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    Alcaraz e la prima volta a Rotterdam: ‘Le palle diverse sono un problema per tutti’

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Carlos Alcaraz ha debuttato con successo all’ATP di Rotterdam, superando in tre set il padrone di casa Botic van de Zandschulp. In conferenza stampa, il campione spagnolo ha analizzato la sua prestazione mostrando il consueto sorriso, nonostante il raffreddore e le condizioni di gioco non semplici.
    “Sapevo che sarebbe stato un match complicato, perché il primo turno di un nuovo torneo non è mai facile. Ero convinto che Botic, con tutto il pubblico dalla sua parte, avrebbe mostrato un ottimo livello di tennis”, ha commentato Alcaraz. “Sono felice di aver superato questa sfida difficile e di avere l’opportunità di migliorare ancora nel prossimo turno. La mia prima volta a Rotterdam sta diventando speciale.”
    Sulla chiave del match, in particolare dopo aver perso il secondo set, lo spagnolo ha evidenziato l’importanza dell’aspetto mentale: “La chiave è stata rimanere concentrato, specialmente nei momenti di difficoltà quando ho dovuto fronteggiare palle break. Ho avuto fiducia in me stesso e nella possibilità di mostrare il mio miglior tennis.”Alcaraz ha speso parole di elogio per il suo avversario: “È un giocatore molto completo. È veloce, ha ottimi colpi ed è fisicamente molto preparato. È pericoloso perché non sai mai come può sorprenderti: può tirare fuori colpi incredibili. Sono contento di vedere che questo tipo di giocatori devono mostrare il loro miglior tennis per provare a battermi.”
    Riguardo alle condizioni di gioco a Rotterdam, il murciano ha notato alcune particolarità: “Gli allenamenti mi hanno aiutato ad adattarmi, ma è stato complicato. Le nuove palle, tutto sembra molto veloce… e dopo due o tre scambi, la palla diventa molto grande ed è un po’ difficile giocare in modo aggressivo. Ma non voglio lamentarmi, si può comunque esprimere un buon tennis.”Sul tema delle diverse palle utilizzate nel circuito, Alcaraz ha espresso preoccupazione: “L’anno scorso ci sono stati molti infortuni, molti giocatori con problemi al gomito o alla spalla. Devono cambiare qualcosa. So che lo faranno. Ogni settimana abbiamo palle diverse, condizioni diverse, quindi è complicato adattarsi.”
    Infine, sull’assenza del suo storico coach Juan Carlos Ferrero, ha rassicurato: “Non è un problema, ovviamente mi piace passare tempo con Juan Carlos, ma anche Samu è un ottimo allenatore di cui mi fido al 100%. Mi sono allenato con Juanki a casa e mi conosce perfettamente, così come Samu. Mi fido completamente di lui, quindi non cambia nulla.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Badosa: “Alcaraz e Sinner sono un’ispirazione per come gestiscono la pressione”

    Paula Badosa nella foto – Foto Getty Images

    Paula Badosa torna sotto i riflettori in vista del WTA di Abu Dhabi, dove parteciperà come testa di serie numero due. La tennista spagnola, reduce da un eccellente Australian Open dove ha raggiunto le semifinali, ha condiviso riflessioni significative sul suo percorso di rinascita e sui suoi obiettivi futuri.
    Il 2024 ha segnato un punto di svolta nella carriera di Badosa, che ha vissuto il suo momento più buio dopo la sconfitta al primo turno del torneo di Madrid contro Jessica Bouzas. “Fisicamente e mentalmente ero in un momento molto oscuro, molto triste. Ricordo che non volevo nemmeno uscire dalla camera”, ha confessato in un’intervista alla WTA. Tuttavia, quella crisi si è trasformata in un momento di rinascita, culminato con la vittoria al torneo di Washington nei mesi successivi.
    La spagnola ha rivelato il dialogo interiore che l’ha aiutata a superare quel periodo difficile: “Vediamo cosa succede se dai il 100% Paula. Cerca di trovare la forza da qualsiasi parte per ritrovare quella potenza ed energia. Prova a finire l’anno e poi potremo prendere una decisione.”
    Ora, tornata nella top 10, Badosa guarda con ambizione alle WTA Finals di Riad come obiettivo principale del 2025: “L’anno scorso è stato un po’ doloroso essere così vicina, ma non potevo chiedere di più. Ho iniziato a vincere partite dopo sei mesi, ho iniziato un po’ tardi. Spero quest’anno di poter reagire un po’ prima e raggiungere Riad. Dopo tutte le mie battaglie, specialmente negli ultimi anni, tornare nella top 10 e a questo livello mi fa capire che sono molto più forte di quanto pensassi.”
    In una recente intervista sul canale YouTube “Tennis Insider Club” insieme a Caroline Garcia, Badosa ha espresso particolare ammirazione per Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, citandoli come esempi nella gestione della pressione: “Li guardo come fonte di ispirazione perché la gestiscono bene, soprattutto Carlitos. È incredibile. Sorride sempre. Anche sul 5-5 sorride. Come è possibile? Credo che Jannik e Carlitos siano molto simili. Sono un’ispirazione per noi, gestire la pressione in quel modo è la maniera giusta di farlo.”
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Alcaraz elogia Sinner e si prepara per Rotterdam: “Jannik è il migliore in questo momento”

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Carlos Alcaraz non ha dubbi: in questo momento Jannik Sinner è il miglior giocatore al mondo. Parlando alla vigilia del torneo ATP 500 di Rotterdam, lo spagnolo ha espresso tutta la sua ammirazione per il recente vincitore degli Australian Open.
    “Jannik è il migliore in questo momento,” ha dichiarato Alcaraz durante la conferenza stampa di domenica. “Ha perso solo quattro o cinque partite nell’ultimo anno, è una cosa incredibile. So che la gente discute su chi sia il migliore tra noi due. Alcuni dicono Jannik, altri dicono me. Ma dal mio punto di vista, come tennista, lui sta vincendo praticamente ogni torneo che disputa. È sempre concentrato, quindi penso che sia lui il migliore. In ogni torneo che gioca, o arriva in finale o alza il trofeo.”
    Sinner, che ha sconfitto Alexander Zverev in finale a Melbourne conquistando il suo nono titolo dal 2024, ha raggiunto quota otto “big titles”, uno in meno di Alcaraz. Lo spagnolo, che puntava a diventare il più giovane giocatore a completare il Career Grand Slam, è stato fermato nei quarti di finale da Novak Djokovic.
    “Non sento che sia stata un’opportunità mancata contro Novak,” ha riflettuto Alcaraz. “Volevo davvero vincere il torneo e sentivo di poterlo fare, ma Novak ha giocato una partita incredibile. Affrontare Novak nei quarti di finale di uno Slam è la cosa peggiore. È stata comunque una bella partita. Ho cercato di prendere le cose positive da quel match e ora guarderò avanti.”
    La preparazione di Alcaraz per Rotterdam, dove farà il suo debutto nel torneo, non è stata ideale. Dopo essere tornato a casa dall’Australia, ha dovuto fare i conti con un raffreddore che ne ha limitato gli allenamenti: “Ho potuto allenarmi solo per due giorni e poi ho dovuto riposare fino a quando il raffreddore non è migliorato. Ma passare del tempo a casa, anche se sei malato, è sempre fantastico, avere la famiglia vicino. Ti permette di essere mentalmente fresco per ripartire.”
    Nonostante sia stato visto allenarsi con delle strisce nasali durante la sessione con Jiri Lehecka, Alcaraz ha assicurato di sentirsi in forma. Il suo esordio non sarà dei più semplici: affronterà il wild card locale Botic van de Zandschulp, che lo ha già battuto nel secondo turno degli US Open. “È un giocatore davvero duro,” ha commentato lo spagnolo. “Ho già giocato contro di lui alcune volte e l’ultima volta ho perso. Ora lo affronterò nel suo paese. Mi godrò il mio primo match qui a Rotterdam e vedremo come andrà. Il pubblico sarà probabilmente contro di me, ma me la godrò e darò il massimo. Sono qui per la sfida e per andare avanti.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Rotterdam: Alcaraz a caccia del primo titolo indoor. Tre azzurri nel md

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Carlos Alcaraz si prepara al debutto all’ATP 500 di Rotterdam, torneo storico che si svolgerà dal 3 al 9 febbraio e che rappresenta una nuova sfida nella carriera del talento spagnolo. Nonostante il forfait dell’ultimo momento di Jannik Sinner, il torneo olandese presenta un campo partecipanti di altissimo livello, con sei giocatori della top-15 mondiale ai nastri di partenza.
    Il torneo, che si disputa nella città portuale olandese dal 1974, mantiene il suo format tradizionale con un tabellone a 32 giocatori e 8 teste di serie. Una delle particolarità dell’evento è che nessun giocatore è esentato dal primo turno, il che significa che per conquistare il titolo sarà necessario vincere cinque partite.Il programma giornaliero prevede due sessioni: quella diurna che inizia alle 11:00 e quella serale dalle 19:30, quest’ultima riservata ai match di cartello. Le semifinali si disputeranno sabato 8 febbraio (alle 15:00 e alle 19:30), mentre la finale è programmata per domenica 9 febbraio alle 15:30.Per i colori italiani saranno al via Matteo Berrettini, Flavio Cobolli e Lorenzo Sonego nel tabellone principale. Nelle quali al momento presenza di Nardi e Bellucci con Mager fuori di tre posti dall’entrare nel tabellone cadetto.
    Tra le teste di serie, oltre ad Alcaraz (n.1), spiccano i nomi di Daniil Medvedev, Alex de Minaur, Andrey Rublev, Holger Rune, Stefanos Tsitsipas, Arthur Fils e Hubert Hurkacz. Il sorteggio del tabellone, previsto per venerdì 31 gennaio alle 19:00, determinerà il cammino dei favoriti, con la certezza che Alcaraz e Medvedev potranno incontrarsi solo in finale.Il montepremi è considerevole: il vincitore si aggiudicherà 449.160 euro e 500 punti ATP, mentre il finalista riceverà 241.650 euro e 330 punti. Anche le prime fasi del torneo garantiscono premi significativi: 18.730 euro per il primo turno e 35.120 euro per il secondo.Per Alcaraz, Rotterdam rappresenta un’opportunità importante per conquistare il suo primo titolo significativo sul veloce indoor. Il suo unico successo in queste condizioni risale alle Next Gen ATP Finals 2021. Lo spagnolo arriva al torneo con la voglia di riscattare la delusione dell’Australian Open e di dimostrare di poter eccellere anche in questa superficie.
    La competizione si preannuncia particolarmente intensa, con possibili insidie fin dal primo turno. Giocatori come Korda, Lechecha, Auger-Aliassime o Mpetshi-Perricard, pur non essendo teste di serie, potrebbero rappresentare ostacoli significativi fin dall’inizio del torneo. Le condizioni veloci del campo di Rotterdam rendono particolarmente pericolosi i big server come Hurkacz e Mpetshi-Perricard.
    (Clicca per vedere l’entry list) ATP 500 Rotterdam (MD) Inizio torneo: 03/02/2025 | Ultimo agg.: 29/01/2025 18:56Main Draw (cut off: 47 – Data entry list: 06/01/25 – Special Exempts: 0/0)

    Alternates LEGGI TUTTO

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    Le riflessioni di Sinner sull’umiltà. La risposta onesta di Wawrinka sul paragone con i Big 4. Il cambio di programma di Alcaraz. Il nuovo record di Djokovic. L’evoluzione economica dei tornei ATP 500

    Stan Wawrinka nella foto – Foto Getty Images

    L’umiltà dei campioni e l’evoluzione del circuito ATP emergono come temi dominanti nelle ultime notizie del tennis mondiale. Jannik Sinner, fresco vincitore dell’Australian Open 2025, ha offerto un’interessante riflessione sulla sua visione del successo in una recente intervista al canale ufficiale del torneo.“Voglio essere una persona umile, sinceramente”, ha dichiarato l’italiano. “Ricordo sempre le mie radici: una casa piccola, in un paese di montagna e una famiglia meravigliosa. So fare bene uno sport e questo mi rende un’ispirazione per molti giovani, ma nulla di più. Non sto cambiando il mondo. Quindi, perché il successo dovrebbe cambiare me?”
    La stessa umiltà caratterizza Stan Wawrinka che, nonostante un inizio di stagione difficile con due eliminazioni al primo turno, ha mostrato grande onestà intellettuale in un recente podcast. Interrogato sulla possibilità di essere considerato il “quinto membro” del Big 4, lo svizzero ha risposto categoricamente: “Mi vergogno che qualcuno osi mettermi a quel livello e mi paragoni a Murray solo perché entrambi abbiamo vinto tre Slam. Lui ha trascorso settimane come numero 1, ha vinto numerosi Masters 1000 e è rimasto tra i migliori per anni. È irrispettoso nei suoi confronti fare questi paragoni.”
    Sul fronte calendario, Carlos Alcaraz ha sorpreso tutti annunciando che parteciperà all’ATP 500 di Tokyo 2025 invece di difendere il titolo a Pechino. Una scelta inaspettata, considerando che il torneo cinese solitamente offre un montepremi più sostanzioso per attirare le stelle del circuito.
    Intanto, Novak Djokovic ha raggiunto un altro record straordinario: è diventato il terzo giocatore nella storia a trascorrere 1.000 settimane consecutive nella top 100 del ranking ATP, un club esclusivo che include solo Roger Federer (1.165 settimane) e Rafael Nadal (1.029 settimane). Il serbo mantiene questa posizione ininterrottamente dal 4 luglio 2005.
    Il circuito ATP sta inoltre vivendo una significativa evoluzione economica, particolarmente evidente nei tornei 500. Per incentivare la partecipazione dei migliori giocatori, diversi eventi stanno aumentando considerevolmente i loro montepremi. Dallas, ad esempio, ha equiparato il suo prize money a quello di Doha, raggiungendo i 2.760.000 dollari, un notevole incremento rispetto ai 756.250 dollari offerti l’anno scorso come torneo 250. Anche Rotterdam e Dubai hanno annunciato un aumento del 10% del montepremi totale, segnalando una chiara tendenza del circuito a valorizzare questi eventi di livello intermedio.Queste modifiche riflettono la strategia dell’ATP di rafforzare i tornei 500, rendendoli più attraenti per i top player e creando un calendario più strutturato e remunerativo per tutti i giocatori.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Australian Open: la forma dei “big” dopo due turni. Alcaraz, Zverev e Fritz davanti

    Carlos Alcaraz in press conference a Melbourne

    Due match in uno Slam non possono dire tutto ma iniziano a fornire indicazioni abbastanza interessanti e assai più precise sulla condizione dei big in vista del terzo turno e poi della seconda settimana, quella che deciderà il campione degli Australian Open 2025. Prendendo spunto dall’incredibile sconfitta di Medvedev contro il mancino di talento Tien, non tanto per la “derrota” in se stessa ma per come è maturata, andiamo ad analizzare lo stato di forma dei vari big prima del terzo turno, che scatterà domani notte a Melbourne. Conferme e sorprese, con un giocatore che al momento ha impressionato più degli altri, almeno per le dimensioni dei suoi successi e una novità tecnica che potrebbe far saltare il banco: Carlos Alcaraz.

    Jannik Sinner – Campione in carica e testa di serie n.1, dopo la solida prestazione vs. Jarry (sulla carta uno dei peggiori 1°t possibili) ha penato molto più del previsto per aver la meglio di Schoolkate, bell’agonista da Perth, terra tanto aspra quanto affascinante. Aspro, secco e asciutto anche il tennis dell’aussie, un vero attaccante d’antan per come ha interpretato la partita: arrembante, bel servizio e appena possibile a rete, a sfidare il passante di Jannik. Tattica ineccepibile, visto che da fondo campo la prospettiva di reggere era impossibile. E il passing di Jannik c’ha messo un po’ troppo a centrarsi, come la risposta. Non è una bella notizia per noi. Alla fine è bastato un break del nostro a mandare a gambe all’aria l’arrembante piano del “canguro”, ma Sinner non ha brillato e ne è consapevole. Una partita così così in uno Slam ci sta sempre, e anzi può essere una sorta di bella sveglia per tenere altissima concentrazione e livello. Al 3t c’è Giron, bel combattente ma non dovrebbe costituire un problema insormontabile. La forma di Sinner? Discreta, ma sembra lontana da quella clamorosa del 2024, quando nei primi turni ha triturato gli avversari. Risposta meno centrata e incisiva, intensità ancora non al massimo, questi i nodi dopo due match. Giudizio sulla forma: Buona ma non buonissima, serve spingere sull’acceleratore e non poco.

    De Minaur – Certo che ritrovarsi Jannik sempre tra i piedi… La dea bendata non ha voluto affatto bene al miglior tennista australiano del momento, che nei primi due match ha mostrato una gran condizione fisica e buoni colpi. Alex ha lasciato le briciole a due avversari gestibili, soprattutto con la sua velocità in campo. Contro Cerundulo al 3t avrà un tipo che tira forte e che può farti il punto da ogni posizione. Demon sembra pronto all’ennesima pugna contro Sinner, ma la storia per lui è impietosa. Intanto, se arriverà a questo match, sarà per lui Quarti di finale, quindi missione compiuta. Giudizio sulla forma: meglio di così per lui è difficile, ma basterà?

    Fritz – Il bel Taylor ha iniziato da dove l’ha finito: giocando molto bene. Ha perso otto, si… O T T O game in due partite, sfoderando prime palle imprendibili e diritti terrificanti. La finale a US Open e quella delle Finals, entrambe perse da Sinner, sembrano non averlo affatto appagato, anzi sono state benzina per crederci ancor di più e lavorare su fisico, velocità e risposta, i punti di relativa debolezza del suo già interessantissimo repertorio. Serviranno avversari più tosti per valutarlo davvero, vedremo se la bizzarra condotta di LaMonf potrà dirci qualcosa in più. Per ora Taylor si è impegnato più a donare dollari per i disastri della sua California sotto scatto per gli incendi che a sudare in campo, ma la condizione c’è, eccome… Giudizio sulla forma: da corsa, pericoloso per tutti.
    La parte alta del draw per quanto riguarda i big si chiude così. Out Medvedev, Rublev e Tsitsipas. Il greco è perso dietro suo Karma o chissà che cosa… Rublev è stato travolto dal treno-Fonseca, mentre Meddy c’ha lasciato le penne nella notte contro gli angoli e maestria di Tien. Non è una sorpresa: l’americano è tennista vero, uno che dà del tu alla palla e può addormentarti e poi punirti come il miglior incantatore di serpenti, mentre il russo si sta avvitando su se stesso da settimane, anzi mesi, con poche vittorie e troppe delusioni. Il servizio non va più, fa troppa fatica e il suo tennis rallentato e poi accelerato è preso sistematicamente in velocità da quasi tutti gli avversari. La sua faccia uscendo dal campo sconfitto dopo quasi 5 ore di lotta è quella di chi non ha voglia di vedere una racchetta per settimane. Tempesta in corso…

    Djokovic – Tanta, troppa fatica per venire a capo di due giovani interessanti ma non trascendentali come Basavareddy e Faria per arrivare al 3t, dove lo attende un vero “cagnaccio” come Machac. Baricentro basso per il ceco e tanta spinta… Se Novak gioca con i giri del motore bassi, Tomas potrebbe farlo correre così tanto da spezzarne la resistenza. Se invece è Djokovic a menare le danze, allora il ceco potrebbe andare fuori giri. Restando al 24 volte campione Slam, la sua forma è lontanissima da quella che ogni anno – o quasi – l’ha portato a vincere questo Slam. Meno intensità, meno brillantezza, hai voglia ad aver un saggio come Murray al tuo angolo come alchimista se poi le gambe non sono più quelle di un tempo… Lui è un campione talmente grande che può stupirci per l’ennesima volta ed immolarsi sino al successo come è accaduto a Parigi. Ma… questo è uno Slam, si gioca 3 su 5 e i suoi quasi 38 anni forse stanno presentando il conto anche a un Superuomo come lui. La sensazione che il filotto Machac, forse Lehecka, poi Alcaraz e Zverev sia troppo. Giudizio sulla forma: insufficiente. 

    Alcaraz – “C’è uomo solo al comando, ha un sorriso contagioso e la sua racchetta può far qualsiasi colpo….” Carlito è quello con Fritz che ha impressionato di più. In due partite ha lasciato le briciole agli avversari, e questo nuovo movimento del servizio, con uno swing più continuo ed uno slancio migliorato, se sarà assimilato al 100% può fargli fare un salto di qualità enorme. Sottolineo enorme, perché il difetto del suo vecchio movimento, con la pausa lo strappo a tutta, tendeva a scoordinarlo; ora no, c’è più equilibrio ed una gestione delle forze assai più corretto. Brutta notizia per tutti, visto che fisicamente sembra in eccellente condizione e sorride come un matto a tutti. Alcaraz sano, motivato e sereno è forse il vero favorito del torneo, perché quando questo si diverte a giocare può fare letteralmente quello che vuole. Giudizio sulla forma: il più in forma.

    Zverev – Anche il tedesco come Carlos ha superato di slancio i primi due match. Per lui è una grandissima notizia, visto che ci ha abituato negli Slam a penare non poco e lasciare per strada vari set già nei primi turni, consumando importantissime energie fisiche e mentali. Sembra aver voglia di vincerlo per davvero questo benedetto Slam che tanto gli manca, e per questo ha cambiato routine lavorando come un pazzo, addirittura anche dopo ogni match per cancellare dalla testa i dettagli che non l’hanno soddisfatto. Una nuova e migliore attitudine al lavoro che forse era quello che gli è sempre mancato – a detta dei tanti coach che sono “scappati” a gambe levate dopo qualche settimana con lui… Vedremo se riuscirà a gestire meglio le energie nervose nei grandi match, altro aspetto che finora l’ha penalizzato rispetto agli altri Campioni. Fisicamente sta benissimo, anche il diritto poco falloso, insomma Sasha c’è, e potrebbe magari approfittare, zitto zitto, di una ipotetica durissima partita di quarti tra Carlos e Novak, se ci sarà. Il buon Fearnley dovrebbe essere un allenamento agonistico, poi vs. Fils o Humbert la prima grande partita. Giudizio sulla forma: ottima, Sasha è più che da corsa…
    Nella parte bassa delusioni per Ruud, battuto dalla strapotenza di Mensik, e il povero Dimitrov si è ritirato per un infortunio. Anche Draper ha vinto due partite per miracolo, lontanissimo dalla miglior condizione. C’era anche Kyrgios sì, ma per averne notizie passare sui social, ormai è quello il suo playground….

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Wilander esalta Alcaraz: “È come Freddie Mercury. Ma per lui sarebbe meglio non vincere quest’anno gli Australian Open”

    Mats Wilander

    Mats Wilander è elettrizzato dal tennis di Carlos Alcaraz, “quello che tutti vogliono vedere nei prossimi 10 anni”, e lo paragona al mito del rock Freddy Mercury, ma afferma che per lo spagnolo sarebbe meglio non vincere quest’anno gli Australian Open per tenere al massimo le proprie motivazioni. Secondo l’ex campione svedese, se Carlos completasse a soli 21 anni il “Career Grand Slam” trionfando a Melbourne le sue motivazioni potrebbero crollare improvvisamente. Wilander ha parlato di Alcaraz in un’intervista concessa a Relevo prima degli Australian Open, ma anche affermato che il favorito del primo Slam 2025 resta Sinner, n.1 del mondo e campione in carica.
    “Sinner ha chiuso il 2024 in maniera eccezionale: trovo pazzesco che abbia vinto in poche settimane sia le ATP Finals che la Coppa Davis con l’Italia” commenta Wilander. “È chiaramente il favorito della vigilia degli Australian Open anche se non lo definirei il favorito assoluto perché quando in bacheca hai ‘solo’ due titoli Slam non penso che tu abbia acquisito il diritto all’appellativo di assoluto favorito. Jannik è senza ombra di dubbio il numero uno del mondo e per la costanza di rendimento che sta dimostrando penso che potrà restate al vertice per un paio d’anni. Tuttavia se Carlos Alcaraz riuscirà a giocare il proprio miglior tennis sono convinto che potrebbe batterlo”.
    Il discorso si sposta su Alcaraz, tennista che lo svedese ritiene il più interessante da vedere per il suo stile di gioco imprevedibile e la varietà dei suoi colpi. Mats tuttavia lancia un punto di vista assai originale: per la carriera di lungo periodo, meglio se Carlos non vince subito gli Australian Open… “Pensare che Carlitos riesca a completare il Grande Slam personale tra due settimane è incredibilmente emozionante. È senza dubbio il giocatore più entusiasmante che abbiamo oggi. Se c’è un tennista che la gente vuole vedere lassù per i prossimi dieci anni, è Carlitos.”
    “Se riesce a vincere in Australia, significa che è diventato il 21enne più completo che abbiamo mai avuto nel tennis” continua Wilander. “Non dovresti essere in grado di vincere tutti i Major a quell’età; non dovresti essere in grado di giocare così sull’erba, sulla terra battuta e poi pure sul cemento, sui campi più veloci del mondo. Avrà 22 anni il prossimo maggio e non c’è mai stato un giocatore più completo di Carlitos Alcaraz Nemmeno Roger Federer era così completo.”
    “Se penso che sia importante che completi il ​​Grande Slam in carriera adesso? No, non credo. Penso che sarebbe meglio se non lo facesse. Diamo per scontato che debba essere come Federer, Nadal e Djokovic. Pensiamo: ‘Oh, devi essere come loro, e devi pensare che ogni partita e ogni punto sono importanti’. Ma è molto, molto, molto difficile provare quella sensazione ed è più facile che accada se hai ragioni per giocare e per rimanere motivato. Io non ho mai vinto Wimbledon, quindi dovevo andare avanti. Anche quando non giocavo bene, pensavo: ‘Chissà, forse un giorno potrò vincere Wimbledon’. Penso che sarebbe fantastico per lui non vincere gli Australian Open perché darebbe a lui una ragione ovvia per continuare ad allenarsi e andare avanti. Se vincesse a Melbourne, c’è una piccola possibilità che accada quel che è capitato a molti giocatori, ossia che all’improvviso dicano ‘Bene, ce l’ho fatta, ho vinto i quattro tornei del Grande Slam, cosa resta adesso?’“.
    Chiedono a Wilander un paragone tra Carlos e una star della musica, visto che suonare è una delle grandi passioni dello svedese. “Sceglierei i Queen. Perché è opera, è rock & roll… C’è una combinazione di cose per cui quando ascolti i Queen pensi… Wow! Cosa hanno fatto? È davvero strano. Come può Freddie Mercury cantare in quel modo? E per me questo è Carlos, fa le cose diverse in momenti inaspettati. Roger Federer poteva fare di tutto, cose che anche Carlitos può fare. Ma con Federer tutto era più prevedibile. Quando arrivava un punto importante non ti aspettavi un calo da Roger. Con Carlitos invece in un punto importante non hai idea di cosa farà e sono sicuro che alcune delle sue decisioni non saranno le migliori… Ma è proprio per questo che è così emozionante. È imprevedibile. È un genio” conclude lo svedese.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Dalla nuova ambasciatrice Dior alle confessioni di Bublik, le ultime dal circuito. Alcaraz “imita” Nadal. Rublev ironizza sul suo ruolo di padrino

    Carlos Alcaraz nella foto

    Un mix di notizie dal mondo del tennis, tra moda, curiosità e rivelazioni economiche.
    Zheng Qinwen stella nascente anche fuori dal campoContinua l’ascesa di Qinwen Zheng non solo in campo ma anche nel mondo del marketing. La tennista cinese ha firmato un prestigioso contratto come ambasciatrice globale di Dior, uno dei marchi più esclusivi al mondo. Un accordo che conferma il suo crescente appeal mediatico e la sua capacità di attirare i grandi brand del lusso.
    Alcaraz “imita” NadalUn curioso episodio ha catturato l’attenzione dei social media durante l’esibizione di Carlos Alcaraz all’Australian Open. Il giovane spagnolo è stato ripreso mentre sistemava meticolosamente le bottiglie d’acqua, in un gesto che ha ricordato a tutti il famoso rituale del suo connazionale Rafael Nadal.

    No por Dios pic.twitter.com/YuNR1G6kVo
    — Alcatraz (@RufiEnLancha) January 8, 2025

    Bublik svela i costi del tennis professionisticoAlexander Bublik ha rivelato in un’intervista a Match TV alcuni dettagli sulle spese di un tennista professionista. “Spendo tra i 300.000 e i 400.000 dollari all’anno per il mio team”, ha dichiarato il kazako, ammettendo anche di aver speso fino a 100.000 dollari in un solo mese per spese personali, tra vacanze e cure mediche.
    Rublev ironizza sul suo ruolo di padrinoCon la sua solita ironia, Andrey Rublev ha commentato la nascita del secondo figlio di Daniil Medvedev: “No, non mi ha chiesto di fare di nuovo il padrino. Dopo la prima esperienza non mi affiderà mai più un bambino. Sono il padrino di Alissa e sono terribile in questo ruolo”, ha scherzato il tennista russo.Medvedev, che ha recentemente dato il benvenuto al suo secondo figlio, ha dovuto ritardare la preparazione per l’Australian Open a causa di questo felice evento.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO