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    Il buon momento del tennis USA: mai così bene in un Masters 1000 dal 2004

    Ben Shelton, n.7 ATP, a Toronto

    Lo Slam manca dal 2003, quando un giovanissimo Andy Roddick sbaragliò la concorrenza a US Open forte di un servizio terrificante. Tuttavia il movimento maschile USA sta attraversando un momento piuttosto positivo a livello quantitativo, oltre per la qualità e età media piuttosto giovane dei suoi migliori giocatori. Lo dimostra il ranking ATP, dove questa settimana figurano due tennisti a “stelle e strisce” nella top 10 (Fritz, n.4, e Shelton, n.7) e ben 4 nei primi 15 (Tiafoe, n.12 e Paul, n.15). Nei primi 100 in classifica sono 13 i giocatori americani, con alcuni giovanissimi come Tien (19 anni), Michelsen (20) e lo stesso Shelton, 22enne al proprio “best” in carriera, con la possibilità di sorpassare al sesto posto Djokovic se riuscisse a vincere il Masters 1000 di Toronto, dove è nei quarti di finale dopo il successo di ieri notte vs. Cobolli.
    Proprio dal Masters 1000 canadese arriva un riscontro statistico interessante per il tennis USA: tre americani, Taylor Fritz, Ben Shelton e Alex Michelsen, si sono qualificati per i quarti di finale del secondo “mille” estivo in Nord America. Non accadeva da 21 anni che tre statunitensi fossero contemporaneamente tra i migliori otto in un torneo M1000, precisamente da Indian Wells 2004, quando arrivarono ai quarti Andre Agassi, Andy Roddick, James Blake. Allora Roddick e Blake si fermarono proprio ai quarti, battuti rispettivamente da Henman e Labadze (talento georgiano), mentre il Kid di Las Vegas fu stoppato in semifinale dal dirompente, a tratti ingiocabile Federer di quell’anno, da poco diventato n.1 del mondo.
    Vedremo chi tra Fritz, Shelton e Michelsen riuscirà a continuare la sua corsa a Toronto. Taylor affronterà Rublev da favorito, anche se i precedenti sono molto serrati (5-4 avanti il californiano); Shelton sfiderà De Minaur, curiosamente sarà una sfida inedita e confronto di stile totale tra il gioco dirompente e super servizio del nativo di Atlanta e la corsa ed energia difensiva pronta al contrattacco dell’australiano; il giovane Michelsen invece proverà a ripetersi contro Khachanov, già battuto nell’unico precedente (al terzo turno degli Australian Open 2025). Se Ben e Taylor vinceranno le proprie partite, sarà derby USA in semifinale. L’ultimo statunitense capace di trionfare in un Masters 1000 è stato Fritz, vincitore a Indian Wells nel 2022.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Lahyani ‘il cantante’, Michelsen l’outsider e quel Nadal che doveva vincere ‘solo’ due Roland Garros

    Mohamed Lahyani nella foto

    Un articolo che raccoglie tre storie diverse dal mondo del tennis: dall’aneddoto divertente su Lahyani alle confessioni di una giovane promessa, fino al ricordo di Santoro su un giovanissimo Nadal.
    LAHYANI, IL CANTANTE ARBITROMohamed Lahyani è diventato uno dei personaggi più caratteristici del circuito. Come racconta Thanasi Kokkinakis in una divertente conversazione con Shapovalov e Thiem, l’arbitro svedese è famoso per il suo modo unico di cantare i punti, aggiungendo “dramma” alla sua intonazione nei momenti più importanti.
    MICHELSEN SI RACCONTAAlex Michelsen, numero 42 ATP a soli 20 anni e qualificato per le NextGen Finals, ha rivelato: “Due anni fa pensavo fosse impossibile diventare tennista professionista. Sono sempre stato un giocatore solido, ma mai eccezionale come Alcaraz o Rune, che sapevamo sarebbero diventati fortissimi fin da giovani”.Il giovane americano ha anche sottolineato l’importanza della preparazione fisica: “Il lavoro in palestra è fondamentale, soprattutto per come sta evolvendo il tennis oggi. La coordinazione è un fattore chiave per un fisico come il mio, anche se ho ancora molto da migliorare”.
    IL RICORDO DI SANTORO SU NADALIn occasione del ritiro di Nadal, Fabrice Santoro ha ricordato il suo primo incontro con il maiorchino: “La prima volta che sentii parlare di Nadal fu a Monte Carlo. Albert Costa mi disse: ‘Vedi quel ragazzino che si sta allenando? In Spagna riponiamo grandi speranze in lui. Penso che vincerà uno o due Roland Garros’. Ha sbagliato di 11 o 12”, ha scherzato l’ex tennista francese, riferendosi ai 14 titoli di Nadal a Parigi.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Alex Michelsen si prepara alla sfida contro Sinner: “Non ho nulla da perdere”

    Alex Michelsen USA, 25.08.2004 – Foto Getty Images

    Alex Michelsen, giovane promessa del tennis americano, si appresta ad affrontare la sfida più importante della sua carriera all’ATP di Cincinnati. Dopo aver superato Tallon Griekspoor al primo turno, il 57° del ranking mondiale si troverà di fronte al numero uno, Jannik Sinner.
    “Sarà molto divertente, non ho nulla da perdere,” ha dichiarato Michelsen all’ ATP. “Scenderò in campo cercando di dare il meglio e di giocare con libertà, divertendomi. Vedremo cosa succederà.”Per Michelsen, questa sarà la prima volta contro un top 5. “Ho giocato contro Zverev quando era sesto al mondo, ma affrontare il numero uno è un’esperienza completamente nuova,” ha ammesso.Un aspetto interessante è che i due non hanno mai giocato insieme, nemmeno in allenamento. Michelsen vede questo come un potenziale vantaggio: “Forse questo mi aiuterà un po’. Jannik non ha mai visto il mio gioco e sono sicuro di sapere molto più su di lui di quanto lui sappia di me.”
    Parlando dell’evoluzione di Sinner, Michelsen ha osservato: “Non credo che il suo gioco sia cambiato molto. È diventato molto più forte, veloce e in forma, ma il suo stile di gioco rimane sostanzialmente lo stesso. Ha migliorato il servizio e forse il dritto, ma il modo in cui gioca è invariato.”L’americano si dice entusiasta di giocare sul campo centrale: “Mi piace. Potete mettermi sul campo 25 e sarò felice, ma se mi mettete sul centrale sono ancora più felice. Spero che il pubblico mi sostenga, essendo americano.”
    Michelsen ha anche parlato delle sue ambizioni per le Next Gen ATP Finals, ricordando i successi di Alcaraz e Sinner in quel torneo: “Se potessi vincere e mettere il mio nome accanto al loro, sarebbe fantastico. Ma vincere un torneo non è mai facile. Vedremo, ma credo che il solo fatto di far parte delle Next Gen sia molto positivo per la mia fiducia.”Infine, l’americano ha espresso ammirazione per la performance di Sinner agli Australian Open: “Il livello che ha raggiunto nel quinto set della sua prima finale Slam è stato epico.”
    Con questa mentalità positiva e senza pressioni, Michelsen si prepara a dare il massimo contro il nostro campione, in quello che si preannuncia come un incontro emozionante e formativo per il giovane talento americano.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    L’ascesa di Michelsen: “Agli Australian Open ho capito di essere abbastanza bravo per diventare un buon Pro”

    Alex Michelsen (foto Delray Beach Open)

    Occhio Tommy Paul, il prossimo avversario a Delray Beach fa sul serio… Alex Michelsen nel primo turno del 250 statunitense si è sbarazzato con autorità di Thanasi Kokkinakis, lasciando la miseria di tre games al potente tennista australiano, annichilito dalla solidità al servizio, rovesci offensivi e tempi di gioco molto rapidi del 19enne californiano. “Sono stato davvero solido per tutta la partita” racconta Alex dopo la straripante vittoria. “Non ho praticamente fatto errori gratuiti! Il mio servizio è migliorato sempre di più man mano che la partita andava avanti e sono molto soddisfatto della prestazione”. Il tennis di Michelsen è letteralmente esploso in pochi mesi, un balzo tecnico che l’ha fatto decollare anche in classifica. “Non riesco ancora a credere di essere passato da 190 a 75 in pochi. mesi. È pazzesco. Cerco solo di scendere in campo e dare il meglio che posso, e vedo che le cose stanno andando per il verso giusto. Questo è quello che mi dicono i miei allenatori, questo è quello che mi dicono i miei genitori”.
    Alex deve tutto alla sua famiglia. La madre Sondra, ex allenatrice, ha giocato presso la San Diego State University, dove ha vinto il prestigioso Arthur Ashe Award per la sportività nel 1989. Proprio sua madre è la persona che lo ha ispirato di più: “Mi ha insegnato a giocare e ho colpito palle con lei quasi ogni giorno fino all’età di 15 o 16 anni. Il mio primo ricordo sul tennis è stato quando avevo quattro anni: ha iniziato a piovere e stavo piangendo, perché non potevo uscire in giardino a giocare contro il muro!”
    Il muro che Alex ha abbattuto è quello della top100: agli Australian Open 2024 è arrivato al terzo turno mostrando qualità molto interessanti. Quando il suo servizio prende ritmo è un colpo davvero incisivo poiché abbina velocità a precisione, con un movimento assai difficile da leggere per chi risponde. Ha ancora enormi margini di miglioramento negli spostamenti, nella precisione col diritto e nelle scelte di gioco, ma quando anticipa col rovescio può colpire una monetina nell’angolo opposto del campo… “Il rovescio è il colpo che preferisco, l’ho sempre avevo molto fluido, naturale”. Potente ma meno stabile il diritto, ancora c’è da lavorare in risposta e nei tempi degli attacchi. Ma il potenziale complessivo è molto, molto interessante.

    Emphatic Delray Debut 💫
    Alex Michelsen dispatches Kokkinakis 6-1 6-2 to set up a R2 encounter against compatriot Tommy Paul!@delraybeachopen pic.twitter.com/CNuwk5przl
    — Tennis TV (@TennisTV) February 14, 2024

    Da giovane ha coltivato la sua passione per il tennis con discreta leggerezza, grazie ad una famiglia sportiva che l’ha accompagnato e cresciuto senza fretta, senza pressioni. Un momento nel quale ha sentito che il tennis poteva essere davvero importante è stato a Wimbledon junior 2022, quando ha vinto il torneo di doppio insieme al connazionale Sebastian Gorzny: “Tenere in mano un trofeo di Wimbledon, anche se da junior, è stato fantastico. Non avrei mai pensato che sarebbe successo”. La scorsa estate altro passo decisivo, quando ha scelto di lasciare l’Università della Georgia per passare Pro. In pochi mesi tutto è successo, e agli Australian Open la sua testa ha fatto “clic”, ha capito che il suo livello di gioco è abbastanza buono da potergli permettere una carriera professionistica di ottimo livello.
    Dopo la passerella alle NextGen Finals 2023, Michelsen ha iniziato la stagione passando le qualificazioni a Brisbane e Auckland, e sebbene sia stato sconfitto al primo turno di entrambi di tornei, l’aver ottenuto l’accesso al main draw con un tennis molto efficace gli ha dato grande fiducia. Sbarcato a Melbourne grazie ad una wildcard, non ha deluso le aspettative, arrivando al terzo turno. “Gioco tornei da molto tempo, ma in Australia ho sentito qualcosa di diverso. Mi sono detto.. wow, sono un professionista, e sono piuttosto bravo… Posso farcela anch’io“.
    Fino allo scorso anno Alex era all’università, non del tutto convinto di voler provare la difficile strada del tennis Pro. “Non ero convinto di diventare un professionista fino a circa un anno fa. Poi, quando sono diventato 270 nel mondo, ho pensato: ok, voglio provarci. Mi sono convinto di mettercela tutta, anche se non ero ancora al livello giusto. So dov’ero un anno fa, e ancor più dove mi trovavo due anni fa. È pazzesco quanta strada ho fatto e in tempi molto rapidi”.
    Rapida la sua ascesa, rapido il suo tennis. La sfida al prossimo turno di Delray Beach sarà un bel test per Alex, visto che Tommy Paul è giocatore consistente, con un tennis in progressione molto importante e una risposta di qualità che può anestetizzare i migliori servizi. Il tennis USA si conferma effervescente e con molti ragazzi di qualità. Michelsen sembra avere le qualità di diventare una delle punte di diamante del movimento a stelle e strisce.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO