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    Djokovic chiude il proprio “Novek Tennis Center” a Belgrado

    Un’immagine del tennis centre di Novak

    Il n.1 del mondo ha deciso di chiudere definitivamente il “Novak Tennis Center” di Belgrado, accademia di sviluppo per i giovani creata dal campionissimo serbo. La società “Tara 2016 S” di Novak e Jelena Djokovic ha preso la decisione di restituire alla città di Belgrado il terreno e le strutture del Novak Tennis Center. “Ci abbiamo pensato a lungo e la decisione non è stata facile, ma con grande gratitudine restituiamo il terreno e le strutture a Belgrado”.
    La decisione è stata comunicata attraverso una dichiarazione ufficiale pubblicata sul sito dell’accademia. L’idea di Novak e della moglie è di trovare nuove vie per sviluppare il tennis giovanile in Serbia, senza fornire ulteriori dettagli.
    “Decine di migliaia di bambini hanno imparato a giocare a tennis in questo luogo e, insieme ai loro genitori, hanno creato ricordi e successi che dureranno per sempre” si legge nel comunicato. “La nostra azienda ha organizzato sette tornei ATP internazionali e un torneo WTA, ha ricevuto le migliori valutazioni per l’organizzazione e ha inviato al mondo intero la più bella immagine di Belgrado, Kalemegdan e Serbia. Questo è ciò di cui siamo orgogliosi. Vorremmo ringraziare tutti i rappresentanti dell’autogoverno locale, la città di Belgrado, il governo della Repubblica di Serbia, il Ministero dello sport, la Federazione tennistica serba e numerose aziende per l’enorme aiuto e supporto di tutti gli anni precedenti. Grazie alle migliaia di persone che hanno passato del tempo al centro tennis e con noi, creato progressi e successi e momenti indimenticabili. Infine, dobbiamo un’enorme gratitudine ai nostri dipendenti che hanno creduto nel nostro progetto e nella nostra visione. Siamo sicuri che questo luogo rimarrà l’anima sportiva di Dorcol e Belgrado. Il Consiglio di amministrazione della nostra società si concentrerà su nuovi progetti, alcuni dei quali continueranno a occuparsi dello sviluppo del tennis per bambini e ragazzi. Questo sarà informato al pubblico in modo tempestivo”. LEGGI TUTTO

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    Krajinovic: “US Open? Sarà difficile psicologicamente, ma dobbiamo giocare per vivere”

    Filip Krajinovic

    Agosto è alle porte, manca poco alla ripartenza del tennis maschile negli USA. Molti Pro ancora non si sono espressi ufficialmente sulla ripresa, se voleranno negli Stati Uniti nella “bolla” per giocare a Flushing Meadows, oppure aspetteranno settembre sulla terra battuta in Europa. Tra i pochi a parlare apertamente, ecco Filip Krajinovic, che al media balcanico SportKlub ha espresso molti timori ma anche la volontà di riprendere l’attività perché… non ci sono alternative.
    “La miglior opzione resta giocare” afferma Filip, “riprendere finalmente il tour, anche se a nessuno piaceranno le condizioni imposte negli USA. Psicologicamente saranno settimane complicate, ma indubbiamente è più importante giocare. Non ci possiamo permettere che questo periodo di stop si allunghi ancora, dobbiamo vivere di qualcosa“.

    Filip in realtà è stato tra i primi a tornare in campo nelle varie esibizioni organizzate in Europa, come il tanto discusso Adria Tour e poi un weekend presso la accademia di Janko Tipsarevic (dove ha vinto l’evento). “E’ stato bello disputare questa manifestazione, tutti siamo rimasti molto contenti di come Tipsarevic ha organizzato il tutto, direi alla perfezione, e infatti non ci sono stati problemi di nessun tipo. Janko aveva molta voglia di mettere in scena questa cosa, lo ringrazio per tutto. Questo è la dimostrazione che restando uniti e lavorando bene si possono fare grandi cose per il nostro sport”
    Il 28enne serbo si è detto contento del suo livello di gioco: “Mi sento bene, già pronto per la ripartenza in agosto. Aver disputato alcune buone partite mi ha dato fiducia e confermato che gli allenamenti svolti recentemente mi hanno riportato ad un buon livello. E vincere aiuta sempre a tenere alta la motivazione. Mi fa piacere anche che Borna Coric è rimasto qua ad allenarsi con me a Belgrado, è un ottimo compagno di gioco e possiamo così affinare la nostra forma prima dell’avvio dei tornei”.
    Tra poco Filip volerà negli USA, una trasferta che ha sperimentato in molte occasioni passate, ma questa volta sarà tutto molto diverso… “Non mi immagino ancora che cosa troveremo arrivati lì. Tutto sarà estremamente strano. Non sarà facile per noi l’adattamento alle nuove regole e condizioni imposte per permetterci di giocare in quelle settimane, non resta che arrivare e viverle lì direttamente”.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO