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    Jannik Sinner, padrone assoluto del veloce indoor: un nuovo record storico alle ATP Finals

    Jannik Sinner nella foto (foto Brigitte Grassotti)

    Quando il tennis si sposta al coperto, Jannik Sinner si trasforma. La superficie veloce indoor sembra esaltare ogni parte del suo gioco, ma se a questo si aggiunge l’atmosfera elettrica del torneo di casa e il sostegno del pubblico nostrano, il risultato è un giocatore quasi impossibile da battere. Le ATP Finals, per Sinner, non sono semplicemente un torneo: sono uno scenario in cui il suo tennis raggiunge una qualità difficilmente eguagliabile.
    Prova ne è il record che l’azzurro ha appena scolpito nella storia del torneo. Nessun giocatore, prima di lui, era mai riuscito a vincere tutte e tre le partite della fase a gironi senza perdere un set per due anni consecutivi. Un primato che certifica non solo la continuità, ma la superiorità che Sinner sta esprimendo nel finale di stagione.
    Un 2025 di una regolarità disarmanteIl match contro Ben Shelton, pur non avendo peso sulla qualificazione — già assicurata dopo le prime due vittorie — è stato l’ennesimo esempio della solidità dell’italiano. Anche quando non ha nulla da difendere o da conquistare, Sinner entra in campo con la stessa intensità e la stessa mentalità vincente. È così che ha chiuso il Round Robin senza cedere un set, accedendo alle semifinali con un percorso immacolato.Il successo con Shelton gli permette inoltre di inserirsi in una statistica estremamente selettiva: Sinner ha raggiunto le semifinali in tutti e quattro i tornei dello Slam nel 2025, oltre che alle ATP Finals. Un’impresa compiuta in precedenza soltanto da tre leggende del tennis:
    Novak Djokovic (2012, 2013, 2015, 2021, 2023)Roger Federer (2005, 2006, 2007, 2009)Ivan Lendl (1987)
    Sinner diventa così il primo giocatore del nuovo millennio, al di fuori di Federer e Djokovic, capace di mostrare una tale regolarità ai massimi livelli durante un’intera stagione.
    Il livello del numero uno dell’annoChe si tratti di Slam o Finals, Sinner ha dimostrato una costanza che pochi possono sostenere. Il 2025 dell’italiano è stato una marcia ininterrotta fatta di semifinali, finali e titoli, con pochissime pause. E, cosa ancora più importante, la sensazione è che il suo livello continui a crescere nei grandi appuntamenti, esattamente come fanno i veri fuoriclasse.
    Sinner chiude la fase a gironi di Torino da imbattuto, con numeri che confermano ciò che si percepisce guardando i suoi match: solidità mentale, precisione estrema al servizio, capacità di togliere il tempo all’avversario e un dominio quasi totale negli scambi da fondo campo. Un mix che indoor risulta ancora più devastante. Se non fosse stato fermo per tre mesi la prima posizione mondiale sarebbe stata salda nelle sue mani.
    Verso le semifinali: l’uomo da battereCon questo nuovo record e una stagione già ricca di traguardi storici, Sinner entra nelle semifinali delle ATP Finals come l’uomo da battere. Torino, ancora una volta, lo ha visto brillare come pochi giocatori nella storia del torneo. E se il livello resta questo, ogni avversario dovrà trovare qualcosa di straordinario per fermarlo.Il 2025 di Jannik Sinner è già un anno da incorniciare con due vittorie Slam. E non è ancora finito.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner dopo la vittoria su Shelton: “Il fatto che non perda un set significa che faccio le scelte giuste nei momenti giusti”

    Jannik Sinner a Torino (foto Brigitte Grassotti)

    Otto vittorie di fila a Torino, dopo il successo dell’anno scorso, senza perdere nemmeno un set, e l’ennesima dimostrazione di forza contro Shelton, dominato per settima volta di fila. Numeri, certificano l’incredibile forza e qualità di Jannik che in condizioni indoor è davvero formidabile. Nonostante tutto Sinner tiene i piedi per terra, pensa un match alla volta e non considera alcuna vittoria né facile né scontata, nemmeno la semifinale vs. De Minaur che ha battuto 12 volte su 12 partite. Il fatto che vinco significa che sto facendo bene, questo il succo del suo pensiero. Queste le parole del n.2 del mondo.
    “Sono felice di essere in semifinale e spero di poter fare una bella partita”. C’è un record di 12-0 a favore di Jannik vs. De Minaur. “Quel che è accaduto in passato, è passato. Nei nostri incontri alcune volte è stato molto vicino a me, vedremo come andrà domani. Lui ha sofferto una dura sconfitta ma rapidamente si è ripreso e questo dimostra come il tennis è difficile e come le cose cambiano. Contro Taylor ha giocato uno dei migliori match della sua annata, quindi non vedo l’ora di tornare in campo di fronte al bel pubblico di Torino, farò del mio meglio”.
    “La Davis è uno degli argomenti più interessanti. Ogni giocatore ha la sua opinione, io penso che giocarla con questo tipo di calendario è difficile. Mi piacerebbe in futuro vederla ogni due anni. Quando ci sono due team che si affrontano entrambe all’estero non è la condizione ideale. Non ho mai giocato da vecchia Davis, andando in posti come Argentina, Brasile… penso che quella fosse la vera Davis Cup. A Malaga abbiamo avuto molto sostegno, non è lontano dall’Italia. Giocare in questo formato le finali non è lo stesso spirito di una volta. Penso che poterla disputare ogni due anni potrebbe essere una buona opzione”.
    Differenza tra giocare partite nei gruppi e semifinali: “Non ci sono feeling diversi, ogni match è importante. Non cambia poi tanto dai round robin alle semifinale”.
    “Ogni tennista nel girone mi ha affrontato con le sue qualità, è difficile giocare contro ognuno di loro. Tutti e tre servono molto bene, e quindi se subisci un break poi riprenderli è difficile. Non è prima volta che li ho affrontati e quindi sai che cosa può succedere. Ben oggi ha provato a cambiare qualcosa, mi sono fatto trovare pronto. A volte bastano pochi punti a decidere le partite. Sono sempre stato lucido a gestire i punti importanti”.
    “Alcaraz ha ricevuto il n.1, cosa ho provato? Stavo molto attento alla partita che dovevo giocare. Sono felice per lui, ma se dicessi che sono super felice ti direi una bugia, sono onesto. Ma lui ha giocato una stagione incredibile, otto tornei vinti, quindi se lo merita. Sta giocando a un livello altissimo, è competitivo su ogni superficie, sta giocando un tennis molto aggressivo, l’abbiamo visto nei sui match del girone. La pressione l’ha avuta anche lui e l’ha gestita molto bene. È un bravissimo ragazzo, ha un bel team intorno a se per arrivare a grandi traguardi. È una motivazione per me, faremo un grande lavoro l’anno prossimo”.
    “Non perdo un set dall’anno scorso? Significa che sto facendo le scelte giuste nei momenti giusti. Oggi nel tiebreak se fossi andato sotto di un mini-break magari perdevo, come contro Sasha se avessi servito male potevo perdere. Sono contento di rimettermi in gioco ma non sono una macchina, prima o poi perderò”.
    Come motivarsi senza sottovalutare De Minaur: “La motivazione c’è sempre, è una semifinale a Torino, ultimo torneo dell’anno. Basta già questo per provare a vincere domani. Non sottovaluto mai i miei avversari. Sto cercando di essere al 100% nella giornata. Domani vediamo come starò. Io ho molto da perdere, lui poco o niente quindi c’è sempre la pressione. Cerco di essere sempre attento a quello che faccio”.
    Da Torino, Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Ben Shelton chiude la stagione alle Finals con una sconfitta, ma guarda al 2026: “Non sono ancora il giocatore che voglio essere”

    Ben Shelton (foto Brigitte Grassotti)

    La prima partecipazione di Ben Shelton alle Nitto ATP Finals si è conclusa senza vittorie, con un bilancio di 0-3 nel girone e il ko finale contro Jannik Sinner per 6-3, 7-6. Un epilogo amaro per il mancino statunitense, che però ha scelto di guardare avanti, sottolineando come questa esperienza rappresenti uno stimolo per il futuro.“Chiudere così fa male, certo. Non è quello che speravo, ma il tennis è fatto di alti e bassi”, ha detto Shelton in conferenza stampa. “Questa settimana mi darà ancora più motivazione per lavorare in vista del 2026. Non vedo l’ora di ricominciare”.
    “Non ero al mio miglior livello dopo l’infortunio”Shelton ha raccontato le difficoltà vissute negli ultimi tornei della stagione, dopo l’infortunio patito allo US Open. Pur avendo disputato alcune buone partite – come quella contro Rublev a Parigi – ha ammesso di non aver ritrovato pienamente le sue sensazioni.“Non ero al mio massimo. Tornare in campo dopo un periodo fermo non è semplice. Devo ritrovare ritmo, movimento, scioltezza. E farlo quando gli altri sono in gran forma, a fine anno, è ancora più complicato”, ha spiegato.Contro Sinner, Shelton ritiene di aver disputato un buon incontro, sottolineando però una costante: “In tutte le partite qui, gli avversari hanno servito meglio di me. Non è un allarme, so quanto forte sia il mio servizio, ma è stata una differenza chiave”.
    Obiettivo 2026: colmare il gap con i migliori senza snaturarsiGuardando al nuovo anno, Shelton ha chiarito che il suo obiettivo è continuare a migliorare, pur mantenendo intatta la propria identità di gioco.“Inseguo sempre chi è davanti a me, ma senza dimenticare ciò che mi rende speciale”, ha detto. “Giocare contro i migliori del mondo ti fa capire tante cose. Non sono ancora il giocatore che voglio diventare. Ho tantissimo da migliorare”.Uno dei vantaggi, secondo lui, è che il periodo di stop causato dall’infortunio gli ha permesso di arrivare alle Finals meno logorato: “Non devo staccare per settimane prima di allenarmi. Posso mettermi subito al lavoro”.
    Il miglioramento: un percorso lento, ma inevitabileShelton ha parlato anche del processo che lo porta a crescere come giocatore, sottolineando come i progressi non arrivino mai in modo immediato.“Nel tennis non ottieni risultati subito. Puoi lavorare per mesi senza vedere cambiamenti, e poi all’improvviso tutto si sblocca. Succede sempre così nella mia carriera. La chiave è continuare a lavorare con costanza”.
    Un tennis fatto di incontri, non solo di rankingAlla domanda su quanto sia vicino ai primissimi del mondo, Shelton ha spiegato che il confronto non può essere ridotto a due nomi.“Non puoi guardare solo ai primi due. Ognuno ha uno stile diverso: Sinner, Alcaraz, Zverev, Fritz, Djokovic… Ogni matchup è una storia a sé. Contro alcuni mi trovo benissimo, contro altri devo trovare soluzioni diverse”.Secondo Shelton, la capacità di adattarsi è ciò che distingue i campioni: “Non puoi innamorarti di un solo piano tattico. Devi saper cambiare, restare fedele ai tuoi punti di forza ma trovare modi nuovi per mettere in difficoltà gli altri”.
    Sinner e le superfici: “Qui è ancora più letale”Shelton ha poi analizzato le differenze del confronto con Sinner in base alle superfici su cui si sono affrontati negli ultimi due anni.“In Australia ti fa correre ovunque, costruisce i punti benissimo. Indoor, invece, diventa devastante al servizio: precisione assoluta, colpi che tolgono il tempo. Qui a Torino è difficilissimo da affrontare”.Pur avendo portato Sinner al tiebreak – unico al mondo a riuscirci negli ultimi due anni al Pala Alpitour – Shelton ha riconosciuto il valore dell’azzurro: “Serve in modo impressionante, ma ciò che lo rende speciale è la capacità di adattarsi. I migliori sanno vincere su qualsiasi superficie, ed è ciò che voglio imparare anch’io”.
    Pronto a ripartireLa stagione si chiude senza vittorie alle Finals, ma con una prospettiva chiara: Shelton vede il 2026 come l’anno in cui potrà compiere un salto di qualità significativo.“Mi concentrerò sull’essere più completo e su come rendere scomodi per gli avversari i miei colpi. So che i risultati arriveranno. Lavorerò ogni giorno per questo”.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    ATP Finals 2025: Jannik Sinner in controllo, regola Shelton con sostanza e qualità. Tre vittorie in tre match a Torino

    Jannik Sinner a Torino (foto Brigitte Grassotti)

    Jannik Sinner è più forte di Ben Shelton, in tutto. Costanza di rendimento, solidità, pressione, scambio, difesa e attacco, risposte, ma pure… al servizio, e non solo per gli 11 Ace vs. 6 quanto per l’efficacia complessiva di un colpo che sta viaggiando alla grande e sostiene a dovere il tennis dell’azzurro, davvero prossimo alla perfezione in questa fase finale della stagione. E Se Ben va sottoa Jannik pure nello scontro alla battuta, allora è Sipario. L’ennesima conferma della superiorità di Jannik su Ben viene dalla prestazione eccellente e vittoria senza macchia dell’italiano nel terzo match del girone Borg alle ATP Finals 2025, un 6-3 7-6(3) in totale scioltezza che conferma quant bene il n.2 del mondo stia giocando in quest’edizione del torneo dei “maestri”. La sensazione dal campo è stata inequivocabile: Jannik ha controllato con maestria e sicurezza l’avversario, il tempo di gioco, gli scambi, lo spazio sul campo. Controllo totale, a tratti dispotico. Non c’è stato un solo momento di vera difficoltà, con una sola palla break concessa nel quarto game del primo set – sotto un Ben arrembante – e annullata da Sinner affidandosi alla certezza della sua qualità nettamente superiore sfidando il rovescio del rivale in scambio. Solo in alcuni passaggi nei 94 minuti di gioco Jannik ha dato l’impressione di aver spinto al 100%, momenti nei quali ha deciso di provare la sua massima velocità e staccare Ben, per non correre alcun rischio. Ha servito molto bene l’italiano, con il 75% di prime in gioco e vincendo l’81% dei punti, ma anche il 56% con la seconda, vista la totale aggressività di Shelton, è un bel metro della forza di Jannik. Un successo limpido, il settimo consecutivo contro il nativo di Atlanta, che lo porta di forza in semifinale (e ottava vittoria di finale nel torneo, anzi pure la dodicesima sulle ultime tredici partite disputate sotto il tetto dell’Inalpi Arena).
    “Sono partito con un break sopra, e da poi è andata bene. Ho cercato di stare lì mentalmente, è stata un’ottima partita” afferma Jannik a caldo in campo a Diego Nargiso. “Sono felice di essere in semifinale e di poter giocare con una buona energia”. Il servizio sta performando e lo aiuta nei momenti difficili: “Non è sempre così… (sorride Jan). Stiamo lavorando tanto. Ben è stato molto aggressivo sulla mia seconda, ho cercato di variare la velocità. Facciamo le cose giuste”.
    Già, in queste ultime parole c’è l’essenza del Sinner attuale: fare le cose giuste. Giocare un bel tennis, potente, aggressivo, ma sempre con misura e seguendo una tattica ineccepibile. Applicare punto per punto uno schema vincente, pronto a correggere il tiro se qualcosa va fuori da quanto studiato a tavolino. Vincere, ma senza esagerare, senza prendersi rischi eccessivi, aumentando progressivamente la spinta dei colpi fino a staccare l’avversario, quindi continuare a giocare affidandosi a quel che più funziona e così veleggiare sicuro verso il successo. Una condotta che potrebbe apparire persino “noiosa”, ma a vincere e convincere ci si annoia? Ma c’è molto di più. Sinner sta diventando sempre più gestore di se stesso perché in campo è terribilmente consapevole di quel che accade. Sente e conosce sempre di più il suo corpo, capisce quanto sta consumando di energie, fisiche e mentale, e avvertendo il gap col rivale agisce di conseguenza, mettendo il proprio gioco di un livello superiore, per correre rischi, ma senza strafare, senza strappi. È il modo ideale per amministrare muscoli ed energie nervose, seguendo un flusso vincente e cavalcando il momento, tenendo da parte il massimo sforzo per quando ne ha davvero bisogno.
    Il secondo set dell’incontro vs. Shelton è stato piuttosto equilibrato, Ben ha servito meglio non affidandosi solo alla potenza e variando di più l’angolo, e Sinner bravo è stato ad attendere, senza esagerare o cambiare cose che non avrebbero comunque funzionato. Al tiebreak ha allungato immediatamente prendendosi di forza un mini-break e da lì in avanti ha controllato tutto, fino al successo. Controllo è esattamente la parola che più incarna questo torneo di Jannik, e non solo. Sta aspettando la finale (vs. Alcaraz?) per spingere al massimo? Vedremo, è possibile. Intanto macina uno dopo l’altro gli avversari con servizi in ritmo, risposte sempre ficcanti (incredibile come riesca ad arrampicarsi letteralmente su traiettorie che altri nemmeno riuscirebbero a sfiorare…), prendendosi il centro del campo e quindi imbastendo una progressione micidiale, oppure facendo partire un primo colpo dopo il servizio che diventa quasi irresistibile. Oggi contro Shelton ha sfruttato meno l’accelerazione in lungo linea, si è tenuto questo jolly per pochi momenti importanti, bloccando più spesso Ben sul rovescio e portandolo ad esagerare col diritto. Non ha nemmeno condotto male la partita l’americano, ha attaccato appena possibile tanto in lunghi scambi sarebbe stato triturato. Non è bastato, perché Sinner è superiore in ogni fase di gioco, il campo ha parlato chiaro. Next De Minaur, alle 14.30 di sabato.

    Da Torino, Marco Mazzoni

    La cronaca
    Shelton scatta al servizio e nel secondo punto tira un Ace terrificante a 223 km/h, ma… è la risposta di Sinner a prendersi il palcoscenico. Impressionante come Jannik intuisca la traiettoria dell’americano, arriva sulla palla, le sue corde la arpionano e la risposta è precisa, profonda. Sinner si prende tre punti, 30-40. Il BREAK arriva subito, con un colpo in rete dell’americano. Sopo nemmeno 3 minuti Ben è già spalle al muro, indietro e costretto a rincorrere. Ci prova Shelton, si prende grandi rischi in risposta, come sul 30-15, con un bel guizzo sorprende l’italiano. Segue lo scambio più lungo di quest’avvio, la progressione massiccia, asfissiante di Jannik non lascia scampo a Ben. Col primo Ace del match, Sinner si porta 2-0. Il tennis di Ben non prevede un consistente “piano B”, è potenza in massima spinta, a partire dal servizio. Per cercare di stare al passo di Jannik non può far altro che tirare più forte che può, a partire dalla battuta. Commette un doppio fallo esagerando, scende a rete con coraggio, tanto nello scambio le sue chance sono modeste se va in difesa, ma l’equilibrio è a dir poco precario e fioccano gli errori. Per una volta Sinner concede un raro unforced di rovescio cercando un cross aggressivo, Shelton muove lo score (2-1). Nel quarto game Jannik regala una perla al pubblico, dopo un paio di bordate cambia impugnatura e via taglio sotto alla palla per una smorzata precisa, che poi capitalizza con un tocco a campo aperto. Riesce poi a rimettere uno smash prepotente di Ben e punirlo sotto rete. C’è lotta nel game, prima un diritto di Sinner tirato lungo, quindi è Shelton a reggere e muoversi bene, prendendosi un bel punto in difesa. Palla break per Shelton. Sinner si affida alle certezze, blocca lo scambio sul rovescio dell’americano che dopo tre colpi va fuori giri. 3-1 Sinner, game assai laborioso, chiuso con due Ace. Shelton è encomiabile per come attacca all’arma bianca, viene a rete con tutto, a volte poco, ma riesce a mettere un po’ di pressione a Sinner. L’azzurro regge benissimo, risale da 15-30 nel sesto game, a sua volta prontissimo a far due passi in campo e chiudere con accelerazioni potenti. C’è spettacolo perché Ben è tutt’altro che dimesso, corre, taglia col back, avanza, il contrasto di stile tra i due è totale (4-2). E pure Jannik avanza spesso sul net per non essere attaccato, è un tennis verticale, ricco di adrenalina, di scambi lunghi e tattici nemmeno l’ombra. Sul 4-3, Sinner tira due Ace uno dopo l’altro che più diversi non potrebbero essere: prima una bordata a tutta velocità al centro, quindi da destra una curva carica di effetto laterale a 170 km/h, che fulmina l’avversario. È dimostrazione di un uso perfetto della battuta e di quanto sia migliorato nel colpo. Incredibile come dopo 8 game (5-3), Jannik abbia 5 Ace, Shelton…2, è la foto di come ogni colpo non è mai fine a se stesso. Ben maltratta la palla sul 15 pari, impatto pessimo… Jannik invece orchestra una sinfonia con una progressione micidiale, chiusa con un diritto lungo linea perfetto. 15-40 e Due Set Point. Finisce al secondo, con un diritto in rete dell’americano. 6-3, il gap Pro Sinner è persino superiore visto dal campo. 70% di prime per JS, in controllo.
    Sinner riparte al servizio nel secondo parziale. Shelton si prende due punti di qualità, bello un tocco stretto non facile sulla smorzata di Jannik, ma l’italiano di prende il game “di sostanza” e con un preciso passante di rovescio sul 40-30, un po’ azzardato l’attacco del nativo di Atlanta, seppur tatticamente corretto (1-0). Shelton impatta 1 pari col terzo Ace del suo incontro, davvero pochi per i suoi standard, ma… è la risposta dell’italiano il fattore che sposta tutto. Eccezionale la volée stoppata di Sinner sul 30-15 del terzo game, taglio da Maestro, così vigoroso che palla al rimbalzo si ferma e torna indietro. Troppo facile poi “impallinare” un Ben che si butta avanti dietro al nulla (2-1). Arriva una fase interlocutoria, si avanza sui turni di battuta senza temi particolarmente rilevanti, in risposta i tentavi di offesa non hanno esito. Jannik veleggia sopra al 70% di prime palle “in”, così è un bell’andare. È salito il rendimento della prima palla dell’americano, anche per Mr. Sinner non è facile incidere con la risposta, in questa fase sono più “parate” che altro. Lo score segna 4-3 Sinner, con l’ottavo Ace nel match per il pusterese, forte anche del primo colpo di scambio, definitivo o quasi. Nell’ottavo gioco Jannik, in risposta, non sfrutta almeno due occasioni d’oro per infilare il passante vincente, errori non da lui. 4 pari. Si riscatta con un altro turno di servizio ben gestito, col nono Ace e la sua proverbiale praticità, rischio medio e tutta sostanza. 5-4. Ora la pressione è tutta sull’americano che… inizia con una seconda di servizio e si prende “in faccia” la risposta profondissima di Jannik. 0-15. Non può che aggrapparsi al suo martello, servizio al corpo a 228 km/h. Nel terzo punto Sinner aggancia la palla, è bella lunga nell’angolino e Ben arriva troppo carico, sparacchia via. 15-30. Ancora servizio al corpo la scelta di Shelton, forse la migliore per non far sbracciare l’italiano. Sul 30 pari è di nuovo seconda, si scambia e in pressione e progressione Sinner va a prendersi il Match Point sul 30-40. Ben stavolta è più cauto, mettere una prima a trequarti di velocità e chiude con un doppio diritto da metà campo. Ace, poi diritto a tutta, Shelton resta in vita (5 pari). Sinner tira addirittura il suo decimo Ace sulla seconda palla, ma sul 40-0, in grande controllo (6-5). Stavolta Ben è solido, nonostante uno splendido attacco di Jannik sul 40-15 (che controllo di volo sulla botta del rivale!), si approda al tiebreak. Sinner inizia con un servizio esterno precisissimo. Uff!?! Jannik aveva risposto in qualche modo e Ben tutt’altro che sensibile sotto rete, ma lo smash da fondo campo dell’italiano non passa la rete (si poteva far meglio qua). Si riscatta subito Sinner, bellissimo come risale il campo dopo la risposta e punisce Shelton con un lungo linea di rovescio che lo prende in totale contro piede. 2-1 col mini-break. Fa il pugno al suo angolo JS dopo un servizio vincente, 3-1, e pi l’Ace #11. 4 punti a 1, ecco lo strappo. Un nastro beffardo impenna il passante di Ben e rende impossibile la volée di Jannik, proiettato a rete, si gira 4-2. Bravo poi Shelton a chiudere la porta di volo, da vero atleta per l’allungo. 4-3. Scoppia la palla sull’ultima accelerazione di diritto di Sinner, bordata che conclude una progressione magistrale, e 5 punti a 3. Sicuro, veloce, bell’attacco col diritto e volée d’incontro scolastica ma precisa. Sinner vola a Tre Match Point dopo quello sul 5-4. Finisce subito, diritto out dell’americano. Sipario. Sinner più forte, poco da dire. Tre vittorie su tre match nel girone Borg. In semifinale c’è De Minaur. Un bel “regalo” per l’australiano…

    Jannik Sinner vs Ben Shelton ATP Turin Jannik Sinner [2]67 Ben Shelton [5]36 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* 2*-1 3*-1 4-1* ace 4-2* 4*-3 5*-3 6-3*6-6 → 7-6B. Shelton 15-0 15-15 30-15 40-15 ace 40-306-5 → 6-6J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace5-5 → 6-5B. Shelton 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 ace5-4 → 5-5J. Sinner 0-15 15-15 30-15 ace 40-154-4 → 5-4B. Shelton 15-0 30-0 40-04-3 → 4-4J. Sinner 15-0 ace 15-15 30-15 40-15 40-30 ace3-3 → 4-3B. Shelton 15-0 30-0 40-0 ace 40-15 df 40-303-2 → 3-3J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 ace2-2 → 3-2B. Shelton 15-0 30-0 40-02-1 → 2-2J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-151-1 → 2-1B. Shelton 15-0 30-0 40-0 ace1-0 → 1-1J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1B. Shelton 15-0 15-15 15-30 15-40 30-405-3 → 6-3J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 ace ace4-3 → 5-3B. Shelton 15-0 15-15 30-15 30-30 40-304-2 → 4-3J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-303-2 → 4-2B. Shelton 0-15 15-15 ace 30-15 40-153-1 → 3-2J. Sinner 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 ace ace2-1 → 3-1B. Shelton 15-0 30-0 30-15 df 40-15 40-302-0 → 2-1J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 ace1-0 → 2-0B. Shelton 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 30-400-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Carlos Alcaraz riceve il primo di n.1 ATP di fine 2025

    Carlos Alcaraz con la coppa di n.1 ATP (foto Brigette Grassotti)

    Emozionato e sorridente, Carlos Alcaraz ha ricevuto il premio di n.1 ATP di fine 2025 sul campo delle ATP Finals, alla presenza del Presidente ATP Andrea Gaudenzi. Per lo spagnolo è la seconda volta dopo il 2022, anno in cui vinse il primo Slam in carriera US Open, riuscendo a terminare la stagione davanti a tutti.
    Nel breve discorso sul campo, Alcaraz ha affermato: “È un grande piacere per me essere di nuovo numero uno al mondo, è una cosa per cui ho lavorato molto duramente insieme al mio team”. Quindi ha ringraziato tutte le persone che lo assistono nella lunga annata tennistica, “iniziamo a gennaio e finiamo solo adesso a novembre, giriamo tutti i continenti, è un viaggio impegnativo che non potrei affrontare senza di loro”.
    Un ringraziamento anche al pubblico: “Sento l’amore e l’energia del pubblico in qualsiasi torneo mi trovi, ringrazio tutti quelli che vengono a vederci e ci supportano. Questo trofeo è anche per loro”.
    Lo scorso anno fu Jannik Sinner a chiudere da n.1, mentre nel 2023 toccò a Novak Djokovic. LEGGI TUTTO

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    Top 30 ATP: cosa cambia davvero nel 2026 per i migliori giocatori del mondo

    Luciano Darderi ITA, 2002.02.14 – Foto Patrick Boren

    Ogni anno, al momento di aggiornare il ranking finale, non si tratta soltanto di celebrare chi ha vinto di più o chi ha ottenuto i progressi più significativi. Chiudere la stagione nella top 30 ATP rappresenta infatti molto più di un risultato simbolico: è un traguardo che definisce l’intero quadro di obblighi e diritti con cui un tennista affronterà la nuova stagione.La ATP utilizza la classifica di fine anno per stabilire quali giocatori saranno soggetti a un regolamento speciale, fatto di vantaggi esclusivi ma anche di impegni che durano per tutto il 2026, indipendentemente da come potrà evolvere il loro ranking nei mesi successivi.
    Premi economici e criteri di idoneitàEssere tra i primi trenta significa entrare automaticamente nella corsa ai bonus stagionali destinati ai rendimenti nei Masters 1000 e negli ATP 500. L’ATP mette in palio un fondo economico riservato esclusivamente a questo gruppo, premiando chi saprà raccogliere il maggior numero di punti nelle due categorie di tornei.Tuttavia, l’accesso ai bonus non è garantito: i giocatori devono rispettare una serie di condizioni, che spaziano dagli obblighi antidoping alla partecipazione agli eventi promozionali, fino al pagamento delle eventuali multe accumulate nel corso della stagione. L’inosservanza di una sola di queste norme comporta l’esclusione automatica dal programma premi.
    Masters 1000: presenze obbligatorie, eccezioni limitatePer i top 30, i tornei Masters 1000 rappresentano un nodo cruciale dell’intera programmazione. Con l’unica eccezione di Montecarlo, tutti gli eventi di questa categoria sono considerati obbligatori. Chi decide di non partecipare senza presentare un certificato medico valido incorre in una doppia penalizzazione: una sanzione economica e un risultato pari a zero in classifica, senza la possibilità di sostituire quel torneo con un altro valido per il ranking. Un deterrente pesante, soprattutto per chi punta ai bonus di fine anno.
    ATP 500: almeno cinque partecipazioniIl regolamento non riguarda soltanto i Masters 1000. Anche la categoria ATP 500 gioca un ruolo centrale. I giocatori che iniziano l’anno in top 30 devono programmare almeno cinque partecipazioni a questi tornei, con la possibilità di spingersi fino a nove, considerando che alcuni di essi si svolgono in contemporanea.La mancata partecipazione al numero minimo richiesto comporta due conseguenze: l’esclusione dal bonus stagionale e un inevitabile zero nel conteggio dei punti. A fronte di queste regole rigorose, l’ingresso diretto garantito nei tabelloni principali dei 500 rappresenta uno dei principali vantaggi competitivi di cui dispone questo gruppo.
    I protagonisti della stagione 2026A partire dal nuovo anno, questi saranno i giocatori che beneficeranno dei privilegi e affronteranno gli obblighi previsti dall’ATP:Carlos Alcaraz, Jannik Sinner, Alexander Zverev, Novak Djokovic (esonerato dai tornei obbligatori grazie al regolamento sulla longevità), Ben Shelton, Taylor Fritz, Álex de Miñaur, Félix Auger-Aliassime, Lorenzo Musetti, Jack Draper, Alexander Bublik, Casper Ruud, Daniil Medvedev, Alejandro Davidovich, Holger Rune, Andrey Rublev, Jiri Lehecka, Karen Khachanov, Jakub Mensik, Tommy Paul, Francisco Cerúndolo, Flavio Cobolli, Denis Shapovalov, Joao Fonseca, Tallon Griekspoor, Luciano Darderi, Cameron Norrie, Learner Tien, Arthur Rinderknech e Frances Tiafoe.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Semifinali ATP Finals 2025: l’ordine di gioco di sabato 15 novembre. Bolelli-Vavassori e Jannik Sinner nel pomeriggio

    Jannik Sinner nella foto (foto Brigitte Grassotti)

    La giornata di sabato alle Nitto ATP Finals 2025 promette spettacolo puro. Sul campo andranno in scena le semifinali di singolare e le decisive sfide di doppio, con grande presenza italiana sia in campo che sugli spalti. Ecco nel dettaglio il programma ufficiale della giornata.
    📅 Order of Play – Sabato 15 Novembre 2025AFTERNOON SESSION – Start ore 12:00Simone Bolelli 🇮🇹 / Andrea Vavassori 🇮🇹 [7] vs H. Heliovaara 🇫🇮 / H. Patten 🇬🇧 [2] o M. Arevalo 🇸🇻 / M. Pavic 🇭🇷 [4]Gli azzurri aprono la giornata con una semifinale di doppio che si preannuncia in ogni caso equilibratissima. Vavassori e Bolelli, già protagonisti di una buona stagione, cercano un posto nella finale di domenica.
    Not Before 14:30Jannik Sinner 🇮🇹 [2] vs Alex de Minaur 🇦🇺 [7]È il momento più atteso dal pubblico italiano: Jannik Sinner torna in semifinale alle Finals per sfidare l’australiano de Minaur. I due si conoscono bene, ma Sinner arriva al match in splendida forma e con il sostegno totale della folla.
    EVENING SESSION – Not Before 18:00Joe Salisbury 🇬🇧 / Neal Skupski 🇬🇧 [5] vs Julian Cash 🇬🇧 / Lloyd Glasspool 🇬🇧 [1]Semifinale tutta britannica nel secondo doppio di giornata: equilibrio, rivalità e tennis spettacolare sono assicurati.
    Not Before 20:30Carlos Alcaraz 🇪🇸 [1] vs Alexander Zverev 🇩🇪 [3] oppure Felix Auger-Aliassime 🇨🇦 [8]In chiusura, l’altra semifinale di singolare. Alcaraz, numero 1 del mondo, affronterà uno tra Zverev e Auger-Aliassime, a seconda dell’esito dell’ultimo match del round robin. LEGGI TUTTO

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    ATP Finals 2025 – Torino: I risultati completi della sesta giornata. Oggi si chiude la fase a gironi. In campo Sinner e il match fuori o dentro tra Zverev vs Auger (LIVE)

    Scritto da Giuliano da ViareggioE se Sinner giocasse questa partita senza “coltello tra i denti”, per non rischiare di dover pagare gli sforzi inutili nella/e partita/e successiva/e?Meglio perdere eventualmente questa che perdere il titolo di “MAESTRO DEI MAESTRI”, al quale puo’ e deve legittimamente aspirare se rimane bello pimpante!ATTENZIONE, QUESTO MIO POST, RAPPRESENTA SOLO UNA PENSATA DA FURBACCHIONE CHE, SONO CERTISSIMO NON RIENTRA NELLE CARATTERISTICHE DEL NOSTRO FUORICLASSE.Scusate se mi sono permesso di scriverlo……..
    Il bello delle finals che non puoi e non devi fare questi calcoli, ogni partita vinta sono 200 punti Atp e 396.500 dollari, in più se vinci il torneo senza mai perdere una partita il montepremi del vincitore passa da 2.367.000 dollari a 5.071.000 dollari…..E’ il bello di questo torneo per motivi vari i giocatori devono sempre dare il massimo LEGGI TUTTO