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    US Open: Alcaraz difende il titolo, Djokovic cerca la rivincita, Sinner sogna il primo Slam (Oggi il sorteggio dei Md alle ore 18 italiane)

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Lunedì 28 agosto sui campi di Flushing Meadows a New York scattano gli US Open,quarto torneo dello Slam in stagione. Sarà un’edizione segnata dalle celebrazioni per il 50esimo dell’uguaglianza dei montepremi tra uomini e donne, primo Major a raggiungere questo traguardo, ma moltissimi sono i temi tecnici ad animare un torneo che si preannuncia estremamente interessante. Innanzitutto il ritorno a New York di Novak Djokovic, più vincente campione dell’era moderna, assente lo scorso anno per le stringenti normative anti Covid. Propriosull’Arthur Ashe Stadium “Nole” visse nella sua ultima apparizione nel torneo la più cocente delusione in carriera, sconfitto da Daniil Medvedev in una finale che avrebbe potuto regalargli il Grande Slam, impresa mai più raggiunta da nessuno dopo Rod Laver nel 1969. L’uomo dei record, con 23 Slam in bacheca, sarà l’uomo da battere al pari del campione in carica e attuale n.1 ATP Carlos Alcaraz, che proprio lo scorso anno alzò nella “Grande Mela” il primo trofeo Major diventando anche il più giovane n.1 della storia. I due si sono appena affrontati nella finale del Masters 1000 di Cincinnati e sono i due grandissimi favoriti di US Open.Hanno disputato lo scorso luglio una finale di Wimbledon straordinaria, vinta in rimonta dal giovane spagnolo, per questo il serbo è a caccia della rivincita, contro Carlos e nel torneo, per scacciare l’incubo vissuto due anni fa. Tuttavia una loro finale non è affatto scontata, visto che molti sono i pretendenti assai agguerriti, in un torneo che è sempre ricco di sorprese per le mutevoli condizioni e un pubblico caldissimo, soprattutto nelle iconiche sessioni serali, con la sorpresa sempre dietro l’angolo. Per tutti questi motivi tutte le prossime partite di tennis in diretta sono assolutamente da non perdere.
    Gli outsider di lusso – Il primo della lista è Daniil Medvedev,attuale n.3 al mondo e campione nel torneo nel 2021. Sul cemento di New York il moscovita gioca il suo miglior tennis, qua si è rivelato al mondo con la finale raggiunta nel 2019, nella quale mise alle corde un fortissimo Nadal per 5 durissimi set. Ama le condizioni, il contesto, col suo tennis unico è capace di far saltare il banco. Da non sottovalutare anche Casper Ruud,finalista l’anno scorso, nonostante stia attraversando un momento – e una stagione – non al livello del suo 2022. Potrebbe però trovare la forma cammin facendo e diventare un osso duro per tutti.Da tenere d’occhio anche i giocatori di casa, che agli US Open riescono sempre a sorprendere e giocare un grande tennis. Frances Tiafoe lo scorso anno ha battuto Nadal ed è arrivato in semifinale, Tommy Paul ha ritrovato nelle scorse settimane la forma ammirata lo scorso gennaio agli Australian Open, battendo Alcaraz a Toronto, e Taylor Fritz ha colpi per arrivare ai match decisivi e giocarsela con tutti.Da tenere d’occhio anche il tedesco Alexander Zverev, che nell’edizione 2020 del torneo era arrivato ad un set dalla vittoria, rimontato in un incredibile finale da Dominic Thiem. Dopo il bruttissimo infortunio sofferto a Parigi l’anno scorso, sta ritrovando la miglior condizione e sarà uno dei possibili outsider, insieme ai due astri nascenti del tour ATP, Jannik Sinner e Holger Rune.
    Sinner & Rune, occhio a quei due – Jannik Sinner e Holger Rune si presentano a New York forti del loro best ranking (rispettivamente n.6 e n.4),pronti a giocarsi le proprie carte per vincere il primo Slam in carriera.L’italiano lo scorso anno fu protagonista del match dell’anno, l’incredibile battaglia nei quarti di finale contro Carlos Alcaraz, 5 ore di tennis fantastico per qualità tecnica, agonismo ed emozioni. Sinner non riuscì a sfruttare un Match Point, quindi fu rimontato e sconfitto dallo spagnolo, ma quella partita è rimasta nel cuore degli appassionati di tutto il mondo, dando il via ad una rivalità molto attesa che anche in questa stagione ha prodotto grandi emozioni.La recente vittoria a Toronto del suo primo Masters 1000 in carriera è la conferma che Jannik è pronto a vincere, anche a New York. Rune ha tennis, cuore e testa per arrivare sino in fondo nel torneo. Ha già sconfitto praticamente tutti i migliori nelle ultime due stagioni, e proprio agli US Open 2021 si presentò al pubblico nel suo primissimo Slam, dando vita a un primo turno spettacolare contro Djokovic.
    Gli altri italiani – Oltre a Jannik Sinner, uno dei più attesi dal pubblico internazionale e tra le prime teste di serie del torneo, Lorenzo Musetti, Matteo Berrettini, Lorenzo Sonego, Matteo Arnaldi e Marco Cecchinato saranno al via del quarto Slam stagionale, in attesa dell’esito delle qualificazioni. Musetti sta maturando grandi esperienze sui campi veloci, migliorando partita dopo partita.Sarà la sua terza presenza nel torneo, l’anno scorso raggiunse il terzo turno, il suo obiettivo quest’anno è arrivare nella seconda settimana e soprattutto crescere nella condizione del proprio talento e gioco anche sul veloce. Berrettini sta recuperando dai gravi problemi fisici che l’hanno penalizzato nella prima parte di stagione. Dopo l’ottimo rientro a Wimbledon, Matteo è certamente una delle cosiddette“mine vaganti”, in un torneo nel quale raggiunse la semifinale nel 2019, suo primo grandissimo risultato. Se la salute lo assisterà, potrebbe essere una delle sorprese del torneo.Sonego è uno dei più grandi fighter del circuito, ma a US Open non ha mai avuto molta fortuna, non avendo mai superato il secondo turno, quindi per lui l’obiettivo è rompere questo tabù. Per Arnaldi sarà l’esordio nel main draw, nel 2023 è cresciuto tanto, dimostrando di giocare un tennis di qualità e grande forza mentale. Per Cecchinato sarà la sesta presenza a New York nel tabellone principale, per lui obiettivo chiaro: passare il primo turno, ancora non c’è mai riuscito.
    Tabellone femminile: grande incertezza – Difficilissimo fare pronostici nel tabellone femminile, ancor più per quanto riguarda gli US Open. Nel quarto Slam stagionale negli anni recenti abbiamo assistito a grandi sorprese, come ad esempio le vittorie di Emma Raducanu, Bianca Andreescu o Sloane Stephens, con le favorite della vigilia cadute sotto i colpi di giocatrici emergenti.Vista l’assenza della due volte campionessa del torneo Naomi Osaka (da poco diventata mamma), la logica favorita è la n.1 e campionessa in carica Iga Swiatek, ma sui campi in cemento di New York il tennis della polacca non rende come sulla terra battuta e la potenza diAryna Sabalenka o le accelerazioni di Elena Rybak Apotrebbero metterla in difficoltà. Ons Jabeur è attesa al riscatto dopo la brutta prestazione della finale di Wimbledon, e l’anno scorso è stata finalista a US Open, anche se l’emotività è un tallone d’Achille che deve superare. Da tenere d’occhio le due statunitensi Jessica Pegula e Coco Gauff, come le due ceche Carolina Muchova e Marketa Vondrousova (quest’ultima campionessa a Wimbledon). Camila Giorgi, Jasmine Paolini (al best ranking in carriera dopo l’ottimo torneo a Cincinnati), Elisabetta Cocciaretto, Lucia Bronzetti e Martina Trevisan porteranno in alto il tricolore. Per tutte loro, raggiungere la seconda settimana del torneo sarebbe già un primo grande obiettivo. Poi chissà… LEGGI TUTTO

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    I 10 vincitori più giovani agli US Open

    Pete Sampras a US Open 1990

    Con le qualificazioni già in corso, il count down per gli US Open, quarto Slam stagionale, è già scattato. Cresce l’attesa per l’edizione di quest’anno, sia per i tennisti azzurri che per i grandi del panorama internazionale. Jannik Sinner nel 2022 si è fermato nei quarti di finale, al termine di una partita clamorosa (la più bella della stagione) nella quale non è riuscito a trasformare un match point contro il futuro campione Carlos Alcaraz. Se avesse trovato un vincente in quel momento, chissà… Oltre alla curiosità di ritrovare Matteo Berrettini nel torneo dove segnò il suo primo exploit Slam, e osservare le prestazioni degli altri italiani, c’è grandissima attesa per i due tennisti più caldi dell’anno, recenti finalisti a Cincinnati: Novak Djokovic e Carlos Alcaraz. Dopo quella bellissima di Wimbledon, molti si aspettano (o sperano) di poter assistere ad un nuovo capitolo di questa rivalità. Alcaraz sarà chiamato a difendere il titolo conquistato a Flushing Meadows lo scorso anno, suo primo Major in carriera, grazie al quale ha stabilito anche il record assoluto di n.1 ATP più giovane. Tuttavia per pochi giorni non è stato il campione di US Open più precoce. Approfittiamo dell’avvicinamento al torneo della “Grande Mela” per andare a scoprire i 10 vincitori più giovani a New York.

    1. Pete Sampras – 1990 – 19 anni e 15 giorni
    Pete Sampras vinse a New York il primo dei suoi 14 Slam, appena dopo aver compiuto 19 anni, sconfiggendo in finale Andre Agassi (6-4 6-3 6-2). Il successo del campione californiano arrivò a sorpresa, perché nella super covata di talenti a stelle e strisce di quell’epoca era più atteso un successo di Agassi, che invece arriverà solo a Wimbledon 1992, e anche dopo il primo Slam di Jim Courier. Sampras ha tenuto il record di più Slam vinti nell’era Open fino al 2009, quando Roger Federer toccò quota 15 a Wimbledon. Fu una cavalcata impressionante quella di Sampras a US Open 1990: della dodicesima testa di serie, Pete sconfisse Ivan Lendl nei quarti di finale, John McEnroe in semifinale e Agassi in finale, con un servizio mai così efficacia. Il marchio di fabbrica di una carriera straordinaria.

    2. Carlos Alcaraz – 2022 – 19 anni, tre mesi e 24 giorni
    Che Alcaraz fosse un predestinato era chiaro già da tempo, ma in pochi pensavano che il suo primo Slam sarebbe arrivato sul cemento. Sensazione questa fin troppo figlia di quella assonanza con Nadal che, in realtà, non ci azzecca più di tanto. Proprio a New York “Carlito” si rivelò al mondo con una bella cavalcata nell’edizione precedente (2021). Il fantastico 2022 di Alcaraz è culminato con il suo primo Slam a US Open, grazie alla soffertissima vittoria su Sinner nei quarti e quindi con la finale vinta su Casper Ruud (6-4 2-6 7-6(1) 6-3 lo score). Un titolo che gli regalò anche la prima posizione del ranking mondiale e il record di tennista più giovane a sedersi sul trono del tennis maschile. Netta la sensazione che quello 2022 sia solo il suo primo titolo a New York.

    3. Lleyton Hewitt – 2001 – 20 anni, sei mesi e tre giorni
    Questi “maledetti giovani…” Forse questo avrà pensato Pete Sampras dopo esser stato di nuovo nettamente sconfitto nella finale di US Open, dopo la batosta rimediata nel 2000 dall’altrettanto giovane Marat Safin. Lleyton Hewitt nel 2001 rimandò il quinto titolo nel torneo di casa per Pete Sampras, successo che arrivò nell’anno successivo. Hewitt sconfisse Sampras per 7-6(4) 6-1 6-1 in quello che fu il suo primo titolo Slam. “Rusty” è l’ultimo australiano ad aver vinto uno Slam (Wimbledon 2002).

    4. John McEnroe – 1979 – 20 anni, sei mesi e 12 giorni
    Un giovane e riccioluto John McEnroe alzò nella sua amatissima città il primo Slam in carriera, lanciandosi nell’Olimpo della disciplina. Con questo successo sorpassò il connazionale (e mai amico) Jimmy Connors in cima alla lista come il più giovane vincitore agli US Open, battendo in finale Vitas Gerulaitis (7-5 6-3 6-3 lo score). L’americano duellerà contro Borg in iconiche partite e vincerà altri sei tornei del Grande Slam in carriera, dominando la stagione 1984. Poi, la luce si spense.

    5. Marat Safin – 2000 – 20 anni, sette mesi e un giorno
    Nuovo secolo, nuovi campioni. Marat Safin impressionò il mondo della racchetta disputando un grande torneo e soprattutto brutalizzando in finale il super campione a stelle strisce Pete Sampras, battuto per 6-4 6-3 6-3. Il punteggio non rende l’idea di quanto il servizio di Sampras – forse il singolo colpo più forte della storia del gioco – sia stato disinnescato dalla risposta del russo. Marat alzò il suo primo Slam in carriera, diventato il secondo russo a vincere un Major dopo Yevgeny Kafelnikov. Peccato che il moscovita non riuscì esattamente a sfruttare a pieno il suo grande talento negli anni seguenti.

    6. Juan Martin Del Potro – 2009 – 20 anni, 11 mesi e otto giorni
    Quella 2009 fu un’edizione passata davvero alla storia, per molti motivi. Roger Federer puntava al record del sesto titolo consecutivo agli US Open, ma in finale si è imbattuto nell’argentino Juan Martin del Potro, che aveva estromesso Nadal in semifinale. Federer scese in campo mostrando la sua enorme classe, stava letteralmente volando, annichilendo un giovane argentino alla sua prima finale Slam. Avanti di un set e di un break, forse Roger per la prima volta in carriera peccò di superbia, o almeno, cercò una serie di colpi fin troppo spettacolari e difficili, provocando una reazione mentale di DelPo. L’argentino si scrollò di dosso ogni pressione, forse perché pensava di non poter rimontare, e iniziò a colpire diritti di una violenza inaudita. Le sue palle non uscivano più, rimontò Roger e vinse una finale ancora ben impressa nella memoria degli appassionati. JMDP trionfò per 3-6 7-6 (5) 4-6 7-6 (4) 6-2, in quello che purtroppo resterà il suo unico Major in carriera. Infortuni e peripezie continue l’hanno bloccato all’infinito. È stato l’unico Grande Slam che i Big Four (Federer, Nadal, Djokovic e Murray) non sono riusciti a vincere tra gli Australian Open del 2005 e gli Australian Open del 2014. Quando si dice “compiere un’impresa”….

    7. Andy Roddick – 2003 – 20 anni, 11 mesi e 26 giorni
    Quell’anno il tennis stava svoltando, Andy Roddick fu scaltro e rapido a vincere il suo primo e unico titolo del Grande Slam, battendo Juan Carlos Ferrero 6-3 7-6 (2) 6-3, appena prima della definitiva esplosione di Roger Federer, che da gennaio 2004 dominò il tennis per alcune stagioni. Andy rimane l’ultimo americano ad aver alzato la coppa di uno Slam. Se nessun connazionale farà il miracolo al prossimo US Open, saranno passati 20 anni senza vincitori Slam a stelle e strisce. Impossibile a quell’epoca immaginare una situazione del genere.

    8. Boris Becker – 1989 – 21 anni, nove mesi e 6 giorni
    Il nome di Boris Becker resterà per sempre legato a Wimbledon, dove nel 1985 il tedesco alzò il suo primo Slam a soli 17 anni, sette mesi e due giorni, restando tutt’ora il più giovane campione major di sempre. Tuttavia il tedesco è stato anche un giovane vincitore a New York nell”89, quando sconfisse in finale Ivan Lendl per  7-6(2) 1-6 6-3 7-6 (4). Becker resta l’ultimo tedesco ad aver vinto il titolo degli US Open (Stich si arrese ad Agassi in finale nel ’94, Zverev a Thiem nel 2020).

    9. Jimmy Connors – 1974 – 21 anni, 11 mesi e 26 giorni
    Quando quasi 50 anni fa Jimmy Connors sconfisse l’australiano Ken Rosewall nella finale degli US Open del 1974, divenne il giocatore più giovane a vincere il titolo a New York. Connors impiegò poco più di un’ora per battere l’ormai anziano Rosewall con il punteggio più severo mai visto nella finale del torneo: 6-1 6-0 6-1. Fu un’annata straordinaria per “Jimbo”, con i successi anche a Wimbledon e Australian Open.

    10. Roger Federer – 2004 – 23 anni e 22 giorni
    Grandissimo campione, ma non così precoce rispetto a diversi suoi colleghi. Nel 2004 Roger Federer due mesi dopo aver vinto il secondo titolo a Wimbledon, alzò il suo primo trofeo agli US Open, dominando Lleyton Hewitt in finale (6-0 7-6(3) 6-0 il netto score). È stato il primo di cinque titoli consecutivi per Federer a New York, imbattuto nel quarto Major stagionale fino al 14 settembre 2009, quando fu sorpreso dalla potenza di Juan Martin del Potro.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Stelle del Tennis Unite per l’Ucraina: McEnroe, Alcaraz, Berrettini e altri si scontrano allo “Stars of the Open”

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 – Foto Getty Images

    Il mondo del tennis mostra ancora una volta il suo cuore d’oro. Alcune delle stelle più luminose di questo sport, tra cui il leggendario John McEnroe, il n.1 del mondo Carlos Alcaraz, Frances Tiafoe, Chris Eubanks, Matteo Berrettini, Elina Svitolina e Jessica Pegula, hanno confermato la loro partecipazione al “Stars of the Open”, un evento benefico organizzato in occasione dell’US Open. Questa manifestazione ha lo scopo di raccogliere fondi per le operazioni di soccorso umanitario in Ucraina. L’evento avrà luogo il 23 agosto alle ore 19:00.
    Ma non è solo una questione di vecchie guardie contro nuovi arrivati. Alcaraz, definito da molti come l’erede di Rafael Nadal, ha già dimostrato di avere quello che serve per affrontare e superare i grandi nomi del tennis essendo il n.1 del mondo e vincitore già di due tornei del Grand Slam, compresi gli Us Open.
    Il talento in mostra promette spettacolo. Con giocatori come McEnroe, che ha dominato il circuito ATP negli anni ’80 con il suo stile unico e la sua personalità carismatica, ed il nostro Matteo Berrettini, una delle stelle italiana che ha impressionato con le sue prestazioni negli ultimi anni, conquistando tra l’altro nel 2021 la finale a Wimbledon.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Carlos Alcaraz conquista le semifinali nel Masters 1000 di Cincinnati. Purcell gli mette paura ma nel momento decisivo si spegne

    Carlos Alcaraz nella foto

    Carlos Alcaraz, attualmente il numero uno al mondo, ha raggiunto le semifinali dell’ATP Masters 1000 di Cincinnati per la prima volta nella sua carriera. Questa è solo la seconda volta che il giovane spagnolo, 20 anni, partecipa al tabellone principale del torneo americano. Ricordiamo che nel 2022, Alcaraz era riuscito a raggiungere i quarti di finale, ma quest’anno ha superato quel traguardo. Questa è la decima volta nella stagione che si qualifica per le semifinali, su un totale di 12 tornei giocati. Un risultato davvero straordinario!
    Nonostante le difficoltà incontrate nelle ultime tre partite, in cui ha sempre avuto bisogno di tre set per vincere, Alcaraz è riuscito a prevalere sul sorprendente qualificato australiano Max Purcell, attualmente 70° nel ranking ATP e una delle grandi rivelazioni di questo torneo. Il punteggio finale del match è stato 4-6, 6-3 6-4. Anche se non ha mostrato il suo miglior tennis, Alcaraz ha dimostrato ancora una volta la sua incredibile capacità di reagire e portare a casa la vittoria. Con questo successo, raggiunge un totale di 52 vittorie in 57 incontri disputati quest’anno. Stasera il break decisivo è arrivato sul 4 pari del terzo set quando lo spagnolo ha piazzato il break a zero e poi ha vinto la partita nel gioco successivo per 6 a 4.
    Nelle semifinali di sabato, l’atteso avversario di Alcaraz sarà Hubert Hurkacz, numero 20 ATP e che sta vivendo la sua migliore settimana nella stagione. Tuttavia, è interessante notare che l’atleta spagnolo conduce i confronti diretti contro Hurkacz per 2-0.
    ATP Cincinnati Carlos Alcaraz [1]466 Max Purcell634 Vincitore: Alcaraz ServizioSvolgimentoSet 3C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-405-4 → 6-4M. Purcell 0-15 0-30 0-40 df4-4 → 5-4C. Alcaraz 15-0 ace 30-0 30-15 40-15 40-303-4 → 4-4M. Purcell 15-0 15-15 30-15 40-15 ace 40-30 df 40-40 A-403-3 → 3-4C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-15 df 40-30 df2-3 → 3-3M. Purcell 0-15 15-15 ace 30-15 30-30 30-40 40-40 A-402-2 → 2-3C. Alcaraz 0-15 15-15 15-30 df 30-30 30-402-1 → 2-2M. Purcell 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-40 ace 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-402-0 → 2-1C. Alcaraz 0-15 15-15 15-30 df 30-30 40-301-0 → 2-0M. Purcell 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 df 40-A df0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 40-155-3 → 6-3M. Purcell 15-0 15-15 30-15 40-15 ace 40-305-2 → 5-3C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 ace 40-154-2 → 5-2M. Purcell 15-0 30-0 30-15 40-15 ace 40-30 40-40 A-404-1 → 4-2C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 ace3-1 → 4-1M. Purcell 15-0 30-0 ace 40-03-0 → 3-1C. Alcaraz 15-0 15-15 df 30-15 30-30 df 40-302-0 → 3-0M. Purcell 15-0 15-15 15-30 30-30 30-401-0 → 2-0C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 40-15 ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1M. Purcell 15-0 30-0 30-15 40-15 40-304-5 → 4-6C. Alcaraz 15-0 15-15 15-30 30-30 40-303-5 → 4-5M. Purcell 0-15 15-15 30-15 40-15 ace 40-303-4 → 3-5C. Alcaraz30-40 0-15 15-15 15-30 15-403-3 → 3-4M. Purcell 15-0 15-15 15-30 30-30 40-303-2 → 3-3C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 df 30-30 40-302-2 → 3-2M. Purcell 0-15 df 15-15 15-30 30-30 40-302-1 → 2-2C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-401-1 → 2-1M. Purcell 0-15 df 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 ace 40-40 40-A df 40-40 ace A-401-0 → 1-1C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 40-15 ace0-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Quanto rischia Sinner contro “LaMonf”?

    Gael Monfils a Toronto (foto Getty Images)

    Dopo la splendida partita notturna tra Alcaraz e Hurkacz, è stato un dispiacere veder entrare sul Centrale di Toronto un Andy Murray in tuta per annunciare il suo forfait, problema addominale. Visto l’indomabile spirito combattivo dello scozzese e il suo sguardo torvo al momento dell’annuncio in campo, deve essere un problema abbastanza serio. Un vero peccato, perché la partita tra lui e Sinner prometteva spettacolo e sarebbe stato un buon test per l’azzurro, ma in fondo, ha risparmiato energie. La notte canadese si è chiusa così, senza l’incontro di ottavi di Jannik che, senza fatica, si ritrova nei quarti del 1000 nordamericano, suo ottavo in carriera in tornei di questa categoria (4-3 il bilancio). Tra lui e una nuova semifinale in America, probabilmente contro Alcaraz, c’è Gael Monfils, prossimo avversario. Quanto il funambolico francese può impensierire Jannik? Sulla carta l’altoatesino è piuttosto favorito, per classifica, per storia recente della loro attività, per la buona forma mostrata dall’italiano nel derby contro Berrettini. I confronti diretti recitano 3-1 a favore di Sinner, con l’unico successo del francese datato 2019, ottavi nell’indoor di Vienna; quindi due vittorie per Jannik, quella molto sofferta a US Open 2021 (cinque set ricchi di alti e bassi) e poi la finale a Sofia sempre targata 2021. Sinner è certamente favorito, ma quella di stanotte sarà una partita da prendere assolutamente con il dovuto rispetto, anzi, con le molle…
    Intanto non va mai sottovalutato l’aspetto “underdog”: Gael non ha assolutamente niente da perdere. Ha già vinto il suo torneo, dando spettacolo, prendendosi lo scalpo prezioso di Tsitsipas, a tratti brutalizzato da colpi di una violenza totale. Quindi il parigino scenderà in campo senza niente da perdere e tutto da guadagnare. Con i suoi 36 anni suonati e appena rientrato dopo un lunghissimo stop per problemi al piede, Monfils si sta godendo il momento e da provato showman si ritrova nella condizione ideale per essere avversario molto, molto scomodo. “Sono stanco, ovviamente, ma per ora va bene. Cercherò di recuperare per essere davvero competitivo domani. Amo questo gioco e mi impegno ogni giorno. Non so se durerà qualche settimana, qualche mese, qualche anno…”, ha dichiarato il francese dopo il suo successo di ieri contro Vukic, aggiungendo “Ho esperienza, so come giocare le partite che contano, credo di poter esser ancora un rivale difficile per tutti là fuori…”. Parole minacciose che hanno del vero.
    Geal è da sempre un personaggio divisivo, o lo ami per la sua estrosa diversità, quei colpi estemporanei che ti lasciano di sasso, o lo odi perché spesso in campo oltre a grandi giocate porta delle sceneggiate un po’ stucchevoli, passando dall’esser con un piede nella fossa a sprizzare energia da tutti i pori. Questo è l’altro fattore che Sinner dovrà assolutamente gestire: l’ambiente e gli atteggiamenti mutevoli che Monfils metterà in scena. O Jannik è talmente bravo e forte da scappare via e travolgerlo – può succedere, soprattutto se servirà molto bene fin dall’avvio e farà la voce grossa anche in risposta, imponendo il suo pressing mortale – oppure se la partita si giocherà punto su punto potrebbe diventare complicata. È noto come l’azzurro non ami i contesti troppo “caldi”, con il pubblico che sicuramente sarà molto dalla parte del vecchio agonista. Sinner non ama la bagarre, tende a subirla e deprimere il suo gioco. Tiafoe a Vienna, altro esempio evidente, o in parte anche Rune a Monte Carlo la scorsa primavera. Jannik ha maturato varie esperienze, ma i giocatori imprevedibili e che possono far diventare il match una rissa agonistica lui proprio non li ama. Stanotte il rischio che questo accada è concreto, se Monfils riuscirà a stare a contatto. Per questo sarebbe ideale evitare i rush finali, o i tiebreak. Sinner è più forte del francese in questo momento, è bene che imponga i suoi ritmi e schemi staccando e deprimendo l’avversario, senza portarselo dietro troppo a lungo.
    È corretto anche aggiungere una considerazione tecnica. Monfils sta servendo come un treno. Non ha mai perso un turno di battuta negli ultimi due match, contro Tsitsipas e Vukic. Non gli accadeva dal 2016 ed è per lui la terza volta in carriera in un M1000.

    3. Pour la troisième fois de sa carrière, @Gael_Monfils a disputé deux matchs consécutifs en Masters 1000 sans concéder son service :🇫🇷 Paris 2014 vs Sousa (1/32) & Isner (1/16)🇺🇸 Miami 2016 vs Ito (1/32) & Cuevas (1/16)🇨🇦 Toronto 2023 vs Tsitsipas (1/16) & Vukic (1/8) pic.twitter.com/JWOAg2g5nT
    — Jeu, Set et Maths (@JeuSetMaths) August 11, 2023
    Questo dato è significativo: se Gael serve così bene, può concentrare tutte le sue risorse fisiche, agonistiche e mentali in risposta. Questo per Jannik potrebbe essere un problema, vista la tendenza del nostro ad subire qualche calo nei propri turni di servizio. Come già scritto, Sinner deve partire a “manetta”, far sentire la sua freschezza mettendo in moto la sua progressione, quell’intensità mostruosa che può stroncare la resistenza di ogni rivale. Sarà certamente più fresco, anche per il non aver sudato una goccia ieri notte, quindi è bene far capire fin dai primi punti chi è oggi il top10, chi ha maggior capacità di pressione, chi è il più forte. Monfils ha grande capacità difensiva, è molto bravo nell’incasinare gli scambi e poi tirare un’improvvisa mazzata col diritto. Jannik deve pressarlo tanto sul rovescio, alternando degli scambi a grande velocità sul diritto, 2-3 colpi diagonali per poi cambiare in lungo linea e farlo correre sul rovescio, dove Geal sarebbe costretto a rischiare una giocata con poco equilibrio. I colpi d’inizio gioco saranno molto importanti: se Jannik serve con buoni numeri ed è rapido ad aggredire la risposta del francese, può comandare e giocarsela in scioltezza.
    La partita di stanotte è una partita da vincere, Jannik deve rispettare il suo ruolo di favorito e imporre il suo tennis, conquistando la semifinale. Alcaraz non ha affatto convinto contro Hurkacz, si è salvato con grande classe ma ha avuto più di un momento no. Vediamo come oggi affronterà Tommy Paul. Un nuovo capitolo di Sinner-Alcaraz è quello che tutto il mondo della racchetta aspetta, eccellente aperitivo (o dolce) da abbinare allo spettacolo senza tempo delle stelle cadenti d’agosto…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Murray elogia Alcaraz: “Amo la libertà con cui gioca. Come descriverlo? Un kamikaze!”

    Andy Murray e Carlos Alcaraz

    Dall’alto della sua esperienza e arguta visione del gioco, Andy Murray al sito ATP ha speso belle parole per il n.1 Carlos Alcaraz. Lo scozzese era stato immortalato sugli spalti del centrale di Wimbledon in occasione della finale degli ultimi Championships, rivelando poi di essersi assai divertito assistendo al grande spettacolo offerto, prendendo pure qualche nota per migliorare il suo tennis. Davvero encomiabile l’amore dello scozzese per il gioco e la voglia di fare, nonostante i problemi fisici e le 36 primavere…
    Interpellato a Toronto dal sito ufficiale del tour su Carlos, ecco come Andy si espresso, trovando anche una definizione originale per descriverne il gioco.
    “La cosa che amo di Alcaraz quando lo guardo in campo è proprio la libertà con cui gioca, parte di ciò è la giovinezza, credo. Spero solo che non la perda perché questo lo distingue da tutti e il pubblico lo percepisce. Mi piacerebbe vederlo continuare a giocare quel suo tipo di tennis attuale. I drop shot o i colpi al volo, soluzioni a volte un po’ estreme. Per questo sembra un po’ Kamikaze, è totalmente istintivo. E lo adoro“. afferma Murray.
    “Nel febbraio del 2022, quando Carlos era ancora una giovanissima promessa, parlai di lui con JC Ferrero. Gli chiesi ‘Ama il tennis? Lavora sodo?’. Il coach mi rispose assolutamente di sì, e che in campo mai aveva visto una simile applicazione e voglia di imparare. Questo è stato abbastanza per me dopo aver visto una sua partita e aver sentito il suo allenatore. A quel punto non avevo più dubbi sul fatto che avesse davanti a se una grande carriera”, conclude il due volte campione di Wimbledon.
    Murray e Alcaraz si sono affrontati in due occasioni, entrambe nel 2021: l’esperto britannico ha vinto la prima sfida, in tre set nell’edizione autunnale di Indian Wells; l’iberico si è preso la rivincita poche settimane dopo all’indoor di Vienna, una vittoria più netta in due set. Intanto Andy stanotte sarà l’avversario di Jannik Sinner negli ottavi di finale del M1000 di Toronto, ultimo match sul Centre court. Anche in questo caso, 1 a 1 i precedenti: Andy vinse nell’indoor di Stoccolma a fine 2021, mentre Jannik si è rifatto a Dubai nel 2022. LEGGI TUTTO

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    Paolo Bertolucci: ‘Carlos Alcaraz, il grande erede dei Big3″

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Potenti dichiarazioni quelle rilasciate in una chiacchierata con Jotdown da Paolo Bertolucci, che segue attentamente tutto ciò che succede nel circuito ATP come rinomato analista. Interrogato sul livello e sul futuro di Carlos Alcaraz, l’ex numero 12 del mondo non ha esitato a fare affermazioni incisive. “È il grande erede del Big3. Ho passato tutta la mia vita nel tennis e non avevo mai visto nulla di simile. Nessuno è stato così completo a 20 anni. Non penso ci sia un altro tennista che possa oscurarlo nei prossimi dieci anni”, ha affermato prima di approfondire il suo atteggiamento in campo. “Sorride sempre. Nadal soffriva molto in campo, Federer aveva una tecnica perfetta, ma non sorrideva. Carlos si diverte a giocare a tennis”, ha detto.Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Medvedev a 360°: “Le palle quest’anno sono lente in ogni torneo. Il segreto di Alcaraz? Può farti il punto da ogni posizione”

    Daniil Medvedev

    Daniiel Medvedev è sbarcato a Toronto carico di grandi aspettative. Dopo il suo ottimo Wimbledon (mai era giunto in semifinale nel più storico degli Slam, con modesti risultati su erba), inizia adesso la parte di stagione a lui più congeniale, dove ha spiccato il volo nel 2019 e dove ha alzato il suo unico Slam in carriera, a US Open, interrompendo ad un passo il clamoroso sogno “Grande Slam” di Djokovic nel 2021. Lui è consapevole di dover “monetizzare” le prossime settimane con il suo miglior tennis, e per questo ha scelto come compagno di allenamenti per presentarsi al massimo all’Open del Canada proprio il n.1 Alcaraz. Ne ha parlato nella press conference pre torneo, nella quale ha spaziato anche su altri temi. A suo dire per esempio, quest’anno le palle sono lente in ogni evento, un netto peggioramento della velocità rispetto alla scorsa edizione.
    “Non so se sono solo io a percepirlo, e non credo, ma ho notato dall’inizio dell’anno che le palle sono più lente in tutti i tornei che giochiamo, e qui succede la stessa cosa” commenta il russo. “La palla diventa rapidamente grande e pesante. Non è qualcosa che mi avvantaggia, ma devi adattarti e, fortunatamente, il campo invece è veloce e quello sì penso che si adatti bene al mio stile di gioco”.
    “Sono molto felice che questa fase della stagione sia arrivata. Finalmente posso giocare su quella che è la mia superficie preferita e dove il mio tennis scorre facilmente. Inoltre, mi sento davvero bene fisicamente e su questi campi il mio corpo non soffre quanto sulla terra battuta o sull’erba. Questo non significa che devo vincere ogni partita, tutt’altro. Sono consapevole che sono gara bravi giocatori in grado di battermi, ma certo anche del livello di gioco che posso raggiungere in questo periodo dell’anno. Adoro questo torneo, ma ovviamente sento una certa pressione a sentirmi candidato alla vittoria perché il fatto di aver ottenuto ottimi risultati in questi eventi mi spinge a dover sfruttare quest’opportunità. Non conta quel che ho fatto finora, 1uesto è un nuovo inizio, tutto può cambiare velocemente e devo essere pronto ad affrontare ogni situazione”.
    Ecco il suo pensiero su Alcaraz: “È stato molto interessante potermi allenare con lui, spero che potremo farlo anche più avanti, vorrebbe dire che sono ancora in corsa nel torneo! Cosa mi impressiona del suo gioco? La potenza dei suoi colpi, senza dubbio. Ogni volta che tira una palla, può essere un vincente. Sono abituato a difendere e neutralizzare gli attacchi dei miei avversari, rimettere loro una palla molto incisiva, inchiodarli in un lungo scambio per poi cambiare passo. Ma lui è diverso, può colpire un vincente da qualsiasi posizione e questo è il suo segreto, quel che lo distingue. Sono convinto che se facessimo il test per misurare l’uno il colpo più potente dell’altro, il suo sarebbe di circa 25 km/h più veloce del mio”.
    Carlos e Daniil sono le prime due teste di serie del torneo canadese, quindi un loro scontro potrebbe avvenire solo in finale. Sarebbe una finale da sogno, ma i potenziali avversari sono molti. E agguerriti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO