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    Italiani in Campo (ATP-WTA-Challenger e Roland Garros): I risultati completi di Venerdì 30 Maggio 2025

    ServizioSvolgimentoSet 2Andrea Vavassori / Sara Errani 15-0 30-0 40-0 40-153-5 → 3-6Hugo Nys / Hao-Ching Chan 0-15 0-30 15-30 15-40 30-403-4 → 3-5Andrea Vavassori / Sara Errani 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-403-3 → 3-4Hugo Nys / Hao-Ching Chan 15-0 30-0 40-0 40-152-3 → 3-3Andrea Vavassori / Sara Errani 15-0 30-0 40-0 40-152-2 → 2-3Hugo Nys / Hao-Ching Chan 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-401-2 → 2-2Andrea Vavassori / Sara Errani 0-15 15-15 30-15 40-15 40-301-1 → 1-2Hugo Nys / Hao-Ching Chan 15-0 15-15 30-15 40-150-1 → 1-1Andrea Vavassori / Sara Errani 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Hugo Nys / Hao-Ching Chan 0-15 0-30 15-30 15-40 30-404-5 → 4-6Andrea Vavassori / Sara Errani 15-0 30-0 40-04-4 → 4-5Hugo Nys / Hao-Ching Chan 15-0 15-15 30-15 30-30 30-404-3 → 4-4Andrea Vavassori / Sara Errani 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-403-3 → 4-3Hugo Nys / Hao-Ching Chan 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-402-3 → 3-3Andrea Vavassori / Sara Errani 15-0 15-15 30-15 40-152-2 → 2-3Hugo Nys / Hao-Ching Chan 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2Andrea Vavassori / Sara Errani 0-15 0-30 0-400-2 → 1-2Hugo Nys / Hao-Ching Chan 0-15 0-30 15-30 15-400-1 → 0-2Andrea Vavassori / Sara Errani 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-400-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Gasquet, quando l’arte del gesto non è condanna ma benedizione

    Richard Gasquet

    Esiste un metodo per misurare la grandezza di un tennista, sportivo o artista in generale? La scelta più immediata è quella di affidarsi ai risultati, alle vittorie nei tornei. Ai numeri. È certamente una via affidabile, ma non l’unica: tutto dipende da come si guarda al mondo, non solo allo sport. Fermarsi al freddo seppur inconfutabile calcolo matematico è esercizio che lascia pochi dubbi, ma allo stesso tempo risultata sterile e limitante in una disciplina complessa come il tennis, dove trofei, vittorie e sconfitte si confrontano quotidianamente con quello che un giocatore lascia in campo. Gli appassionati di tennis si innamorano del gioco e di un giocatore anche e soprattutto per quello che trasmette, non solo per i suoi risultati. Se guadiamo oltre al palmares e ci affidiamo anche alla passione, all’eleganza del gioco e alla creatività, allora Richard Gasquet è un tennista che non sarà facilmente dimenticato, pur con tutti i suoi limiti e contraddizioni. Nato in quel di Beziers, incantevole cittadina dell’Occitania dove le tradizioni iberiche si fondono mirabilmente con quelle transalpine creando un unicum irripetibile e affascinante, non poteva essere uno qualunque “Riccardino” e infatti non lo è mai stato. Gli fu donata una racchetta da piccolissimo e quell’arnese lo affascinò fin da subito, diventando naturale prosecuzione della sua creatività e visione degli spazi. In pochissimo tempo divenne un piccolo “fenomeno”, tanto che sulla principale rivista tennistica del paese si prese la copertina a soli 9 anni. Mai scelta fu più azzardata, e col senno di poi, sbagliata.
    Quando hai un animo come il suo, innamorato del tennis come di nient’altro ma assai quieto e introverso, caricarlo di aspettative esagerate è stato un errore madornale, pagato poi a caro prezzo in una crescita spinta a tutto gas troppo presto, che non gli ha lasciato spazio per maturare personalmente e, forse, anche tecnicamente. In Francia si aspettava un campione vero dai tempi di Noah e pochi paesi al mondo hanno una base di appassionati così grande ed esigente. Si voleva un vincitore assoluto e lo si voleva subito. Debutto in tornei Pro da bambino, con qualche vittoria precoce, ma… mentre in quel di Manacor c’era un coetaneo che stava forgiando corpo e testa con una durezza e lungimiranza assoluta e nei Balcani pure, solo per citare due che poi sono “arrivati”, nel centro tecnico nazionale di Parigi c’era fretta di vincere. E la fretta è sempre una pessima consigliera… Non sappiamo quello che ne sarebbe stato di Gasquet se avesse affrontato un percorso di maturazione fisica, tecnica e umana diversa, scevro di stress micidiali e assecondando maggiormente le sue caute ambizioni. La sensazione è che difetti atavici si siano incancreniti, come la sua tendenza a stazionare troppo dietro la riga di fondo, per aver il tempo necessario di eseguire quelle aperture un po’ ampie e disegnare traiettorie eccezionali, soprattutto con quel rovescio a un mano che è sempre stato, fino alla ultima partita giocata ieri contro Sinner a Roland Garros, una gioia per gli occhi e colpo di valore assoluto.
    Alla fine Gasquet ha vissuto una carriera molto lunga, accidentata da infortuni e aspettative esagerate in rapporto al suo fisico – oggettivamente non al livello dei migliori coetanei sia per forza che per resistenza – ma anche segnata da momenti belli e vincenti. Ha vinto 16 tornei, è stato n.7 del mondo e ha disputato tre semifinali Slam, Wimbledon 2007 e 2015 e US Open 2013. In fondo non ha fatto tanto peggio di Tsonga, il più forte dell’ottima covata di talenti francesi che hanno sostenuto il loro movimento nel nuovo secolo. Gli è mancato l’acuto assoluto, la vittoria in un Masters 1000 prestigioso (Monte-Carlo poteva essere uno nelle sue corde per esempio, ma c’è stato il “problema” Nadal…) o almeno una finale Slam che avrebbe meritato, ma alla fine non è mai stato uno che regalava le partite, lottava eccome, solo ha trovato di fronte avversari più forti, più tosti fisicamente, più completi ed attrezzati. Più “cattivi”, mentre lui con quel sorriso, voce bassa e timidezza, la cattiveria non sa proprio cosa sia…
    Il rimpianto o almeno punto di domanda sulla carriera di Richard è sempre stato uno: perché non è mai riuscito ad evolvere, a migliorare in modo concreto il suo gioco? Effettivamente il suo tennis in 22 anni di carriera non è mai cambiato più di tanto, restando ancorato a giocate meravigliose, cambi di ritmo e accelerazioni fulminanti dopo essersi costruito lo spazio sul campo. Una bellezza vederlo mulinare la racchetta a grandissima velocità ed eleganza, colpendo la palla con estrema pulizia e creando traiettorie strepitose, ma… troppe volte la sua attitudine difensiva e la necessità di avere il tempo per le giocate l’ha portato in difesa, troppo dietro. Concedere campo e spazio ad avversari terribilmente dotati sul piano atletico, sempre più tosti e pronti a tirare pallate a mille all’ora è stato un limite che non è mai riuscito a superare. Eppure di ottimi tecnici ne ha avuti, incluso un passaggio dal nostro Riccardo Piatti, uno che il tennis lo conosce in profondità come pochi ed è in grado di toccare le corde più interiori dei suoi assistiti.
    Probabilmente Gasquet ha davvero fatto quello che ha potuto, e rimproverarlo per una mancata evoluzione pari a quella dei Djokovic, dei Nadal e via dicendo sarebbe persino ingiusto. Di sicuro non è stato fortunato a crescere e attraversare il tour in un’epoca infestata da un tasso di talento e competitività mai visto prima, tanto che per arrivare a quel livello devi covare dentro di te una ferocia e durezza altrettanto smisurate, fuoco e tenacia che forse Richard non ha avuto o non è stato in grado di mantenere nel lungo periodo. Non è mai stato così tosto Gasquet, non ha retto l’enorme pressione del suo paese (infatti ha giocato quasi sempre molto male a Roland Garros, dove solo una volta ha raggiunto i quarti, una miseria vista la sua qualità su terra battuta), non è mai riuscito a trovare la chiave per migliore quel diritto troppo ampio e sfruttare a pieno la magia dei suoi tocchi. Nemmeno ha migliorato a sufficienza il servizio, in particolare la seconda palla, carenza importantissima quando sei un tennista creativo e ogni punto è una scommessa balistica.

    Gasquet’s backhand: a thing of beauty 🎨
    It’s time to celebrate it ❤️#richardgasquet #tennis #rolandgarros #atptour pic.twitter.com/JOI63vDdpd
    — ATP Tour (@atptour) May 29, 2025
    (una rassegna di bellissimi rovesci a una mano di Gasquet, il colpo che nessuno potrà mai dimenticare)
    Alla fine, si torna all’attacco di questo modesto commento e ricordo su Gasquet. È stato una delusione? Ha ottenuto molto meno di quello che il suo talento poteva consentirgli? Forse sì guardando ai numeri, al gelido confronto con tanti avversari e coetanei, gente che ha vinto il doppio di lui basandosi sull’efficacia, su allenamenti mortali per durezza, solo picchiando la palla alla massima potenza senza un minimo di “arte”. Tuttavia anche quello è talento, seppur esternato in altro modo. Gasquet è stato un giocatore di talento e molto diverso da tutti gli altri. Ha lasciato alla storia del gioco un rovescio ad un mano bellissimo, un colpo che ha regalato a milioni di appassionati emozioni vere e spettacolo. Sull’erba di Wimbledon ha giocato alcune partite eccezionali, e non solo lì. È stato un giocatore rilevante, un concentrato di talento tecnico enorme ingabbiato in un fisico e inadatto a diventare leggendario, probabilmente anche poco assistito dalla necessaria tenacità e coraggio. Non tutti sono nati per diventare dei grandissimi vincenti, c’è chi nasce, vive e verrà ricordato per aver trasmesso gioia e divertimento. Vi pare poco? Buona vita e grazie, Richard.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Italiani in Campo (ATP-WTA-Challenger e Roland Garros): I risultati completi di Domenica 25 Maggio 2025

    Scritto da Jannik Über AllesPer Musetti e Paolini dovrebbe essere un semplice allenamento…Per Nardi e Stefanini sarà un incontro MOLTO complicato!Per Sonego è “mission impossible” a meno che lui trovi la giornata “di grazia” e Shelton quella storta…
    Mi sono dimenticato Gigante, che svista, essendo così grosso!
    Ahahahah…
    Credo, per lui, una partita di “normale amministrazione”. LEGGI TUTTO

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    Djokovic raggiunge la quota 100: 100° titolo in carriera a Ginevra, rimonta in grande stile su Hurkacz

    Novak Djokovic classe 1987, n.6 del mondo – Foto ATP Tour

    Novak Djokovic ha scritto un’altra pagina leggendaria della sua straordinaria carriera conquistando il suo 100° titolo ATP al Gonet Geneva Open. Il campione serbo ha dovuto dare fondo a tutte le sue risorse per battere Hubert Hurkacz con il punteggio di 5-7, 7-6(2), 7-6(2) in una finale durata tre ore e cinque minuti, la partita più lunga di tutto il torneo svizzero.
    Il traguardo dei 100 titoli colloca Djokovic in una compagnia d’élite: solo Jimmy Connors con 109 trofei e Roger Federer con 103 erano riusciti nell’Era Open a raggiungere le tre cifre. Un percorso iniziato nel 2006 ad Amersfoort, dove il giovane Nole aveva battuto in finale proprio Nicolas Massu, attuale coach di Hurkacz, conquistando il suo primo titolo professionistico.
    La vittoria assume un significato ancora più speciale considerando che si tratta del primo trofeo di Djokovic dal trionfo olimpico di Parigi 2024. Con questo successo, il 38enne di Belgrado diventa il primo uomo nell’Era Open a conquistare almeno un titolo in 20 stagioni diverse, stabilendo anche il record come vincitore più anziano nella storia del torneo di Ginevra.
    La finale è stata un concentrato di emozioni e tensione, con entrambi i giocatori che hanno mostrato segni di nervosismo nei momenti cruciali. Lo stesso Djokovic ha commesso il suo primo doppio fallo proprio sul set point del primo parziale, cedendo l’iniziale vantaggio al polacco. Tuttavia, il campione serbo ha tirato fuori quello spirito combattivo che lo ha reso leggendario nel corso della sua carriera.Il momento più critico è arrivato nel set decisivo, quando Djokovic si è trovato sotto 2-4 contro un Hurkacz che sembrava in controllo totale della situazione. Il polacco non aveva perso nemmeno un punto nei suoi primi tre turni di servizio del terzo set, ma la rimonta del serbo è stata inarrestabile. Con la determinazione che ha sempre contraddistinto i suoi momenti migliori, Djokovic è riuscito a ribaltare l’inerzia della partita conquistando il 100° titolo della sua carriera.
    Il successo mantiene perfetto il record di Djokovic contro Hurkacz negli scontri diretti, portando il bilancio sul 8-0 in favore del serbo. Una statistica che testimonia la difficoltà del polacco nell’affrontare uno dei più grandi campioni della storia del tennis, soprattutto nei momenti che contano di più.A 38 anni, quando molti pensano al ritiro, Djokovic continua a scrivere record e a dimostrare che la sua fame di vittorie rimane intatta. Il centesimo titolo rappresenta non solo un traguardo numerico straordinario, ma la conferma che il campione di Belgrado non ha ancora intenzione di cedere il passo, mantenendo vive le ambizioni per i prossimi appuntamenti della stagione, Roland Garros in primis.
    ATP Geneva Hubert Hurkacz [6]766 Novak Djokovic [2]577 Vincitore: Djokovic ServizioSvolgimentoSet 3Tiebreak0-0* 0*-1 1*-1 1-2* 2-2* 2*-3 2*-4 2-5* 2-6*6-6 → 6-7H. Hurkacz 15-0 30-0 40-0 40-15 40-305-6 → 6-6N. Djokovic 15-0 30-0 40-05-5 → 5-6H. Hurkacz 15-0 30-0 40-0 40-15 ace4-5 → 5-5N. Djokovic 15-0 30-0 30-15 30-30 40-304-4 → 4-5H. Hurkacz 0-15 0-30 df 15-30 ace 15-40 30-404-3 → 4-4N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 40-15 40-304-2 → 4-3H. Hurkacz 15-0 ace 30-0 ace 40-03-2 → 4-2N. Djokovic 15-0 ace 15-15 30-15 40-15 ace3-1 → 3-2H. Hurkacz 15-0 30-0 40-0 ace2-1 → 3-1N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 40-152-0 → 2-1H. Hurkacz 15-0 30-0 ace 40-0 ace1-0 → 2-0N. Djokovic 0-15 0-30 df 15-30 ace 30-30 40-30 40-40 df 40-A0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 0-1* 0-2* 1*-2 1*-3 2-3* 2-4* 2*-5 2*-66-6 → 6-7N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 40-15 ace6-5 → 6-6H. Hurkacz 15-0 15-15 30-15 40-155-5 → 6-5N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-155-4 → 5-5H. Hurkacz 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 ace4-4 → 5-4N. Djokovic 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-404-3 → 4-4H. Hurkacz 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 ace3-3 → 4-3N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 30-30 40-303-2 → 3-3H. Hurkacz 30-0 ace 40-0 40-15 df2-2 → 3-2N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-152-1 → 2-2H. Hurkacz 15-0 30-0 ace 40-0 40-15 40-30 df 40-40 A-40 ace1-1 → 2-1N. Djokovic 15-0 30-0 ace 40-01-0 → 1-1H. Hurkacz 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 40-30 df 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A df6-5 → 7-5H. Hurkacz 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 40-30 40-40 A-405-5 → 6-5N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 40-155-4 → 5-5H. Hurkacz 15-0 30-0 30-15 40-154-4 → 5-4N. Djokovic 15-0 30-0 40-04-3 → 4-4H. Hurkacz 15-0 30-0 ace 40-03-3 → 4-3N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 40-153-2 → 3-3H. Hurkacz 0-15 0-30 15-30 ace 15-40 30-40 40-40 A-402-2 → 3-2N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 40-152-1 → 2-2H. Hurkacz 15-0 30-0 30-15 40-15 40-301-1 → 2-1N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-151-0 → 1-1H. Hurkacz 15-0 30-0 40-0 ace 40-15 40-300-0 → 1-0

    Statistica
    Hurkacz 🇵🇱
    Djokovic 🇷🇸

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    289
    286

    Ace
    19
    6

    Doppi falli
    4
    3

    Prima di servizio
    79/123 (64%)
    66/110 (60%)

    Punti vinti sulla prima
    58/79 (73%)
    57/66 (86%)

    Punti vinti sulla seconda
    23/44 (52%)
    22/44 (50%)

    Palle break salvate
    4/5 (80%)
    0/2 (0%)

    Giochi di servizio giocati
    18
    18

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    175
    100

    Punti vinti sulla prima di servizio
    9/66 (14%)
    21/79 (27%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    22/44 (50%)
    21/44 (48%)

    Palle break convertite
    2/2 (100%)
    1/5 (20%)

    Giochi di risposta giocati
    18
    18

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    13/18 (72%)
    16/19 (84%)

    Vincenti
    52
    34

    Errori non forzati
    42
    38

    Punti vinti al servizio
    81/123 (66%)
    79/110 (72%)

    Punti vinti in risposta
    31/110 (28%)
    42/123 (34%)

    Totale punti vinti
    112/233 (48%)
    121/233 (52%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    231km/h (143 mph)
    207km/h (128 mph)

    Velocità media prima
    205km/h (127 mph)
    189km/h (117 mph)

    Velocità media seconda
    175km/h (108 mph)
    148km/h (91 mph)

    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Amburgo, ATP 250 Ginevra, WTA 500 Strasburgo, WTA 250 Rabat: A Strasburgo vince Elena Rybakina. A Rabat vince l’australiana Maya Joint con il suo primo titolo WTA in carriera

    Elena Rybakina KAZ, 17.06.1999 – Olivier Renaud/WTA

    Elena Rybakina è tornata finalmente al successo dopo oltre un anno di digiuno. La kazaka ha conquistato il WTA 500 di Strasburgo battendo in finale Liudmila Samsonova con il punteggio di 6-1, 6-7, 6-1, interrompendo così un periodo senza titoli che durava dal torneo di Stoccarda 2024.Curiosamente, è stata ancora una volta la terra battuta la superficie che ha riportato alla luce la migliore versione della tennista kazaka. Rybakina ha dovuto soffrire contro la russa Samsonova, che nel secondo set è riuscita a prolungare il match vincendo il tie-break, ma nel parziale decisivo la finalista di Wimbledon 2022 ha mostrato tutta la sua classe per chiudere i conti e tornare ad alzare un trofeo dopo mesi difficili.Il timing di questa vittoria non poteva essere migliore per Rybakina, che arriva così al Roland Garros con rinnovata fiducia e consapevolezza dei propri mezzi. La kazaka ha centrato un doppio obiettivo: tornare a vincere un torneo di élite e ritrovare le sensazioni giuste proprio nella settimana che precede il secondo Slam della stagione, dove vorrà essere protagonista sui campi parigini.
    Nel frattempo, il circuito WTA ha vissuto un momento storico con la prima nuova campionessa della stagione 2025. Sono dovuti passare quasi cinque mesi completi dall’inizio dell’anno per vedere una tennista conquistare il suo primo titolo in carriera, un dato che contrasta nettamente con il circuito maschile dove la lista dei nuovi vincitori non smette di crescere.A rompere il ghiaccio è stata Maya Joint, la 19enne australiana che ha trionfato nel WTA 250 di Rabat. La giovane tennista oceanica ha battuto in finale la rumena Jaqueline Cristian con un netto 6-3, 6-2, in una sfida tra due giocatrici che aspiravano entrambe a inaugurare il proprio palmares a livello WTA.Il successo di Joint sarà accompagnato da un importante balzo in classifica, con un guadagno di 25 posizioni che la porterà a sole tre lunghezze dal top-50 mondiale. Un risultato straordinario per la giovane australiana, che a soli 19 anni dimostra di avere tutte le carte in regola per diventare una protagonista del circuito femminile negli anni a venire. LEGGI TUTTO

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    Ruggito Cobolli! Di potenza s’impone su Rublev è suo l’ATP 500 di Amburgo

    Flavio Cobolli

    Devastante, come un pugile che stronca l’avversario con una serie di cazzotti in faccia dopo averlo bloccato sulle corde, buttandolo di prepotenza a tappeto. Impressionante la potenza, durezza fisica e mentale, aggressività e intensità di Flavio Cobolli nella finale dell’ATP 500 di Amburgo, dominata (6-2 6-4 lo score) contro un incredulo Andrey Rublev, sfidato e battuto sui propri punti di forza, la spinta e potenza in scambio. Il romano vince il secondo titolo in carriera (e in stagione), primo a livello 500, con una prestazione eccellente che ha messo in mostra tutti i pezzi forti del suo repertorio. Sostenuto da una condizione fisica mostruosa e da un piglio leonino, Flavio è entrato in campo benissimo con un piano tattico perfetto: spingere a tutta fin dalla prima palla con la massima intensità, per mettere enorme pressione e tensione emotiva ad un avversario molto forte ma assai fragile quando si ritrova spalle al muro. Così Cobolli si è preso, davvero di potenza, i primi punti, quindi il centro del campo, il ritmo di gioco e anche la testa dell’avversario, totalmente smarrito, poi furibondo e quindi frustrato dall’incapacità di andare sopra alla velocità e intensità dell’azzurro.
    Una partita praticamente perfetta di Cobolli: ha ceduto solo un break quando era in vantaggio di due nel primo set, in totale controllo, e ha disputato un secondo parziale ancora superiore per qualità visto che Rublev si è ripreso, è entrato in partita e c’è stata tanta battaglia, con scambi mozzafiato per intensità e qualità. Bravo anche a reggere la normale tensione al momento di chiudere l’incontro, quando ha commesso un doppio fallo ma, dal 15-40, si è preso quattro punti, bellissimi gli ultimi due (due rovesci vincenti, per niente facili). E pensare che era sbarcato ad Amburgo con un carico di dubbi e alcune brutte sconfitte sul groppone… Cobolli con questa vittoria sale al n.26 nel Live ranking ATP, suo miglior piazzamento. Che grandissima soddisfazione!
    La finale è stata tecnicamente senza storia. Cobolli ha comandato il ritmo di gioco con i suoi drive davvero intensi, giocati quasi sempre dritto per dritto, per “investire” il rivale a furia di un ritmo e profondità alla fine insostenibili, una palla a destra e poi una a sinistra, forte e assai centrato anche col rovescio (col lungo linea si è preso punti importantissimi). Per la variazioni passare altrove, “Cobbo” ha martellato dalla prima all’ultima palla senza mai scomporsi, gestendo con sorprendente facilità le palle progressivamente più veloci dell’avversario, non andando quasi mai fuori giri. Questo è stato l’aspetto tecnico più interessante nella prestazione di Flavio: quanto sia riuscito a spingere forte, sia per potenza pura che per tenuta a quella velocità, commettendo davvero pochi errori in rapporto al rischio profuso. Capita spesso a Cobolli di esagerare, sparacchiando via; oggi rari questi momenti, mentre in questo e peggio è incappato Rublev, furibondo per il non riuscire ad imporre la sua spinta sopra a quella dell’italiano. Cobolli è stato semplicemente più aggressivo, ha tirato ancor più forte e l’ha fatto con una combinazione di profondità e tenuta che hanno reso vano ogni tentativo del russo. Andrey non brilla per lucidità e anche lui varia poco o niente, ma è stato impressionante come Flavio nel secondo set, quando il moscovita si è sbloccato e c’è stata battaglia, non sia finito quasi mai sotto. E quando il russo è riuscito a prendere il comando, la tenuta di Cobolli è stata eccezionale, bravo a reggere e contro battere.
    Una grandissima prestazione e più importante vittoria in carriera, che riscatta le ultime settimane non all’altezza (in particolare Roma) e lancia l’azzurro verso un Roland Garros che può vederlo protagonista se manterrà questa brillantezza fisica e mentalità. Duro come l’acciaio, potente e aggressivo, questo Cobolli è un signor giocatore. Vittoria meritatissima.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Cobolli inizia la finale meglio di Rublev, è aggressivo in risposta e la pressione provoca prima un errore del russo poi addirittura il doppio fallo sul 15-40. Flavio si ritrova avanti di un break immediato ed è bravo ad arginare subito il tentativo di reazione del rivale, rimontando da 0-30 con tanta energia. 2-0. Rublev è stordito, non accetta mentalmente di esser finito sotto, quasi di non essere entrato in partita, tanto che dopo un’altra risposta eccellente di Cobolli scaraventa a terra la racchetta. Flavio è fortunato con un nastro che accorcia tanto la traiettoria della palla, quindi tira un passante a tutto braccio che trafigge Andrey. 0-40! Fantastico Cobolli, gran risposta lungo linea e via avanti a prendersi il punto col diritto. 3-0 con doppio break. Lo sguardo smarrito di Rublev al suo angolo è tutto un programma, e l’ennesima racchetta sul ginocchio gli provoca una ferita. Flavio  è un “muro”, spinge con energia e comanda, il russo non riesce ad andare sopra alla spinta dell’azzurro. Incredibile la sicurezza del romano, fa tutto bene e si prende tutto, vola 4-0 con un parziale micidiale di 13 punti a 3, il tutto in soli 14 minuti. Nel quinto game inizia a funzionare la prima di servizio del russo, finalmente muove lo score (4-1). Rublev si è sciolto, in risposta trova profondità e sul 30-40 Cobolli esagera, commette il secondo errore del game che gli costa un break, 4-2. Il turno di servizio perso ha l’effetto di una miccia per Flavio, che tira due accelerazioni fantastiche, prima un rovescio lungo linea e poi un altro cross. Rublev incassa a testa bassa, sbaglia un colpo di scambio e si ritrova sotto 0-40. Con zero pazienza il moscovita tira 4 metri largo un rovescio, scaraventato solo di rabbia. Nuovo allungo di Cobolli, 5-2. Flavio annulla una chance al rivale e chiude al primo set point, buon servizio esterno che provoca l’errore in risposta di Rublev. 6-2, mezz’ora di tennis dominato dal romano. Male il moscovita: 11 errori e solo 3 vincenti, il tutto condito da un atteggiamento pessimo. Irreprensibile invece l’azzurro.
    Dopo una sosta negli spogliatoi, Rublev riparte al servizio nel secondo set. Sembra essersi calmato, serve meglio e con i piedi quasi sulla riga di fondo conduce gli scambi, senza esagerare, meno rigido e più concentrato. La dimostrazione di questo Rublev più centrato e controllato viene dallo scambio, rovescio vs. rovescio, condotto e vinto nel terzo game, punto che gli vale il 2-1 e che con l’attitudine del primo set avrebbe certamente perso commettendo un errore. Gli scambi si fanno molto intensi, entrambi tirano forte e lo fanno allo stesso tempo, la battaglia si è accesa. Durissimo lo scambio da 19 colpi vinto da Flavio, terrificante la bordata seguente di Andrey. 2 pari. Cobolli ha una piccola chance nel quinto game, quando sul 30 pari comanda ma un diritto (che sarebbe stato probabilmente vincente) incoccia il nastro e non passa. 3-2 Rublev. Nel sesto game il russo si fa trovare pronto dopo un errore banale dell’azzurro, entra forte in risposta e si prende il vincente che gli vale il 15-40. Si gioca male la seconda Andrey, comanda ma spedisce di poco largo un diritto. Cobolli annulla anche una terza chance, grande esecuzione con in diritto potentissimo al volo, ottimo il controllo vista la velocità. Micidiale l’undicesimo punto del game, un braccio di ferro totale, chiuso al 31esimo colpo con una mazzata di diritto imprendibile. Agonismo e fisicità totali. Il pubblico apprezza lo sforzo, la potenza e battaglia in atto. 3 pari, dopo 18 punti uno più lottato dell’altro. Flavio è bravissimo nell’avventarsi in risposta sul 30 pari, il diritto è imprendibile e gli vale una palla break a dir poco cruciale. Rublev non mette la prima, e uff! Tocca il nastro sulla seconda… Sfiora il doppio fallo il russo e poi è il primo a cedere al termine di un altro scambio durissimo, un martellamento dal centro sfiancante. La durezza di Cobolli ha ancora la meglio, BREAK e 4-3, è a due passi dal titolo. Ancora di intensità e spinta totale l’azzurro vince un altro gran game (5-3) con il russo che si tira racchettate per sfogarsi, visto che sulle palle del nostro finisce sotto… Serve per il match Cobolli sente un po’ la tensione. Si butta avanti ma la “parata” è lunga. Con un doppio fallo sul 15-30 concede due palle che riaprirebbero la partita. Che Coraggio!!! Gran servizio sulla prima, rovescio lungo linea difficilissimo dal centro, con la palla che parte per la tangente ma resta nella riga. Con un servizio esterno, ecco il Championship Point! Richiede la stessa palla, piccola grande scaramanzia, sotto gli applausi del pubblico che ha adottato la sua grinta e spinta nella settimana. Chiude con un altro rovescio lungo linea. BELLISSIMO! Crolla a terra, che vittoria, bellissima! Grandissimi applausi.

    Andrey Rublev vs Flavio Cobolli ATP Hamburg Andrey Rublev [3]24 Flavio Cobolli66 Vincitore: Cobolli ServizioSvolgimentoSet 2F. Cobolli 15-0 15-15 15-30 15-40 df 30-40 40-40 A-404-5 → 4-6A. Rublev 15-0 30-0 30-15 40-153-5 → 4-5F. Cobolli 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-403-4 → 3-5A. Rublev 0-15 15-15 30-15 30-30 30-403-3 → 3-4F. Cobolli 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 ace3-2 → 3-3A. Rublev 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 40-302-2 → 3-2F. Cobolli 0-15 df 15-15 30-15 30-30 40-302-1 → 2-2A. Rublev 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 40-301-1 → 2-1F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 40-151-0 → 1-1A. Rublev 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-402-5 → 2-6A. Rublev 0-15 0-30 0-402-4 → 2-5F. Cobolli 15-0 15-15 15-30 30-30 30-401-4 → 2-4A. Rublev 15-0 15-15 30-15 40-150-4 → 1-4F. Cobolli 0-15 15-15 ace 30-15 40-150-3 → 0-4A. Rublev 0-15 df 0-30 0-400-2 → 0-3F. Cobolli 0-15 15-15 15-30 30-30 40-300-1 → 0-2A. Rublev 0-15 0-30 15-30 15-40 df0-0 → 0-1

    Statistica
    Rublev 🇷🇺
    Cobolli 🇮🇹

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    207
    270

    Ace
    2
    2

    Doppi falli
    2
    2

    Prima di servizio
    24/46 (52%)
    41/72 (57%)

    Punti vinti sulla prima
    15/24 (63%)
    23/41 (56%)

    Punti vinti sulla seconda
    8/22 (36%)
    21/31 (68%)

    Palle break salvate
    0/4 (0%)
    6/7 (86%)

    Giochi di servizio giocati
    9
    9

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    102
    246

    Punti vinti sulla prima di servizio
    18/41 (44%)
    9/24 (38%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    10/31 (32%)
    14/22 (64%)

    Palle break convertite
    1/7 (14%)
    4/4 (100%)

    Giochi di risposta giocati
    9
    9

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    3/7 (43%)
    2/5 (40%)

    Vincenti
    10
    25

    Errori non forzati
    23
    24

    Punti vinti al servizio
    23/46 (50%)
    44/72 (61%)

    Punti vinti in risposta
    28/72 (39%)
    23/46 (50%)

    Totale punti vinti
    51/118 (43%)
    67/118 (57%) LEGGI TUTTO

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    Carballés e Ruusuvuori rinunciano al Roland Garros: forfait per i due tennisti, entrano i lucky loser. Arnaboldi fuori di tre posti (con il tabellone aggiornato)

    Roberto Carballes Baena nella foto – Foto getty

    Altri due forfait dell’ultimo minuto scuotono il Roland Garros 2025, con Roberto Carballés ed Emil Ruusuvuori costretti a rinunciare al torneo parigino per problemi fisici. I loro ritiri aprono la strada ai lucky loser che completeranno il tabellone principale..Il 31enne di Tenerife ci ha provato fino alla fine, sperando di riuscire a recuperare in tempo per uno dei tornei più importanti della stagione. Tuttavia, il problema muscolare che si porta dietro dalle settimane scorse non gli ha dato tregua, costringendolo a prendere la difficile decisione di rinunciare al secondo Slam dell’anno.Al suo posto entra in tabellone Galan che sfiderà all’esordio Royer.
    L’infortunio al psoas, muscolo fondamentale per i movimenti del tennista, ha rappresentato un ostacolo insormontabile per Carballés, che aveva sperato di poter almeno tentare di scendere in campo sui campi parigini. La lesione, riportata durante il torneo di Barcellona, si è rivelata più persistente del previsto, non concedendo al giocatore spagnolo i tempi di recupero necessari.
    Con il forfait di Carballés, la rappresentanza del tennis spagnolo nel tabellone singolare maschile del Roland Garros 2025 si riduce a otto giocatori. Una perdita significativa per la Spagna, che perde così uno dei suoi interpreti più esperti sulla terra battuta, superficie sulla quale l’iberico ha sempre espresso il suo miglior tennis.Il ritiro rappresenta un duro colpo per Carballés, che aveva messo il Roland Garros tra i suoi obiettivi principali della stagione. Il tennista spagnolo dovrà ora concentrarsi completamente sul recupero fisico, con la speranza di tornare in campo il prima possibile e in condizioni ottimali.
    Anche Emil Ruusuvuori ha dovuto dare forfait, lasciando il posto al lucky loser Federico Gomez, che affronterà Aleksandar Kovacevic al primo turno. Il tennista finlandese si aggiunge così alla lista dei giocatori costretti a rinunciare all’ultimo momento al Roland Garros per problemi fisici.
    Md(1) Jannik Sinner vs Arthur Rinderknech Terence Atmane vs Richard Gasquet Jiri Lehecka vs Jordan Thompson Pablo Llamas ruiz vs (26) Alejandro Davidovich fokina
    (17) Andrey Rublev vs Lloyd Harris Maximilian Marterer vs Adam Walton Camilo Ugo carabelli vs Jaume Munar Nicolas Jarry vs (14) Arthur Fils
    (9) Alex De minaur vs Laslo Djere Alexander Bublik vs James Duckworth Nikoloz Basilashvili vs Henrique Rocha Alexandre Muller vs (19) Jakub Mensik
    (30) Hubert Hurkacz vs Joao Fonseca Pierre-Hugues Herbert vs Benjamin Bonzi Gael Monfils vs Hugo Dellien Mattia Bellucci vs (5) Jack Draper
    (3) Alexander Zverev vs Learner Tien Jesper De jong vs Francesco Passaro Marin Cilic vs Flavio Cobolli Matteo Arnaldi vs (29) Felix Auger-aliassime
    (18) Francisco Cerundolo vs Gabriel Diallo Marcos Giron vs Tallon Griekspoor Alexander Shevchenko vs Dusan Lajovic Ethan Quinn vs (16) Grigor Dimitrov
    (11) Daniil Medvedev vs Cameron Norrie Aleksandar Kovacevic vs Federico Gomez Jacob Fearnley vs Stan Wawrinka Christopher O’connell vs (22) Ugo Humbert
    (27) Denis Shapovalov vs Pedro Martinez Filip Misolic vs Yunchaokete Bu Corentin Moutet vs Clement Tabur Mackenzie Mcdonald vs (6) Novak Djokovic
    (8) Lorenzo Musetti vs Yannick Hanfmann Valentin Royer vs Daniel Elahi Galan Reilly Opelka vs Rinky Hijikata Mariano Navone vs (28) Brandon Nakashima
    (21) Tomas Machac vs Quentin Halys Miomir Kecmanovic vs Sebastian Baez Emilio Nava vs Botic Van de zandschulp Roberto Bautista agut vs (10) Holger Rune
    (15) Frances Tiafoe vs Roman Safiullin Pablo Carreno busta vs Francisco Comesana Jenson Brooksby vs Jaime Faria Luciano Darderi vs (23) Sebastian Korda
    (32) Alex Michelsen vs Juan Manuel Cerundolo Kamil Majchrzak vs Hamad Medjedovic Vit Kopriva vs Thiago Monteiro Daniel Altmaier vs (4) Taylor Fritz
    (7) Casper Ruud vs Albert Ramos-vinolas Kyrian Jacquet vs Nuno Borges Alejandro Tabilo vs Arthur Cazaux Yoshihito Nishioka vs (25) Alexei Popyrin
    (24) Karen Khachanov vs Aleksandar Vukic Sebastian Ofner vs Jan-Lennard Struff Marton Fucsovics vs Tristan Schoolkate Elmer Moller vs (12) Tommy Paul
    (13) Ben Shelton vs Lorenzo Sonego Hugo Gaston vs Ugo Blanchet Benjamin Hassan vs Matteo Gigante Tomas Martin Etcheverry vs (20) Stefanos Tsitsipas
    (31) Giovanni Mpetshi perricard vs Zizou Bergs Thiago Agustin Tirante vs Damir Dzumhur Fabian Marozsan vs Luca Nardi Giulio Zeppieri vs (2) Carlos Alcaraz
    Marco Rossi LEGGI TUTTO