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    Zverev, maturità ritrovata: “Non rompo una racchetta da tre anni e mezzo. Voglio lasciare un esempio”

    Alexander Zverev nella foto – Foto Getty Images

    Alexander Zverev sembra finalmente aver ritrovato la serenità e il tennis dei giorni migliori, e lo sta dimostrando al Masters 1000 di Toronto 2025. Dopo la vittoria sofferta su Alexei Popyrin che gli è valsa l’accesso alle semifinali, il tedesco ha affrontato temi profondi in conferenza stampa, tra crescita personale, gestione della frustrazione e il desiderio di lasciare un’eredità positiva fuori e dentro il campo.
    La chiave contro Popyrin:“Gioire per la vittoria contro un avversario così è un gran segnale. Ho avuto un po’ di sfortuna nel primo set, ma sono stato bravo a cambiare posizione in risposta e giocare in modo più aggressivo. Lui è molto pericoloso quando è in fiducia, se continuerà così potrà entrare stabilmente tra i migliori”, ha dichiarato Zverev, che si prepara ora alla semifinale contro Khachanov.
    Toronto, condizione ideale per Sascha:“La superficie veloce e le palline rapide si adattano bene al mio tennis, ma ho dovuto lavorare tanto per sentirmi a mio agio. Il mese di pausa dopo Wimbledon è stato fondamentale: una settimana di vero riposo, poi tanto allenamento. Adesso finalmente raccolgo i frutti di questo lavoro”.
    Gestione della rabbia e il modello Federer:Ma più ancora del risultato, Zverev ha colpito per la sua maturità: “Fino a qualche anno fa, dopo aver perso il primo set, probabilmente avrei distrutto una racchetta. Ora sono tre anni e mezzo che non lo faccio e continuerà così. Sentire su di me la responsabilità di essere un esempio, anche da padre, mi ha cambiato. Voglio che si ricordi il mio tennis e l’impegno sociale con la mia Fondazione, non gli scatti d’ira. Federer mi ha ispirato: vedere come ha trasformato il suo carattere da giovane ribelle a esempio di perfezione mi ha fatto capire che anch’io dovevo cambiare”.
    Così, mentre il campo attende il verdetto delle semifinali, Zverev guarda avanti, determinato a lasciare un segno non solo per i suoi risultati, ma per i valori che porta dentro e fuori dal campo.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Zverev si racconta: “Calendario ATP ingestibile, serve un cambiamento. Dopo l’infortunio a Parigi sono stato perso, ma ora punto agli Slam”

    Alexander Zverev nella foto – Foto Getty Images

    Alexander Zverev non ha mai avuto paura di esporsi e lo conferma anche nell’intervista concessa al celebre podcast Nothing Major Podcast, condotto da Querrey, Isner e Johnson. Il campione tedesco, uno dei protagonisti più discussi e attesi della sua generazione, si è lasciato andare a una chiacchierata a tutto campo: dagli inizi, ai cambiamenti del tennis moderno, fino alla drammatica parentesi dell’infortunio di Parigi e alle sue critiche decise al calendario ATP.
    Gli inizi e il salto nel professionismoZverev parte dal racconto dei primi passi nel tennis, sottolineando il ruolo chiave della famiglia: “Tutti conoscono mio padre e mio fratello Mischa, ma il vero merito per avermi insegnato a giocare a tennis è di mia madre. Da piccolo mi allenava lei, mentre papà seguiva Mischa in giro per il mondo. Mi sono formato nel circuito professionistico guardando allenamenti di alto livello e, a 16 anni, il salto fisico mi ha permesso di adattarmi subito.”
    Il confronto tra generazioni e l’evoluzione del tennisIl tedesco spiega senza mezzi termini quanto il tennis sia cambiato negli ultimi anni, e non solo per merito delle racchette: “Uno dei fattori che più ha cambiato il gioco sono le palline: dopo il Covid, la qualità è scesa, sembrano sempre sgonfie e questo incide molto sul ritmo. Oggi si gioca tutti in modo simile, a parte forse Alcaraz, che ha più varietà. Tra il 15 e il 30 del mondo il livello è altissimo e le differenze si sono assottigliate. Un tempo i top erano nettamente superiori, ora è tutto più livellato.”
    La semifinale choc contro Nadal e la corsa interrotta al numero 1Impossibile non tornare con la memoria alla semifinale del Roland Garros 2023, quando un drammatico infortunio alla caviglia fermò Zverev contro Nadal. “Venivo da una stagione incredibile, ero nel momento migliore della mia carriera. In quella semifinale stavo giocando uno dei migliori match di sempre, mi sentivo vicino al sogno Slam e, soprattutto, al numero 1 del mondo. Quello che mi ha fatto più male non è stato perdere la partita – Rafa avrebbe potuto comunque battermi – ma vedere sfumare la possibilità di essere numero 1. Bastavano poche vittorie anche nei tornei successivi”.
    La crisi mentale dopo l’Australian OpenZverev è lucido nel parlare del suo 2025: “È stato un anno terribile. Dopo l’Australian Open ero completamente perso, mentalmente svuotato. Credevo davvero di poter vincere quella finale, invece Sinner mi ha surclassato e ho pagato a caro prezzo quella botta psicologica. Sono andato in Sudamerica senza motivazione e non mi divertivo più in campo. Ho perso partite che non avrei mai dovuto perdere. La sconfitta al primo turno di Wimbledon e la successiva rinuncia ad altri tornei mi hanno fatto capire che dovevo resettare tutto. Ora voglio arrivare pronto e competitivo agli US Open”.
    La dura critica al calendario ATPSu uno dei temi più caldi, Zverev è netto: “Il calendario ATP è ingestibile. Tutti i top vorrebbero scegliere i tornei a cui partecipare e concentrarsi sugli Slam, ma è impossibile: tra Masters 1000 obbligatori, 500, Slam, Finals e Davis, si arriva a competere almeno 20 settimane l’anno, spesso in tornei di due settimane. Montecarlo e Parigi sono gli unici 1000 in una sola settimana: sono i preferiti di tutti perché giochi, vinci o perdi e torni subito a casa, senza giorni morti.”“Non ha senso che De Miñaur, ad esempio, abbia finito la stagione il 25 novembre e ricominciato già il 27 dicembre: non si può né riposare, né allenarsi bene. La ATP deve riflettere: nessun giocatore – e credo nemmeno nessun tifoso – è davvero contento dei Masters 1000 su due settimane. Il tennis è business, lo so, ma questo modello di business non sta funzionando”, ha concluso il tedesco.
    Il futuro? Gli Slam restano l’obiettivo principale.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Zverev nella Top 10 dei quarti Masters 1000: tra i grandi senza Slam

    Alexander Zverev nella foto – Foto Getty Images

    Alexander Zverev continua a scrivere pagine importanti della propria carriera, pur senza (ancora) aver conquistato uno Slam. Con la qualificazione ai quarti di finale nel Masters 1000 di Toronto 2025, il tedesco entra in un club esclusivo: è uno dei dieci giocatori ad aver raggiunto almeno 33 volte i quarti di finale nei tornei Masters 1000, una statistica che lo conferma tra i grandi protagonisti dell’era moderna.
    Basta guardare la lista per capire la portata del suo traguardo:Rafael Nadal – 99Novak Djokovic – 96Roger Federer – 87Andy Murray – 51Pete Sampras – 45Tomas Berdych – 45David Ferrer – 45Andre Agassi – 44Andy Roddick – 35Alexander Zverev – 33
    Di questi dieci, però, solo Tomas Berdych, David Ferrer e lo stesso Zverev non sono riusciti, almeno finora, a vincere un titolo del Grande Slam. Un dato che lo colloca, di diritto, tra i migliori di sempre ancora “a secco” nei Major, ma allo stesso tempo testimonia la straordinaria continuità del tedesco nei tornei più importanti del circuito ATP.La sensazione, comunque, è che la storia non sia ancora scritta del tutto. Zverev – forte delle sue 33 apparizioni nei quarti di Masters 1000 – continua a collezionare risultati di altissimo livello, e sembra ormai uno dei candidati principali per entrare, prima o poi, anche nel club dei campioni Slam. Intanto, la sua regolarità lo proietta tra i grandi del tennis mondiale.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Toronto: Arnaldi parte forte, ma non basta a piegare la resistenza di Zverev

    Matteo Arnaldi nella foto

    Quasi tre ore di battaglia e ottimo tennis, geometrico e offensivo, non sono bastate a Matteo Arnaldi per domare la resistenza di Alexander Zverev al Masters 1000 di Toronto. Nella serata canadese, il tedesco – principale favorito del primo “mille” in Nord America dopo i tanti forfait di molti big – viene a capo dell’azzurro per 6-7(5) 6-3 6-2 in quella che diventa la sua vittoria n.500 a livello di tour ATP, un bel traguardo “guastato” dallo zero nella casella Slam vinti. Tornato in campo dopo la delusione di Wimbledon, Zverev ha stentato all’avvio, sotto l’arrembante condotta di Arnaldi, bravo a pressare in risposta, avanzare, cambiare angoli e tagliare la palla, mettendo a nudo più di una insicurezza dell’ex n.2 del mondo. Matteo è bravo a rimontare un break di svantaggio nel primo set e, nonostante due set point non sfruttati sul 5-4. si impone al tiebrak, sfruttando un doppio fallo di Sasha sul 5-4. Nel secondo set Zverev prende ritmo con la prima di servizio e la musica cambia: a tratti diventa ingiocabile, tanto da cedere solo quattro punti con la prima palla in gioco, un supporto decisivo a passare il turno insieme a molti punti vinti a rete (19 su 26 discese).
    “Credo di aver iniziato a giocare meglio da fondocampo” ha affermato Zverev dopo il successo, “Più la partita andava avanti, più ho iniziato a trovare il mio ritmo. In realtà era il mio rovescio che non mi convinceva all’inizio, il che è strano. Non capita molto spesso. Ma dopo aver trovato quel colpo, mi sono sentito a mio agio ed ero soddisfatto del livello.”
    Arnaldi scatta dai blocchi forte e deciso: il servizio lo aiuta, spinge bene contro il rovescio del tedesco, stranamente poco profondo e preciso per il suoi standard. Col servizio Zverev viene a capo di un primo turno molto complesso (ben 14 punti), quindi è lui a scappare avanti per primo con un break strappato sul 2 pari, in un game molto lottato nel quale Arnaldi si è ritrovato sotto 15-40, capitolando alla quarta palla break (due doppi falli per l’azzurro, apparso un po’ frenetico in questa fase). Matteo è bravo a non disunirsi e rilanciare: dopo aver salvato due palle break sul 4-2 (ancora con un servizio troppo altalenante), va a prendersi il meritato contro break che porta lo score sul 4 pari, assai aggressivo in risposta. Sul 5-4 Zverev è ancora incerto, Arnaldi pressa e si procura due set point, che però non riesce a trasformare. Anche il tedesco non sfrutta una palla break sul 5 pari e il parziale si decide al tiebreak, dove un singolo punto fa la differenza, un doppio fallo di Zverev sul 5-4. Arnaldi si aggiudica il set per 7 punti a 5 con un diritto vincente da sinistra.
    Nel secondo set Zverev migliora decisamente il rendimento del servizio ma anche dei suoi colpi da fondo campo, assai più incisivi e profondi dopo essersi aperto il campo con la battuta. Arnaldi subisce un duro break a zero nel secondo game e questo dà ulteriore slancio a Zverev, da lì in avanti in controllo delle operazioni. Arnaldi ha una chance di riaprire il set sul 3-1, ma Zverev regge e chiude il set per 6-3 senza ulteriori problemi, progressivamente più sicuro.
    Nel terzo set Zverev è più solido, riesce a gestire i tentativi di assalto di Arnaldi e nei suoi game è perfetto, mentre l’azzurro soffre in quasi tutti i turni di battuta. Il ligure salva un complicatissimo terzo game, annullando 3 palle break (da 15-40), ma capitola sul 2 pari, con un doppio fallo sulla palla break. Ormai il tedesco è volato via, Arnaldi subisce un secondo break sul 4-2, per il 6-2 conclusivo.

    Alexander Zverev vs Matteo Arnaldi ATP Toronto Alexander Zverev [1]666 Matteo Arnaldi [32]732 Vincitore: Zverev ServizioSvolgimentoSet 3A. Zverev 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-405-2 → 6-2M. Arnaldi 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 df4-2 → 5-2A. Zverev 15-0 30-0 40-03-2 → 4-2M. Arnaldi 0-15 15-15 15-30 15-40 df2-2 → 3-2A. Zverev 15-0 30-0 40-0 ace1-2 → 2-2M. Arnaldi 0-15 df 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 ace A-401-1 → 1-2A. Zverev 15-0 15-15 30-15 40-15 40-300-1 → 1-1M. Arnaldi 15-0 15-15 15-30 30-30 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2A. Zverev 15-0 30-0 40-05-3 → 6-3M. Arnaldi 15-0 30-0 40-05-2 → 5-3A. Zverev 15-0 30-0 40-04-2 → 5-2M. Arnaldi 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-404-1 → 4-2A. Zverev 15-0 ace 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 ace3-1 → 4-1M. Arnaldi 15-0 30-0 40-0 40-15 ace3-0 → 3-1A. Zverev 15-0 15-15 30-15 ace 40-152-0 → 3-0M. Arnaldi 0-15 0-30 0-401-0 → 2-0A. Zverev 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0-0* 0*-1 1*-1 2-1* 2-2* 2*-3 3*-3 4-3* 4-4* 4*-5 4*-6 df 5-6*6-6 → 6-7A. Zverev 15-0 15-15 15-30 30-30 40-305-6 → 6-6M. Arnaldi 15-0 15-15 df 30-15 30-30 30-40 40-40 A-405-5 → 5-6A. Zverev 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-404-5 → 5-5M. Arnaldi 15-0 30-0 40-04-4 → 4-5A. Zverev 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 ace 40-40 A-40 40-40 40-A df4-3 → 4-4M. Arnaldi 15-0 ace 15-15 15-30 30-30 30-40 df 40-40 40-A 40-40 A-40 ace4-2 → 4-3A. Zverev 15-0 30-0 40-03-2 → 4-2M. Arnaldi 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 df 40-A 40-40 40-A df2-2 → 3-2A. Zverev 30-0 40-151-2 → 2-2M. Arnaldi 0-15 15-15 30-15 40-15 40-301-1 → 1-2A. Zverev 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 A-40 40-40 df A-40 ace 40-40 A-40 40-40 ace0-1 → 1-1M. Arnaldi 0-15 15-15 ace 15-30 30-30 ace 40-300-0 → 0-1
    Statistiche Tennis: Zverev vs Arnaldi

    Statistica
    Zverev 🇩🇪
    Arnaldi 🇮🇹

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Rating del servizio
    296
    243

    Ace
    9
    6

    Doppi falli
    4
    7

    Prima di servizio
    78/106 (74%)
    58/104 (56%)

    Punti vinti sulla prima
    60/78 (77%)
    41/58 (71%)

    Punti vinti sulla seconda
    14/28 (50%)
    21/46 (46%)

    Palle break salvate
    3/4 (75%)
    10/14 (71%)

    Giochi di servizio giocati
    15
    14

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    216km/h (134 mph)
    211km/h (131 mph)

    Velocità media prima
    203km/h (126 mph)
    186km/h (115 mph)

    Velocità media seconda
    161km/h (100 mph)
    148km/h (91 mph)

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Rating della risposta
    141
    105

    Punti vinti su prima di servizio
    17/58 (29%)
    18/78 (23%)

    Punti vinti su seconda di servizio
    25/46 (54%)
    14/28 (50%)

    Palle break convertite
    4/14 (29%)
    1/4 (25%)

    Giochi di risposta giocati
    14
    15

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    15/19 (79%)
    4/5 (80%)

    Vincenti
    34
    27

    Errori non forzati
    35
    38

    Punti vinti al servizio
    74/106 (70%)
    62/104 (60%)

    Punti vinti in risposta
    42/104 (40%)
    32/106 (30%)

    Totale punti vinti
    116/210 (55%)
    94/210 (45%) LEGGI TUTTO

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    Zverev, la sfida con Toni Nadal secondo Dinara Safina: “Sarà fondamentale la sua capacità di ascoltare e cambiare”

    Alexander Zverev nella foto – Foto Getty Images

    Alexander Zverev si trova davanti a una nuova e delicata sfida nella sua carriera: l’inizio della collaborazione – almeno occasionale – con Toni Nadal, uno dei coach più stimati e “diretti” nel circuito, noto soprattutto per aver guidato Rafa Nadal nei suoi anni d’oro. L’iniziativa del tedesco di affidarsi alla guida di zio Toni ha suscitato entusiasmo e curiosità nel mondo del tennis, ma non sono mancati anche alcuni scetticismi legati alle forti differenze di carattere e approccio tra i due.
    Una voce autorevole a riguardo è quella di Dinara Safina, ex numero 1 del mondo, allenatrice fino a poco tempo fa di Diana Shnaider e sorella di Marat Safin. Intervistata da tennis365.com, la russa ha voluto evidenziare proprio il nodo principale di questa nuova avventura: “Toni Nadal è una persona molto diretta, dice le cose come stanno. Non so quanto Zverev sarà disposto ad adattarsi al suo modo di lavorare. Tutto dipenderà da questo: dalla sua capacità di ascoltare, di voler cambiare i propri schemi dentro e fuori dal campo, e di provare cose nuove”.
    La Safina ha sottolineato come il vero banco di prova sarà proprio l’apertura mentale di Sascha, che negli ultimi anni ha faticato a compiere quello step definitivo, soprattutto nei grandi appuntamenti. “Se riuscirà davvero a uscire dalla sua zona di comfort e ad accettare i consigli e i metodi di Toni, allora questa collaborazione potrà portare grandi benefici. Ma se dovesse chiudersi nelle sue abitudini, rischia di essere un’occasione persa”.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Zverev punta su Toni Nadal: “Sto cercando di convincerlo a restare più tempo con me. Ho parlato ore con Rafa”. Rune si affida ad Agassi e Panichi: “Il suo entusiasmo per il tennis è contagioso”. Tsitsipas richiama papà Apostolos: “Accetto i miei errori, ora voglio più saggezza”

    Alexander Zverev nella foto – Foto Getty Images

    La vigilia del Masters 1000 di Toronto si accende con grandi nomi e novità tra i protagonisti del circuito. Alexander Zverev, Holger Rune e Stefanos Tsitsipas arrivano in Canada dopo settimane intense, tra cambiamenti nei team tecnici, ricerca di fiducia e nuovi progetti, pronti a rilanciarsi in una stagione che fin qui li ha visti spesso in secondo piano rispetto ai “nuovi dominatori” Sinner e Alcaraz.
    Zverev punta su Toni Nadal: “Sto cercando di convincerlo a restare più tempo con me”Alexander Zverev è stato al centro delle attenzioni dopo Wimbledon, dove ha vissuto un’eliminazione precoce e ha confessato di attraversare un periodo difficile anche dal punto di vista mentale. Proprio in quei giorni, il tedesco è volato a Maiorca per allenarsi con Toni Nadal presso l’accademia di Rafa, dove ha avuto anche lunghe chiacchierate con lo stesso Rafa Nadal. Zverev ha chiarito come tutto sia iniziato con una telefonata del coach maiorchino: “Dopo Wimbledon è stato lui a contattarmi. Abbiamo parlato a lungo e poi ho deciso di andare a Maiorca per lavorare con lui. Toni non è solo un grande allenatore, ma trasmette molta fiducia. Parla e tutti ascoltano, come Rafa. Stiamo pensando a una possibile collaborazione più lunga, anche se lui ha già molti impegni. Spero di riuscire a convincerlo a seguirmi per più settimane.”
    A colpire il tedesco è stata anche la prospettiva offerta da Rafa Nadal: “Mi ha dato un punto di vista unico su come affrontare me stesso come avversario, essendo stato sia giocatore che spettatore dei miei match. Abbiamo parlato per ore, anche a cena, spesso fino a tarda notte.”Zverev sarà anche protagonista nel nuovo evento del doppio misto agli US Open, in coppia con Belinda Bencic: “Sarà divertente, vedremo come andrà. Se giocano nomi come Alcaraz, Sabalenka, Sinner o Gauff, ci sarà sempre interesse da parte dei fan.”
    Rune si affida ad Agassi e Panichi: “Il suo entusiasmo per il tennis è contagioso”Il giovane Holger Rune non vuole restare indietro rispetto ai coetanei e rilancia il suo progetto tennistico con due rinforzi d’eccezione: Andre Agassi come consulente tecnico e Marco Panichi, ex preparatore atletico di Djokovic e Sinner, come nuovo fisioterapista. “Allenarmi con Agassi a Washington è stato speciale, ho imparato tanto da come vede il tennis e il mio gioco. Il suo entusiasmo è spettacolare e sa ascoltare e dare consigli preziosi, soprattutto su come gestire meglio i miei colpi e i tie-break”, ha raccontato il danese. Panichi, invece, “si concentra molto sulla coordinazione e sulla biomeccanica. Mi ha già sfidato con esercizi nuovi e credo che possa davvero aiutarmi a connettere meglio preparazione atletica e tennis.”Rune, alle prese con qualche problema fisico (mal di schiena a Washington), punta tutto su questa trasferta americana per dimostrare di essere pronto a inserirsi stabilmente tra i big.
    Tsitsipas richiama papà Apostolos: “Accetto i miei errori, ora voglio più saggezza”Se Zverev e Rune cercano nuove figure di riferimento, Stefanos Tsitsipas torna alle origini: dopo il breve e turbolento sodalizio con Ivanisevic, il greco ha deciso di affidarsi di nuovo a suo padre Apostolos. “L’ultimo anno è stato una montagna russa. Dopo la separazione è stato difficile, ma abbiamo parlato tanto e lavorato sul nostro rapporto. Ora voglio che ci sia più saggezza e onestà tra noi. Sono contento di poter tornare a giocare con il suo supporto”, ha spiegato il greco, reduce da un periodo complicato fisicamente e mentalmente. “Non mi sarei mai immaginato, tre settimane fa, di stare così bene adesso. Ho lavorato tanto sul mio corpo e mi sento pronto a ripartire.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Becker critica Zverev: “Meglio non parlare dei problemi mentali dopo una sconfitta”

    Alexander Zverev nella foto – Foto Getty Images

    Boris Becker non ha mai nascosto la sua vicinanza ad Alexander Zverev, considerandolo quasi un “figlio adottivo” in ambito tennistico. Tuttavia, questa volta l’ex campione tedesco non ha risparmiato una critica pubblica nei confronti del numero tre del mondo, invitandolo alla prudenza dopo le dichiarazioni fatte a Wimbledon.
    Zverev, eliminato sorprendentemente al primo turno dell’ultimo Slam londinese, aveva confessato in conferenza stampa di attraversare un momento personale molto difficile e di sentirsi “svuotato”. Un’apertura che ha suscitato reazioni contrastanti e che non è piaciuta a Becker, presente a un evento in Germania e intervistato da Tennis365.
    “Se fossi stato il suo allenatore, gli avrei consigliato di non condividere quei pensieri sulla sua situazione mentale subito dopo una sconfitta al primo turno di uno Slam,” ha dichiarato Becker. “L’ideale sarebbe evitare di aprirsi al mondo in momenti così delicati.”
    Nonostante la critica, Becker ha ribadito la sua fiducia nelle qualità di Zverev: “Forse quella confessione era proprio ciò di cui aveva bisogno. Sono comunque convinto che Sascha vincerà un torneo del Grande Slam e che un giorno possa raggiungere la vetta del ranking. Arrivare al numero uno è difficile, ma rimanerci è ancora più complicato.”
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Toni Nadal e Zverev, niente “coach permanente”: solo collaborazione in Academy

    Toni Nadal nella foto

    Arrivano dalla Germania importanti aggiornamenti sulla possibile collaborazione tra Toni Nadal e Alexander Zverev. In molti, nelle ultime settimane, avevano ipotizzato che lo zio e mentore di Rafa Nadal potesse diventare il nuovo allenatore a tempo pieno del campione tedesco. Tuttavia, secondo quanto riportato da SportBild, le cose andranno in modo diverso.
    Toni Nadal, infatti, non sarà il coach permanente di Zverev: troppi gli impegni che lo legano alla Rafa Nadal Academy (di cui è direttore), alla sua attività e all’organizzazione di diversi tornei ATP. Impossibile per lui, quindi, garantire la presenza costante in giro per il mondo che richiederebbe un ruolo di allenatore a tempo pieno nel circuito.Nonostante ciò, Toni Nadal ha comunque aperto le porte a una collaborazione: Zverev avrà sempre la possibilità di recarsi a Maiorca, presso la Rafa Nadal Academy, per lavorare e allenarsi con Toni ogni volta che lo desidera. Si tratta quindi di una partnership “aperta”, più basata su sessioni di lavoro e consigli a distanza che su una vera presenza quotidiana nel team del tedesco.
    La notizia chiarisce definitivamente il futuro prossimo di Zverev, che potrà contare sui consigli e sull’esperienza di uno dei coach più influenti del tennis moderno, ma senza stravolgere la struttura del proprio staff. Per Toni Nadal, invece, la priorità resta la gestione dell’Academy e le numerose attività extra-campo che ormai lo vedono protagonista a livello internazionale.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO