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    Toni Nadal: “Alcaraz nei momenti decisivi è superiore a Sinner sul lato mentale, ma Jannik è più bravo a condurre il match con ritmo altissimo senza commettere errori”

    Toni Nadal nella foto

    Toni Nadal ritiene che la rivalità tra Sinner e Alcaraz sia fantastica per il livello di gioco che i due esprimono quando si affrontano e per le loro diverse caratteristiche che rendono ogni partita molto spettacolare. Lo zio più famoso del tennis, oggi direttore dell’Academy del nipote a Manacor dopo un breve periodo a fianco di Felix Auger-Aliassime, ha parlato di quello che ritiene essere il punto di forza di Carlos quando affronta l’italiano, ma anche di quanto le loro sfide siano talmente equilibrate da esser decise da un punto o due e pertanto dell’importanza della componente fortuna, oltre a bravura e attitudine.
    “Penso che Alcaraz sia mentalmente un po’ superiore a Sinner nei momenti decisivi, mentre l’italiano è più bravo a imporre un ritmo molto alto senza commettere errori” afferma Toni Nadal alla Gazzetta. “Ma quando è il momento chiave, tra i due, forse Carlos è un po’ superiore. A volte è solo che il tuo gioco e quello del tuo avversario non si combinano bene. Carlos domina i precedenti con Sinner, ma la verità è che se l’italiano avesse avuto un po’ più di fortuna, avrebbe avuto almeno due vittorie in più e Carlos due sconfitte in più. Basta una palla dentro o fuori, e scoppia il caos: tutti diventano esperti, la stampa cerca spiegazioni eccezionali. Invece, bisogna rassegnarsi ad un fatto molto banale: lo sport in fondo è una cosa semplice.” Sinner dall’avvio della stagione 2024 vanta un record straordinario di 92 vittorie a fronte di sole 9 sconfitte; 5 di queste sono arrivate proprio contro Alcaraz.
    Toni Nadal ha anche parlato di come Sinner sia stato bravo a completare il suo tennis, diventando un giocatore difficilissimo da battere. Tuttavia l’altoatesino ha ancora dei buoni margini di miglioramento, ecco dove secondo il coach spagnolo. “Parlo da osservatore esterno, gli allenatori di Sinner sanno benissimo su cosa bisogna lavorare. Ha un ottimo servizio, un diritto e un rovescio molto potenti, ed è molto solido. Potrebbe essere più preciso quando gioca le palle corte, e in particolare ritengo che a volte sia un po’ frettoloso nella scelta della giocata. Carlos è più creativo. Tutti possono fare meglio; persino Federer ha perfezionato il suo rovescio quando era già molto avanti con l’età. Jannik continuerà ad aggiungere piccoli dettagli, a evolversi e diventare sempre più completo” conclude Toni.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Incredibile Rune: nel suo shop online in vendita anche racchette distrutte a… 6000 euro (ma parte del ricavato andrà in beneficenza)

    Holger Rune in azione

    Holger Rune in questi giorni sta facendo parlare di sé non tanto per il suo talento e prestazioni quanto per l’apertura del proprio shop online. Niente di male: l’iniziativa, che porta avanti insieme alla sorella Alma, è nata per creare un legame ancor più forte con i suoi fans e rafforzare la sua presenza ed immagine. In una dichiarazione il danese afferma che “Venderemo diversi oggetti, inclusi alcuni molto personali che hanno significato molto per me nella mia carriera. Ora spero che altri possano trarne beneficio. Parte dei profitti andrà a vari progetti di beneficenza che hanno un posto speciale nel mio cuore, tra cui Børns Vilkår, di cui sono orgoglioso ambasciatore.”
    “A tutti coloro che seguono il mio percorso, guardano le mie partite, mi mandano messaggi e mi supportano: questo è per voi”, continua Rune su X, “Il vostro supporto significa tutto. Lanciare questo negozio è il mio modo di condividere con voi un po’ di più del mio percorso. Troverete attrezzatura autografata personalmente: libri, racchette e poster, magliette, cappellini e altro ancora. È anche uno spazio creativo dove in futuro condividerò prodotti unici che utilizzo in allenamento, durante le partite e fuori dal campo”.
    Visto che parte dei proventi andranno in beneficenza quest’iniziativa è certamente lodevole. Tuttavia la cosa singolare e che è subito balzata all’occhio degli osservatori è che oltre a cappellini, magliette e altri accessori posseduti dall’ex n.4 del mondo, in vendita ci sono anche delle racchette distrutte in campo da Holger, a prezzi a dir poco elevati. Una che mostriamo, è in vendita addirittura a 6000 euro.

    6000€ for a rune unusable racquet pic.twitter.com/uyAUKiZZrO
    — enrico maria riva (@enricomariariva) June 22, 2025

    Ogni racchetta, anche quelle disintegrate in partita, saranno autografate da Rune, diventando un cimelio singolare della sua carriera. Ancor più curioso che quelle intere e quindi utilizzabili sono in vendita a prezzi inferiori. Un’iniziativa singolare, che certamente ha già ottenuto il risultato di far parlare il mondo degli appassionati.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Tartarini si racconta: “Dopo le prime sconfitte, la gente diceva ‘non è un vero allenatore, non ha esperienza’. Abbiamo combattuto contro queste critiche”

    Simone Tartarini

    Coach Tartarini, o Maestro Tartarini? Ai meno avvezzi alle dinamiche del tennis questa può sembrare una domanda priva di senso, invece la differenza è tutt’altro che sottile. Simone Tartarini, mentore, guida sicura, amico e “secondo padre” di Lorenzo Musetti, si considera un maestro che è diventato coach facendo esperienze passo dopo passo con quel ragazzino sbarcato a 8 anni nel suo tennis club e portato sino al n.6 del ranking mondiale, forte di un talento cristallino e di un percorso di crescita molto importante, tecnico agonistico e soprattutto umano. Tra i due c’è un legame fortissimo, di stima e amicizia. Hanno attraversato anche mari agitati, sono cresciuti insieme facendo grandi esperienze ed imparando l’uno dall’altro. Tartarini è stato intervistato da ATP.com e ha parlato a 360° della sua vita e di come abbia scelto di dedicarsi totalmente al progetto di questo ragazzo che aveva qualcosa di speciale. Simone è partito dalla provincia e si è “fatto da solo”, imparando con tanti viaggi e osservando metodi e consigli, fino a tracciare con il suo giovane talento un percorso che li ha portati a due semifinali Slam, al bronzo Olimpico, a vincere tornei e diventare uno dei migliori tennisti al mondo. Sicuramente uno dei più apprezzati per quel tennis classico, fatto di sostanza e colpi spettacolari che elettrizza il pubblico di tutto il mondo.
    “Una svolta davvero importante è arrivata quando Lorenzo aveva 14 anni”, racconta Tartarini. “È stato allora che ho deciso di investire su di lui professionalmente e finanziariamente. Ho lasciato il mio circolo tennistico e ho iniziato a viaggiare per il mondo con lui per aiutarlo a crescere. Avevo un circolo dove lavoravo e mi guadagnavo da vivere, ma l’ho lasciato per viaggiare con questo ragazzino, andando spesso in Francia a cercare compagni di allenamento, preparatori atletici, persone che potessero aiutarci… Quello è stato il primo passo di questo grande progetto che è cresciuto sempre di più nel tempo.”
    Sebbene venga definito “allenatore”, Tartarini preferisce definirsi come “maestro”, un ruolo che ricopre con orgoglio. “Non sono nato allenatore, ma maestro di tennis. Lorenzo è venuto da me a otto anni nella mia scuola di tennis e da lì ho iniziato un percorso di insegnamento. Partendo da maestro di tennis, ho preso un bambino di otto anni e mezzo e l’ho portato al numero 6 del mondo. Abbiamo viaggiato in tutto il mondo insieme. Lorenzo è passato da ragazzino ad adolescente, e ora ad adulto e padre. È un percorso che abbiamo percorso insieme: siamo cresciuti insieme in ogni senso della parola negli ultimi 15 anni.”
    “Ho affinato le mie competenze nel corso degli anni” continua Tartarini. “Ho avuto la fortuna di lavorare in ambienti importanti, con allenatori importanti, e questo mi ha permesso di crescere professionalmente. Penso di aver avuto l’umiltà e la fortuna di essere stato al fianco di persone competenti lungo il mio percorso, che mi hanno formato come allenatore, ma rimango dell’idea di essere un maestro di tennis”.
    Nonostante la sua umiltà, Tartarini ha dovuto affrontare pesanti critiche nel corso degli anni, periodi nei quali Musetti stentava a fare importanti passi di crescita e da più parti si invocava una svolta tecnica. Musetti e Tartarini si sono supportati l’un con l’altro, sicuri di potercela fare anche se Simone non rientrava nei canoni dell’allenatore tradizionale, non essendo un ex giocatore e non avendo avuto precedenti esperienze tra i vertici della disciplina. “C’è stato un altro ostacolo importante, forse il più importante da quando è diventato un giocatore professionista”, riflette Tartarini. “È legato allo stigma di essere l’allenatore che ha portato via il ragazzo da scuola. Secondo una certa parte dei media e del mondo del tennis, aleggiava un senso di… inadeguatezza. Dopo le prime sconfitte, la gente diceva ‘Non è un vero allenatore’, oppure ‘Non ha esperienza’. Abbiamo dovuto combattere contro queste critiche. Ovviamente la forza è stata il forte rapporto che io e Lorenzo abbiamo, costruito su valori solidi. Quindi abbiamo dovuto chiudere il cerchio e concentrarci su ciò che è importante.”
    La crescita di Musetti è arrivata con un percorso fatto di momenti eccellenti e poi frenate, come è normale che sia, anche se per troppo tempo l’ambiente del tennis ha messo “fretta” a Lorenzo, che invece ha avuto bisogno del suo tempo per imparare e crescere, anche come persona. Dopo aver vinto due titoli ATP nel 2022 ed essere entrato nella Top 3o, è stato necessario compiere un passo ulteriore, la sfida di mantenere la costanza di rendimento. “Ora, come giocatore, è uno che accetta di più le cose”, afferma Tartarini sulla crescita del suo pupillo. “In passato, quando le cose non andavano bene, faceva fatica ad adattarsi. Faceva fatica ad accettare di giocare male o di colpire male la palla. È molto legato all’aspetto tecnico del gioco, ed essendo un giocatore basato sulle sensazioni, quando non sentiva bene la palla, perdeva completamente la partita. Quest’anno, a poco a poco, quella maturità fuori dal campo ha iniziato a mostrarsi in campo. Ha iniziato ad accettarsi di più – come dice lui, sta imparando a sporcarsi le mani un po’ di più. Quindi, partite che prima perdeva, ora riesce a vincere. Ma è ancora un percorso tutt’altro che finito. Forse ci vorrà un altro anno o due, ma credo davvero che il suo successo sia legato soprattutto a ciò che accade fuori dal campo, più di ogni altra cosa”.
    Musetti è alle prese con il recupero dal problema muscolare che l’ha costretto a saltare i primi tornei su erba, proprio quelli che l’anno scorso l’avevano portato ad un importantissimo salto di qualità, “costringendolo” a velocizzare i tempi di gioco e delle sue esecuzioni per affrontare meglio le prerogative e unicità della superficie. Fu una sorta di palestra “brutale ma necessaria”, che lo convinse su quanto potesse giocare bene restando aggressivo. Input poi stabilizzati nel suo gioco e che l’hanno portato quest’anno ad essere il miglior tennista su terra battuta dopo Alcaraz. Speriamo che possa presentarsi a Wimbledon in perfette condizioni fisiche anche se il non aver giocato nemmeno una partita competitiva sui prati sarà un handicap molto importante. Tartarini sarà lì a suo fianco, come sempre.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Draper in corsa per essere n.4 nel seeding di Wimbledon, “Ma non sono ossessionato da questo”

    Jack Draper al Queen’s (foto Getty Images)

    I tornei ATP 500 su erba in corso ad Halle e Queen’s Club di Londra sono due classici in calendario, assegnano punti (e dollari…) importanti ma sono soprattutto tappe di avvicinamento fondamentali per affinare la condizione in vista di Wimbledon. Si gioca poco su erba, troppo poco visto che il pubblico apprezza sempre di più la diversità del tennis sui prati rispetto all’ormai omologato gioco sul duro che impera sul tour per tanti mesi. Si parla da tempo della possibilità di trasformare uno dei due eventi a Masters 1000, ma in realtà un vero cambio di passo sarebbe quello di trovare il modo di allungare, almeno di un paio di settimane, il periodo dei tornei sulla più antica superficie, faccenda tuttavia complicatissima a meno di non mettere mano in modo pesante sull’intero calendario stagionale. E il segnale dato dall’ATP eliminando il torneo di Newport post-Wimbledon non è granché.
    Tornando all’attualità, quest’anno il torneo del Queen’s ha anche un altra valenza in relazione ai prossimi Championships: ci dirà chi tra Fritz e Draper concluderà la settimana da n.4 del mondo e quindi sarà quarta testa di serie del terzo Slam annuale. Non è una differenza di poco conto: significa evitare prima della semifinale Sinner e Alcaraz, i due leader nel ranking e prime due teste di serie a Wimbledon. Fritz è già uscito all’esordio – a sorpresa – a Londra, battuto da Moutet, con la perdita dei 100 punti conquistati nel 2024. Con i suoi 4635 punti nel ranking Live, il destino di Taylor è “nelle mani” di Draper, ancora in corsa a Queen’s e attualmente con 4550 punti. Se il britannico batterà nei quarti Brandon Nakashima aggiungerà altri 100 punti al suo bottino e passerà il californiano.
    Sarebbe un risultato molto importante per Draper, ma lui dopo il successo assai faticoso contro Popyrin si è detto non ossessionato dal raggiungere ad ogni costo la quarta posizione nel ranking in vista di Wimbledon. “È qualcosa di importante, aiuterebbe molto senza dubbio, ma allo stesso tempo, la mia testa non è bloccata solo questo obiettivo. Tutto quello che sono riuscito a realizzare nel tennis è arrivato passo dopo passo, non mi sono mai posto un risultato da raggiungere ad ogni costo. Semplicemente sono andato avanti e cerco di fare il massimo delle mie possibilità sulle cose che posso controllare. Non posso decidere io contro chi giocherò, o come saranno le condizioni… Farò anche venerdì del mio meglio per arrivare a giocare nelle condizioni migliori possibili. Mi darò la migliore opportunità per ottenerlo. E ovviamente, se riuscissi ad arrivare a Wimbledon in quella posizione, sarebbe una bella spinta”.
    Curiosa poi la dichiarazione di Jack sul miglioramento del proprio fisico e resistenza, con un paragone automobilistico… “Ho sempre lavorato duramente fuori dal campo e credo che questo mi abbia aiutato a giocare con più costanza nel tour. Ritengo che quelle partite di inizio anno in Australia mi abbiano davvero aiutato a superare quell’ostacolo, la sensazione di non poter reggere sulla grande distanza che sempre ho avuto dentro di me e che mi bloccava. Mi sono sentito sempre meglio in ogni Slam che ho giocato. In passato sentivo che la mia energia non era così forte, mi sentivo come una Ferrari, ma in realtà ero una Toyota, che si rompeva facilmente”. Non resta che attendere la partita di venerdì per il responso. Intanto, la casa automobilistica nipponica non sarà forse felicissima di questo paragone…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Korda di nuovo K.O., niente Wimbledon per l’americano

    Korda nella storia Instagram

    Talento e pulizia all’impatto da campione, ma un fisico troppo, troppo fragile. Sebastian Korda è di nuovo K.O., stavolta a fermalo una piccola frattura da stress alla tibia della gamba destra che l’ha costretto all’ennesimo stop e l’amara conclusione di saltare l’edizione 2025 di Wimbledon. Il figlio dell’ex campione Slam Petr ha annunciato il problema fisico attraverso una storia Instagram, corredata da una foto con una vistosa fasciatura rigida alla gamba destra e il breve messaggio che riportiamo.
    “Sfortunatamente niente Wimbledon per me quest’anno: frattura da stress alla tibia durante la stagione su terra battuta. Sono stati 12 mesi duri ma ci saranno giorni migliori in futuro”.
    Questo per Korda solo l’ultimo di una lunghissima serie di infortuni sofferti nonostante la giovane età: polso (problema piuttosto serio per un tennista), ma anche spalla, schiena e fastidi alle ginocchia. Un giocatore con un timing sulla palla eccezionale ma una resistenza davvero modesta, che spiega la sua difficoltà nel raggiungere risultati consistenti e adeguati alle sue possibilità tecniche.
    Il 24enne di Bradenton, attualmente n.26 ATP, aveva iniziato molto bene la stagione con la finale ad Adelaide (battuto da Auger-Aliassime), quindi dopo una sconfitta in rimonta patita da Vekic agli Australian Open al secondo turno aveva ritrovato un buon tennis a Miami, stoppato nei quarti da Djokovic. Poca gloria invece sulla terra battuta, con solo tre partite vinte prima di Roland Garros, dove si è arreso al terzo turno a Tiafoe, già con i problemi alla gamba che l’hanno costretto a saltare tutti gli eventi su erba. Probabilmente lo rivedremo in campo nel suo paese nei tornei estivi sul cemento all’aperto.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Come guardare Wimbledon 2025 dall’Italia: opzioni online e TV per gli appassionati di tennis

    L’edizione 2025 di Wimbledon inizia lunedì 30 giugno, segnando il terzo Grande Slam dell’anno e uno degli eventi più celebrati nel mondo del tennis. Ospitato all’All England Lawn Tennis and Croquet Club di Londra, il torneo dura due settimane e si concluderà con la finale domenica 13 luglio. Giocatori da tutto il mondo, tra cui Jannik Sinner e Aryna Sabalenka, si contenderanno una parte del montepremi di 50 milioni di sterline. Con partite che comprenderanno singolare maschile e femminile, doppio, doppio misto, juniores e tornei in carrozzina, gli appassionati di tennis italiani avranno molto da seguire.Con l’avvicinarsi del torneo, gli appassionati di scommesse sportive tengono d’occhio i favoriti. Nel singolare maschile, Carlos Alcaraz è in testa ai mercati con una quota di 6/4, seguito da vicino dall’italiano Jannik Sinner a 13/8. Anche Novak Djokovic è tra i favoriti con una quota di 9/2. Nel singolare femminile, Aryna Sabalenka è la favorita a 10/3, con Elena Rybakina e Iga Świątek entrambe a 13/2.Per i tifosi italiani che desiderano piazzare scommesse, esplorare il vantaggi dei siti non AAMS sicuri può essere vantaggioso. Questi siti di scommesse non-AAMS offrono spesso quote più ampie, bonus più elevati e opzioni di pagamento più flessibili, tra cui criptovalute e portafogli elettronici, offrendo più modi per partecipare al torneo oltre alla semplice visione.
    Sebbene Wimbledon sia un evento britannico, gli spettatori italiani possono accedere al torneo attraverso diversi canali. Negli anni passati, piattaforme come Eurosport hanno offerto copertura in tutta Europa, Italia inclusa. Gli spettatori possono aspettarsi che Eurosport trasmetta nuovamente partite in diretta e highlights giornalieri, possibilmente tramite Discovery+, dove in genere è necessario un abbonamento di livello superiore per l’accesso completo. Il pacchetto Discovery+ Eurosport include spesso lo streaming live di partite di punta come le finali di singolare e una copertura più ampia su diversi campi.
    Per chi vuole accesso completo a Wimbledon considerando le numerose partite in contemporanea, una piattaforma di streaming con un’ampia portata è la scelta migliore. Sebbene l’Italia non abbia una trasmissione nazionale in chiaro come la BBC nel Regno Unito, i tifosi locali possono comunque seguire in streaming su piattaforme internazionali utilizzando una VPN. Questo metodo consente l’accesso a servizi altrimenti geo-limitati. Ad esempio, l’emittente britannica BBC trasmetterà il torneo gratuitamente tramite iPlayer, ma l’accesso è limitato agli spettatori del Regno Unito. Con una VPN, gli utenti in Italia possono simulare una posizione nel Regno Unito e utilizzare iPlayer per guardare l’evento. Allo stesso modo, ESPN+, con sede negli Stati Uniti, offre un’ampia copertura, ma anche questo servizio richiede una VPN per l’accesso dall’esterno degli Stati Uniti.Anche l’emittente televisiva australiana Stan Sport trasmetterà Wimbledon, offrendo accesso completo alla partita. Sebbene progettato per un pubblico australiano, può essere sbloccato in Italia tramite lo stesso metodo VPN. Servizi VPN come NordVPN sono popolari tra coloro che desiderano sintonizzarsi a livello globale, offrendo connessioni stabili e flessibilità regionale. Questi strumenti consentono agli spettatori italiani di selezionare una posizione virtuale e sbloccare diverse piattaforme di streaming internazionali.Anche senza una VPN, gli italiani possono comunque trovare una copertura selezionata tramite i servizi satellitari o via cavo che trasmettono Eurosport. I pacchetti sportivi locali a volte includono l’accesso ai principali eventi tennistici, e Wimbledon è in genere tra i più coperti. Sebbene non tutte le partite possano essere disponibili tramite questi canali, spesso vengono trasmessi i turni e le finali più importanti.Infine, per coloro che preferiscono la visione su dispositivi mobili o sono in movimento, molte di queste piattaforme offrono app con funzionalità di streaming in tempo reale. Che si segua Di Jannik Sinner Che si tratti di progressi o semplicemente di godersi l’azione tennistica di livello mondiale, i tifosi italiani hanno numerosi modi per vivere il torneo in diretta. Scegliere il giusto mix di streamer ufficiali, strumenti VPN e accesso tramite app garantisce che nessun momento di Wimbledon 2025 venga perso, nemmeno dall’Italia. LEGGI TUTTO

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    Wimbledon sempre più “ricco”: 3 milioni di sterline per i vincitori in singolare

    L’edizione 2025 di Wimbledon sarà la più ricca di sempre assegnando oltre 53 milioni di sterline come prize money complessivo ai giocatori nelle varie categorie, e premiando i campioni nel singolare con un assegno da ben 3 milioni (oltre 3,5 milioni di euro al cambio attuale). L’annuncio è venuto dai Championships, insieme ad altre novità per il pubblico ed informazioni generali. Una delle più significative (e storica) è la conferma dell’introduzione completa del sistema di controllo elettronico delle chiamate della palla. La tecnologia, sperimentata in parte lo scorso anno, porrà fine ai 147 anni di utilizzo dei giudici di linea a Wimbledon. Sono state installate più di 400 telecamere sui campi per la gestione elettronica del gioco. Altra novità assoluta l’orario di inizio delle finali di singolare: le ore 16 di Londra, quindi le 17 in Italia.
    Tornando al fattore economico, i campioni in singolare vedranno il proprio assegno aumentato dell’11% rispetto a quello ricevuto da Alcaraz e Krejcikova nel 2024, ma ogni risultato nel torneo londinese vedrà un premio maggiorato rispetto ai Championships 2024. Complessivamente per il singolare l’incremento sarà del 8,2% rispetto all’anno passato e del 3,7% per il tabellone di qualificazione.
    Questa la distribuzione dei Prize Money a Wimbledon 2025 in singolare (uomini e donne riceveranno la stessa ricompensa economica):
    Vincitore – 3 milioni di sterline (+11% rispetto al 2024)
    Finalista – 1.520.000 sterline (+8,6%)
    Semifinalisti – 775.000 (+8,4)
    Quarti di finale – 400.000 (+6,7%)
    Ottavi di finale – 240.000 (+6,2%)
    Terzo turno – 152.000 (6,3%)
    Secondo turno – 99.000 (+6,5 %)
    Primo turno – 66.000 (+10%)
    Significativo quindi l’aumento dell’assegno per gli sconfitti al primo turno, meno per coloro che salutano il torneo tra secondo e quarti. Questi invece i prize money per il tabellone di qualificazione di singolare:
    Terzo turno – 41.000 (+3,8%)
    Secondo turno – 26.000 (+4%)
    Primo turno – 15.500 (+3,3%)

    Ogni tabellone di singolare vedrà un Prize Money complessivo di 19.414.000 sterline, mentre per quello di “quali” 2.488.000 sterline. Includendo anche i doppi, l’incremento del Prize Money totale del torneo è del 7% rispetto all’edizione 2024. Wimbledon ha raddoppiato la distribuzione dei guadagni ai giocatori negli ultimi 10 anni: nel 2015 infatti il totale dei premi in denaro fu di circa 26,5 milioni di sterline.
    Rispetto ai recenti vincitori di Roland Garros, i campioni sull’erba londinese riceveranno un assegno di circa 1 milione di euro in più. Non poco…

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    Sinner, il problema della “quarta” ora

    Jannik Sinner (foto Patrick Boren)

    Endurance. Una parola inglese entrata con forza nel gergo dello sport, tennis incluso, per indicare la capacità dell’atleta di sostenere nel tempo un’attività fisica intensa, senza cali prestazionali di rilievo. Nel nostro sport in particolare, l’abilità del giocatore di mantenere un livello di tennis molto alto e vincere anche quando la partita diventa lunghissima. Tra le tante, straordinarie qualità del nostro n.1 Jannik Sinner, in merito all’endurance c’è ancora da fare. Lo dimostra la recentissima (e crudele) finale persa a Roland Garros contro Carlos Alcaraz, non sfruttando tre match point nel quarto set e varie occasioni nel corso della partita, finendo rimontato e sconfitto al super tiebreak del quinto set, ma non solo. Questa finale davvero epica è durata ben 5 ore e 29 minuti, diventando l’incontro più lungo mai giocato da Sinner in carriera; purtroppo il campione di Sesto Pusteria finora ha mostrato una fragilità nel vincere le partite che si trasformano in maratone.
    La conferma viene da una significativa statistica prodotta dal “matematico” parigino del tennis Jeu, Set et Maths: Jannik finora non ha mai vinto una partita che è arrivata alla quarta ora (o quasi). Ecco l’elenco degli otto match più lunghi disputati da Sinner, tutti persi:
    5 ore e 29 minuti: Roland Garros 2025 – sconfitto da Alcaraz5 ore e 26 minuti: Roland Garros 2023 – sconfitto da Altmaier5 ore e 15 minuti: US Open 2022 – sconfitto da Alcaraz4 ore e 41 minuti: US Open 2023 – sconfitto da Zverev4 ore e 9 minuti: Roland Garros 2024 – sconfitto da Alcaraz4 ore: Wimbledon 2024 – sconfitto da Medvedev4 ore: Australian Open 2023 – sconfitto da Tsitsipas3 ore e 55 minuti: Australian Open 2021 – sconfitto da Shapovalov
    Un dato interessante che certamente il team Sinner conoscerà e che sarà segnato in rosso sulla lavagna di lavoro per migliorare ulteriormente la prestazione e la tenuta (fisica e mentale) di Jannik sulla lunghissima distanza, in particolare negli Slam, dove gli incontri possono diventare battaglie infinite. La vittoria a Melbourne 2024 in finale vs. Medvedev durrò 3 ore e 44 minuti, una delle sue migliori partite in carriera e, stavolta, in rimonta dopo esser stato sotto di due set.
    Guardando questa lista di amare e sofferte sconfitte, è tuttavia necessario fare delle precisazioni. Nelle prime tre, le più lunghe in assoluto, Jannik ha perso non sfruttando match point, quindi è arrivato a un “maledetto” 15 dalla vittoria. In altre è stato comunque in partita sino all’ultimo o quasi. L’incontro di Wimbledon 2024 vedeva un Sinner non in perfette condizioni, come anche nella partita di RG24 con Jannik da poco rientrato dall’infortunio all’anca e quindi con poca preparazione rispetto al suo avversario. Le ultime due  sono partite più vecchie, Sinner non aveva ancora compiuto la svolta dell’autunno del 2023 che l’ha portato a diventare fortissimo e dominante.
    Precisazioni a parte, lo status quo porta a considerazioni importanti a livello di gioco e di gestione della prestazione. Sinner è un tennista straordinario ma il suo è un tennis discretamente fisico: spinge tanto, tiene ritmi altissimi, intensità, correndo molto e non risparmiandosi mai. Non è un gioco di puro muscolo, è accelerazione sul tempo d’impatto, ma resta un gioco che richiede energia. Non sono molti i punti vinti sull’uno – due, facendo poca fatica. Questo può e deve essere uno spunto per migliorare ancora a livello atletico, ma ancor più inserire nel gioco qualcosa che possa portarlo a vincere più punti rapidamente, pur senza snaturare la formidabile architettura che regge la sua prestazione. Oltre a scambi più brevi, c’è una via diretta e immediata: è il Servizio. Esattamente quello che purtroppo è mancato nella finale di Roland Garros 2025… E non si parla solo di Ace: nelle rare fasi in cui la prima di servizio ha davvero sostenuto l’azzurro, moltissimi sono stati i punti dominati, vinti con un colpo aggressivo dopo la battuta e un terzo di chiusura. È facile affermare che se Jannik nella finale di Parigi avesse servito anche solo poco meglio, diciamo un 60% di prime palle, quasi sicuramente avrebbe vinto in tre set quella partita, o massimo in quattro.
    Lavorare tanto e bene sulla gestione del servizio, non tanto il colpo il sé quanto sull’abilità mentale per farlo rendere anche in una finale così importante (o partite del genere) deve essere al primissimo posto nel suo percorso di miglioramento continuo. A US Open 2024 ha servito bene a tratti; alle Finals 2024 è stato quasi ingiocabile alla battuta in diversi incontri. La base è diventata ottima, il colpo c’è, il rendimento è più che buono. Per arrivare all’eccellenza e non avere brutte sorprese come è capitato domenica scorsa a Parigi, il servizio deve sostenere adeguatamente Jannik. La battuta deve diventare ancor più sciolta, se vogliamo libera. Gesto ma soprattutto testa, non c’è un colpo più cerebrale dalla battuta. Wimbledon è già alle porte e tutti sappiamo quanto la battuta conti sull’erba. Ci sarà subito modo di rifarsi, come quando cadi da cavallo e l’unica medicina è risalire subito in sella…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO