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    ATP 250 Marrakech: Bellucci troppo falloso, Griekspoor vince in due set

    Mattia Bellucci in campo a Marrakech (foto IG Grand Prix Hassan II)

    Giocare un tennis complesso, difficile, con continue variazioni e “pennellate” come quello di Mattia Bellucci diventa impresa ardua in una giornata nella quale senti meno la palla, c’è tanto vento e il servizio non ti sostiene, anzi affossa le speranze con poche prime di servizio in campo e troppi doppi falli. A peggiorare il contesto tutt’altro che roseo per l’azzurro la consistenza e potenza in spinta di Tallon Griekspoor, che nei quarti di finale dell’ATP 250 di Marrakech batte il 23enne di Busto Arsizio per 6-3 6-4, accedendo alla semifinale del torneo marocchino. L’olandese viene dai quarti di finale a Indian Wells, torneo nel quale ha battuto il n.2 del mondo Zverev, quindi era lecito aspettarselo in buona condizione nonostante il salto di superficie col primo torneo sul “rosso” in stagione, ma a dire il vero il n.37 del mondo ha giocato una partita accorta e consistente, con poche di quelle fiammate a tutto braccio che, quando in giornata, lo rendono avversario assai scomodo per tutti. È stato chiaro fin dall’avvio che Bellucci fosse in difficoltà: tanti errori banali e un servizio letteralmente non pervenuto. Quando Mattia ha subito il break nel quarto game, in due turni di battuta ha commesso 4 doppi falli e mettendo in gioco solo 3 prime palle sue 13 punti. Impossibile fare partita pari contro un avversario tosto, pronto a spingere forte col diritto dopo una buona prima palla in gioco come l’olandese, tutt’altro che scintillante ma meno falloso (21 gli errori a fine match per Griekspoor, contro i 35 di Bellucci, tantissimi a fronte dei 15 vincenti, gli stessi dell’avversario).
    Tallon è uno che ha la dinamite nel braccio e può lasciarti letteralmente basito da pallate a tutta, imprendibili, ma spesso è vittima di alti e bassi e regala qualcosa, quando meno te lo aspetti o quando la pressione è massima; oggi è stato discretamente accorto e ha lasciato che fosse l’azzurro a sbagliare per primo, pensando soprattutto a servire con continuità e colpire con potenza col diritto per far valere il netto gap di forza nello scambio di ritmo, del resto l’olandese è di un’altra cilindrata. La tattica di Mattia, variare tanto, alzare la parabola e poi accelerare, con tagli improvvisi, era corretta ma servono esecuzioni migliori e meno errori per renderla fattiva. Per tutto il primo set di fatto non c’è quasi mai riuscito, solo la smorzata gli ha portato bei punti e ha spezzato il ritmo al rivale. Anche la risposta non ha sostenuto Mattia, i suoi colpi bloccati sono stati ben gestiti dall’avversario, che è andato in difficoltà solo nel game finale del primo set, quando ha concesso improvvisamente ben tre palle break all’azzurro per colpa di una serie di incertezze. Qua Griekspoor ha fatto valere la sua classe e maggior esperienza, tamponando i tentativi di Mattia con un paio di bordate a tutta, tra le migliori esecuzioni della sua partita. Il secondo set invece è girato su di un solo break, concesso da Bellucci nel quinto game per suoi errori, classico passaggio a vuoto, ma già nel turno di battuta precedente si era salvato da un game pessimo con ben 3 doppi falli.
    Non è stata una partita bella, oggettivamente gli errori sono stati molti più dei colpi vincenti e nemmeno tanti gli scambi spettacolari. Il gioco è stato fin tropo spezzettato da incertezze e condizioni non facili, tra il vento e quale rimbalzo non amico dei due in campo. Poche sono state le fasi di vera lotta agonistica, concentrata in pochi game. Lì tuttavia è venuta fuori la mentalità ottima di Bellucci: quando c’è stata bagarre e da soffrire, è stato bravo a tirare fuori la giocata, sente il momento e ci prova con un coefficiente di rischio alto ma non esagerato. Non sempre è andata bene, come dimostra lo zero a palle break sfruttate su quattro ottenute, ma alcuni frangenti della partita è andato a prendersi il punto o c’ha provato con un’attitudine corretta. E quando ha grandinato, non è crollato ma è rimasto aggrappato alla partita. È il segnale che il giocatore c’è. La sconfitta odierna di Mattia è venuta dalla maggior forza e regolarità del rivale nello scambio e soprattutto per la nettissima differenza di qualità al servizio tra i due. Griekspoor quando ne ha avuto bisogno si è cavato da situazioni scomode con le battuta, in particolare nei due game conclusivi dei due set: servendo per chiudere sul 5-4 un paio di castronerie l’hanno condannato a palla break, ma l’Ace è arrivato salvifico. Al contrario Bellucci ha servito davvero con poca qualità e a questo livello non te lo puoi assolutamente permettere. Mattia ha chiuso il match col 74% dei punti vinti con la prima palla in campo: indica che quando ha comandato lui ed è riuscito a gestire il punto, il suo braccio, le sue accelerazioni e improvvisi tagli funzionano anche contro un avversario tosto come l’olandese. È tutta esperienza per Bellucci, un passaggio necessario a diventare un tennista più forte.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Griekspoor alza la prima palla del match e vince un buon game, potente in spinta e sicuro alla battuta. Bellucci invece litiga col servizio, due doppi falli, e Tallon fa una corsa incredibile per rimette (vincente) una smorzata niente male di Mattia. Ci riprova il lombardo e stavolta l’olandese neanche ci prova, eccellente il tocco. Ace e 1 pari. Griekspoor spinge con potenza e precisione, Bellucci prova a variare per uscire dallo scambio ma in risposta regala 4 errori, e poi sul 2-1 ancora un doppio fallo che gli costa lo 0-30. Lo aiuta ancora la “smorza”, subito dopo il servizio, quasi un buffetto alla palla che muore appena al di là del nastro. Però con 3 prime palle su 12 non si va molto lontano… e infatti un altro erroraccio in scambio costa a Mattia 15-40. Niente, ancora seconda palla e doppio fallo, il quarto del match. BREAK Griekspoor, ma davvero ha fatto tutto l’azzurro, che si ritrova sotto 3-1 e per la frustrazione scaraventa a terra la racchetta. Il momento negativo di Mattia è sottolineato dall’ennesima stecca del nostro, mentre Tallon spara un Ace a 215 km/h e, nonostante una palla mal centrata, si porta 4-1 in controllo, forte di un servizio che funziona. La sensazione è che Bellucci cerchi in tutti i modi di non entrare nello scambio di potenza e ritmo, è una scelta corretta ma… le esecuzioni tra tagli ed accelerazioni a tutta non sono molto precise, e la battuta non ne vuol sapere di entrare. Tallon si lamenta del rimbalzo irregolare delle seconde dell’italiano e qualcosa concede, 4-2. Nemmeno il tennis dell’olandese è brillante, ma il servizio lo aiuta e col diritto controlla i suoi game. Nell’ottavo game finalmente la battuta di Bellucci prende ritmo e la differenza è enorme, game a zero per il 5-3. Servendo per il parziale Griekspoor combina un disastro sotto rete e Bellucci lo sorprende con un altra palla corta ottima. Tallon scaraventa un diritto banale lungo, errore che lo condanna al 15-40. Splendido il rovescio cross dell’olandese che annulla la prima palla break, miglior colpo del set, 30-40; segue un diritto eccellente, che colpitore Tallon… Con un altro tocco modesto sotto rete l’olandese spreca il primo set point, il vento è molto forte in questa fase del match. È teso Griekspoor, sbaglia male un diritto in spinta, terza PB per Bellucci. Ace, il modo migliore per cancellarla. Alla fine Tallon chiude il set per 6-3 al terzo Set Point, con una risposta in salto esagerata di Mattia. Non un bel set, complessivamente, per livello di gioco, solo qualche vincente in mezzo a tanti errori.
    Bellucci inizia il secondo set al servizio e nello scambio resta incerto, non trova sicurezza nell’impattare le palle consistenti del rivale. Sul 15-30 lo aiuta – finalmente – il servizio, ottimo Ace esterno di piazzamento, e poi un altro da destra. 1-0. Griekspoor continua a veleggiare sicuro nei suoi game, servizio e diritto funzionano a dovere (e spazzolano le righe!), 1 pari. Nel terzo game la battuta abbandona di nuovo l’azzurro, due doppi falli di fila… è chiaro che Mattia teme la risposta del rivale e rischia la seconda palla, ma così i punti donati sono troppi. Quando la prima palla è in gioco, allora comanda e riesce a chiudere bene il punto. Il terzo doppio fallo del game, ai vantaggi, costa la palla break a Bellucci. Ace, ancora una curva esterna non così rapida ma precisa. Scossa la testa l’olandese dopo aver subito un taglio di rovescio di Mattia che sfida le leggi della fisica e supera di un niente la rete… Che tocco. 2-1 Bellucci. Nel quinto game l’azzurro sbaglia due rovesci in scambio e sul 15-30 è sfortunato con un nastro che rallenta un sul drive, 15-40, due palle break delicatissime. Rischia un diritto lungo linea Bellucci, ma la palla gli esce di poco. BREAK Griekspoor, sfrutta gli errori dell’italiano e si ritrova avanti 3-2 e servizio. Purtroppo il 23enne di Busto Arsizio non è incisivo in risposta, mentre Tallon tocca una volée bassa per niente facile con mano stupenda. 4-2 Griekspoor. Il set scorre via rapido e senza sussulti fino al 5-4, Tallon serve per il match. Dopo due ottimi 15, commette il primo doppio fallo dell’incontro, quindi sparacchia un diritto con troppa foga, sulla risposta aggressiva del nostro. 30 pari. Piccolo momento di tensione per l’Orange, che sbaglia ancora col diritto, troppa fretta e bloccato coi piedi. Palla break per Bellucci! Griekspoor trova una gran prima palla ed è comoda la chiusura a due passi del net. Mattia sgomma da tutte le parti e si difende come meglio può, ma con uno smash tutt’altro che facile Griekspoor vola a Match Point. Ace, chiude in bellezza e vola in semifinale. Più forte Tallon, ma che bel torneo per Mattia, in continua crescita e con due partite vinte. Oggi non è andata bene, è un tassello di esperienza che lo aiuterà nelle prossime settimane.

    ATP Marrakech Tallon Griekspoor [1]66 Mattia Bellucci [8]34 Vincitore: Griekspoor ServizioSvolgimentoSet 2T. Griekspoor 15-0 30-0 30-15 df 30-30 30-40 40-40 A-405-4 → 6-4M. Bellucci 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 df A-405-3 → 5-4T. Griekspoor 15-0 30-0 40-04-3 → 5-3M. Bellucci 15-0 30-0 30-15 30-30 40-304-2 → 4-3T. Griekspoor 0-15 15-15 30-15 40-15 40-303-2 → 4-2M. Bellucci 15-0 15-15 15-30 15-402-2 → 3-2T. Griekspoor 15-0 15-15 30-15 40-151-2 → 2-2M. Bellucci 15-0 15-15 df 15-30 df 30-30 40-30 40-40 40-A df 40-40 ace A-401-1 → 1-2T. Griekspoor 15-0 ace 30-0 40-00-1 → 1-1M. Bellucci 15-0 15-15 15-30 30-30 ace 40-30 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1T. Griekspoor 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 ace A-40 ace 40-40 A-405-3 → 6-3M. Bellucci 15-0 30-0 40-0 ace5-2 → 5-3T. Griekspoor 15-0 30-0 30-15 40-15 40-304-2 → 5-2M. Bellucci 15-0 15-15 30-15 40-154-1 → 4-2T. Griekspoor 15-0 15-15 30-15 40-15 ace 40-303-1 → 4-1M. Bellucci 0-15 0-30 df 15-30 15-40 df2-1 → 3-1T. Griekspoor 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1M. Bellucci 15-0 15-15 df 30-15 ace 30-30 df 40-30 40-40 A-40 ace1-0 → 1-1T. Griekspoor 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0

    Statistica
    Griekspoor 🇳🇱
    Bellucci 🇮🇹

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    302
    247

    Ace
    5
    6

    Doppi falli
    1
    8

    Prima di servizio
    35/62 (56%)
    34/59 (58%)

    Punti vinti sulla prima
    27/35 (77%)
    26/34 (76%)

    Punti vinti sulla seconda
    18/27 (67%)
    9/25 (36%)

    Palle break salvate
    4/4 (100%)
    1/3 (33%)

    Giochi di servizio giocati
    10
    9

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    176
    56

    Punti vinti sulla prima di servizio
    8/34 (24%)
    8/35 (23%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    16/25 (64%)
    9/27 (33%)

    Palle break convertite
    2/3 (67%)
    0/4 (0%)

    Giochi di risposta giocati
    9
    10

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    9/13 (69%)
    3/5 (60%)

    Vincenti
    15
    15

    Errori non forzati
    21
    35

    Punti vinti al servizio
    45/62 (73%)
    35/59 (59%)

    Punti vinti in risposta
    24/59 (41%)
    17/62 (27%)

    Totale punti vinti
    69/121 (57%)
    52/121 (43%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    212 km/h (131 mph)
    217 km/h (134 mph)

    Velocità media prima
    194 km/h (120 mph)
    187 km/h (116 mph)

    Velocità media seconda
    159 km/h (98 mph)
    165 km/h (102 mph) LEGGI TUTTO

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    Sinner, intervista esclusiva domani su Sky Sport

    Jannik Sinner a Malaga (foto Brigitte Grassotti)

    Save the date. Sabato 5 aprile, alle 12.45 su Sky Sport, sarà trasmessa una intervista esclusiva a Jannik Sinner. Il n.1 del mondo tornerà a parlare sulla Pay tv per la prima volta dalla sospensione di tre mesi, conseguente all’accettazione della proposta di WADA per chiudere il “caso Clostebol”.

    ‘ . #SkySport #SkyTennis #Sinner pic.twitter.com/C7oXnDrT2R
    — skysport (@SkySport) April 4, 2025

    Sarà un’occasione molto interessante per ascoltare il punto di vista di Sinner su molte questioni: la sua sospensione, accettata malgrado sia stato ritenuto non colpevole di doping o dolo ma responsabile per la norma che vincola un atleta professionista alle azioni dei membri del suo staff (responsabilità oggettiva), le ultime settimane di tour con i suoi maggiori avversari incapaci di produrre ottime prestazione ed avvicinarlo nel ranking, e magari anche le parole di Umberto Ferrara sulla propria versione dei fatti (ma è possibile che la intervista sia stata registrata prima, questo ancora non è dato a sapersi).
    Mancano pochi giorni alla fine del divieto per Jannik di allenarsi liberamente, dove vuole e con chi vuole, mentre il rientro in competizione è fissato per gli Internazionali d’Italia ad inizio maggio. Sarà molto interessante conoscere sia il pensiero di Sinner, come ha trascorso queste settimane “out”. Un appuntamento da non perdere e che seguiremo con pronti aggiornamenti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Rivelati i firmatari della lettera ai quattro Slam per richiedere una “fetta” maggiore di guadagni (c’è anche Sinner)

    Alcuni dei top player attuali (foto Sportico)

    Tutti i top 10 maschili e femminili, escluso Elena Rybakina, rimpiazzata dalla n.11 WTA Emma Navarro: questi sarebbero i firmatari della lettera inviata ai quattro Slam lo scorso 21 marzo con una serie di richieste (economiche e non solo) da parte dei migliori tennisti al mondo ai tornei più importanti. Lo rivela l’agenzia di stampa AP, con la missiva inviata a Craig Tiley, direttore degli Australian Open, Stephane Morel di Roland Garros, Sally Bolton di Wimbledon e Lew Sherr per gli US Open. Questa la lista dei giocatori che avrebbero firmato la missiva: Aryna Sabalenka, Coco Gauff, Iga Swiatek, Jessica Pegula, Madison Keys, Jasmine Paolini, Emma Navarro, Zheng Qinwen, Paula Badosa e Mirra Andreeva; il n.1 Jannik Sinner insieme a Novak Djokovic, Alexander Zverev, Carlos Alcaraz, Taylor Fritz, Casper Ruud, Daniil Medvedev, Andrey Rublev, Stefanos Tsitsipas and Alex de Minaur. Una posizione quindi “compatta” dei migliori tennisti al mondo, unita nel richiedere ai capisaldi della stagione tennistica una “fetta” maggiore degli enormi introiti dei 4 Major, ma non solo.
    Infatti nella lettera inviata ai direttori dei quattro Slam, tre sarebbero le richieste dei giocatori:
    – I tornei del Grande Slam dovrebbero apportare contributi finanziari ai programmi di Welfare per i giocatori finanziati dai due tour professionistici
    – Il montepremi di ogni Slam dovrebbe aumentare “a una percentuale più appropriata delle entrate del torneo, che rifletta il contributo dei giocatori al valore dell’evento”
    – Gli atleti dovrebbero avere più voce in capitolo nelle decisioni “che hanno un impatto diretto sulla competizione, nonché sulla salute e il benessere dei giocatori”

    Questo dato in effetti fa quantomeno riflettere: la dichiarazione dell’antitrust di US Open del mese scorso includeva un riferimento a un rapporto “secondo cui l’US Open ha generato più entrate dalla vendita di un cocktail speciale (12,8 milioni di dollari) rispetto a quanto abbia pagato ai campioni maschili e femminili messi insieme”, un metro di quanto uno Slam riesca ad incassare tra biglietti, sponsor e attività commerciali rispetto a quanto invece venga restituito ai giocatori, coloro che rendono l’evento affascinante e seguito in tutto il mondo.
    I tennisti avrebbero richiesto un incontro urgente con i quattro direttori degli Slam, indicando Madrid come sede nel corso del Masters 1000 che scatterà questo mese. Al momento non c’è conferma che il meeting venga effettivamente organizzato.
    La prima a rispondere pubblicamente ai giocatori è la Federtennis statunitense, attraverso il suo portavoce Brendan McIntyre. “USTA è sempre disponibile e accoglie con favore conversazioni aperte e dirette con i giocatori, sia in loco allo US Open che in qualsiasi altro momento dell’anno, poiché siamo costantemente alla ricerca di modi per migliorare il nostro evento a beneficio di giocatori e fan”, si legge in una nota. “USTA è incredibilmente orgogliosa della leadership dello US Open nella retribuzione dei giocatori nel corso della sua storia e del nostro supporto per far crescere il tennis professionistico non solo negli Stati Uniti ma in tutto il mondo. Questo include prize money uguali a uomini e donne da oltre 50 anni e l’assegnazione del montepremi più grande nella storia del tennis allo US Open del 2024”.
    Questa iniziativa dei giocatori si aggiunge alla tanto chiacchierata azione legale inoltrata dalla PTPA di Djokovic a tutti gli organi che governano la stagione tennistica, ma le due faccende sono tra loro separate e anzi, quest’ultima azione sembra essere assai più fondata. Infatti qua si sono mossi all’unisono tutti i migliori, i tennisti più influenti, e le richieste sono indirizzate agli Slam, ossia i tornei più importanti, ricchi e potenti della stagione, mentre nell’azione di PTPA nessuno o quasi dei migliori ci ha “messo la faccia” (nemmeno Djokovic, il leader del sindacato…) e gli Slam non sono stati inclusi nell’azione legale. C’è quindi una differenza sostanziale tra le due iniziative: mentre le cause della PTPA sembrano la ricerca di uno scontro totale, quasi a voler provocare una rottura anche di trattative, in quest’iniziativa i migliori tennisti del mondo chiedono di parlare per trovare un tavolo di confronto e ottenere più guadagni e condizioni migliori, andando a battere cassa ai tornei più ricchi e potenti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Ferrara parla del caso Clostebol: “Non consegnai nulla al fisioterapista e lo avvisai dei rischi, per nessuna ragione doveva entrare in contatto con Jannik”

    Umberto Ferrara

    Umberto Ferrara, ex preparatore atletico di Jannik Sinner e direttamente coinvolto nel “Caso Clostebol” che ha portato alla positività del n.1 nei controlli anti doping e quindi ad accettare una sospensione di tre mesi proposta da WADA per responsabilità oggettiva del suo team, per la prima volta ha rilasciato un’intervista nella quale racconta nel dettaglio la sua versione dei fatti. È un contributo molto interessante che rivela particolari finora inediti della faccenda, visto che Sinner non è mai entrato nel dettaglio. Ferrara ha parlato alla Gazzetta dello Sport riportando la sua versione dei fatti. Questi i passaggi più significativi del suo pensiero sulla faccenda.
    “Era giusto attendere la pronuncia degli organi competenti, che non mette in dubbio il mio operato” racconta Ferrara, oggi nel team di Matteo Berrettini. “Ho subito un grave danno alla mia reputazione personale e professionale. Tutti hanno letto articoli o commenti che riportavano i fatti in maniera non conforme a quanto accertato dal Tribunale Indipendente con la sentenza del 19 agosto”.
    Ferrara conferma di essere pienamente consapevole dei rischi del Trofodermin a livello anti doping. Come mai ce l’aveva con se a Indian Wells? “Lo utilizzo da anni in quanto prescritto dal medico specialista quale farmaco di supporto per una patologia cronica. Ero perfettamente consapevole del divieto e l’ho sempre custodito con massima cautela, nel mio beauty personale. Lo avevo negli USA perché mi sarebbe potuto servire per la patologia e per averlo a disposizione, essendo all’estero”.
    Questo il passaggio più significativo, come il prodotto è entrato in possesso di Naldi, che a sua volta l’ha trasmesso in modo indiretto a Sinner. “Non ho consegnato nulla a Naldi, gliene ho suggerito l’utilizzo poiché aveva un taglio a un dito che non cicatrizzava e rendeva complicato il suo lavoro. Fui molto chiaro nel comunicare a Naldi la natura del prodotto e la necessità che per nessuna ragione dovesse entrare in contatto con Jannik. Infatti ne ho consentito l’uso solo all’interno del mio bagno personale. Naldi non ha negato di essere stato informato, ma ha detto di non ricordare“.
    Chiedono a Ferrara se avesse mai avuto il dubbio che Naldi poteva aver trattato Jannik senza guanti o senza essersi lavato le mani in modo accurato, visti i rischi: “Assolutamente no, proprio per gli avvertimenti che gli avevo fornito e per le sue competenze”.
    La sua reazione una volta arrivata la comunicazione della positività: “Incredulità e stupore. Sentendo parlare di clostebol, il collegamento con il Trofodermin è stato immediato. In poche ore abbiamo ricostruito i passaggi che hanno portato alla contaminazione di Jannik e ho fornito le prove dell’acquisto dello spray presso una farmacia di Bologna”.
    “Ho trovato molto equilibrate le dichiarazioni e ho apprezzato il fatto che ITIA abbia chiarito di aver fondato le valutazioni sulla base di una consulenza resa da un team legale. Con il senno di poi è facile dire che non rifarei le stesse cose. Sicuramente, non farei più affidamento sul comportamento altrui. Mi ha fatto soffrire la superficialità, a volte aggravata dalla malafede, con cui molte persone hanno trattato la mia posizione all’interno della vicenda”
    Ferrara così risponde a chi criticato la scelta di Berrettini di affidarsi a lui dopo la vicenda di Sinner: “Non sono sorpreso dalle critiche, dal momento che sono pervenute da quelle stesse persone (giornalisti e non solo) che hanno trattato con superficialità la vicenda. Matteo si è documentato e ha preso le decisioni che ha ritenuto migliori. Se mi sono sentito demonizzato? Sì, molto. Ho dovuto constatare che qualcuno ha scelto di attaccare la mia persona, riportando fatti e circostanze in modo superficiale, ignorando deliberatamente il contenuto della sentenza del Tribunale Indipendente, che ha ben determinato dinamiche e responsabilità individuali”.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Monfils: “Se non avessi Svitolina al mio fianco avrei già smesso”

    Gael Monfils e Elina Svitolina

    Se Gael Monfils continua a giocare e divertire il pubblico a 38 anni suonati con il suo tennis estroso e personale il merito è della moglie, Elina Svitolina. Il parigino l’ha confessato nell’ultima puntata del podcast diffuso sul proprio canale YouTube, format interessante nel quale Gael dialoga con un altro personaggio dello sport, con domande incrociate che aprono un dibattito e riflessioni. Nella nuova puntata l’ex collega Gilles Simon ha chiesto a Monfils “Saresti ancora un tennista professionista se non avessi incontrato Elina Svitolina?”, secca la risposta di Gael: “Non credo, penso che avrei già smesso”.
    “Lei mi ha aiutato molto nell’uscita dal periodo difficile del Covid. In quell’epoca ero ancora nella top 10, ma la cosa non mi interessava più.. stadi vuoti, sentivo che le cose non andavano bene” racconta Monfils. “Cominciavo già a dirgli che pensavo di fermarmi. Non riuscivo nemmeno a rimettermi in forma, convivevo con questa frustrazione. È stata mia moglie a salvarmi e farmi continuare. È stata lei a riaccendere quel fuoco dentro di me che invece si stava per spegnere. A volte senti quella fiamma che brucia forte, altre invece è solo un fiammella pronta a spengersi, lei è riuscita a tenerla viva”.
    Monfils si sofferma sul periodo molto difficile che ha vissuto, con la testa gli di intimava di smettere. “Vivevo con la frustrazione di non riuscire a ritrovare il miglior livello di gioco, sentivo che le cose non andavano. Abbiamo parlato ed Elina mi ha aiutato a superare questa situazione. Da lì sono ripartito, ho ricominciato a sentire dentro di me quel fuoco e quindi ho ritrovato la gioia di scendere in campo. Le cose sono andate molto meglio, sono riuscito a risalire fino alla 14esima posizione, ho vinto Adelaide e ho raggiunto i quarti di finale dell’Australian Open (nel 2022, ndr)”.
    Quando le cose iniziavano a tornare per il verso giusto, un nuovo doloroso stop e l’idea di appenare la racchetta al chiodo è tornata prepotente: “È arrivato un altro infortunio, stavolta al piede, sono stato fuori per sette mesi e ho avuto anche un problema serio in famiglia. In tutto questo, Elina era rimasta incinta e qua ho davvero pensato: è finita. Davvero un peccato smettere così, per colpa di tanti problemi e fermato da un infortunio… Invece Elina mi parlato dicendomi: ho intenzione di tornare alle gare dopo aver partorito, perché non puoi farcela anche tu? Questo mi ha motivato moltissimo a riprovarci e tornare. Così ho fatto”.
    “Mi hanno salvato le parole di Elina, ho avuto la forza di pormi un nuovo traguardo quando tutti ridevano di me, quello della qualificazione alle Olimpiadi, ero sprofondato nel ranking e ormai vecchio. Mia moglie mi ha aiutato a ritrovare la motivazione e quindi la condizione, è stata una parte così importante dentro di me mentre giocavo, quindi posso solo dire grazie Elina!” conclude Monfils.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Laver Cup: Tommy Paul giocherà a San Francisco con i “rossi”

    La infografica della Laver Cup

    Tommy Paul si unisce a Ben Shelton e Taylor Fritz a formare un tris d’assi statunitense per il team World in Laver Cup 2025. L’ottava edizione della fascinosa esibizione a squadre, di scena al Chase Center di San Francisco dal 19 al 21 settembre, sarà quindi trainata dai campioni locali, visto che anche il capitano della squadra “rossa” sarà Andre Agassi (affiancato da Par Rafter). Paul ha iniziato bene l’anno con i quarti di finale agli Australian Open e il suo best ranking di n.9, per la prima volta in carriera tra i migliori dieci tennisti al mondo.
    “È un onore tornare nel Team World”, ha detto Paul, come riporta il sito ufficiale della manifestazione. “Far parte della Laver Cup è semplicemente un’esperienza incredibile. Giocare nell’ambiente di una squadra, insieme a ragazzi che sono i tuoi migliori amici, non vuoi esibirti solo per te stesso, ma anche per loro. Vuoi vincere, più che mai, e questo crea un’energia incredibile”.

    Tommy Paul returns to Team World for Laver Cup San Francisco.
    He will team up with fellow Americans Taylor Fritz and Ben Shelton this September.#LaverCup pic.twitter.com/IDGJFJ0V1Y
    — Laver Cup (@LaverCup) April 1, 2025

    “Sono emozionato di giocare a San Francisco di fronte al pubblico di casa e con Agassi, una delle più grandi leggende del nostro sport come nostro nuovo capitano, sarà fantastico. Ogni volta che ho partecipato alla Laver Cup il Team World ha vinto, quindi spero di mantenere questa tradizione!”.
    Così Agassi saluta la presenza di Paul nella sua squadra: “Tommy è uno dei giocatori più talentuosi e dinamici al mondo e so che sarà un membro chiave del nostro team. Insieme a Taylor e Ben, sono molto soddisfatto delle fondamenta della nostra formazione. Sappiamo che sarà una grande sfida, ma siamo entusiasti di abbracciarla”.
    La squadra europea, quest’anno capitanata da Noah e Henman, al momento vede la presenza di Zverev e Alcaraz, in attesa che vengano rivelati anche i prossimi partecipanti.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Paolini e Furlan si separano. Jasmine lo ringrazia sui social: “Grazie per questi 10 anni insieme”

    Renzo Furlan e Jasmine Paolini

    Arriva una notizia inattesa e clamorosa: Jasmine Paolini e Renzo Furlan hanno interrotto la loro splendida collaborazione che ha portato la toscana a scalare il tennis femminile giocando due finali Slam nel 2024 (unica azzurra arrivata a giocarsi il titolo di Wimbledon in singolare) e diventare n.4 WTA. Paolini ha scritto un messaggio social di ringraziamento al suo coach, che riportiamo integralmente.
    “Dopo 10 anni straordinari insieme, voglio dire un enorme grazie a Renzo Furlan per tutto quello che ha fatto per me.
    Abbiamo fatto un viaggio straordinario, abbiamo condiviso momenti indimenticabili, tra cui un incredibile 2024, la finale a Wimbledon e al Roland Garros, l’oro olimpico a Parigi. E anche nel 2025 siamo partiti alla grande.
    Renzo è stato una parte fondamentale della mia crescita, sia come giocatrice che come persona.Tutto quello che ho imparato da lui mi accompagnerà sempre e continuerà a guidarmi nel futuro, e resterà comunque una persona importante in questo nuovo capitolo.
    Sono profondamente grata per il tempo che mi ha dedicato, per le sue energie e per tutti i sacrifici fatti, spesso lontano da casa e dalla sua famiglia. Provo per lui una grande riconoscenza e un immenso rispetto, per la professionalità, la passione e i valori che mi ha trasmesso in tutti questi anni.
    Renzo, ti sono davvero grata per tutto. Ti auguro il meglio per ciò che verrà!
    GrazieTi voglio beneJas”

    Dalle parole che ricaviamo nel bel messaggio di ringraziamento a Furlan, non è chiaro se la decisione sia venuta di comune accordo, per volontà di Jasmine o di Renzo, ma la sensazione è che sia arrivata un po’ “improvvisamente”, dopo il miglior risultato della giocatrice nel 2025.
    Seguiremo gli sviluppi della vicenda, per capire chi seguirà d’ora in avanti la toscana.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Davis Cup: ITF e Kosmos trovano un accordo per risolvere le cause legali

    La drastica rottura degli accordi tra ITF e Kosmos (la società sportiva dell’ex stella del Barcellona Gerard Piquè) sull’organizzazione della Davis Cup, avvenuta nel gennaio del 2023, aveva dato il via ad una serie di cause legali per dirimere le tante questioni aperte. Contratti non rispettati, accuse reciproche, …come si dice in gergo erano “volati gli stracci” visto il deludente riscontro della rivoluzione del 2019 della più antica competizione sportiva nazionale a squadre di tutti gli sport (1900). È arrivato un comunicato dalla ITF che annuncia la conclusione della vicenda attraverso un accordo tra le parti.
    “Kosmos e la Federazione Internazionale Tennis (ITF) hanno raggiunto una risoluzione amichevole in merito ai loro precedenti disaccordi contrattuali relativi all’organizzazione della Coppa Davis. Entrambe le organizzazioni si augurano reciprocamente successo nei loro progetti futuri”, questo lo stringato comunicato rilasciato alla stampa dalla ITF.
    Dopo anni di polemiche e ipotesi di cambiamento andati a vuoto, ITF si era affidata a Kosmos per innovare la Coppa Davis. Dal 2019 si cambiò tutto, con una fase a gironi nel cuore della stagione, l’eliminazione degli scontri casa-trasferta e una final 8 in sede unica per decidere la nazione vincitrice. Un cambiamento drastico che scatenò moltissime polemiche, tra chi festeggiava per la rottura di uno status quo non soddisfacente da anni e chi invece sottolineava le carenze e forti problematiche della nuova formula. In particolare non convinceva un programma giornaliero troppo lungo con match che finivano a notte inoltrata, molte sfide tra due nazioni in un paese terzo con spalti miseramente vuoti e la perdita di identità per la mancanza del tifo casalingo, che era un po’ il sale dell’evento. Questi i problemi principali del format targato Kosmos.
    Dopo il clamoroso passo indietro di Kosmos e un paio di stagioni con la competizione di nuovo in mano all’ITF (ma ancora col format di Kosmos in parte corretto), si è arrivati al nuovo formato di quest’anno, con il ritorno delle sfide casa-trasferta che eliminano la fase a gironi di settembre e il mantenimento della finale in sede unica, quest’anno prevista a Bologna a novembre, con l’Italia campione nelle ultime due edizioni a caccia del tris.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO