ATP 250 Stoccarda, Wta 500 Queen’s e Combined Hertogenbosch: I risultati completi del Day 2. Oggi in campo 3 azzurri in singolare
Lorenzo Sonego – Foto Getty Images LEGGI TUTTO
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Lorenzo Sonego – Foto Getty Images LEGGI TUTTO
Un attimo: se dite che il gioco di Musetti è più adatto alla terra battuta di quello di Sinner sono totalmente d’accordo, però se dite che è più forte di lui proprio no. Ed è il primo a saperlo visto che ha nominato esplicitamente Sinner, Alcaraz e Draper come tennisti più forti il cui livello deve raggiungere. Sinner è più forte di Musetti anche sulla terra nonostante il suo tipo di gioco, in astratto, sia più adatto al cemento.Detto questo speravo in una finale italiana a Roma, pur sapendo che era molto difficile per Musetti battere Alcaraz, e la sogno anche a Parigi; attenzione: la sogno, non la pronostico. Perché Sinner sarà favorito con tutti proprio fino alla eventuale finale, Musetti no.
PS Al di là che non sappiamo ancora da che parte sarà Musetti, se da quella di Sinner o da quella di Alcaraz, e chi troverebbe ipoteticamente ai quarti. LEGGI TUTTO
Matteo Arnaldi nella foto
Matteo Arnaldi saluta prematuramente il torneo ATP 250 di Stoccarda, cadendo al primo turno sotto i colpi del tedesco Jan-Lennard Struff. Il numero 41 del ranking mondiale è stato sconfitto dal padrone di casa, attualmente 103° ATP, ma più erbivoro dell’azzurro con un doppio 6-4 6-4 che non lascia spazio a interpretazioni sulla superiorità mostrata dal giocatore di casa sui campi in erba del BOSS Open.Per l’azzurro si tratta di una battuta d’arresto che potenzialmente si poteva aspettare. Struff ha dimostrato di trovarsi particolarmente a suo agio sulla superficie erbosa e ha sfruttato al meglio il sostegno del pubblico tedesco per centrare un successo prezioso che gli vale l’accesso al secondo turno.
Il primo set ha seguito un copione abbastanza equilibrato fino al momento chiave del settimo game. Con il punteggio in parità sul 3-3, Struff ha trovato il break decisivo che ha cambiato l’inerzia del parziale. Il tedesco ha saputo sfruttare al meglio l’occasione concessa dall’italiano, prendendosi il vantaggio e amministrandolo senza particolari difficoltà. Da quel momento in poi, Struff ha gestito il proprio servizio con autorità, chiudendo la frazione sul 6-4 senza concedere altre opportunità all’avversario.Il secondo set ha riservato ancora più amarezze per Arnaldi, che sembrava aver trovato la chiave giusta per rientrare nel match. L’azzurro era in vantaggio per 4-3 e sembrava aver ripreso in mano le redini dell’incontro. Nel game successivo, con Struff alla battuta e il punteggio sul 30 pari, tutto lasciava presagire un possibile allungo italiano.Invece è arrivato il crollo più inaspettato. Dal 30-30 dell’ottavo game, Arnaldi ha subito un parziale di 10 punti a 0 che ha letteralmente spazzato via ogni sua velleità di rimonta. Struff ha trovato una serie di colpi vincenti che hanno prima pareggiato i conti sul 4-4, poi gli hanno consegnato il break per il 5-4 e infine la chiusura del match per 6-4.
ATP Stuttgart Matteo Arnaldi44 Jan-Lennard Struff66 Vincitore: Struff ServizioSvolgimentoSet 2J. Struff4-5 → 4-6M. Arnaldi 0-15 0-30 0-404-4 → 4-5J. Struff 15-0 15-15 30-15 30-30 df 40-30 ace4-3 → 4-4M. Arnaldi 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-403-3 → 4-3J. Struff 15-0 15-15 15-30 df 30-30 40-303-2 → 3-3M. Arnaldi 15-0 30-15 40-15 40-30 40-40 df A-40 40-40 A-402-2 → 3-2J. Struff 15-0 30-0 40-0 40-152-1 → 2-2M. Arnaldi 0-15 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1J. Struff 15-0 30-0 30-15 40-151-0 → 1-1M. Arnaldi 15-0 15-15 30-15 40-15 ace 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1J. Struff 30-0 30-15 40-15 40-304-5 → 4-6M. Arnaldi 15-0 15-15 df 30-15 40-153-5 → 4-5J. Struff 15-0 30-0 40-15 ace ace3-4 → 3-5M. Arnaldi 15-0 ace 15-15 15-30 df 30-30 30-40 40-40 40-A3-3 → 3-4J. Struff3-2 → 3-3M. Arnaldi2-2 → 3-2J. Struff 0-15 15-15 15-30 30-30 40-40 A-402-1 → 2-2M. Arnaldi 15-0 30-0 30-15 40-15 40-301-1 → 2-1J. Struff 0-15 df 15-15 30-15 ace 40-15 ace1-0 → 1-1M. Arnaldi0-0 → 1-0
L’avventura di Luciano Darderi al Libema Open 2025 si conclude già al primo turno. L’ottava testa di serie italiana è stata sconfitta dal cileno Nicolas Jarry con il punteggio di 5-7 6-4 7-6(3) in una partita durata due ore e mezza sui campi in erba dell’Autotron Rosmalen. Una battuta d’arresto che macchia l’esordio azzurro nel torneo ATP 250 olandese, primo appuntamento della stagione su erba.
La partita sembrava aver preso la strada giusta per Darderi, bravo a conquistare il primo set nonostante un inizio equilibrato. Per gran parte del parziale d’apertura, entrambi i tennisti hanno amministrato i propri turni di servizio senza particolari difficoltà. Le prime crepe si sono intraviste nel settimo gioco, dove l’italiano ha sprecato tre chances per il break, e nell’ottavo, quando Jarry non è riuscito a capitalizzare una palla break.Il break decisivo è arrivato sul 5 pari, che ha sfruttato la terza palla break dopo che il cileno ne aveva annullate due consecutive. Con il vantaggio acquisito, l’azzurro non ha tremato al servizio, chiudendo il primo set 7-5 dopo 49 minuti di gioco.
Il secondo set ha segnato l’inizio della risalita sudamericana. Darderi ha subito messo la freccia nel quinto game, conquistando il break ai vantaggi, ma la gioia è durata poco. Nel game seguente, Jarry ha scatenato tutta la sua determinazione in uno scambio di 18 punti che si è concluso con il controbreak alla sesta opportunità utile. L’inerzia del match è cambiata definitivamente nel decimo gioco, quando il cileno ha strappato nuovamente il servizio all’italiano sul punteggio di 15-40, chiudendo il set 6-4 in 46 minuti.
Il terzo e decisivo set ha vissuto un solo vero brivido nel nono game, momento che poteva riaprire completamente la partita. Darderi si è trovato con tre palle break consecutive e una quarta ai vantaggi, ma Jarry ha dimostrato nervi saldi annullando tutte le occasioni e mantenendo il servizio in un game cruciale che ha spento le ultime speranze italiane.Senza ulteriori sussulti, il set è scivolato al tie-break dove l’esperienza e la solidità mentale di Jarry hanno fatto la differenza. Il cileno ha preso il comando con un minibreak di vantaggio iniziale (2-0), ha consolidato sul 4-2 al cambio campo e ha chiuso 7-3 dopo 55 minuti, completando una rimonta che sembrava impossibile dopo il primo set.
ATP ‘s-Hertogenbosch Nicolas Jarry567 Luciano Darderi [8]746 Vincitore: Jarry ServizioSvolgimentoSet 3Tiebreak0*-0 1-0* ace 2-0* 2*-1 3*-1 4-1* 4-2* 4*-3 5*-3 6-3* ace6-6 → 7-6L. Darderi6-5 → 6-6N. Jarry 30-0 40-0 40-155-5 → 6-5L. Darderi5-4 → 5-5N. Jarry 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 ace4-4 → 5-4L. Darderi 0-15 15-15 30-154-3 → 4-4N. Jarry 15-0 15-15 30-15 30-30 40-303-3 → 4-3L. Darderi 15-0 30-0 30-15 df 30-30 40-303-2 → 3-3N. Jarry 15-0 ace 30-0 30-15 df 40-152-2 → 3-2L. Darderi 15-0 30-0 30-15 df 40-15 ace2-1 → 2-2N. Jarry 15-0 30-0 30-15 40-15 40-301-1 → 2-1L. Darderi 15-0 30-0 ace 40-01-0 → 1-1N. Jarry 15-0 30-0 40-0 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2L. Darderi 0-15 15-15 15-30 15-40 30-405-4 → 6-4N. Jarry 15-0 30-0 ace 40-0 ace4-4 → 5-4L. Darderi 15-15 30-15 40-154-3 → 4-4N. Jarry 15-0 30-0 40-03-3 → 4-3L. Darderi 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 ace 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 ace 40-A 40-40 40-A2-3 → 3-3N. Jarry 0-15 15-15 15-30 30-40 40-40 40-A2-2 → 2-3L. Darderi 15-0 15-15 30-15 40-15 40-302-1 → 2-2N. Jarry 15-0 30-0 40-151-1 → 2-1L. Darderi 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-401-0 → 1-1N. Jarry 15-0 30-0 40-0 40-15 df ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1L. Darderi 15-0 30-0 30-15 df 30-30 40-305-6 → 5-7N. Jarry 0-15 15-15 15-30 15-40 df 30-40 40-40 ace 40-A5-5 → 5-6L. Darderi 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-405-4 → 5-5N. Jarry 15-0 ace 30-0 30-15 40-154-4 → 5-4L. Darderi 30-40 40-40 A-404-3 → 4-4N. Jarry 15-0 ace 15-15 30-15 ace 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 ace 40-A 40-40 A-403-3 → 4-3L. Darderi 15-15 15-30 30-30 40-303-2 → 3-3N. Jarry 15-0 40-15 40-302-2 → 3-2L. Darderi 15-0 15-15 30-15 40-15 ace2-1 → 2-2N. Jarry 15-0 ace 30-0 ace 40-01-1 → 2-1L. Darderi1-0 → 1-1N. Jarry 0-15 df 15-15 ace 30-15 30-30 40-300-0 → 1-0
Marco Rossi LEGGI TUTTO
Mattia Bellucci – Foto Patrick Boren LEGGI TUTTO
Q2:Basile (821)–Cecchinato (327)
Inizio 10:30(H2H: 0–0)
Q2:Fatic (305)–Picchione (418)
2° inc. ore 10:30(H2H: 0–0)
R32:Travaglia (300)–Tomic (238)
Non prima 15:00(H2H: 0–0)
R32:E. Ymer (260)–Zeppieri (367)
Non prima 18:00(H2H: 0–1)
R32:Nardi (98)–Purtseladze (237)
Non prima 20:30(H2H: 0–0)
Q2:Roca Batalla (360)–Napolitano (604)
Inizio 10:30(H2H: 0–2)
Q2:Marti Pujolras (328)–Bondioli (453)
2° inc. ore 10:30(H2H: 1–0)
R32:Carboni (525)–Pavlovic (229)
Non prima 14:30(H2H: 0–0)
Q2:Ratti (1559)–Piraino (443)
Inizio 10:30(H2H: 0–0)
Q2:Campana Lee (449)–Weis (493)
TBA(H2H: 0–0) LEGGI TUTTO
Carlos Alcaraz nella foto – Foto Patrick Boren
IL MODERATORE: Congratulazioni, Carlitos, per un’altra vittoria in uno Slam. È stata la partita più emozionante della tua carriera?CARLOS ALCARAZ: Beh, sì, questa è stata senza dubbio la partita più emozionante che abbia mai giocato finora. Credo che oggi il match abbia avuto davvero tutto: momenti bellissimi, momenti molto difficili. Sono semplicemente molto felice. E orgoglioso di come ho gestito tutto oggi.Non è stato facile. È la prima volta che rimonto da due set a zero. E credo che non potesse esserci occasione migliore per farlo che nella finale di uno Slam.
DOMANDA: Questa partita verrà probabilmente ricordata come Borg-McEnroe a Wimbledon nel 1980 o Federer-Nadal nel 2008. Cosa provi sapendo di essere entrato nella storia del tennis?ALCARAZ: Onestamente, se le persone mettono questa partita sullo stesso piano di quelle, è un enorme onore per me. Non so se sia davvero allo stesso livello, perché quei match fanno parte della storia del tennis, della storia dello sport.Lascio che siano gli altri a parlarne. Ma per me, anche solo vedere il nostro nome legato alla storia del Roland Garros e degli Slam è qualcosa di incredibile. Mi fa felice, ma la discussione la lascio agli altri.
DOMANDA: La prima parte della partita non sembrava all’altezza della leggenda che poi è diventata. Eri sotto due set e un break. Cos’hai fatto per ritrovare energia e cambiare l’inerzia? Il pubblico ti ha aiutato?ALCARAZ: Beh, dovevo solo lottare. Dovevo crederci fino alla fine.Quando ha brekkato a inizio terzo set, ho pensato che fosse tutto nelle sue mani. Sentivo che ogni cosa che faceva andava bene: colpi vincenti, niente errori, persino le stecche andavano sulla riga…Quella era la sensazione. Ma ho provato a cancellare quei pensieri e continuare a combattere.Ovviamente il pubblico è stato fondamentale per me oggi. Tutto lo stadio era fantastico, ma c’erano alcuni angoli in particolare che mi hanno davvero spinto. Li ringrazio tanto.Senza di loro, probabilmente, non sarei riuscito a rimontare.
DOMANDA: Non è la prima volta che trovi il tuo miglior tennis nel quarto o quinto set. È successo anche l’anno scorso. Come hai costruito questa capacità di alzare il livello nei momenti decisivi?ALCARAZ: Ripeto sempre a me stesso che in certi momenti bisogna rischiare, a prescindere da tutto. Che sia il super tiebreak del quinto set o un game cruciale, bisogna andare, senza paura degli errori.Oggi era tutto una questione di crederci. Non ho mai dubitato di me stesso.E credo sia per questo che riesco a esprimere il mio miglior tennis nei momenti più difficili.
DOMANDA: Alcuni scambi sembravano irreali. Hai avuto anche tu questa sensazione?ALCARAZ: Sì, assolutamente. Ci sono stati momenti in cui il livello era folle. Jannik ha giocato ad altissimo livello. In certi frangenti mi chiedevo: “Cosa posso fare?”Colpiva in modo incredibile, si muoveva benissimo, non sbagliava nulla.Alcuni punti sembravano davvero irreali, e mi sono anche goduto giocare a quel livello. Penso che anche il pubblico abbia apprezzato. Sì, l’ho pensato: era irreale.
DOMANDA: Uno dei punti chiave è stato sul 6-5 per lui, 15-30 nel quinto, quando hai tirato un dritto incrociato incredibile. E poi ci sono i tre match point salvati. Cosa ricordi meglio?ALCARAZ: È difficile sceglierne uno. Quei tre match point sono stati qualcosa di incredibile. Ma se parliamo di qualità, forse i punti sul 6-5, 15-30 o 30 pari, vantaggi, 40 pari… quelli li ricordo molto bene.Ancora oggi non so come ho fatto. Lui dominava quel game, tirava sulle righe. Ma sono riuscito a salvarlo. Forse sceglierei proprio quel game.
DOMANDA: Hai appena vinto il tuo quinto Slam a 22 anni e un mese, esattamente come Nadal. Che effetto ti fa?ALCARAZ: Devo ancora rendermene conto. È il primo passo, credo.Vincere il quinto Slam alla stessa età di Rafa… lo prendo come un segno del destino.È una statistica che porterò sempre con me. Rafa è il mio idolo, la mia ispirazione.È un enorme onore. E spero che non finisca qui.
DOMANDA: È stata la tua dodicesima sfida contro Jannik. La prima in una finale Slam. Quanto sarà importante per la vostra rivalità?ALCARAZ: Ogni match contro di lui è importante. Questa è stata la prima finale Slam tra noi, e spero non l’ultima.Ogni volta che giochiamo, alziamo entrambi il livello. E credo che per i tifosi sia altrettanto speciale.Se vuoi vincere gli Slam, devi battere i migliori. E farlo in finale è ancora più bello.Non credo sia un punto di svolta definitivo. So che Jannik imparerà da questo match e tornerà più forte. E anch’io cercherò di migliorare, capire come fargli più male tatticamente.Non lo batterò per sempre, questo è sicuro. Ma continuerò a imparare e spero di giocare ancora tante finali Slam contro di lui.
DOMANDA: Hai vinto tre finali Slam in rimonta. Ti piace la pressione di dover rincorrere?ALCARAZ: Preferisco vincere in tre set, sinceramente! (ride)Ma quando la situazione è difficile, bisogna lottare. È una finale Slam. Non è il momento di essere stanchi o di mollare. È il momento di resistere, di trovare il proprio momento e andare avanti.Credo che i veri campioni si formino proprio in queste situazioni. È ciò che i grandi hanno fatto per tutta la carriera.Cerco di sentirmi a mio agio nella pressione. E non ne ho paura.
DOMANDA: Hai detto che non hai mai dubitato di te stesso. Ma quando eri sotto di tre match point, ci credevi davvero?ALCARAZ: Assolutamente sì. Una partita non è finita finché l’altro non vince l’ultimo punto.È vero, ero a un punto dalla sconfitta. Ma tanti giocatori sono tornati da match point sotto, anche in finali Slam.Volevo essere uno di loro.Ci ho creduto sempre, anche sotto di tre match point. Ho pensato: “Un punto alla volta”. Uno, poi un altro. Provi a salvare quel game e continui a crederci. Questo è ciò che ho fatto.
Dal nostro inviato a Parigi, Enrico Milani LEGGI TUTTO
Jannik Sinner – Foto Patrick Boren
Dopo cinque ore e 26 minuti, la finale più lunga nella storia del Roland Garros ha incoronato Carlos Alcaraz, ma non ha tolto nulla alla grandezza di Jannik Sinner. L’azzurro, uscito sconfitto 4-6 6-7(5) 6-4 7-6(6) 7-6(5), si è presentato con grande dignità in conferenza stampa. A caldo, tra emozioni contrastanti e la consapevolezza di aver dato tutto, il numero 1 del mondo ha provato a fare ordine tra pensieri e delusione.“È difficile da accettare ora,” ha ammesso Sinner. “Sono comunque felice di aver espresso un grande livello. In generale sono contento del torneo, ma ovviamente questa sconfitta fa male. Ho cercato ogni giorno di migliorare, di mettermi in condizione di giocare partite così importanti. E oggi è stato un match davvero di altissimo livello.”
Ripensando ai momenti chiave, Sinner ha raccontato il passaggio tra il quarto e il quinto set, quando era stato a un punto dal titolo. “Ero deluso, certo. Avevo match point, stavo servendo per il match. Ma sono rimasto lì, mentalmente solido Oggi le occasioni le ho avute. Ero avanti di un break nel terzo. Avanti di un break nel quarto. Ho avuto tre match point. Ho servito per il match. Sono tornato sotto. Sul 6-5 nel quinto ho avuto altre chance.Insomma, tante opportunità che non sono riuscito a sfruttare.A volte ci sono giornate così. E non puoi farci niente. Quindi sì, è stata una partita diversa.Non gli ho regalato nulla. Quando entri nel quinto set in uno Slam, cerchi sempre di resettare. Quando poi la partita finisce, è tutto diverso. Arrivano emozioni che non puoi più controllare.”
A chi gli faceva notare un passato poco favorevole nei match maratona, Jannik ha risposto con chiarezza: “Oggi non si può paragonare ad altri match. Fisicamente stavo bene, anche se ovviamente ero stanco. Ma lo era anche Carlos. È stata una battaglia fisica e mentale. Ho avuto le mie occasioni, ma oggi è andata così. Fa parte del gioco. Ci sono sorprese in questo sport Secondo me era partito bene il terzo Poi ho preso subito questo break Ero più o anche 30-0 quel game lì Il terzo 1-0 E lì poteva già cambiare un po’ la partita Perché se va da 2-0 È forse un pochettino diverso Però sai Ora parlare con sé Se avessi tirato il dritto sul match point Non lo so quindi Boh Sai è il numero due al mondo lui È il giocatore migliore che c’è sulla terra In questo momento Ha vinto ora il quinto slam Cioè non ci sono sorprese Cioè questi giocatori ti fanno cambiare la partita Quindi non è Ha avuto tante chance quello sì Non sono riuscito a sfruttare E basta ”
Sulle differenze con altre finali, Sinner è apparso lucido: “Oggi non pensavo nemmeno che fosse una finale. C’era solo Carlos da battere. Mi sentivo molto più pronto rispetto a Roma, il mio livello è cresciuto. Questo era il mio obiettivo principale. Peccato solo non aver sfruttato le tante occasioni avute. Ma se guardi solo la parte triste dello sport, non riesci più ad andare avanti. Io sono migliorato rispetto all’anno scorso e voglio continuare a spingere.”Il paragone con Wimbledon 2022, dove perse in rimonta da Djokovic dopo essere stato avanti due set, torna inevitabile: “È una partita diversa. Allora ero in un altro momento della mia carriera, e quando Novak alzò il livello, sentii che non avevo possibilità. Oggi invece le occasioni le ho avute: avanti di un break nel terzo, avanti di un break nel quarto, tre match point, servito per il match, e ancora chance nel quinto. A volte semplicemente non si riesce a chiudere. Succede.”Nonostante la delusione, Jannik trova forza nelle sue radici: “La mia famiglia e le persone vicine mi stanno aiutando. Mio padre oggi non era nemmeno a Parigi, stava lavorando. Non cambia nulla, siamo una famiglia semplice. Mia mamma era qui, e immagino che mio padre abbia guardato in TV, se ha finito di lavorare.”
“Non avrei mai immaginato di arrivare fin qui. Non era nemmeno un sogno da bambino, perché sembrava troppo lontano. E oggi ho giocato la finale più lunga della storia del Roland Garros. Fa male, ma non puoi continuare a piangere. Si va avanti.”Infine, riflettendo sul valore storico della partita, Sinner non nasconde l’orgoglio: “Ogni rivalità è diversa. Ai tempi di Federer, Nadal, Djokovic, si giocava in modo diverso. Ma oggi anche noi stiamo producendo tennis spettacolare, e penso sia bello per il nostro sport. Sono felice di far parte di tutto questo. Ovviamente, sarei stato ancora più felice con il trofeo tra le mani. Ma oggi non si può cambiare nulla.”
Da Parigi il nostro inviato Enrico Milani LEGGI TUTTO