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    Sinner, una sconfitta che vale più di una vittoria (di Marco Mazzoni)

    Jannik Sinner

    Una sconfitta può aver un retrogusto dolcissimo. Anche se sei arrivato ad un passo dal vincere, avendo pure il match point e non trasformandolo. Può sembrare un paradosso, ma chi vive di sport ti confermerà tutto questo. È quel che è accaduto ieri sera, al Pala Alpitour, a Jannik Sinner.Il giovane talento azzurro è arrivato a doppio match point contro il fortissimo Medvedev, non ce l’ha fatta. Un rovescio vincente terrificante ha chiuso la partita al tiebreak decisivo a favore del russo, che chiude anche il girone imbattuto per una striscia di otto vittorie di fila nel torneo, di cui è campione in carica.Si chiude con una bellissima, esaltante vittoria ed una sconfitta sul filo di lana l’esordio di Sinner alle Finals. Da alternate, arrivare in semifinale è quasi impossibile, tanto che non c’è mai riuscito nessuno subentrando con la possibilità di giocare solo due partite. Colpa di una delle regole del torneo, a parità di vittorie contano di più il numero di match giocati. Pazienza.Negli occhi di tanti appassionati questa resterà una bellissima partita, ma una sconfitta. Vero, inconfutabile, il freddo calcolo dei numeri dice questo. Ma tirando un bilancio a freddo di quel che abbiamo visto e vissuto da bordo campo, col cuore in gola in decine di scambi mozzafiato con la palla che schizzava via come impazzita a destra e a manca, l’esperienza e soprattutto la partita di ieri sera di Jannik è un successo clamoroso. Una sconfitta che si trasforma in una pietra stabilissima nelle fondamenta del Campione che Sinner sta diventando.Le sconfitte non sono tutte uguali. Perdere fa male, ma perdere aiuta a crescere, ti aiuta a capire dove sei rispetto a dove vuoi arrivare. Per questo la sconfitta di ieri di Sinner è un clamoroso successo. Sarebbe stato un k.o. brutto e doloroso se Jannik avesse perso col classico 6-3 6-4, un break per set, senza la possibilità di incidere, restando in scia del forte rivale ma incapace di dare la zampata, di trovare una via per recuperare o diventare pericoloso. Sarebbe stata una pietra tombale se avesse perso 6-0 6-1 respinto al mittente con durezza totale, vedendo il rivale lassù, irraggiungibile.Per assurdo, aver perso così malamente il primo set con solo 10 punti vinti, dominato totalmente sul piano tattico, è stato ancor più importante perché dall’inizio del secondo set, dopo aver cancellato con un forza brutale una palla break che già puzzava di match point c’è stata la reazione. Che reazione: fisica, mentale, tecnica, tattica. La sconfitta di Jannik di ieri era è un grandissimo successo perché dopo un set perso così male il rischio di crollare e perdersi era concreto. Quello sarebbe stato grave, sarebbe stata una memoria negativa pesante, ti avrebbe insinuato dentro un coacervo di dubbi e incertezze. Io potrò mai arrivare a quel livello lì? Sono davvero così lontano? La reazione di Sinner, come è rientrato in partita, ha agganciato il rivale e facendo a “sportellate” fino all’ultimo punto, è un segnale forte e bellissimo. È la conferma che Sinner ha questo livello di gioco, quello dei top. È la dimostrazione che il ragazzo ha tantissimo carattere, che riesce a trovare la via per uscire dalle difficoltà. Non solo reazione, importantissima, ma anche tenuta. Il primo set è durato 26 minuti, tutto il resto oltre due ore. Per due ore Jannik ha spinto a tutta, ha imposto un forcing brutale facendo correre la palla così tanto, con un ritmo talmente infernale da mettere in difficoltà un tennista formidabile in difesa come Medvedev. Ha servito bene, ha risposto profondo, “cattivo”. Intenso, deciso, pure aizzava il pubblico e si nutriva dell’energia atomica che illuminava a giorno il Pala Alpitour. Sentire tutto questo da bordo campo ancora provoca i brividi.Sinner ha perso, pure non trasformando due match point. Ma per come ha reagito ad una batosta micidiale, per come ha alzato il livello ed ha ripreso la partita senza approfittare del calo del rivale ma andandolo a prendere e restandogli agganciato al suo livello, è più di una vittoria. È la conferma che Jannik sta continuando il suo percorso in modo più giusto, sta continuando a crescere in modo incredibile. La crescita nel tennis è un percorso mai in linea retta. Si procede a scale, vivendo esperienze, soffrendo, analizzando, cambiando, ripetendo e quindi assimilando fino a fare uno scalino. La partita di ieri vale 10, 100 scalini nella propria autostima e consapevolezza. Anche se si è perso. “Nella mia vita ho sbagliato più di novemila tiri, ho perso quasi trecento partite, ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l’ho sbagliato. Ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto”. Michael Jordan
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    ATP Finals 2021 – Torino: LIVE i risultati con il dettaglio del Day 6 (LIVE)

    Risultati dalle ATP Finals

    ATP Finals – Torino, cemento (al coperto) – 6° Giornata

    Centre Court – Ora italiana: 11:30 (ora locale: 11:30 am)1. [2] Rajeev Ram / Joe Salisbury vs [5] Juan Sebastian Cabal / Robert Farah Il match deve ancora iniziare
    2. [5] Andrey Rublev vs [8] Casper Ruud (non prima ore: 14:00)Il match deve ancora iniziare
    3. [3] Pierre-Hugues Herbert / Nicolas Mahut vs [7] Jamie Murray / Bruno Soares (non prima ore: 18:30)Il match deve ancora iniziare
    4. [1] Novak Djokovic vs [10/Alt] Cameron Norrie (non prima ore: 21:00)Il match deve ancora iniziare

    Green GroupPos Player Match W/L Set W/L Set W % Game W/L Game W %1) N. Djokovic 2 – 0 4 – 0 100 % 25 – 13 65.79 %A. Rublev 1 – 1 2 – 2 50 % 17 – 20 45.95 %C. Ruud 1 – 1 2 – 3 40 % 21 – 26 44.68 %C. Norrie 0 – 1 1 – 2 33.33 % 13 – 13 50 %S. Tsitsipas 0 – 1 0 – 2 0 % 8 – 12 40 %
    Red GroupPos Player Match W/L Set W/L Set W % Game W/L Game W %1) D. Medvedev 3 – 0 6 – 3 66.67 % 56 – 43 56.57 %2) A. Zverev 2 – 1 5 – 2 71.43 % 28 – 25 52.83 %3) J. Sinner 1 – 1 3 – 2 60 % 25 – 23 52.08 %4) H. Hurkacz 0 – 3 1 – 6 14.29 % 24 – 42 36.36 %5) M. Berrettini 0 – 1 0 – 2 0 % 0 – 0 0 %

    Green GroupPos Team Match W/L Set W/L Set W % Game W/L Game W %1) M. Granollers / H. Zeballos 2 – 1 5 – 3 62.5 % 35 – 35 50 %2) N. Mektic / M. Pavic 2 – 1 4 – 2 66.67 % 35 – 31 53.03 %3) I. Dodig / F. Polasek 1 – 2 3 – 4 42.86 % 36 – 36 50 %4) K. Krawietz / H. Tecau 1 – 2 2 – 5 28.57 % 32 – 36 47.06 %
    Red GroupPos Team Match W/L Set W/L Set W % Game W/L Game W %R. Ram / J. Salisbury 2 – 0 4 – 1 80 % 26 – 14 65 %P. Herbert / N. Mahut 1 – 1 3 – 2 60 % 20 – 23 46.51 %J. Cabal / R. Farah 1 – 1 2 – 2 50 % 22 – 19 53.66 %J. Murray / B. Soares 0 – 2 0 – 4 0 % 13 – 25 34.21 % LEGGI TUTTO

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    ATP Finals 2021 – Torino: Match spettacolo tra Sinner e Medvedev. Vince il russo per 10-8 al tiebreak del terzo set. Jannik manca (annullati bene dal russo) due match point

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16

    Nonostante non avesse più nulla da dire in termini di classifica, il match delle ATP Finals tra Daniil Medvedev (ATP 2) e Jannik Sinner (11) ha regalato spettacolo. Prima di conquistare la sua terza vittoria in 3 partite del Gruppo rosso, il russo è stato capace di rifilare un clamoroso 6-0 al suo avversario nel primo set, beccarsi con il pubblico di Torino (subendo il break) e chiamare un autochallenge su un proprio servizio (sulla linea) a cui l’italiano aveva risposto con un vincente.
    Già sicuro dell’eliminazione dopo la vittoria odierna di Alexander Zverev (4), il 20enne azzurro è stato dal canto suo bravissimo a reagire nel secondo set, ma avrà anche di che rammaricarsi dopo aver sprecato un break di vantaggio nel terzo (4 a 2, 40 pari al servizio Daniil) e due match point nel tie-break annullati con due servizi vincenti da Medvedev (il primo con la seconda di servizio), finendo poi per cedere al russo con il risultato di 6-0 6-7 (5/7) 7-6 (10/8).
    Medvedev si qualifica così da imbattuto alle semifinali, dove affronterà il vincente di Andrey Rublev (5) – Casper Ruud (8), in programma domani pomeriggio.
    ATP ATP Tour Finals Turin Medvedev D.667 Sinner J.076 Vincitore: Medvedev D. ServizioSvolgimentoSet 3Tiebreak0-0* 0*-0 1-0* 2-0* 2*-1 3*-1 3-2* 4-2* 4*-3 5*-3 5-4* 5-5* 5*-6 6*-6 7-6* 7-7* 7*-8 8*-8 9-8*6-6 → 7-6Sinner J. 15-0 15-15 30-15 30-30 40-306-5 → 6-6Medvedev D. 15-0 30-0 30-15 40-155-5 → 6-5Sinner J. 15-0 30-0 40-05-4 → 5-5Medvedev D. 15-0 30-0 40-04-4 → 5-4Sinner J. 0-15 15-15 15-30 15-403-4 → 4-4Medvedev D. 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-402-4 → 3-4Sinner J. 15-0 30-0 40-02-3 → 2-4Medvedev D. 15-0 15-15 15-30 30-30 30-402-2 → 2-3Sinner J. 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-402-1 → 2-2Medvedev D. 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1Sinner J. 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1Medvedev D. 30-0 40-0 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 0-0* 0*-1 1*-1 2-1* 2*-3 3*-3 4-3* 4-4* 4*-5 5*-5 5-6*6-6 → 6-7Medvedev D. 15-0 15-15 30-15 30-30 40-305-6 → 6-6Sinner J. 15-0 30-0 40-05-5 → 5-6Medvedev D. 15-0 30-0 40-04-5 → 5-5Sinner J. 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-404-4 → 4-5Medvedev D. 0-15 15-15 30-15 40-153-4 → 4-4Sinner J. 15-0 15-15 30-15 40-153-3 → 3-4Medvedev D. 15-0 30-0 40-0 40-152-3 → 3-3Sinner J. 15-0 15-15 15-30 15-401-3 → 2-3Medvedev D. 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A1-2 → 1-3Sinner J. 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2Medvedev D. 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1Sinner J. 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Medvedev D. 0-15 15-15 30-15 40-155-0 → 6-0Sinner J. 0-15 0-30 15-30 15-40 30-404-0 → 5-0Medvedev D. 15-0 30-0 30-15 30-30 40-303-0 → 4-0Sinner J. 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 40-A2-0 → 3-0Medvedev D. 15-0 30-0 40-01-0 → 2-0Sinner J. 0-15 15-15 30-15 30-30 30-400-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    ATP Finals 2021 – Torino: Il programma di Venerdì 19 Novembre 2021

    Andrey Rublev nella foto

    Centre Court – Ora italiana: 11:30 (ora locale: 11:30 am)1. [2] Rajeev Ram / Joe Salisbury vs [5] Juan Sebastian Cabal / Robert Farah 2. [5] Andrey Rublev vs [8] Casper Ruud (non prima ore: 14:00)3. [3] Pierre-Hugues Herbert / Nicolas Mahut vs [7] Jamie Murray / Bruno Soares (non prima ore: 18:30)4. [1] Novak Djokovic vs [10/Alt] Cameron Norrie (non prima ore: 21:00) LEGGI TUTTO

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    ATP Finals: Parlano Zverev e Hurkacz. Zverev “Amo l’Italia e ciò che rende questo evento speciale è invece l’atmosfera dei fan italiani”

    Alexander Zverev nella foto

    Alexander Zverev “Io e Novak abbiamo giocato contro in tutti i grandi eventi su cemento quest’anno. All’Australian Open, alle Olimpiadi e allo US Open. Ora giocheremo qui in semifinale. Tutti i match che abbiamo giocato l’uno contro l’altro quest’anno sono stati tirati. Hai bisogno di essere al tuo meglio perché pochi punti potrebbero decidere il match. Me lo aspetto anche qui. Speriamo sia un’altra bella partita. Sarà completamente diversa rispetto a quella contro Hurkacz. Ci saranno scambi più lunghi, correremo entrambi di più. Soffriremo anche di più”.Ho sentito che il pubblico tifasse per il mio avversario quando ho giocato contro Berrettini. Oggi invece non l’ho sentito tanto, nonostante una vittoria di Hurkacz avrebbe dato una chance a Sinner di qualificarsi”.Difficile paragonare le Finals di Torino con quelle di Londra. Soprattutto perché Londra è una delle città più grandi in Europa ed è ovviamente molto più grande rispetto a Torino. Ciò che cambia è l’atmosfera che abbiamo qua, con i tifosi italiani. Gli organizzatori stanno facendo del loro meglio: i nostri spogliatoi sono molto meglio qua a Torino che a Londra. Il cibo è fantastico, ovviamente, perché siamo in Italia. I due eventi sono straordinari, un punto a favore di Londra è l’O2 Arena in sé, un impianto storico e gigantesco. Amo l’Italia e ciò che rende questo evento speciale è invece l’atmosfera dei fan italiani. Sono più rumorosi e appassionati di sport“.
    Hubert Hurkacz: “Decisamente mi porterò a casa moltissima esperienza. Sicuramente voglio tornare qui e competere a un livello migliore, perché so di poter giocare meglio di come ho fatto questa settimana. Penso di aver iniziato bene, ma poi semplicemente non ho giocato abbastanza bene. A volte succede.Credo che sia stato un anno fantastico. Ho imparato molto. Per me è stato molto importante il miglioramento che ho fatto, così come anche l’opportunità di poter giocare qui e di imparare su cosa ho ancora bisogno di lavorare. Mi piace avere ancora tante cose da migliorare nel mio gioco.” LEGGI TUTTO

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    ATP Finals 2021 – Torino: Alexander Zverev supera Hurkacz e conquista le semifinali eliminado anche Jannik Sinner dal torneo

    Alexander Zverev nella foto

    Alexander Zverev è il terzo semifinalista delle ATP Finals di Torino. Il numero 3 al mondo si è imposto con il risultato di 6-2 6-4 contro il polacco Hubert Hurkacz (9) assicurandosi il secondo posto del Gruppo Rosso e staccando di conseguenza il biglietto per il penultimo atto del torneo.
    Pronti partenza e break per il tedesco, che ha poi rubato subito il servizio una seconda volta all’avversario ed ha fatto suo il primo set in soli 27 minuti di gioco. Nella seconda frazione il polacco ha concesso un solo turno di battuta che è però stato decisivo. Il successo di Zverev, che sfiderà in semifinale Novak Djokovic (1), rende dunque la sfida di questa sera, tra il nostro Jannik Sinner (11) e Daniil Medvedev (2), irrilevante ai fini della qualificazione.
    ATP ATP Tour Finals Turin Zverev A.66 Hurkacz H.24 Vincitore: Zverev A. ServizioSvolgimentoSet 2Zverev A. 0-15 0-30 15-30 30-30 40-305-4 → 6-4Hurkacz H. 15-0 15-15 15-30 15-40 30-404-4 → 5-4Zverev A. 0-15 0-30 15-30 30-30 40-303-4 → 4-4Hurkacz H. 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-403-3 → 3-4Zverev A. 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-402-3 → 3-3Hurkacz H. 15-0 15-15 30-15 40-152-2 → 2-3Zverev A. 0-15 15-15 15-30 30-30 40-301-2 → 2-2Hurkacz H. 15-0 30-0 30-15 40-151-1 → 1-2Zverev A. 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1Hurkacz H. 15-0 30-0 40-0 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Zverev A. 15-0 30-0 30-15 40-155-2 → 6-2Hurkacz H. 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-405-1 → 5-2Zverev A. 15-0 30-0 40-04-1 → 5-1Hurkacz H. 15-0 30-0 30-15 40-15 40-304-0 → 4-1Zverev A. 15-0 30-0 40-03-0 → 4-0Hurkacz H. 0-15 0-30 0-402-0 → 3-0Zverev A. 0-15 15-15 30-15 40-151-0 → 2-0Hurkacz H. 0-15 0-30 0-40 15-400-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Calendario ATP 2022: Si dovrebbe partire il prossimo 02 gennaio con i tornei australiani

    Calendario ATP 2022: Si dovrebbe partire il prossimo 02 gennaio con i tornei australiani

    L’ATP continua a lavorare per rendere noto il calendario 2022 del primo trimestre di competizioni. Ci sono ancora molte incognite su come si svolgerà il tour australiano che porterà agli Australian Open, ma le ultime notizie indicano che la stagione ufficiale prenderà il via il 2 gennaio e tutti gli eventi prima del primo Grand Slam dell’anno, che inizierà il 17 gennaio, saranno giocati sul suolo australiano. Sydney e Melbourne sono sedi già confermate per i tornei, e si aspetta la disponibilità di Adelaide ad ospitare un torneo
    Luoghi leggendari come Brisbane, Perth, Hobart e Auckland non organizzeranno tornei. Il cambiamento più drastico è il rinvio dell’ATP 250 Doha a febbraio. LEGGI TUTTO

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    Badio (fisioterapista di Djokovic) racconta il lavoro con il n.1: “È come una Ferrari”

    Badio al lavoro con Djokovic

    Nel tennis di oggi la figura del fisioterapista è diventata sempre più importante, per preservare il fisico in uno sport terribilmente duro dal punto di vista atletico. Il collega Nacho Albarran del quotidiano AS ha fatto una bella intervista a Ulises Badio, “fisio” del n.1 al mondo Djokovic. Ne riportiamo alcuni passaggi, che spiegano come Novak abbia una metodologia di preparazione molto personale, con un approccio che cerca coinvolgere completamente l’aspetto mentale insieme a quello fisico, oltre all’attenzione maniacale al dettaglio. Sono, di fatto, alcuni dei segreti del Campione.

    “Lavoravo per l’ATP, non per un tennista specifico, dal 2011, ho iniziato a Roma. Nel 2017, prima del 1000 di Madrid, fui contattato dall’entourage di Djokovic. Come per tutte le cose, volevo vedere di cosa si trattava, perché era un nuovo mondo per me. Sono entrato senza conoscere come funzionava nel loro team. Sapevo come lavorare e quale fosse il mio ruolo specifico a livello professionale, ma non quale fosse il mio ruolo all’interno della sua squadra. Le cose sono andate bene fin dall’inizio, e dato che eravamo molto spesso solo noi due, si è stabilito un forte legame. Si è instaurato un rapporto molto saldo e profondo”.
    “La responsabilità con un tennista come Djokovic è del 200%, perché quando tocchi un atleta del genere, di così alto livello, in qualsiasi momento puoi essere a un secondo dal fargli male. Devi conoscere la sua anatomia e la tua professione, così come lui conosce il suo corpo. Era importante avere una vasta esperienza nel campo professionale e, inoltre, essere un po’ più a un livello alternativo e olistico. Ho studiato medicina cinese per molti anni. Questa mia esperienza in altri campi gli è stata di aiuto”.
    “Seguiamo un approccio olistico. Uniamo tutto in qualcosa di molto globale, corpo e mente, con un senso spirituale, non tanto di religione, visto che ne abbiamo una diversa. Questo ci rende due persone molto spirituali che meditano e con uno spazio per imparare. Restiamo da soli per molto tempo e creiamo una connessione senza parole. In effetti, lavoro molto in silenzio con lui”.
    È molto interessante il passaggio sul metodo di lavoro, che fa capire l’attenzione al dettaglio del n.1.
    “Inizia il giorno prima di un torneo o di una partita. Devo sapere come dormirà, tutte le cose di cui ha bisogno, preparare i suoi drink con gli elettroliti, cosa dovrebbe prendere la sera prima, la sua dieta… devo avere tutto questo controllo e quando arriva il giorno della partita gli chiedo come sta. È un lavoro di 24 ore con lui. Non posso passare quattro ore a curarlo e poi non andare a vederlo prima di giocare. Devo seguirlo in ogni momento, anche quando è seduto, per vedere qual è la sua postura, o per sapere quanta acqua ha bevuto o quanto ha mangiato, o se ha parlato a lungo con una persona al telefono, perché ogni minimo dettaglio può alterarlo in una partita. Quella è la parte esterna. Quando lo curo fisicamente, arriva la parte in cui devo lavorare a livello manuale con la terapia in modo che sia in condizioni ottimali. È una macchina, una Ferrari, come la chiamo io, e va sempre regolata al millimetro”.
    “La sua elasticità? A livello scientifico può essere qualcosa di strutturale e genetico, che i tuoi genitori o la tua famiglia possano già avere una base, ma la puoi modellare e migliorare con un intenso lavoro. Ricordo che nel 2017 mi chiese se secondo me andava bene continuare con quell’elasticità o non lavorarci tanto. Sono un fisioterapista che sottolinea l’importanza dello stretching e quanto sia fondamentale, perché fa la differenza quando il giocatore deve raggiungere una palla. Questa elasticità fa sì che Novak oggi abbia questo modo di giocare. Normalmente, facciamo allungamenti ed estensioni circa quattro volte al giorno”.
    Importante anche il rapporto tra stress e infortuni: “Ci sono studi che dimostrano che quando l’atleta sta in campo il contorno e la gente producono stress e lo sottopongono a continue tensioni, che spesso provocano lesioni muscolari a seconda dello stato psicologico di quella persona. Ecco perché lavoriamo a livello mentale, a livello propriocettivo (relativo alla propriocezione, alla percezione inconscia dei movimenti e alla posizione del corpo, indipendente dalla visione). Deve essere consapevole dei suoi muscoli, prendersi cura di se stesso e mangiare correttamente”.
    “È difficile definirlo come persona, è molto complesso. È molto intelligente, molto spirituale. Questo ci fa avere una connessione che io chiamo yin e yang, perché all’interno di ognuno c’è il bianco e il nero. Novak è una bravissima persona, molto sensibile, che percepisce tutti i dettagli. E non è mai soddisfatto, per questo è un campione”.
    La chiusura è sull’immagine del serbo, che secondo il suo fisioterapista è assai distorta dalla realtà.
    “Djokovic come il cattivo? È una visione ingiusta, e credo che questo lo sia non solo per lui, accada a tutti noi nella vita. Prima di vedere qualcuno come il cattivo nel film, guardati. Chi è esente dal peccato scagli la prima pietra. Si parla di una persona quando non la conosci e questo spesso ferisce, perché quando ti attaccano, la prendi sul personale. Ad ogni modo, visto che lo conosco molto bene, il fatto che spesso venga attaccato può trasformarsi anche essere qualcosa di favorevole perché può trasformarlo in forza. Impari da questo e non lo prendi come qualcosa di negativo, ma lo trasformi in positivo, in energia”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO