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    Korda di nuovo K.O., niente Wimbledon per l’americano

    Korda nella storia Instagram

    Talento e pulizia all’impatto da campione, ma un fisico troppo, troppo fragile. Sebastian Korda è di nuovo K.O., stavolta a fermalo una piccola frattura da stress alla tibia della gamba destra che l’ha costretto all’ennesimo stop e l’amara conclusione di saltare l’edizione 2025 di Wimbledon. Il figlio dell’ex campione Slam Petr ha annunciato il problema fisico attraverso una storia Instagram, corredata da una foto con una vistosa fasciatura rigida alla gamba destra e il breve messaggio che riportiamo.
    “Sfortunatamente niente Wimbledon per me quest’anno: frattura da stress alla tibia durante la stagione su terra battuta. Sono stati 12 mesi duri ma ci saranno giorni migliori in futuro”.
    Questo per Korda solo l’ultimo di una lunghissima serie di infortuni sofferti nonostante la giovane età: polso (problema piuttosto serio per un tennista), ma anche spalla, schiena e fastidi alle ginocchia. Un giocatore con un timing sulla palla eccezionale ma una resistenza davvero modesta, che spiega la sua difficoltà nel raggiungere risultati consistenti e adeguati alle sue possibilità tecniche.
    Il 24enne di Bradenton, attualmente n.26 ATP, aveva iniziato molto bene la stagione con la finale ad Adelaide (battuto da Auger-Aliassime), quindi dopo una sconfitta in rimonta patita da Vekic agli Australian Open al secondo turno aveva ritrovato un buon tennis a Miami, stoppato nei quarti da Djokovic. Poca gloria invece sulla terra battuta, con solo tre partite vinte prima di Roland Garros, dove si è arreso al terzo turno a Tiafoe, già con i problemi alla gamba che l’hanno costretto a saltare tutti gli eventi su erba. Probabilmente lo rivedremo in campo nel suo paese nei tornei estivi sul cemento all’aperto.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Come guardare Wimbledon 2025 dall’Italia: opzioni online e TV per gli appassionati di tennis

    L’edizione 2025 di Wimbledon inizia lunedì 30 giugno, segnando il terzo Grande Slam dell’anno e uno degli eventi più celebrati nel mondo del tennis. Ospitato all’All England Lawn Tennis and Croquet Club di Londra, il torneo dura due settimane e si concluderà con la finale domenica 13 luglio. Giocatori da tutto il mondo, tra cui Jannik Sinner e Aryna Sabalenka, si contenderanno una parte del montepremi di 50 milioni di sterline. Con partite che comprenderanno singolare maschile e femminile, doppio, doppio misto, juniores e tornei in carrozzina, gli appassionati di tennis italiani avranno molto da seguire.Con l’avvicinarsi del torneo, gli appassionati di scommesse sportive tengono d’occhio i favoriti. Nel singolare maschile, Carlos Alcaraz è in testa ai mercati con una quota di 6/4, seguito da vicino dall’italiano Jannik Sinner a 13/8. Anche Novak Djokovic è tra i favoriti con una quota di 9/2. Nel singolare femminile, Aryna Sabalenka è la favorita a 10/3, con Elena Rybakina e Iga Świątek entrambe a 13/2.Per i tifosi italiani che desiderano piazzare scommesse, esplorare il vantaggi dei siti non AAMS sicuri può essere vantaggioso. Questi siti di scommesse non-AAMS offrono spesso quote più ampie, bonus più elevati e opzioni di pagamento più flessibili, tra cui criptovalute e portafogli elettronici, offrendo più modi per partecipare al torneo oltre alla semplice visione.
    Sebbene Wimbledon sia un evento britannico, gli spettatori italiani possono accedere al torneo attraverso diversi canali. Negli anni passati, piattaforme come Eurosport hanno offerto copertura in tutta Europa, Italia inclusa. Gli spettatori possono aspettarsi che Eurosport trasmetta nuovamente partite in diretta e highlights giornalieri, possibilmente tramite Discovery+, dove in genere è necessario un abbonamento di livello superiore per l’accesso completo. Il pacchetto Discovery+ Eurosport include spesso lo streaming live di partite di punta come le finali di singolare e una copertura più ampia su diversi campi.
    Per chi vuole accesso completo a Wimbledon considerando le numerose partite in contemporanea, una piattaforma di streaming con un’ampia portata è la scelta migliore. Sebbene l’Italia non abbia una trasmissione nazionale in chiaro come la BBC nel Regno Unito, i tifosi locali possono comunque seguire in streaming su piattaforme internazionali utilizzando una VPN. Questo metodo consente l’accesso a servizi altrimenti geo-limitati. Ad esempio, l’emittente britannica BBC trasmetterà il torneo gratuitamente tramite iPlayer, ma l’accesso è limitato agli spettatori del Regno Unito. Con una VPN, gli utenti in Italia possono simulare una posizione nel Regno Unito e utilizzare iPlayer per guardare l’evento. Allo stesso modo, ESPN+, con sede negli Stati Uniti, offre un’ampia copertura, ma anche questo servizio richiede una VPN per l’accesso dall’esterno degli Stati Uniti.Anche l’emittente televisiva australiana Stan Sport trasmetterà Wimbledon, offrendo accesso completo alla partita. Sebbene progettato per un pubblico australiano, può essere sbloccato in Italia tramite lo stesso metodo VPN. Servizi VPN come NordVPN sono popolari tra coloro che desiderano sintonizzarsi a livello globale, offrendo connessioni stabili e flessibilità regionale. Questi strumenti consentono agli spettatori italiani di selezionare una posizione virtuale e sbloccare diverse piattaforme di streaming internazionali.Anche senza una VPN, gli italiani possono comunque trovare una copertura selezionata tramite i servizi satellitari o via cavo che trasmettono Eurosport. I pacchetti sportivi locali a volte includono l’accesso ai principali eventi tennistici, e Wimbledon è in genere tra i più coperti. Sebbene non tutte le partite possano essere disponibili tramite questi canali, spesso vengono trasmessi i turni e le finali più importanti.Infine, per coloro che preferiscono la visione su dispositivi mobili o sono in movimento, molte di queste piattaforme offrono app con funzionalità di streaming in tempo reale. Che si segua Di Jannik Sinner Che si tratti di progressi o semplicemente di godersi l’azione tennistica di livello mondiale, i tifosi italiani hanno numerosi modi per vivere il torneo in diretta. Scegliere il giusto mix di streamer ufficiali, strumenti VPN e accesso tramite app garantisce che nessun momento di Wimbledon 2025 venga perso, nemmeno dall’Italia. LEGGI TUTTO

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    Wimbledon sempre più “ricco”: 3 milioni di sterline per i vincitori in singolare

    L’edizione 2025 di Wimbledon sarà la più ricca di sempre assegnando oltre 53 milioni di sterline come prize money complessivo ai giocatori nelle varie categorie, e premiando i campioni nel singolare con un assegno da ben 3 milioni (oltre 3,5 milioni di euro al cambio attuale). L’annuncio è venuto dai Championships, insieme ad altre novità per il pubblico ed informazioni generali. Una delle più significative (e storica) è la conferma dell’introduzione completa del sistema di controllo elettronico delle chiamate della palla. La tecnologia, sperimentata in parte lo scorso anno, porrà fine ai 147 anni di utilizzo dei giudici di linea a Wimbledon. Sono state installate più di 400 telecamere sui campi per la gestione elettronica del gioco. Altra novità assoluta l’orario di inizio delle finali di singolare: le ore 16 di Londra, quindi le 17 in Italia.
    Tornando al fattore economico, i campioni in singolare vedranno il proprio assegno aumentato dell’11% rispetto a quello ricevuto da Alcaraz e Krejcikova nel 2024, ma ogni risultato nel torneo londinese vedrà un premio maggiorato rispetto ai Championships 2024. Complessivamente per il singolare l’incremento sarà del 8,2% rispetto all’anno passato e del 3,7% per il tabellone di qualificazione.
    Questa la distribuzione dei Prize Money a Wimbledon 2025 in singolare (uomini e donne riceveranno la stessa ricompensa economica):
    Vincitore – 3 milioni di sterline (+11% rispetto al 2024)
    Finalista – 1.520.000 sterline (+8,6%)
    Semifinalisti – 775.000 (+8,4)
    Quarti di finale – 400.000 (+6,7%)
    Ottavi di finale – 240.000 (+6,2%)
    Terzo turno – 152.000 (6,3%)
    Secondo turno – 99.000 (+6,5 %)
    Primo turno – 66.000 (+10%)
    Significativo quindi l’aumento dell’assegno per gli sconfitti al primo turno, meno per coloro che salutano il torneo tra secondo e quarti. Questi invece i prize money per il tabellone di qualificazione di singolare:
    Terzo turno – 41.000 (+3,8%)
    Secondo turno – 26.000 (+4%)
    Primo turno – 15.500 (+3,3%)

    Ogni tabellone di singolare vedrà un Prize Money complessivo di 19.414.000 sterline, mentre per quello di “quali” 2.488.000 sterline. Includendo anche i doppi, l’incremento del Prize Money totale del torneo è del 7% rispetto all’edizione 2024. Wimbledon ha raddoppiato la distribuzione dei guadagni ai giocatori negli ultimi 10 anni: nel 2015 infatti il totale dei premi in denaro fu di circa 26,5 milioni di sterline.
    Rispetto ai recenti vincitori di Roland Garros, i campioni sull’erba londinese riceveranno un assegno di circa 1 milione di euro in più. Non poco…

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    Sinner, il problema della “quarta” ora

    Jannik Sinner (foto Patrick Boren)

    Endurance. Una parola inglese entrata con forza nel gergo dello sport, tennis incluso, per indicare la capacità dell’atleta di sostenere nel tempo un’attività fisica intensa, senza cali prestazionali di rilievo. Nel nostro sport in particolare, l’abilità del giocatore di mantenere un livello di tennis molto alto e vincere anche quando la partita diventa lunghissima. Tra le tante, straordinarie qualità del nostro n.1 Jannik Sinner, in merito all’endurance c’è ancora da fare. Lo dimostra la recentissima (e crudele) finale persa a Roland Garros contro Carlos Alcaraz, non sfruttando tre match point nel quarto set e varie occasioni nel corso della partita, finendo rimontato e sconfitto al super tiebreak del quinto set, ma non solo. Questa finale davvero epica è durata ben 5 ore e 29 minuti, diventando l’incontro più lungo mai giocato da Sinner in carriera; purtroppo il campione di Sesto Pusteria finora ha mostrato una fragilità nel vincere le partite che si trasformano in maratone.
    La conferma viene da una significativa statistica prodotta dal “matematico” parigino del tennis Jeu, Set et Maths: Jannik finora non ha mai vinto una partita che è arrivata alla quarta ora (o quasi). Ecco l’elenco degli otto match più lunghi disputati da Sinner, tutti persi:
    5 ore e 29 minuti: Roland Garros 2025 – sconfitto da Alcaraz5 ore e 26 minuti: Roland Garros 2023 – sconfitto da Altmaier5 ore e 15 minuti: US Open 2022 – sconfitto da Alcaraz4 ore e 41 minuti: US Open 2023 – sconfitto da Zverev4 ore e 9 minuti: Roland Garros 2024 – sconfitto da Alcaraz4 ore: Wimbledon 2024 – sconfitto da Medvedev4 ore: Australian Open 2023 – sconfitto da Tsitsipas3 ore e 55 minuti: Australian Open 2021 – sconfitto da Shapovalov
    Un dato interessante che certamente il team Sinner conoscerà e che sarà segnato in rosso sulla lavagna di lavoro per migliorare ulteriormente la prestazione e la tenuta (fisica e mentale) di Jannik sulla lunghissima distanza, in particolare negli Slam, dove gli incontri possono diventare battaglie infinite. La vittoria a Melbourne 2024 in finale vs. Medvedev durrò 3 ore e 44 minuti, una delle sue migliori partite in carriera e, stavolta, in rimonta dopo esser stato sotto di due set.
    Guardando questa lista di amare e sofferte sconfitte, è tuttavia necessario fare delle precisazioni. Nelle prime tre, le più lunghe in assoluto, Jannik ha perso non sfruttando match point, quindi è arrivato a un “maledetto” 15 dalla vittoria. In altre è stato comunque in partita sino all’ultimo o quasi. L’incontro di Wimbledon 2024 vedeva un Sinner non in perfette condizioni, come anche nella partita di RG24 con Jannik da poco rientrato dall’infortunio all’anca e quindi con poca preparazione rispetto al suo avversario. Le ultime due  sono partite più vecchie, Sinner non aveva ancora compiuto la svolta dell’autunno del 2023 che l’ha portato a diventare fortissimo e dominante.
    Precisazioni a parte, lo status quo porta a considerazioni importanti a livello di gioco e di gestione della prestazione. Sinner è un tennista straordinario ma il suo è un tennis discretamente fisico: spinge tanto, tiene ritmi altissimi, intensità, correndo molto e non risparmiandosi mai. Non è un gioco di puro muscolo, è accelerazione sul tempo d’impatto, ma resta un gioco che richiede energia. Non sono molti i punti vinti sull’uno – due, facendo poca fatica. Questo può e deve essere uno spunto per migliorare ancora a livello atletico, ma ancor più inserire nel gioco qualcosa che possa portarlo a vincere più punti rapidamente, pur senza snaturare la formidabile architettura che regge la sua prestazione. Oltre a scambi più brevi, c’è una via diretta e immediata: è il Servizio. Esattamente quello che purtroppo è mancato nella finale di Roland Garros 2025… E non si parla solo di Ace: nelle rare fasi in cui la prima di servizio ha davvero sostenuto l’azzurro, moltissimi sono stati i punti dominati, vinti con un colpo aggressivo dopo la battuta e un terzo di chiusura. È facile affermare che se Jannik nella finale di Parigi avesse servito anche solo poco meglio, diciamo un 60% di prime palle, quasi sicuramente avrebbe vinto in tre set quella partita, o massimo in quattro.
    Lavorare tanto e bene sulla gestione del servizio, non tanto il colpo il sé quanto sull’abilità mentale per farlo rendere anche in una finale così importante (o partite del genere) deve essere al primissimo posto nel suo percorso di miglioramento continuo. A US Open 2024 ha servito bene a tratti; alle Finals 2024 è stato quasi ingiocabile alla battuta in diversi incontri. La base è diventata ottima, il colpo c’è, il rendimento è più che buono. Per arrivare all’eccellenza e non avere brutte sorprese come è capitato domenica scorsa a Parigi, il servizio deve sostenere adeguatamente Jannik. La battuta deve diventare ancor più sciolta, se vogliamo libera. Gesto ma soprattutto testa, non c’è un colpo più cerebrale dalla battuta. Wimbledon è già alle porte e tutti sappiamo quanto la battuta conti sull’erba. Ci sarà subito modo di rifarsi, come quando cadi da cavallo e l’unica medicina è risalire subito in sella…
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    Kyrgios non commenterà Wimbledon per la BBC, paga la sua “condotta”

    Nick Kyrgios

    Nick Kyrgios salterà l’edizione 2025 dei Championships di Wimbledon per una ricaduta di uno dei suoi vari infortuni (presumibilmente al polso) ma anche come commentatore per la BBC. Secondo quanto riporta il ben informato quotidiano londinese The Telegraph, il discusso talento australiano non sarà riconfermato come opinionista e commentatore della prossima edizione di Wimbledon per colpa della sua condotta, in primis l’aggressione subita dalla sua ex compagna, ma anche le sue pesanti sparate sui social.
    Quando nel 2024 la BBC inserì Kyrgios nel team dei commentatori dei Championships la notizia scatenò un acceso dibattito in Gran Bretagna, poiché nel 2023 l’australiano aveva ammesso di aver aggredito la sua ex compagna. Il finalista di Wimbledon 2022 (battuto da Djokovic in quella che resta la sua unica finale Slam) confessò durante il processo, archiviato nel febbraio 2023, di aver spinto a terra con violenza la sua compagna dell’epoca, Chiara Passari, durante un’accesa lite. L’incidente risale al dicembre 2021. Il tribunale di Canberra stabilì che il fatto, seppur censurabile, era “di lieve entità” e non premeditato. Tuttavia la sua apparizione sulla BBC in uno di massimi eventi sportivi del paese fu pesantemente criticata da molti osservatori. “La BBC dovrebbe vergognarsi di questa nomina”, dichiarò la deputata conservatrice Caroline Nokes. “È una vergogna e dimostra il profondo disprezzo che la nostra emittente nazionale nutre per le donne”. A questa vicenda sono seguite le tante critiche rivolte all’australiano per le sue eruzioni verbali sui social.
    Secondo il Telegraph, Nick Kyrgios non dovrebbe apparire nemmeno su ESPN, network statunitense per il quale ha lavorato durante le ultime edizioni degli Australian Open. Le dichiarazioni pubbliche del tennista sono considerate troppo sopra le righe e assai discutibili. Per esempio lo scorso ottobre Kyrgios ha avanzato teorie cospirazioniste secondo cui sarebbe “impossibile” che le piramidi siano state costruite da esseri umani. A questo aggiungiamo anche le pesanti critiche a Jannik Sinner, reiterate per mesi e mesi per la nota vicenda Clostebol, e anche ad altri colleghi (Iga Swiatek, altri) che hanno creato intorno a Nick un clima poco sereno.
    Un’immagine compromessa e che ora Nick sta pagando a caro prezzo a livello di collaborazioni con i principali media internazionali.
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    La stoccata di Holger Rune sui “presunti” benefici fiscali della residenza

    Carlos Alcaraz, campione a Roland Garros 2025 (foto Patrick Boren)

    Quanto si è parlato nel Belpaese della residenza fiscale di alcuni nostri grandi giocatori? Fin troppo e, purtroppo, a sproposito. Alcuni notissimi commentatori (perlopiù generalisti o politici) hanno sparato a zero sui nostri campioni per il fatto di avere la propria residenza non in Italia ma, tendenzialmente, a Monte Carlo. È noto che nel Principato il regime fiscale è assai agevolato rispetto a quello imposto dal fisco italiano o altri paesi, ancor più pressanti sui compensi dei professionisti, ma… c’è un lato della faccenda ben poco diffuso all’opinione pubblica generale che, indotta da questi editoriali decisamente populisti, hanno finito per “massacrare” sui social – e non solo – i tennisti bersagli di queste critiche.
    A chiarire la situazione dei tennisti ci ha pensato oggi sui social Holger Rune, ragazzo assai schietto e che non si tira mai indietro quando c’è da mettere i puntini sulle i. Il danese è intervenuto sul social X ad un commento diffuso da una giornalista statunitense, che ha fatto un po’ i conti in tasca a Carlos Alcaraz dopo il clamoroso – e per i supporter italiani dolorosissimo…- successo a Roland Garros, facendoli “male”. Il giovane murciano oltre alla bellissima Coppa dei Moschettieri (seppur in versione ridotta, quella vera resta lì dove è) si è portato a casa un sostanzioso assegno di 2,55 milioni di dollari. Tuttavia, secondo la giornalista, Carlos vedrà quel compenso decurtato dal fisco spagnolo per il 46%, quindi di 1 milione, 181 mila e spicci. A questo post ha risposto Rune, correggendo la giornalista e sottolineando che ogni tennista paga le tasse sugli assegni ricevuti secondo il regime fiscale del paese che ha emesso l’assegno stesso.
    “Si pagano le tasse sui prize money nel paese dove giochi” scrive Rune, “sono sicuro che in Francia è più del 46%, ma… si possono dedurre le spese”.
    “Pertanto vivere a Monte Carlo non è un benefit” commenta appena dopo un appassionato. Così Rune risponde: “Per il meteo, le strutture tennistiche e la privacy, lo è assolutamente 😉 ”

    Carlos Alcaraz got a check for €2.55 million alongside the trophy for winning the men’s singles trophy. But he will have to pay close to €1,181,936 , a 46% of the total amount as IRPF which is Spain’s Personal Income Tax. (El Economista)
    — TENNISMEDIA (@luciahoff) June 10, 2025

    Ovviamente su altri compensi che non derivano da un torneo giocato in un paese diverso da quello dove si risiede, l’imposizione fiscale è stabilita secondo altri criteri. Queste informazioni in realtà sono facilmente reperibili, ma è curiosa la risposta di Rune, segnale che su quest’argomento anche commentatori abituali del tennis non sono sempre ben informati. Uno scambio social che sarebbe utile girare a tutti coloro che tirando in ballo la residenza fiscale sono arrivati ad affermare che qualche nostro giocatore di fatto non è nemmeno più italiano.
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    Murray intrigato dal ruolo di coach: “Lo rifarò prima o poi, ma non subito. Sinner e Alcaraz favoriti contro il miglior Rafa a Parigi? Sarei più cauto”

    Andy Murray al Queen’s Club

    L’offerta di diventare coach è arrivata all’improvviso. Mai Andy Murray si sarebbe aspettato che dall’altro lato della “cornetta” del telefono vi fosse proprio “lui”, Djokovic, il suo più grande rivale in carriera. Un’offerta a sorpresa, repentina, alla quale non se l’è sentita di dire no, anche se è arrivata presto, senza un’esperienza nel ruolo di coach. Alla fine non è andata come sperato: Novak non ha vinto alcun titolo insieme a Murray e nemmeno il tennis del serbo ha tratto particolare giovamento, ma quest’esperienza di vita oltre che di lavoro ha intrigato Murray, tanto da fargli affermare oggi che tornare ad allenare “prima o poi” potrebbe essere più di una possibilità, ma che questo non avverrà a brevissimo anche perché sente di avere ancora molto da imparare su questo ruolo.
    “Lo rifarei prima o poi. Non credo che accadrà immediatamente”, ha dichiarato a Clare Balding di BBC Sport in occasione dell’inaugurazione dell’Andy Murray Arena al Queen’s Club nella giornata di apertura del torneo londinese, in versione femminile. “Non avevo intenzione di iniziare ad allenare subito dopo aver finito di giocare, ma è stata un’opportunità davvero unica. È stata l’occasione di imparare da uno dei migliori atleti di tutti i tempi” continua Andy. “Si impara molto su come lavorare in squadra. Come atleta individuale, hai una squadra di persone intorno a te, ma sei tu il punto focale, mentre quando alleni un singolo individuo lavori con un fisioterapista, preparatori atletici, agenti e devi sapere come far arrivare il tuo messaggio al giocatore e capire cosa lo spinge. Questa è la cosa che ho imparato e qualcosa su cui devo lavorare se voglio farlo di nuovo in futuro. È stata un’opportunità fantastica per me. Abbiamo trascorso momenti davvero piacevoli fuori dal campo. I risultati non sono stati quelli che volevamo, ma ci abbiamo provato. Vedremo se mi occuperò di allenare in futuro, ma non credo che accadrà per un po’.”
    Guardando al futuro, il tennis maschile sta completando un passaggio generazionale. Murray si dice entusiasta di quello che aspetta lo sport ma resta cauto rispetto a chi afferma che i due leader del tennis mondiale, Sinner e Alcaraz, sono già destinati a superare l’epoca dei “Big Three”. “Jack [Draper] sta andando benissimo. Si darà l’opportunità di vincere Major nei prossimi cinque, dieci anni” continua lo scozzese. “Lo sport è in un momento davvero positivo, ma è importante non dimenticare cosa hanno fatto quelli prima di loro, cosa hanno fatto Roger, Rafa e Novak. Vincere più di 20 Major è qualcosa di eccezionale ed è facile oggi dimenticarsene un po’. Ho sentito alcuni esperti dire che se Alcaraz e Sinner fossero scesi in campo contro Rafa al Roland Garros, sarebbero stati i favoriti in vista di quella partita, con Rafa nel pieno della sua forma. Sarei più cauto. Alcaraz e Sinner sono sulla buona strada per diventare due dei migliori, non c’è dubbio, ma ci vuole tempo per costruire quello che Roger, Rafa e Novak hanno fatto. Vedremo se ci riusciranno” conclude Murray.
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    L’incredibile coincidenza che potrebbe affiancare Alcaraz a Nadal

    Carlos Alcaraz (foto Patrick Boren)

    La cabala è un’arte antica che si perde nella notte dei tempi. Affidarsi alla lettura dei numeri e coincidenze per prevedere il futuro è esercizio ardito, ma è indubbio che a volte la storia si ripete, lasciando gli osservatori stupefatti. Il commentatore francese Bastien Fachan in quel di Roland Garros ha scovato una possibile coincidenza numerica tra Alcaraz e Nadal che ha dell’incredibile e che riportiamo per curiosità.
    Rafael Nadal stupì il mondo del tennis quando dopo i primi quattro trionfi a Roland Garros (2005-2008) sconfisse l’eterno rivale Roger Federer sul Centrale di Wimbledon nel luglio del 2008, in una finale diventata leggendaria. Una grande sorpresa che lo portò poi in estate a detronizzare lo svizzero anche come n.1 del ranking, interrompendo il periodo più lungo della storia di dominio della classifica (237 settimana di fila dopo esserlo diventato il 2 febbraio del 2004). Quel mitico successo a Wimbledon fu il quinto Slam in carriera vinto da Nadal. In quel giorno Rafa aveva esattamente 22 anni, 1 mese e 3 giorni.
    La coincidenza che potrebbe collegare Alcaraz e Nadal è la seguente: domenica prossima, il giorno della finale di Roland Garros 2025, Carlos avrà esattamente 22 anni, 1 mese e 3 giorni e proverà a battere Jannik Sinner per alzare la sua seconda coppa dei Moschettieri. Se vincerà, sarà il suo quinto Slam in carriera, esattamente come Rafa alla stessa età!
    È un fatto davvero curioso e unico. Sapremo solo domenica se lo spagnolo preverrà sull’italiano e così alzerà il proprio quinto trofeo Major, uguagliando in tutto il campionissimo di Manacor. C’è una finale da giocare, la prima a livello Slam tra Jannik e Carlos. La partita tutto il mondo del tennis attende da un po’ di tempo e segna indubbiamente un punto fermo, visto che sarà anche la prima in assoluto tra due giocatori nati entrambi nel nuovo secolo.
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