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    Paralimpiadi: Italia sconfitta dal Brasile, sfuma il sogno delle semifinali

    Di Redazione Le azzurre del Sitting Volley non sono riuscite a compiere l’impresa nell’ultima giornata della fase a gironi delle Paralimpiadi di Tokyo 2020. Le ragazze di Amauri Ribeiro, sconfitte per 3-1 (23-25, 25-17, 25-16, 25-21) dal Brasile, devono dire addio al sogno di qualificarsi alle semifinali per le medaglie: al Canada basterà infatti vincere un set contro il Giappone per scavalcarle in classifica. Quasi certamente, invece, l’Italia dovrà disputare la finale per il quinto posto contro la perdente del match tra USA e Russia (RPC). L’Italia è scesa in campo sapendo che solo un 3-0 o un 3-1 le avrebbe dato la certezza di un posto in semifinale e l’inizio è stato beneaugurante. Aringhieri e compagne, infatti, hanno strappato alle avversarie il primo set con una bella rimonta finale. Nella seconda frazione il copione è cambiato, le brasiliane hanno messo in difficoltà le azzurre con la battuta e non c’è stato più modo di recuperare. Nel terzo parziale sono state ancora le sudamericane a comandare il gioco e la nazionale tricolore ha dovuto subire. Il quarto set ha visto un’Italia più combattiva, nonostante lo svantaggio: Bellandi e le altre azzurre hanno tentato più volte di recuperare, ma il Brasile ha chiuso il match 3-1. Come formazione iniziale il ct tricolore ha schierato Ceccatelli, Bellandi, Bosio, Pedrelli, Aringhieri, Battaglia e libero Biasi. Buono l’avvio delle azzurre: dopo una fase d’equilibrio infatti le ragazze di Amauri Ribeiro hanno dato vita a un lungo break (15-11). La risposta del Brasile non è tardata ad arrivare, il contro-parziale ha capovolto la situazione e l’Italia si è trovata sotto 17-20. Nel finale Bellandi e compagne sono rimaste lucide e, dopo essersi trovate sotto 21-23, hanno cambiato marcia nel finale (25-23). Nel secondo set è stata la formazione verdeoro a prendere in mano il pallino del gioco (8-4). La ricezione azzurra ha subito la battuta delle avversarie, mentre al contrario il servizio italiano non ha funzionato a dovere (17-25). Simile l’andamento della terza frazione: l’Italia ha commesso diversi errori, permettendo alle avversarie di guadagnare un buon vantaggio (10-17). La nazionale tricolore non è mai riuscita a trovare il suo ritmo ritmo e il set si è chiuso velocemente (16-25). Nel quarto parziale si è vista un’Italia più combattiva: sotto 11-16, le azzurre ce l’hanno messa tutta per rientrare e con determinazione hanno accorciato fin sul 17-20. Le fasi finali, però, sono state gestite con sicurezza dalle brasiliane, che si sono imposte con il punteggio di 21-25. Amauri Ribeiro: “Come contro il Canada, non siamo riusciti a trasportare in partita il lavoro fatto in allenamento. Questo è il segnale che ci manca ancora esperienza di gioco, mentre oggi abbiamo affrontato una squadra che ha già disputato due Paralimpiadi. È una mancanza che si fa sentire davvero tanto, perché quando ci alleniamo siamo una squadra diversa“. “Abbiamo avuto molti alti e bassi – continua il CT – ogni volta che guadagnavamo un buon vantaggio, dando l’impressione di avere il controllo del set, poi arrivavano subito dei passaggi a vuoto e tornavamo indietro. Dobbiamo ancora lavorare tanto per crescere e raggiungere il livello delle formazioni che sono abituate a disputare queste grandi manifestazioni. Sono convinto che questa esperienza lascerà alle ragazze tante cose positive e nuove informazioni per poter proseguire il nostro percorso di crescita“. Giulia Aringhieri: “Così a caldo è difficile fare un’analisi obiettiva. Noi abbiamo dato tutto, ma non è bastato. Certamente potevamo fare meglio in diversi fondamentali, tra cui la battuta. Già essere qui alle Paralimpiadi per noi era un grande traguardo, però una volta a Tokyo volevamo provare ad andare ancora oltre. Sicuramente si sono fatti sentire la tensione per il debutto in una manifestazione così importante, la mancanza d’esperienza e anche il fatto di non aver potuto giocare tutta la scorsa stagione“. “Dobbiamo comunque prendere queste partite come un grande insegnamento – conclude la giocatrice azzurra – nel corso del torneo abbiamo fatto vedere solo a tratti il nostro gioco. La Paralimpiade deve essere un punto di partenza: potevamo e volevamo dare di più, ma adesso dobbiamo già pensare alla prossima partita e agli impegni futuri“.   Brasile-Italia 3-1 (23-25, 25-17, 25-16, 25-21)Brasile: Ewarda 13, Pamela 7, Camila 13, Adria 11, Filomena 10, Jani 11. Gizele (L) 1. Luiza, Nurya, Laiana. N.e: Ana Luisa, Bruna. All. Guedes Dantas.Italia: Ceccatelli 10, Bellandi 7, Bosio 9, Pedrelli 7, Aringhieri 9, Battaglia2. Biasi (L). Cirelli 6, Barigelli. N.e: Fossato, Desini, Vitale. All. RibeiroArbitri: Meijer (Ola) e Arpas (Hun).Note: Durata Set: 29’, 26’, 25’, 26’. Brasile: 15 a, 8 bs, 11 m, 29 et. Italia: 5 a, 15bs, 13 m, 31 et. CALENDARIO E RISULTATI27 agosto: (Pool A) Giappone-Italia 0-3 (23-25, 11-25, 10-25), Brasile-Canada 3-2 (21-25, 26-24, 25-20, 27-29, 17-15).28 agosto: (Pool B) Stati Uniti-Ruanda 3-0 (25-11, 25-9, 25-11); Cina-RPC 3-0 (25-20, 25-16, 25-14).29 agosto: (Pool A) Italia-Canada 1-3 (16-25, 14-25, 25-15, 19-25); Giappone-Brasile 0-3 (13-25, 16-25, 16-25).30 agosto: (Pool B) Ruanda-RPC 0-3 (9-25, 9-25, 12-25); Stati Uniti-Cina 0-3 (17-25, 22-25, 24-26).1° settembre: (Pool A) Brasile-Italia 3-1 (23-25, 25-17, 25-16, 25-21); (Pool B) Cina-Ruanda ore 7; (Pool B) RPC-Stati Uniti ore 11.30; (Pool A) Canada-Giappone ore 13.30.3 settembre: Semifinali 1°-4° posto; Gare 5°-8° posto.4 settembre: Finale medaglia di Bronzo5 settembre: Finale medaglia d’Oro. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Brasile: La CBV ufficializza le squadre iscritte alla Superliga (maschile e femminile). C’è anche il Funvic

    Il Minas di Negro difenderà il titolo nel settore femminile

    BRASILE – La CBV ha ufficializzato le formazioni partecipanti alla prossima Superliga maschile e femminile (12 per ramo). Nel maschile, nonostante i problemi finanzari, c’è anche il Funvic campione in carica che però secondo Bruno Voloch dovrebbe migrare da Taubaté (città nello Stato di San Paolo dove però non gode più dell’appoggio della prefettura) a Natal, nello stato Rio Grande do Norte.
    Le squadre iscritte alla Superliga femminile (tra parentesi lo stato di appartenenza)Brasília (DF), Curitiba (PR), Dentil/Praia Clube (MG), Pinheiros (SP), Fluminense (RJ), Itambé/Minas (MG), Osasco/São Cristóvão Saúde (SP), Country Club Valinhos (SP), Unilife/Maringá (PR), Barueri (SP), Sesc RJ Flamengo (RJ) e Sesi Bauru (SP).
    Le squadre iscritte alla Superliga maschile (tra parentesi lo stato di appartenenza)Azulim/Gabarito/Uberlândia (MG), Funvic (SP), Apan/Eleva/Educacoin (SC), Brasília (DF), Fiat/Gerdau/Minas (MG), Montes Claros América (MG), Goiás (GO), Sada/Cruzeiro (MG), Sesi (SP), Vedacit/Guarulhos (SP), Vôlei Renata (SP) e Farma Conde (SP). LEGGI TUTTO

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    Tokyo, gli individualismi non bastano. Italia? Tirare una riga e ricominciare

    Di Paolo Cozzi Con la vittoria della Francia in un tie break dalle mille emozioni si è chiusa un’edizione olimpica incredibile, con un podio fuori da ogni pronostico e tante squadre che tornano da Tokyo con un bicchiere mezzo vuoto, se non desolatamente vuoto. Il primo fallimento riguarda certamente gli Stati Uniti, per molti squadra candidata alla vittoria finale, ma che in realtà a parte lo squillo di tromba iniziale con il 3-0 magistrale alla Francia, naufragano molto in fretta. Un pur discreto Anderson paga il quasi due anni di assenza dai campi, Sanders appare l’ombra del giocatore visto in Italia e il solo De Falco non riesce a essere continuo. Male anche Micah Christenson, palleggiatore che anche a Modena ha spesso mostrato i limiti mentali, più che tecnici, finendo spesso per fare scelte sbagliate dal 20 in poi. Finisce senza attenuanti dal podio olimpico, dopo quattro finali consecutivi, il Brasile che adesso vivrà una rifondazione che non sarà semplice e immediata. La squadra è molto fisica, potete e talentuosa, quando preme sull’acceleratore e si porta avanti di qualche punto è semplicemente perfetta. Ma è nel punto a punto che questo Brasile crolla, con giocatori come Lucarelli e Wallace che concedono errori gratuiti e non riescono a essere determinanti. Un passo indietro enorme per i verdeoro che, con la sconfitta in finalina con l’Argentina, dimostrano di essere anni luce lontani dal Brasile del decennio precedente. Altra squadra che si lecca le ferite è la Polonia, che pur avendo innestato Leon in un sestetto già formidabile, rimane prigioniera delle spire francesi in un quarto di finale sfortunato per accoppiamento. Leon e Kurek sono mostruosi, attaccano entrambi oltre il 60%, eppure la difesa transalpina tiene e palla dopo palla i francesi riescono a sfiancare gli arrembanti polacchi… e adesso vediamo se ci sarà rivoluzione a partire dalla panchina. E veniamo alla nostra Nazionale, uscita mestamente in un quarto di finale apparso abbondantemente alla nostra portata, prima di scontrarsi con la lucida determinazione e la folle voglia di De Cecco e compagni. L’alibi degli infortuni, che hanno condizionato da subito la nostra squadra, è troppo facile da evocare. Resta il fatto che una squadra che ha saltato la VNL (e ho sempre difeso questa scelta) per preparare al meglio proprio la componente fisica, si è presentata a Tokyo con un Ivan rallentato da un ginocchio malconcio e ha subìto quasi subito il fastidioso problema muscolare di Giannelli che lo ha condizionato nelle gare successive. In più, giusto perchè piove sempre sul bagnato, sempre Ivan ha subìto un forte trauma ad un dito della mano sinistra, che ha azzoppato ancora di più le sue performance. Ma al netto di tutto questo, non si può essere contenti del risultato ottenuto e del cammino percorso. A partire dalla risicata vittoria con il Canada, alla brutale sconfitta con la Polonia, fino alla debacle Argentina, passando per alcune gare che ci avevano illuso come con Iran e Giappone. E sì che il primo set del quarto di finale lo abbiamo giocato proprio bene! Ottimi in battuta, precisi all’inverosimile con la correlazione muro-difesa, efficaci in attacco. Avanti anche nel secondo set, un paio di scelte non azzeccate (Pipe con Michieletto mai riuscita e primo tempo forzato con Anzani) hanno rimesso in gioco gli argentini, e da lì sono saltati molti fondamentali nel nostro campo. E il tie break è lo specchio della partita, con i sudamericani che, anche sotto di due punti, non mollano e noi che invece, messi alle corde, anzichè reagire crolliamo al tappeto. Ma è già ora di guardare al futuro, perchè con Osmany ormai fuori dagli schemi federali, bisognerà trovare in fretta la quadra di un gruppo che sarà chiamato a recuperare il tempo perduto. I Mondiali sono fra un anno e le qualificazioni olimpiche per Parigi 2024 sembrano già bussare incombenti. Riuscirà De Giorgi a dare nuova linfa al movimento, a valorizzare giovani realtà come Michieletto e a far sbocciare definitavamente quei giovani che si sono messi in luce in VNL? Il momento è complicato, quello che è certo è che il movimento intero ha bisogno del traino della Nazionale mai come adesso, ma bisognerà avere il coraggio di tirare una riga sugli ultimi anni e ripartire con entusiasmo, programmazione e voglia di sudare in palestra. LEGGI TUTTO

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    Fe Garay appende la maglia verdeoro al chiodo: “Nazionale, sei stata la mia priorità”

    Di Redazione I Giochi Olimpici di Tokyo 2020 sono terminati, anche questa edizione ha chiuso i battenti. Tra sorprese, rivelazioni e delusioni, il podio è così definito: USA, Brasile e Serbia. Tra le emozioni vissute, ci sono anche quelle di chi ha disputato all’Ariake Arena gli ultimi match con la maglia della propria Nazionale. E’ il caso di Fe Garay, protagonista indiscussa del suo Brasile che è riuscita a trascinare fino alla medaglia d’argento. A comunicarlo è lei stessa con un lungo messaggio sul suo profilo Instagram: “Ancora difficile trovare le parole, è sicuramente un insieme di emozioni diverse. Nello stesso momento in cui sono sconvolta per aver perso questa finale, sono anche molto orgogliosa per questo percorso che è stato incoronato dalla medaglia d’argento. Far parte di questo gruppo di donne MERAVIGLIOSE, che è riuscita a superare ogni difficoltà, è stato qualcosa di molto bello. Nei miei sogni disputare una terza Olimpiade era di per sé un premio, tornare a casa con un’altra medaglia mi riempie di orgoglio. Saluto questa maglietta dopo quasi 20 anni di dedizione, 11 di loro nella selezione principale. Dico addio a testa alta, orgogliosa di aver sempre lasciato a questa squadra tutto il mio sforzo fisico e mentale, di aver trattato lo sport con rispetto e aver fatto del volley e della Nazionale la mia priorità in tutti questi anni. Voglio ringraziare la mia famiglia, i miei amici e la tifoseria brasiliana per le preghiere, per il tifo lungo questi Giochi Olimpici e per i messaggi di affetto che mi hanno scaldato il cuore”. (Fonte: Instagram Fe garay) LEGGI TUTTO

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    Oro a stelle e strisce a Tokyo 2020! Gli USA regolano il Brasile 3-0

    Di Redazione Finalmente anche gli Stati Uniti hanno il loro oro di pallavolo femminile. Mai vinto prima d’ora, la squadra americana è riuscita nell’impresa, e l’ha fatto anche agilmente imponendosi sul Brasile in soli tre set. A guidare le fila americane, un’Andrea Drews da 15 punti infiamma la Ariake Arena quando qua sono le 06.00 del mattino. Per le vedereoro è la solita Fe Garay a dare spettacolo con 11 punti. Non abbastanza per mettere il freno alla nazionale di coach Kiraly. Personale traguardo per l’allenatore americano: è la seconda persona nella storia delle olimpiadi ad aver vinto la medaglia d’oro sia come giocatore che da allenatore, dopo Lang Ping. USA-Brasile 3-0 (25-21, 25-20, 25-14) USA: Poulter (1), Larson (12), Drews (15), Bartsch-Hackley (14), Hill (1), Akinradewo (5), Washington (8), Wong-Orantes. N.E. Hancock, Thompson, Robinson, Ogbogu. All. Kiraly Brasile: de Oliveria (3), Montibeller (8), Braga Guimaraes (10), Pereira (4), da Silva (3), Rodrigues (11), brait, Correa, Ratzke, Silva Carneiro. N.E. Menezes Oliveira de Souza. All. Guimaraes (Fonte: Fivb) LEGGI TUTTO

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    Tandara, ipotesi ostarina come sostanza anabolizzante

    Di Redazione Dopo l’improvvisa notizia della sospensione provvisoria di Tandara, l’opposto brasiliano, per violazione delle norme antidoping, dalle testate brasiliane si evince che la sostanza trovata sarebbe l’ostarina, inclusa nella classe degli anabolizzanti e quindi vietata. L’ipotesi è, però, che questa sia usata per il controllo del ciclo mestruale delle atlete, in modo da controllarlo e impedirne il flusso durante manifestazioni del calibro olimpico. Pratica in uso da diverso tempo nella nazionale brasiliana, di accordo con la Confederazione Brasiliana. Tuttavia, la Confederazione Brasiliana Pallavolo, tramite comunicato ufficiale, informa che l’ostarina non è presente tra i medicinali che i ginecologi, di accordo con il dipartimento medico della nazionale, prescrivono alle atlete in questi casi, a differenza, ad esempio, del didrogesterone. (Fonte: webvolei.com.br) LEGGI TUTTO

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    Dopo 33 anni l’Argentina torna a vincere una medaglia: è bronzo sul Brasile

    Di Redazione Torna alla medaglia olimpica la Nazionale argentina, dopo 33 anni. Nella sfida tutta americana, tra Argentina e Brasile, è la squadra di coach Mendez a salire sul terzo gradino del podio. Non che sia stata una passeggiata per De Cecco e compagnia: i verdeoro hanno lottato fino all’ultima palla, trascinando il match al tie break. Un po’ di cinismo in più dall’altra parte della rete, aiutati dai 21 punti di uno stratosferico Conte, e la medaglia torna a brillare sopra il cielo dell’Argentina. “Abbiamo appena perso la nostra occasione per il bronzo perché l’Argentina è stata superiore a noi in questa partita. Abbiamo commesso molti più errori del solito e loro ovviamente si sono comportati meglio. Nel quinto set abbiamo parlato delle nostre incongruenze nel gioco, ma loro hanno avuto più pazienza e hanno tenuto alto il pallone” è il commento di Bruno Rezende al termine della gara. Argentina-Brasile 3-2 (25-23, 20-25, 20-25, 25-17, 15-13) Argentina: Pereyra (1), Conte (21), Loser (14), Sole (12), Lima (13), Palacios (13), De Cecco (3), Sanchez, Poglajen, Danani, Ramos. N.E. Mendez. All. Mendez Brasile: Rezende (1), Gil Kreling (1), De Souza (17), Leal Hidalgo (5), De Souza M. (6), Correia (11), Saatkamp (14), Souza (13), Souza Alan (2), Hoss, Borges, Santos. All. Dal Zotto (Fonte: Fivb) LEGGI TUTTO

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    Tokyo, è la Russia la prima finalista del torneo maschile: 3-1 sul Brasile

    Di Redazione La Russia (ROC) di Sammelvuo accede alla finale del torneo maschile a Tokyo 2020. Non riesce, infatti, l’impresa del Brasile che vince brillantemente il primo set, per poi perdere concentrazione e gara, lasciando ai russi campo libero. Il tabellino premia il russo Mikhaylov, con 22 punti. Segue il brasiliano Leal con 18 e di nuovo il russo Kliuka con 13. Alle 14, ore italiane, scendono in campo le altre due semifinaliste, Francia e Argentina, per conquistare l’ultimo posto rimasto libero per puntare all’oro olimpico in questa edizione. Brasile-Russia 1-3 (25-18, 21-25, 24-26, 23-25) Brasile: Rezende (3), De Souza (11), Leal (18), De Souza M. (9), Correia (1), Saatkamp (13), Souza (10), souza A. (2), Hoss, Borgesa Almeida, Gil Kreling, Santos. All. Dal Zotto Russia: Podlesnykh (6), Volvich (2), Volkov (7), Iakovlev (12), Pankov (2), Mikhaylov (22), Kliuka (15), Kurkaev (2), Golubev, Kobzar. N.E. Bogdan, Poletaev. All. Sammelvuo (Fonte: Fivb) LEGGI TUTTO