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    Ferrari, Leclerc: “Team unito, con Binotto abbiamo chiarito tutto”

    ROMA –  “Binotto era arrabbiato con me perché mi ha visto molto giù. Viene spesso a Montecarlo e mi ha fatto piacere. Abbiamo parlato del campionato, era un momento difficile dopo i risultati delle ultime 5 gare ed è servito parlarsi”. Così Charles Leclerc a proposito dell’incontro con Mattia Binotto a Monte Carlo. Il pilota della Ferrari era deluso per come si è concluso il Gran Premio di Gran Bretagna di Formula 1 che lo ha visto scivolare dalla prima alla quarta posizione. Le sue parole ai media raccontano però di un chiarimento con il team principal della Rossa dopo un fine gara movimentato.
    Ferrari unita
    Leclerc rivela anche altri dettagli di quella cena in quell’hotel di lusso a Monaco: “Chi ha pagato? Mi invita sempre lui… Io volevo stare a casa e staccare da tutto per prepararmi all’Austria e quindi mi ha raggiunto per essere sicuro che fosse tutto a posto”. Insomma, l’adrenalina e la delusione di Silverstone sembrano smaltite: “In macchina – aggiunge infatti Leclerc – si fanno commenti emotivi quando si si è scontenti ed è difficile non parlare. Che la squadra fosse divisa al momento del podio è assolutamente falso: siamo estremamente uniti. Certo ero scontento, ma non c’è divisione nel team”. All’orizzonte ora c’è il Gran Premio di Austria che mette in palio anche i punti pesanti della sprint race. Leclerc però tranquillizza i tifosi: “Qui siamo sempre stati competitivi, vogliamo tornare al top”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Leclerc: “Con Binotto è tutto chiarito, abbiamo parlato del mondiale”

    ROMA – Charles Leclerc e Mattia Binotto si sono chiariti a Monte Carlo. Il pilota della Ferrari era deluso per come si è concluso il Gran Premio di Gran Bretagna di Formula 1 che lo ha visto scivolare dalla prima alla quarta posizione. Le sue parole ai media raccontano però di un chiarimento con il team principal della Rossa: “Binotto era arrabbiato con me perché mi ha visto molto giù. Viene spesso a Montecarlo e mi ha fatto piacere. Abbiamo parlato del campionato, era un momento difficile dopo i risultati delle ultime 5 gare ed è servito parlarsi”.
    Le parole di Leclerc
    Leclerc rivela anche altri dettagli di quella cena in quell’hotel di lusso a Monaco: “Chi ha pagato? Mi invita sempre lui… Io volevo stare a casa e staccare da tutto per prepararmi all’Austria e quindi mi ha raggiunto per essere sicuro che fosse tutto a posto”. Insomma, l’adrenalina e la delusione di Silverstone sembrano smaltite: “In macchina – aggiunge infatti Leclerc – si fanno commenti emotivi quando si si è scontenti ed è difficile non parlare. Che la squadra fosse divisa al momento del podio è assolutamente falso: siamo estremamente uniti. Certo ero scontento, ma non c’è divisione nel team”. Ora per il pilota classe 1997 c’è un Gran Premio di Austria da correre e Leclerc assicura: “Qui siamo sempre stati competitivi” LEGGI TUTTO

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    Ferrari, in Austria ci vogliono unità e compattezza

    TORINO – Sulle scelte strategiche della Ferrari a Silverstone, si potrà discutere a lungo. Domenica si corre in Austria (Red Bull Ring, un tempo chiamato Zeltweg, sempre la stessa pista è) e ci si chiede come verranno metabolizzate le scorie che sono rimaste, nonostante una gara che ha riportato la Rossa alla vittoria. Inevitabilmente ci saranno “leclerchisti” contro “sainziani”, forse avranno un ruolo anche i “binottiani” (ma in questo caso non si sa contro o a favore di chi).
    IN PUGNO – La realtà è che la Ferrari, domenica scorsa, aveva una doppietta in pugno e solo la cattiva sorte ha costretto a una dolorosa scelta. Ma più passano le ore più diventa chiaro che al muretto della Rossa hanno protetto soprattutto la vittoria in quanto tale, senza pensare al pilota che l’avrebbe colta. Cercare di mantenere la doppietta, ad esempio effettuando un doppio pit stop, avrebbe esposto al rischio troppo alto di non vincere la corsa.
    LA GIOIA – Detto questo, è evidente che a parte la gioia contenuta di Carlos Sainz e il grande fair play di Charles Leclerc, in rischio di arrivare in Austria con qualche muso lungo di troppo ci sarà. Per questo, a parte le fazioni dei tifosi (che hanno tutto il diritto di dividersi, è un modo per partecipare e divertirsi), è necessario che a Maranello trovino il modo di presentarsi compatti, coesi, motivati. E’ il primo passo per battere la Red Bull. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, quel dito di Binotto su Leclerc prima delle interviste. Ecco cosa gli ha detto

    SILVERSTONE – Pochi minuti prima che Charles Leclerc si concedesse ai microfoni, in tv si è vista una scena che ha fatto scalpora fra i tifosi della Ferrari, esaltati dalla vittoria di Sainz, ma delusi per la gestione della gara di Leclerc non chiamato ai box in un momento in cui forse era meglio cambiare le gomme. L’impressione è che il team principal della Rossa stesse catechizzando il suo pilota perché non si sfogasse davanti ai microfoni per le opinabili decisioni del muretto. E infatti, pochi minuti dopo, un Leclerc, delusissimo, ha risposto con un laconico: «Non so» a chi gli chiedeva se le scelte potessero essere diverse. I nervi, tuttavia, sono sembrati piuttosto tesi. E quel dito di Binotto… 

    LA SPIEGAZIONE – Più tardi, intervistato da Sky, Binotto ha sorriso: «Ah, l’hanno inquadrato?», riferendosi alla scenetta. E poi: «Beh, di fronte a una grande delusione come quella di Leclerc,  ho cercato di spiegargli. Gli ho detto: “Hai fatto un garone”. E poi gli ho detto: “Calmati, calmati”. Ecco, tutto qua». Domanda: «E l’ha calmato?». Risposta: «Beh, dopo lo vedo nel briefing». Sipario. LEGGI TUTTO

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    La vittoria di Sainz a Silverstone, la felicità a metà, le riflessioni: quanti temi nel successo Ferrari

    TORINO – Una Ferrari a due facce, quella che torna a casa da Silverstone. Ha vinto a casa degli avversari (quali tutte le altre squadre di vertice hanno la loro sede in quell’area) e ha portato Carlos Sainz alla prima vittoria in carriera, alla corsa numero 150. Basterebbe questo perché i ferraristi – gli uomini del Cavallino, ma anche tutti i tifosi in Italia e nel mondo, compresi gli appasionati spagnoli – festeggino per giorni, almeno sino alla prossima gara. Però c’è anche l’altra faccia, quella di Charles Leclerc, che deve accontentarsi della quarta piazza. Perché Carlos primo e Charles quarto? Perché al giro 39 è entrata la safety car e quasi tutti i piloti sono rientrati per mettere la gomma rossa (più prestazionale). Quasi tutti, ma non il monegasco che era leader della gara (e che è rimasto in pista con le bianche, usate).
    AMMONIZIONE – Perché è successo tutto questo? Sarà oggetto di spiegazioni, dibattito, polemiche, forse anche di accesi confronti interni (le immagini televisive hanno mostrato Mattia Binotto che ha ammonito Leclerc appena sceso dall’auto affinché tirasse un grosso sospiro prima di dire qualsiasi cosa…). Nulla è chiaro, scritto. E forse quel che verrà detto (e scritto) potrebbe non fotografare del tutto la realtà.
    MESI – Di certo ci sono due fatti: il primo è che la Ferrari è tornata a vincere dopo un paio di mesi, rialzando la testa e dimostrando di avere una seconda guida che è cresciuta al punto da vincere nel tempio della velocità britannica; il secondo è che Leclerc – alla luce delle difficoltà palesate da Verstappen – aveva intravisto la possibilità di ricucire lo strappo in classifica. E invece non ha potuto farlo. Sì, le prossime ore e i prossimi giorni saranno di riflessioni, forse piuttosto vivaci. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Binotto: “Ann Rao? Solo preoccupazioni, nessun dubbio”

    ROMA – Nervi tesi nel paddock per la questione porpoising. Sotto i riflettori degli analisti della Formula 1 ora c’è la figura di Shaila-Ann Rao, direttore esecutivo momentaneo, incaricata della FIA dopo la fuoriuscita di Peter Bayer. L’avvocatessa aveva lavoratò già in Mercedes al fianco di Toto Wolff e ci sono preoccupazioni per la sua integrità e imparzialità  “Questa è una domanda che mi è stata posta anche a Baku in conferenza stampa e posso solo ripetere quello che ho detto allora: è una preoccupazione, non un dubbio”, riponde Mattia Binotto, team principal Ferrari, a “Motorsport”, che lo interroga sulla questione.
    Le parole di Binotto
    Già dal momento della sua nomina, nel paddock si erano sollevati dubbi sulla nomina di Rao. Ma con il Gran Premio del Canada e la concessione tecnica “salva-Mercedes” per arginare il porpoising, i sospetti sono aumentati. Binotto però affema: “Ho piena fiducia nella FIA, che proverà la sua professionalità e che dimostrerà come alla fine la mia preoccupazione non avesse fondamento”. C’è però dell’altro sul tema del secondo tirante, soluzione che la Mercedes ha trovato in tempi record contro il porpoising: “Wolff ha detto che l’hanno installato durante la notte. Quello che posso dire è che la Ferrari non ne sarebbe stata in grado. E sono sorpreso che una squadra sia così capace di farlo dall’oggi al domani. Non possiamo fare altro che dare credito alle sue parole”, ha infatti aggiunto Binotto. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Binotto su Ann Rao: “Sicuro che la FIA proverà la sua imparzialità”

    ROMA – “Questa è una domanda che mi è stata posta anche a Baku in conferenza stampa e posso solo ripetere quello che ho detto allora: è una preoccupazione, non un dubbio”. La domanda che “Motorsport” ha posto a Mattia Binotto, team principal della Ferrari, riguarda la figura di Shaila-Ann Rao, ora direttore esecutivo momentaneo, scelto della FIA dopo l’addio di Peter Bayer. L’avvocatessa aveva lavoratò già in Mercedes al fianco di Toto Wolff e ci sono preoccupazioni per la sua integrità e imparzialità.
    Le parole di Binotto
    Già dal momento della sua nomina, nel paddock si erano sollevati dubbi sulla nomina di Rao. Ma con il Gran Premio del Canada e la concessione tecnica “salva-Mercedes” per arginare il porpoising, i sospetti sono aumentati. Binotto però affema: “Ho piena fiducia nella FIA, che proverà la sua professionalità e che dimostrerà come alla fine la mia preoccupazione non avesse fondamento”. Il manager italiano, però, aggiunge dettagli sul processo che ha portato al tanto discusso secondo tirante: “Wolff ha detto che l’hanno installato durante la notte. Quello che posso dire è che la Ferrari non ne sarebbe stata in grado. E sono sorpreso che una squadra sia così capace di farlo dall’oggi al domani. Non possiamo fare altro che dare credito alle sue parole”. LEGGI TUTTO