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    Musetti: “Carlos mi ha portato al limite. Non volevo ritirarmi, ma non ce la facevo più”

    Lorenzo Musetti nella foto – Foto Patrick Boren

    Un Lorenzo Musetti deluso ma lucido quello che si presenta in conferenza stampa dopo la semifinale persa contro Carlos Alcaraz. Una partita che, per due set, ha regalato spettacolo e intensità, prima che un problema fisico lo costringesse al ritiro sul 4-6 7-6 6-0 2-0 in favore dello spagnolo.
    “Carlos mi porta al limite, è quello che fanno i grandi campioni”, ha dichiarato Musetti. “Fisicamente è uno dei più forti in assoluto, costruisce molto del suo gioco sulla componente atletica. Sapevo che per reggere il suo ritmo dovevo stare bene fisicamente. Purtroppo non è andata così. Vedremo con il mio team cosa potremo fare meglio per farci trovare più pronti la prossima volta”.“Sono molto triste e deluso per come è finita, anche se fin lì è stata una grande partita,” ha ammesso Musetti in conferenza stampa. “Ho cominciato a sentire dolore dietro la gamba sinistra all’inizio del terzo set, durante un turno di servizio. La situazione peggiorava col passare dei game, e alla fine ho dovuto fermarmi. Non era quello che volevo, ma penso sia stata la decisione giusta.”Il toscano ha parlato con orgoglio della qualità espressa nei primi due set, entrambi estremamente intensi: “Oggi ho fatto un passo avanti, ho sentito di essere più vicino al suo livello. Per due ore abbiamo mantenuto un’intensità altissima. Avevo le mie chance per andare avanti di due set, ma Carlos è in grande forma e ha meritato la vittoria.”
    Dal punto di vista fisico, Musetti ha spiegato come sia difficile tenere il ritmo contro un giocatore così esplosivo: “Affrontare Alcaraz oggi è forse la sfida più dura nel circuito. È aggressivo, ti pressa sempre. Con il mio rovescio a una mano è complicato reggere certi scambi. Ho speso tanto fisicamente e alla lunga il corpo ha presentato il conto.”Anche dal punto di vista mentale, affrontare un campione come Alcaraz non è mai semplice: “Sapevo che avrei dovuto giocare il miglior match della mia carriera, e per una buona parte ci stavo riuscendo. Ero presente fisicamente, tecnicamente e mentalmente. Ho servito bene, lui a tratti era in difficoltà. Ma quando ho cominciato a sentire dolore, non c’erano più le condizioni per continuare.”L’infortunio è apparso serio già dal momento in cui è stato richiesto il medical time out. “L’ho sentito partire da un servizio, poi ho chiamato il fisioterapista. Inizialmente ho provato a continuare, ma la sensazione era sempre peggiore. All’inizio del quarto set non riuscivo più a muovermi come prima, c’era troppo rischio nel continuare.”
    Lorenzo ha poi commentato l’evoluzione del match-up con Alcaraz, affrontato per la terza volta nel giro di un mese sulla terra battuta: “Questa è stata la miglior partita tra le tre che abbiamo giocato, ho servito meglio e ho giocato in modo giusto. Lui voleva spingere molto e a volte sbagliava. Mi sentivo davvero vicino, ho avuto le mie occasioni anche nel secondo set.”Dopo un mese intenso, ricco di vittorie e fiducia, Musetti si è presentato a Parigi con un tennis brillante ma con le energie già consumate da una lunga rincorsa. “È stato un mese bellissimo ma logorante, sia fisicamente che mentalmente. Quando giochi tanto, a volte sei costretto ad attingere sempre più in profondità, e questo alla lunga si paga. Non ho dieci anni di Slam alle spalle, ne ho solo 23. So che ci sarà da lavorare sulla tenuta fisica, ma credo che anche da queste esperienze si possa imparare tanto”.A chi gli chiedeva se avesse sentito un consulto per la chiusura del tetto sul Court Philippe Chatrier, Musetti ha risposto senza polemiche: “Sapevamo già da stamattina che si sarebbe giocato indoor. Mi sono scaldato col tetto chiuso, poi ci hanno confermato la decisione un’ora prima. Viste le previsioni, credo sia stata la scelta giusta. Preferisco così, piuttosto che dover interrompere il match per pioggia”.
    Sul momento preciso in cui ha capito di dover alzare bandiera bianca, Musetti è stato schietto: “Il fastidio è iniziato nei primi game del terzo set, ma all’inizio pensavo di poterlo gestire. Poi ho cominciato a perdere forza e potenza, e non riuscivo più a rimanere negli scambi. Non aveva senso forzare, era rischioso e stavo compromettendo anche i prossimi tornei. È stata una scelta difficile, ma corretta. Se fossi stato bene, non mi sarei mai ritirato: non capita tutti i giorni di giocare una semifinale Slam”.Infine, sulle differenze rispetto all’infortunio accusato a Monte-Carlo: “Non sembra lo stesso problema, ma domani farò gli esami per avere certezze. Non credo che sia stato un fattore mentale, la decisione è stata puramente fisica. Non ce la facevo più”.Da Parigi il nostro inviato Enrico Milani LEGGI TUTTO

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    Boisson, un torneo che ti cambia la vita (anche economicamente)

    Lois Boisson

    Quando si dice “questo torneo ti ha cambiato la vita”, non sempre è una frase fatta. Basta pensare a quella di Lois Boisson, sorpresa assoluta a Roland Garros 2025. La tennista francese è stata protagonista della storia più bella e incredibile del torneo, passando da semi sconisciuta a protagonista in campo grazie alla straordinaria semifinale giocata (e persa) contro Coco Gauff. Boisson ha iniziato il torneo da n.361 WTA e ha sbaragliato la quotata concorrenza sino alla “semi”, inanellando una serie di record incredibili.
    Per esempio, era dal 1997 con una giovanissima Serena Williams che una tennista al di fuori delle prime 300 del ranking femminile non batteva almeno due top 10 nello stesso torneo, dato questo che sottolinea la portata della impresa di Lois. Inoltre è stata la prima semifinalista di Roland Garros nell’Era Open entrata in tabellone con una wild card, e anche la terza tennista (dal 1980) a sbarcare in semifinale in uno Slam al proprio debutto nel main draw di un Major. Pazzesco.
    Il risultato di Parigi vale a Boisson un’ascesa memorabile nel ranking: da 361 lunedì prossimo sarà n.65. E le vale anche una vera nuova vita a livello economico. Infatti Lois con la semifinale a Roland Garros si è garantita un assegno di 690mila euro. Finora nella sua breve e travagliata carriera aveva intascato solo 148.500 dollari. Se non è una nuova vita questa…
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Roland Garros: Errani e Vavassori campioni nel doppio misto

    Sara Errani e Andrea Vavassori – Foto Patrick Boren

    Secondo titolo Slam per Sara Errani ed Andrea Vavassori che vincono la finale del doppio misto superando 6-4 6-2 la coppia formata da Evan King e Taylor Towsend. Una partita divertente con tante situazioni, punti brevi e scambi rapidi. Un doppio misto, giocato sugli equilibri, scambi rapidissimi a rete e letture anticipate. Specialità che Si gioca praticamente solo negli Slam con le regole sono quelle dei doppi ATP. Killer point sul 40 pari e long tie-break al posto del terzo set.
    Gli azzurri si presentano con Errani a destra e Vavassori a sinistra. La coppia di amncini americani gioca con Evan King a destra e Taylor Towsend a destra. Prima giochi che rispettano la regola dei servizi 2-2. Sul 3 pari arriva il primo killer point che vuol dire anche palla break. la coppia azzurra sceglie la risposta, Sara gioca profondo, Towsend spara fuori il dritto. Break e 4-3 per Errani-Vavassori. Riesce a tenere il servizio Sara che espone Vavassori alle fucilate di King, che attacca la prima della romagnola che no supera mai i 130km/h. Andrea riesce comunque a coprire la rete 5-3 per la coppia italiana. Serve King, che annulla due set-point. Si gioca un altro killer point. King insiste su Errani, che sbaglia al volo, azzurri sempre avanti 5-4. Vavassori serve per il set. Due prime vincenti per Andrea 30-15. Stecca la risposta Taylor Towsend 40-15 ancora due set-point. Smash vincente di Vavassori. Primo set agli italiani 6-4.
    Primo gioco del secondo set e sul 40 pari si gioca il killer point. Vavassori gioca su Towsend che mette la volée in rete. Break. Vavassori al servizio. L’americana si rivela l’anello debole del doppio statunitense. Vavassori conferma il break 2-0. Servono bene gli americani che restano vicini 1-2. Senza sofferenza Errani tiene il servizio 3-1. Gli azzurri restano avanti 4-2. Vento fastidioso sul Centrale, Vavassori trova la risposta vincente 15-40 due palle per il doppio break. Risposta sui piedi della Towsend che arriva in ritardo 2-5. Errani al servizio per il match. Si gioca il killer point. Towsend mette in rete Errani Vavassori campio Slam di doppio misto.Vincere un titolo, quale che sia è sempre un traguardo importante. Non importa se i grandi nomi snobbano questa specialità, ma un titolo Slam è una cosa da tenere in bacheca, e che resterà per sempre, anche se di doppio misto. Complimenti Sara ed Andrea il tennis italiano è fiero di voi.
    I due campioniSara Errani è un nome che non ha bisogno di presentazioni: ex finalista del Roland Garros in singolare e campionessa Slam in doppio femminile, la romagnola ha da sempre un feeling particolare con la terra rossa parigina. Andrea Vavassori, specialista del doppio e già protagonista a livello ATP in coppia con Bolelli, è uno dei doppisti italiani più forti. Attuale 8 del ranking nella specialità vanta un best al n.6. Servizio incisivo, tocco delicato a rete, quest’anno ha conquistato insieme a Simone Bolelli tre titoli ad Adelaide, Rotterdam ed Amburgo. Insieme Sara ed Andrea hanno già conquistato un titolo Slam agli ultimi US Open battendo Taylor Townsend e Donald Young che ha giocato nell’occasione la sua ultima partita da professionista.
    Gli avversariEvan King, 32 anni, originario di Chicago, è un mancino specialista del doppio. Nel 2025 ha vissuto una stagione eccezionale: ha conquistato il suo primo titolo ATP al Dallas Open in coppia con Christian Harrison e ha replicato il successo all’Abierto Mexicano di Acapulco . Questi risultati gli hanno permesso di raggiungere il miglior ranking in carriera, salendo fino al 18° posto nella classifica mondiale di doppio. Taylor Townsend, già vincitrice di due titoli Slam in doppio femminile, gioca anche il doppio misto. Dopo aver raggiunto la finale agli US Open 2024 in coppia con Donald Young, ora punta al titolo a Parigi insieme a King.
    Dal nostro inviato a Parigi, Enrico Milani LEGGI TUTTO

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    Djokovic a cuore aperto: “Il tennis non è più la massima priorità nella mia vita, ma non gioco tanto per fare. Se sento di non essere più competitivo per vincere uno Slam, smetterò”

    Djokovic insieme a Bilic

    Novak Djokovic ammette che il tennis non è più la massima priorità nella sua vita ma anche che la sua voglia di competere e vincere non è sopita affatto. Tuttavia, nel momento in cui si renderà conto di non essere più competitivo per vincere uno Slam, allora il ritiro sarà automatico. Il serbo è stato protagonista nel bel programma “Success of the Champion”, condotto dall’ex calciatore e allenatore Slaven Bilic. In una lunga intervista con il connazionale si è soffermato su molti temi, sociali e politici, ribadendo quelle che sono al momento le sue priorità e prospettive. Questi alcuni passaggi significativi del suo pensiero.
    “Il tennis è stato il fulcro della mia vita per trent’anni. È ciò che conosco meglio, ciò che so fare meglio” racconta Djokovic. “Ma quando sono diventato padre dieci anni fa, tutto è cambiato, in meglio. Ho ricevuto una nuova dose di motivazione. Sentivo di volere di più, di rendere mio figlio, mia moglie e, naturalmente, i miei genitori più felici. Diventare padre ha portato tutto a un nuovo livello e ho incanalato quell’energia nei miei risultati e nella mia carriera professionale. Mi ha dato le ali, e in seguito ho vissuto diversi anni fantastici. Poi mi sono infortunato e ho attraversato diverse fasi”.
    Dopo tanti anni al vertice, segnando record assoluti, ora il focus è trovare un equilibrio tra la sua carriera sportiva e la sua vita privata, con la seconda sempre più importante. “Il tennis non è più la priorità assoluta nella mia vita, almeno non nella stessa misura di prima. Voglio essere un padre, un marito, voglio semplicemente recuperare ciò che ho sacrificato, perché davvero, forse la parola è un po’ dura, ma ho sacrificato tutto per molti anni. Non sono il tipo di persona che può giocare a tennis a livello professionistico solo per il gusto di farlo. Questo non sono io. Devo sentire di essere ancora a un livello in cui posso potenzialmente vincere un torneo del Grande Slam ed essere uno dei migliori. Nel momento in cui non sarà più così, giuro a me stesso che sarà la fine.”
    Novak riavvolge il nastro dei ricordi, tornando ai difficili anni della sua giovinezza, quando nei Balcani c’era la guerra e tutto era molto difficile. “I miei genitori si sono conosciuti al Kapaonik e hanno avviato un’attività di ristorazione, ed è così che ci siamo guadagnati da vivere. Per caso, anche se non credo molto alle coincidenze, il destino ha fatto sì che tre campi da tennis venissero costruiti vicino al giardino del ristorante. Poi arrivò la guerra. Quando avevo dieci anni vivevamo a Belgrado. Passavamo da un appartamento a quel tempo, alla fine degli anni ’90, e a causa dei bombardamenti non avevamo un posto fisso dove stare. I miei hanno dovuto affrontare molte difficoltà e il tennis era uno sport incredibilmente costoso”. Il campione ricorda come suo padre una volta mise dieci marchi sul tavolo e disse che quello era tutto ciò che avevano: “In quel momento, qualcosa di simile a un istinto paterno si è risvegliato in me: sentivo che anche a 12 anni dovevo diventare adulto. Ho capito il suo messaggio. Troveremo i soldi, creeremo le condizioni, faremo in modo che accada, qualunque cosa accada. Se ora non c’è una strada chiara, la creeremo. Devi solo dirmi: sei pronto per questo?’”.
    Ultimo pensiero per le Olimpiadi, il suo ultimo grandissimo successo, inseguito da tutta la vita. “Quando penso alle Olimpiadi dell’anno scorso, le mie mani iniziano a sudare e tremare. Ho tremato anche dopo le sconfitte subite in altri Giochi, perché quelle sono state le più grandi sconfitte della mia carriera, le più dolorose, le più emozionanti”.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Plinko nei casinò italiani: Guida per giocare in sicurezza con denaro reale

    Mescolando alla perfezione semplicità, prospettive di vincita interessanti ed intrattenimento, sempre più utenti del Bel Paese scelgono di puntare su Plinko gioco online e, questa preferenza, si manifesta nell’aggiunta del software ai cataloghi dei migliori operatori dello Stivale.
    Tuttavia, nonostante il picco di player registrato, ancora molti si chiedono se Plinko sia davvero un gioco sicuro e se ci siano delle strategie da applicare per giocarci in modo più responsabile salvaguardando il proprio budget.
    In questa guida, andremo a scoprire insieme come funziona Il gioco, perché si tratta di un gioco sicuro e chiuderemo fornendoti dei piccoli consigli su come divertirti, tutelando i tuoi fondi casinò.
    Come funziona Il gioco?Prima di addentrarci negli aspetti tecnici, crediamo sia doveroso presentare un po’ meglio il protagonista della guida. Plinko non appare per la prima volta nei casinò online, bensì sul piccolo schermo, in un quiz televisivo chiamato The Price is Right.
    Il funzionamento del gioco non cambia nella sua versione casinò proposta nei portali Plinko Italia: I giocatori lasciano cadere una pallina su una tavola chiodata. Rimbalzando sui chiodini, la palla viene reindirizzata verso uno dei cestelli posti in basso, a ciascuno dei quali corrisponde un premio differente.L’emozione data dall’incertezza del risultato viene mantenuta anche nella variante online, in cui gli utenti devono puntare cercando di indovinare in quale cesto finirà la pallina lasciata cadere.Gli importi delle vincite incassabili dipendono interamente dalla difficoltà selezionata prima di iniziare la sessione. Selezionando la modalità più difficile, sarebbe possibile ottenere delle vincite anche particolarmente generose, sebbene erogate con minore frequenza per bilanciare il tutto.
    Il gioco Plinko è sicuro?Come è naturale che sia, quando ci si approccia ad un nuovo gioco casinò, uno dei primi fattori da stabilire è la sua sicurezza ed equità. Di per sé, si può dire che Plinko è un gioco sicuro, avendo ottenuto le certificazioni necessarie a essere proposto sui siti di operatori autorizzati.
    Inoltre, il software targato BGaming impiega, come altri prodotti simili, un algoritmo interno chiamato RNG, cioè Random Number Generator, per garantire l’assoluta correttezza e imparzialità delle sessioni. A differenza di quanto accade nelle slot, piuttosto che generare una combinazione di simboli casuali, nel gioco online, l’RNG guida la pallina nei suoi spostamenti, rendendoli randomici.
    Come giocare in sicurezzaAl di là della sicurezza del gioco stesso, per essere assolutamente certi che i propri dati e fondi siano tenuti adeguatamente al sicuro, è essenziale scegliere con cura la piattaforma su cui puntare.Esistono dei criteri che possono aiutare in questa difficile decisione, cioè:
    Legittimità del sito: Prima di iscriverti e caricare denaro nel conto casinò, assicurati che il gestore da te scelto sia in possesso di una regolare licenza rilasciata da un ente riconosciuto a livello internazionale. Parliamo di agenzie regolatrici del gioco d’azzardo, come ADM, MGA, Curacao o la UKGC.
    Metodi di pagamento sicuri: Per determinare il livello di sicurezza di un sito, non si possono escludere dalla valutazione i metodi di pagamento accettati. Un buon casinò permetterà ai propri giocatori di prelevare e depositare con sistemi dalla comprovata affidabilità, come carte circuito VISA, Mastercard, eWallet, le sempre più popolari carte prepagate, o le criptovalute.
    Presenza di gioco Plinko demo: Salvo promozioni specifiche del casinò, non è generalmente possibile divertirsi con il gioco gratis. Tuttavia, i portali di concessionari seri, tendono a proporre la versione demo gratuita con cui testare il gioco.
    Recensioni positive: Leggi sia recensioni scritte da professionisti del settore, che quelle lasciate da utenti di lunga data del sito, in modo da avere un quadro completo sull’integrità del concessionario.
    Strumenti di gioco responsabile: Un casinò autorizzato da un ente internazionale proporrà, praticamente sempre, degli strumenti di gioco responsabile, come limiti ai depositi, autoesclusione, timer per pause dal gioco in caso di sessioni “troppo lunghe”. Questi ti aiuteranno a mantenere sotto controllo le tue spese e non solo.
    Plinko gioco online: Tips per giocare in modo sicuro e responsabileDopo esserti divertito con la demo per provare gioco Plinko gratis, al momento di passare alle puntate in denaro reale, ci sono alcuni suggerimenti che puoi seguire per aumentare ulteriormente il livello di sicurezza e salvaguardia dei tuoi fondi. Ecco quelli che consideriamo più importanti:
    1) Fissa un budget e non sforarlo2) Prendi delle pause tra una sessione e l’altra3) Imposta la difficoltà del gioco in base alle tue possibilità e skills4) Stai lontano da siti non autorizzati e gioca solo su piattaforme approvate5) Leggi con attenzione i T&C dei bonus dedicati al il gioco (se il gestore scelto lo propone)6) Evita di prendere decisioni e puntare quando preso dall’adrenalina o, in generale, quando sei in balia di emozioni molto forti.
    Plinko è sicuro? Sì, ma se sai dove e come giocare1Al momento di tirare le somme, possiamo dire che, in definitiva, il gioco è un gioco sicuro nel momento in cui si sceglie di giocare su piattaforme regolamentate e certificate, nonché quando si segue un approccio più equilibrato e responsabile.
    Prima di investire denaro reale, prova la versione demo gratuita per farti un po’ le ossa, come si suol dire, e passa alle puntate vere solo quando sarai certo di poter giocare in modo consapevole. Con un po’ di pratica e usando il cervello, il gioco non è solo un gioco divertente, ma anche potenzialmente remunerativo se approcciato nel modo giusto. LEGGI TUTTO

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    Musetti e Sinner trasmessi in chiaro su Rai 1

    Jannik Sinner (foto Brigitte Grassotti)

    Buona notizia per gli appassionati di tennis. Rai 1 comunica che quello odierno “Sarà un venerdì felicemente pieno di impegni per gli appassionati di tennis, con il vantaggio di non dover nemmeno cambiare canale. Entrambe le semifinali maschili degli Internazionali di Roma, infatti, saranno trasmesse in diretta – e in esclusiva free-to-air – su Rai1.“, così recita il comunicato diffuso dal network nazionale.
    Il programma di singplare del Foro Italico si aprirà alle 15.30, con il match tra Lorenzo Musetti e Carlos Alcaraz. Quindi alle 20.30, in prime time serale, Jannik Sinner gioca contro lo statunitense Tommy Paul. LEGGI TUTTO

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    Foro Italico: il Centrale avrà il tetto entro il 2028

    Un prospetto del Centrale con la copertura realizzata

    Con la nuova espansione verso lo Stadio dei Marmi l’impianto del Foro Italico ha raggiunto dimensioni considerevoli e regalato al pubblico e al torneo spazi adeguati a reggere l’impatto di un torneo combined ATP e WTA 1000. Manca solo una cosa a rendere gli Internazionali un torneo completo dal punto di vista strutturale: almeno un campo coperto. Se ne parla da anni, tra possibilità economiche e soprattutto vincoli paesaggistici, ma finalmente sembra arrivato il semaforo verde. In una conferenza stampa indetta ieri nel torneo del torneo romano, il Presidente di Sport e Salute Marco Mezzaroma ha annunciato che il Centrale del Foro Italico avrà una copertura entro l’edizione 2028 del torneo.
    “Grazie al ministro Giorgetti abbiamo avuto la possibilità di poter investire maggiormente sul Foro Italico, che è già oggetto di un programma di riqualificazioni già in atto, condiviso con la Presidenza del Consiglio, la Sovrintendenza, il Comune di Roma”, riportiamo dal sito FITP. ”
    Così il Presidente della Federtennis Angelo Binaghi: “Ho sempre sostenuto fino agli anni scorsi che la copertura del Centrale fosse un’opera da fare se non altro per il ritorno degli investimenti. Ho cambiato idea, perché mi sono preso conto anche quest’anno che per noi non è solo importante avere quei 2000 posti in più che la copertura crea, che ci renderebbero non più in deroga con l’ATP. Ma è importante anche la copertura perché il livello della nostra manifestazione e le nostre ambizioni sono talmente elevate che non è più possibile procrastinare con le scelte di questo genere”.
    La copertura del Centrale, continua Binaghi, “consentirà di poter utilizzare un numero importante di volumetrie che oggi in questo stato non ci sono anche per attività collaterali a quelle dell’attività sportiva”.
    Il Centrale, spiega Mezzaroma,”non avrà solamente la copertura ma anche come potete vedere una nuova ridefinizione delle facciate. Il concetto utilizzato è di rendere la trasparenza, di garantire una permeabilità visiva in modo da non interrompere la contiguità dei segni visuali fra le varie parti del Foro Italico. La struttura avrà una copertura amovibile per cui è previsto un investimento di circa 60 milioni di euro da parte di Sport e Salute. Nel nostro intendimento questo è un impianto che poi lavorerà circa 150 giorni all’anno, per eventi sportivi e non solo, con ricavi di 22 milioni l’euro l’anno”.
    Questi i tempi dei lavori: “Da qui alla fine dell’autunno avremo tutte le autorizzazioni; dal primo dicembre fino ad aprile del 2026 potremmo esperire le varie procedure di gara in modo da poter iniziare i cantieri immediatamente dopo la fine degli Internazionali BNL d’Italia 2026. Ci tengo a precisare che i lavori saranno fatti nei periodi in cui non si svolgerà il torneo e i termini previsti per ultimarli sono di 18 mesi” conclude Mezzaroma.
    Vedremo se davvero l’annosa questione del campo coperto sarà così risolta. Viste le frequenti giornate disturbate dalla pioggia, avere almeno un campo coperto sarebbe una manna per il torneo e gli appassionati, certi di poter vedere – almeno sul Centrale – il programma di giornata completato. Al momento, degli 8 Masters 1000 che si gioca all’aperto solo Madrid e Shanghai dispongono di un campo con copertura mobile.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Laver Cup: a San Francisco presenti anche Rune e Fonseca

    Rune e Fonseca nella infografica dell’evento

    Holger Rune e Joao Fonseca giocheranno la Laver Cup 2025, in programma a San Francisco dal 19 al 21 settembre. Il danese farà squadra per il blu europei insieme a Carlos Alcaraz e Alexander Zverev, mentre il teenager brasiliano entrerà per la prima volta nella squadra rossa, quella del resto del mondo, insieme agli statunitensi Taylor Fritz, Tommy Paul e Ben Shelton.

    New additions, elevated competition 🔥
    The next wave of talent has arrived for Team Europe and Team World. Who are you rooting for? #LaverCup pic.twitter.com/TKtYASDYQx
    — Laver Cup (@LaverCup) May 13, 2025

    Rune era stato selezionato per l’edizione 2023 della ricca esibizione organizzata dal team manageriale di Roger Federer, ma non si presentò al weekend di gara per un problema alla schiena. “Qualche anno fa ero vicinissimo a giocare la Laver Cup, ma purtroppo mi sono infortunato e non ce l’ho fatta” racconta Holger al sito uffiale dell’evento. “Sapevo che se avessi avuto la possibilità di giocare di nuovo, sarei stato pronto e non vedo l’ora di partecipare alla competizione e di visitare San Francisco per la prima volta”.
    Fonseca si dice emozionato per l’occasione di disputare un evento che ha seguito ogni anno in tv. “Ho seguito l’evento fin da bambino e ho sempre sognato di giocarci. Essere in una squadra con tennisti come Fritz, Paul e Shelton, e allenato da Andre Agassi, è semplicemente incredibile! Darò tutto quello che ho” commenta il 18enne di Rio de Janeiro.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO