, comprese alcune tappe del campionato italiano. Terminerò la mia avventura estiva con la tappa di Bellaria in programma ad inizio settembre. Archiviata la sessione estiva arriverò pronto e carico come una molla per la stagione indoor»

    MATTEO BERTOLI

    Nascita: 28/07/1988

    Luogo: Trento

    Nazionalità Sportiva: Italiana

    Ruolo: Schiacciatore

    Altezza: 196 cm

    Carriera:

    2023/2024 Sieco Service Impavida Ortona Serie A2

    2022/2023 Sieco Service Impavida Ortona Serie A3

    2021/2022 Abba Pineto Serie A3

    2020/2021 Pool Libertas Cantù Serie A2

    2019/2020 Sieco Service Impavida Ortona Serie A2

    2018/2019 Materdomini Castellana Grotte Serie A2 Dal 23/12/2018

    2018/2019 Maury’s Italiana Assicurazioni Tuscania Serie A2 Fino al 22/12/2018

    2016/2018 Monini Spoleto Serie A2

    2015/2016 BAM Mondovì Serie A2 Fino al 29/1/2016

    2014/2015 Conad Reggio Emilia Serie A2

    2013/2014 Itely Milano Serie A2 Dal 28/12/2013

    2013/2014 Elettrosud Brolo Serie A2 Fino al 27/12/2013

    2011/2012 NGM Mobile Santa Croce Serie A2

    2010/2011 Quasar Massa Versilia Serie B1

    2009/2010 Quasar Massa Versilia Serie A2

    2008/2009 Olio Pignatelli Isernia Serie A2

    2007/2008 Cimone Modena Serie A1

    2006/2007 Pallavolo Modena Serie B2

    2004/2006 Pallavolo Anderlini Modena Giovanili LEGGI TUTTO

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    Leonardo Ferrato confermato in cabina di regia

    Il giovane palleggiatore patavino e la Sieco Impavida Ortona sono al terzo ‘si’. Leonardo Ferrato sarà il maestro d’armi incaricato di accendere la miccia delle bocche da fuoco ortonesi anche per la stagione 2023/2024.

    Data di nascita di quelle importanti (25 dicembre) dell’anno 2001, con i suoi 196 centimetri di altezza, Leonardo arrivò in quel di Ortona a campionato in corso. Stagione 2021/2022. La Sieco, che già navigava in brutte acque, si era ritrovata di colpo senza il palleggiatore Lorenzo Piazza, vittima di un infortunio alla caviglia. Le attenzioni della dirigenza bianco-azzurra si sono rivolte quindi all’allora secondo palleggiatore della Diana Group Motta di Livenza, che aveva dalla sua parte tanto talento e voglia di mettersi in gioco. Sarà stato un caso, o forse no, ma dal suo arrivo la Sieco trovò un guizzo insperato che la portò a disputare una seconda parte di campionato ad altissimo livello arrivando a sfiorare addirittura la salvezza. L’impresa non riuscì e la Sieco si ritrovò in A3 dopo dieci anni di permanenza nella seconda serie nazionale. Leonardo Ferrato, però non abbandona la nave che affonda e rimane anche ad una categoria inferiore in una squadra di altissimo livello che alla fine riuscirà a riguadagnare i palcoscenici che merita.

    Leonardo si è formato nella scuola della Kioene Padova, con la quale può vantare anche presenze in Superlega. Leo non ci mette tanto ad entrare nel giro della Nazionale con gli azzurrini under 20, che all’Europeo del 2020 conquista la medaglia d’argento. L’anno successivo arriva anche la convocazione per disputare I campionati del Mondo Under 21 ma questa volta la medaglia è d’oro. A Luglio dell’anno scorso è ancora oro per il regista impavido, stavolta con la maglia dell’Under 22 degli azzurri che si aggiudicano gli europei.

    «Tornare a giocare in una categoria superiore è senz’ombra di dubbio una grande soddisfazione soprattutto quando questa arriva dopo aver vinto un campionato. Sono felice di ritrovare gran parte dei miei compagni d’avventure perché la voglia di dimostrare di essere competitivi anche in Serie A2 è tanta. Un saluto ed un abbraccio non solo ai tifosi ma anche all’intera città che tanto ha desiderato che la squadra potesse giocare questa importante piazza conquistata sul campo. Ad Ortona mi trovo molto bene. In questi anni ho conosciuto tanta gente e amici che potrò riabbracciare ancora una volta.».

    LEONARDO FERRATO

    Nascita: 25/12/2001
    Luogo: Padova
    Ruolo: PalleggiatoreAltezza: 196cm

    CARRIERA

    2022/2023 Sieco Service Impavida Ortona (Serie A3)
    2021/2022 Sieco Service Impavida Ortona (Serie A2 dal 10/12/2021)
    2021/2022 HDR Diana Group Motta (Serie A2 fino al 9/12/2021)
    2020/2021 Kioene Padova (Serie A1)
    2018/2020 Kioene Padova (Serie A1)
    2018/2019 Kioene Padova (Giovanili)

    PALMARES
     
    Di Squadra
     
    2020 Medaglia d’argento agli Europei Under 20
    2021 Medaglia d’oro ai Mondiali Under 21
    2022 Medaglia d’oro agli Europei Under 22 LEGGI TUTTO

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    E’ ufficiale: Martins Arasomwan torna a giocare a Ravenna

    Martins Arasomwan in un’azione di gioco con la Consar 2020/21
    Il 27enne centrale riabbraccia la città e coach Bonitta. Nell’ultimo campionato di A2 è stato tra i protagonisti della bella annata della Kemas Lamipel Santa Croce
    Il Porto Robur Costa 2030 annuncia il ritorno a Ravenna del centrale Martins Arasomwan. Classe ’95 il centrale di origine nigeriana torna alla corte di Bonitta dopo la stagione 2020/21. Nell’annata da poco conclusa Arasomwan ha militato in A2 nella Kemas Lamipel Santa Croce, che ha chiuso la regular season al secondo posto cedendo poi in semifinale playoff all’Acqua San Bernardo Cuneo. In Toscana Arasomwan ha terminato con uno score di 185 punti, con 32 muri e 5 ace, e col record di 20 punti (con 10 muri) nella partita casalinga contro la Conad Reggio Emilia, poi promossa in SuperLega.“Sono felicissimo di tornare a Ravenna e di indossare nuovamente questa maglia – sono le prime parole di Arasomwan -. L’esperienza di due annate fa è stata fondamentale per la mia crescita e per il mio percorso. Devo molto a Bonitta e quando mi ha prospettato la possibilità di tornare, illustrandomi anche il progetto tecnico che vuole portare avanti, ho subito accettato.Mi ha chiesto di poter giocare anche da opposto, un ruolo che ho ricoperto all’inizio della mia carriera e anche l’annata scorsa a Santa Croce, e di aiutare nella crescita i tanti giovani che faranno parte dell’organico. Mi sono messo a disposizione, convinto che tutti insieme potremo crescere e migliorare”.C’è poi un altro aspetto che ha spinto Arasomwan a tornare a Ravenna. “Non vedo l’ora di giocare con Manuel Coscione. Lo reputo uno dei più bravi alzatori che ci sono in circolazione, sa guidare la squadra, sa tenere il campo e aiutare i compagni. Poter giocare con lui è un grande stimolo”.

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