More stories

  • in

    Carlos Alcaraz non giocherà il torneo di Roma: “Penso sia meglio per me riposare e recuperare per essere al 100% della condizione a Parigi”

    Carlos Alcaraz nella foto

    Carlos Alcaraz, campione del torneo Masters 1000 di Madrid a 19 anni e tre giorni, ha annunciato questa domenica in conferenza stampa che non gareggerà all’ATP Masters 1000 di Roma, il prossimo evento del calendario, il cui main drw è già iniziato questa domenica nella capitale italiana.
    Lo spagnolo, che ha avuto un problema alla caviglia destra durante la sua partita contro Rafael Nadal, nei quarti di finale di Madrid, ha deciso di riposare dopo la conquista del torneo ed è ora concentrato sul Roland Garros, il suo prossimo obiettivo, dove cercherà il primo titolo del Grande Slam.
    “Sono davvero entusiasta di poter competere in un torneo del Grand Slam e vista la situazione della mia caviglia e del mio piede non sarò a Roma. Penso sia meglio per me riposare e recuperare per essere al 100% della condizione a Parigi.Non sento la pressione per il Roland Garros ma sono motivato al massimo. Non vedo l’ora di andare a Parigi e lottare per cercare di vincere il torneo”. LEGGI TUTTO

  • in

    Quando pensi di aver visto tutto, e …arriva Alcaraz

    Carlos Alcaraz

    Brutale. Alcaraz domina Zverev in finale al Masters 1000 di Madrid, dando una dimostrazione di forza e superiorità incredibile. Quasi “inquietante” per i suoi avversari. In questo momento Carlitos, classe 2003 da Murcia, è il più forte tennista del mondo. Affermazione forte, ma Alcaraz è ancor più forte delle parole, che a fiumi da stasera invaderanno di nuovo il web e carta tennistica. Alcaraz ha domato Nadal, Djokovic e Zverev nel torneo, vittorie una diversa dall’altra ma accomunate da un aspetto tecnico che misura la qualità e livello pazzesco raggiunto dallo spagnolo in questo momento: il gioco l’ha sempre fatto lui. È stato Carlos a prendere rischi, a costringere gli avversari a contro mosse, spesso al limite, per restargli vicino. Si è avuta netta la sensazione che nemmeno i grandissimi avversari sapessero davvero come superarlo, come metterlo in grave difficoltà.
    Alcaraz mi aveva impressionato lo scorso anno a Milano alle NextGen, perché in quel contesto “soft” aveva provato in campo ed allenamento molte cose nuove. Oltre alle rincorse difensive spettacolari, alle pallate a tutta, alla velocità in campo, provava tempi di gioco allucinanti, quasi azzerati. Anticipo totale, arrivo sulla palla con il timing perfetto per sparare colpi potenti, con grande rischio. Diritto, rovescio, direttrice, non importa come e dove, quasi tutto gli riusciva, sia accelerando al massimo che lavorando la palla a grande velocità. In un millisecondo la sua testa processava posizione in campo, distanza dalla palla, righe dall’altra parte del campo abbinate alla posizione del rivale, trovando la soluzione migliore per incidere. Per prendersi il punto. Tempo di attesa: nessuno. Palle interlocutorie: non previste. Una macchina infernale.
    Alla fine del torneo meneghino, si pensava che se fosse riuscito a tenere quei ritmi di allenamento anche contro i migliori, sarebbe stato complicato anche per loro resistere. Ancora alla risposta la palla volava un po’ via, col servizio non trovava la misura. Lo guardava allenarsi ridendo sotto i baffi JC Ferrero, dicendo a bassa voce “non sappiamo nemmeno noi quali siano i suoi limiti”. Beh, un vecchio adagio dice che i record sono fatti per essere battuti, e l’unico limite è il cielo. In questo periodo Carlos ha toccato il cielo con un dito, sta iniziando a prendersi i primi record, i primi grandi successi. Ma la sensazione netta è che sia giù ben avviato a prendersi tutto.
    Alcaraz impara con una velocità folle, supera i problemi del suo gioco migliorando partita dopo partita. Quei momenti di furia agonistica dove sparacchiava sono quasi scomparsi. Al servizio è sempre più continuo, e la risposta può toglierti la racchetta di mano o spazzolare le riga, tanto veloce da travolgere le scarpe dell’avversario che è appena atterrato dopo il servizio. Come lo batti uno così? Molto, molto difficile… Servire come un treno, “a la Sampras” doc, della serie non fargliela toccare o quasi, variando così tanto da non fargli prendere lo scambio. Non è un caso che il nostro ottimo Matteo Berrettini ce l’abbia fatta in Australia. Sgonfiare la palla come è riuscito in parte Djokovic in semifinale, e poi strappare all’improvviso… ma lui può anticipare e rendere tutto inutile. Oppure provare a farlo giocare solo dritto per dritto, perché se lo porti a giocare negli angoli ti disintegra, perché quando sbraccia la palla subito dopo la rete si abbassa e diventa imprendibile. Berrettini riuscì anche a sfondarlo col diritto a Melbourne, ma da allora Alcaraz è ancora cresciuto. Sarà molto, molto intrigante vederlo anche sui prati, perché con quella razza di anticipo e gioco di piedi, beh, questo potrebbe essere da corsa fin da subito pure lì. Le aperture non sono cortissime, ma compensa con una velocità e reattività psicomotoria incredibile.
    La bellezza del tennis è che riesce sempre a sorprenderti, anche quando pensavi di aver visto già tutto. Carlitos Alcaraz sta alzando di nuovo l’asticella della competizione. Il suo avvento rischia di diventare una di quelle fratture storiche, un momento in cui tutto svolta e non è più lo stesso.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Carlos Alcaraz n.1 in pectore? Lo spagnolo domina Zverev e conquista il Masters 1000 di Madrid

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Carlos Alcaraz domina Alexander Zverev e vince il torneo Masters 1000 di Madrid.
    Prima Nadal (ATP 4), poi Djokovic (1) e infine Zverev (3): Alcaraz come dicevamo ha vinto questa sera il torneo di Madrid. Carlos, trascinato da un pubblico delle grandi occasioni, ha impedito al tedesco di confermare il titolo conquistato lo scorso anno battendolo agilmente in due set con i parziali di 6-3 6-1 in 1 ora e 2 minuti di partita. Per lo spagnolo, che durante l’incontro non è mai apparso in difficoltà, si tratta del secondo Masters 1000 della sua giovane carriera, il quinto titolo ATP in carriera.Alcaraz, che si posizionerà al sesto posto questo lunedì, ha impiegato una sola ora per demolire il campione in carica.. È stata una partita perfetta da parte di Alcaraz, che non ha mai dato una possibilità ad un Sascha che sembrava perso e senza soluzioni per contrastare il tennis ad alta qualità del tennista di Murcia.
    Fin dalle prime battute, Alcaraz si è imposto sull’avversario gestendo gli scambi. Se le prime avvisaglie della sua supremazia sono arrivate nel quarto game (nel quale Zverev è riuscito a cancellare una palla break) nel sesto ha strappato il servizio al numero tre al mondo con un game a zero. Chiuso facilmente il primo set in 33′, il secondo si è addirittura rivelato più semplice. Il tedesco non è più rientrato in partita e la giovane promessa del tennis ha trovato tre break in quattro turni di battuta, l’ultimo dei quali giunto per un doppio fallo del 25enne sul match point.Da segnalare che il tedesco non ha mai avuto alcuna palla break nel corso della partita.
    ATP Madrid Carlos Alcaraz [7]66 Alexander Zverev [2]31 Vincitore: Alcaraz ServizioSvolgimentoSet 2A. Zverev 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 40-A df5-1 → 6-1C. Alcaraz 15-0 ace 30-0 40-04-1 → 5-1A. Zverev 0-15 df 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 df 40-A3-1 → 4-1C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 40-15 40-302-1 → 3-1A. Zverev 0-15 0-30 0-401-1 → 2-1C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 40-150-1 → 1-1A. Zverev 0-15 0-30 df 15-30 ace 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1C. Alcaraz 15-0 30-0 40-05-3 → 6-3A. Zverev 15-0 30-0 40-05-2 → 5-3C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 40-154-2 → 5-2A. Zverev 0-15 0-30 0-403-2 → 4-2C. Alcaraz 15-0 30-0 40-02-2 → 3-2A. Zverev 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 A-40 ace2-1 → 2-2C. Alcaraz 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1A. Zverev 15-0 ace 30-0 30-15 40-151-0 → 1-1C. Alcaraz 0-15 15-15 15-30 30-30 40-300-0 → 1-0
    1 ACES 30 DOUBLE FAULTS 527/38 (71%) FIRST SERVE 31/47 (66%)24/27 (89%) 1ST SERVE POINTS WON 19/31 (61%)8/11 (73%) 2ND SERVE POINTS WON 4/16 (25%)0/0 (0%) BREAK POINTS SAVED 4/8 (50%)8 SERVICE GAMES PLAYED 812/31 (39%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 3/27 (11%)12/16 (75%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 3/11 (27%)4/8 (50%) BREAK POINTS CONVERTED 0/0 (0%)8 RETURN GAMES PLAYED 83/4 (75%) NET POINTS WON 3/14 (21%)14 WINNERS 90 UNFORCED ERRORS 632/38 (84%) SERVICE POINTS WON 23/47 (49%)24/47 (51%) RETURN POINTS WON 6/38 (16%)56/85 (66%) TOTAL POINTS WON 29/85 (34%)221 km/h MAX SPEED 226 km/h193 km/h 1ST SERVE AVERAGE SPEED 212 km/h147 km/h 2ND SERVE AVERAGE SPEED 151 km/h LEGGI TUTTO

  • in

    Masters 1000 Madrid: LIVE le Finali. LIVE Zverev vs Alcaraz (LIVE)

    Risultati da Madrid – Foto Getty Images

    Masters 1000 Madrid (Spagna) – Finali, terra battuta

    MANOLO SANTANA STADIUM – Ora italiana: 15:30 (ora locale: 3:30 pm)1. [7] Wesley Koolhof / Neal Skupski vs [5] Juan Sebastian Cabal / Robert Farah Il match deve ancora iniziare
    2. [7] Carlos Alcaraz vs [2] Alexander Zverev (non prima ore: 18:30)Il match deve ancora iniziare LEGGI TUTTO

  • in

    Carlos Alcaraz primo giocatore a battere Nadal e Djokovic su terra nello stesso torneo

    Carlos Alcaraz nella foto

    Carlos Alcaraz ancora una volta ha portato l’Estadio Manolo Santana in piedi battendo Novak Djokovic e conquistando la finale del Masters 1000 di Madrid. In un duello davvero incredibile, il 19enne ha firmato un’altra pagina di storia.L’iberico con questo successo è diventato il primo giocatore in assoluto a battere Djokovic e Rafael Nadal nello stesso torneo su terra battuta.
    Altri undici erano già riusciti a battere Nole e Rafa nello stesso evento, ma mai sulla terra battuta. David Nalbandian (Madrid’2007 sul veloce), David Ferrer (ATP Finals’2007), Andy Roddick (Dubai’2008), Nikolay Davydenko (Shanghai’2009), Robin Soderling (ATP Finals’2009), Ivan Ljubicic (Indian Wells’2010), Roger Federer (ATP Finals’2010), Stan Wawrinka (Australian Open’2014), Juan Martín Del Potro (Giochi olimpici’2016), Dominic Thiem (ATP Finals’2020) e Daniil Medvedev (ATP Finals’2020) sono stati gli altri a realizzare l’impresa, ma sempre fuori dalla terra battuta.
    D’altra parte, Alcaraz diventa anche il più giovane tennista a battere sia Djokovic che Nadal nella sua carriera, indipendentemente dalla superficie. In questo parametro, lo spagnolo supera il marchio di Stefanos Tsitsipas, che aveva 20 anni, quando ha aggiunto trionfi contro Nole e Rafa. LEGGI TUTTO

  • in

    Nuova impresa di Carlos Alcaraz. Battuto anche il n.1 del mondo Novak Djokovic. Lo spagnolo è in finale a Madrid

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Carlos Alcaraz non smette infatti di impressionare tutti con il suo tennis di altissimo livello. Dopo aver estromesso il suo connazionale Rafael Nadal (4) in occasione dei quarti di finale, la giovane promessa del tennis mondiale ha eliminato nella semifinale del torneo Masters 1000 di Madrid anche il numero uno al mondo Novak Djokovic con il risultato di 6-7 (5-7) 7-5 7-6 (7-5) dopo 3 ore e 38 minuti di partita e vola quindi in finale dove sfiderà uno tra Tsitsipas o Zverev.
    Il beniamino di casa, che diventa così il più giovane tennista di sempre ad approdare all’ultimo atto di questo torneo, ha iniziato la partita con il piede giusto strappando subito il servizio al serbo. A causa di una serie di errori commessi, lo spagnolo ha poi concesso un controbreak a Nole che è riuscito a rientrare in partita vincendo il set al tie-break.
    Nel secondo set Alcaraz dopo aver annullato una delicata palla break sul 4 pari e annullato un altro break point sul 5 a 5 che avrebbe mandato il n.1 del mondo a servire per il match, piazzava il break decisivo al 12 esimo gioco vincendo la frazione per 7 a 5.
    Il match, che per tutto il tempo ha proposto incredibili smorzate da parte dell’iberico, si decideva nel terzo parziale con Carlos che mancava una palla match sul 5 a 4 ma nel tiebreak l’esperto pareva il giovane spagnolo che non tremava e chiudeva la partita per 7 punti a 5.
    ATP Madrid Novak Djokovic [1]756 Carlos Alcaraz [7]677 Vincitore: Alcaraz ServizioSvolgimentoSet 3Tiebreak0-0* 0*-1 0*-2 1-2* 1-3* 2*-3 2*-4 3-4* 3-5* 4*-5 4*-6 5-6*6-6 → 6-7N. Djokovic 15-0 30-0 ace 30-15 40-15 ace5-6 → 6-6C. Alcaraz 15-0 30-0 ace 40-05-5 → 5-6N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-404-5 → 5-5C. Alcaraz 0-15 0-30 15-30 30-30 40-304-4 → 4-5N. Djokovic 0-15 0-30 15-30 30-30 40-303-4 → 4-4C. Alcaraz 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-403-3 → 3-4N. Djokovic 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-402-3 → 3-3C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 A-402-2 → 2-3N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 ace 40-A 40-40 A-40 40-40 df 40-A 40-40 A-401-2 → 2-2C. Alcaraz 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2N. Djokovic 15-0 30-0 30-15 30-30 40-300-1 → 1-1C. Alcaraz40-15 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2N. Djokovic 0-15 0-30 0-40 15-405-6 → 5-7C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 df 40-A 40-40 A-405-5 → 5-6N. Djokovic 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-304-5 → 5-5C. Alcaraz 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-404-4 → 4-5N. Djokovic 15-0 30-0 30-15 40-15 ace 40-303-4 → 4-4C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 30-30 40-303-3 → 3-4N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-402-3 → 3-3C. Alcaraz 0-15 df 15-15 30-15 40-152-2 → 2-3N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 30-30 40-301-2 → 2-2C. Alcaraz 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 30-30 40-300-1 → 1-1C. Alcaraz 0-15 df 15-15 30-15 30-30 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 1-0* 2-0* 2*-1 3*-1 4-1* 5-1* 5*-2 6-3* 6-4*6-6 → 7-6C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 40-156-5 → 6-6N. Djokovic 15-0 30-0 40-05-5 → 6-5C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-405-4 → 5-5N. Djokovic 15-0 30-0 40-04-4 → 5-4C. Alcaraz 0-15 15-15 15-30 30-30 30-403-4 → 4-4N. Djokovic 15-0 30-0 40-02-4 → 3-4C. Alcaraz 0-15 df 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-402-3 → 2-4N. Djokovic30-0 40-0 ace1-3 → 2-3C. AlcarazN. Djokovic 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 30-40 df0-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

  • in

    I successi della scuola tennistica spagnola

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Stavo osservando, con un certo disagio, il match tra Zverev e Musetti.A prescindere dal ritiro dell’ italiano, il “certo disagio”, veniva dal fatto di vedere il tedesco giocare un match perfetto, sui livelli delle ATP-Finals dello scorso anno, dove è stato praticamente ingiocabile.
    Solo una settimana fa, lo stesso giocatore, giocava una partita sinceramente stucchevole contro il norvegese Rune, in cui non teneva una palla in campo.Cosa è successo in questa settimana al buon Zverev?
    E’ successo che ha cambiato coach, rivolgendosi al due volte campione del Rolan Garros, Sergi Bruguera.Ora, non è che Bruguera abbia la bacchetta magica in grado di trasformare un brocco in un campione in una sola settimana, di sicuro ci sono state altre componenti: le condizioni di Madrid, che favoriscono il gioco del tedesco, le motivazioni, la posta in gioco etcetera, etcertera…Tuttavia questo episodio è stato lo spunto per fare una riflessione più generale sul momento del tennis.Se scorriamo la lista dei primi 10 giocatori del mondo, ci accorgiamo che, includendo Zverev, ben 6 di essi(6 su 10, avete capito bene), hanno coach spagnolo o vengono da accademie spagnole(il caso di Ruud).E’ un dato abbastanza impressionante, che dovrebbe far riflettere e che mi porta a due conclusioni:1) Gli spagnoli sono gli allenatori che costano di più2) Gli spagnoli sono gli allenatori più preparatiDiciamo che la prima conclusione è strettamente connessa alla seconda, che è poi il punto focale sul quale vorrei insistere.La scuola spagnola negli ultimi 30 anni sta dominando il tennis: la Spagna è il paese che negli ultimi 30 anni ha portato il maggior numero di giocatori tra i top 10 e domina negli slam grazie ai ventuno successi d Rafa Nadal. Già, Rafa Nadal.E’ lui che ha rivoluzionato il tennis moderno, portando all’ estremo la preparazione fisica e mentale dei giocatori, togliendo(ahimè) spazio al talento e alla fantasia, ma alzando nettamente il livello prestazionale del tennis. Carlos Alcaraz è il prodotto finale di questa rivoluzione. Un giocatore completo tecnicamente e mostruoso dal punto di vista fisico e mentale, con una continuità di rendimento impressionante per la sua giovane età.Alcaraz ha sicuramente delle doti naturali, ma la sua vera forza, sta nel lavoro che stanno facendo dietro di lui Ferrero e tutto il suo team, lavoro che è iniziato tanti anni fa nella accademy del “Mosquito”, e continua ogni giorno con progressi di una celerità spaventosa.Ma allora qual’ è il segreto della scuola spagnola?Molti parlano di aiutini per migliorare le prestazioni atletiche, ma onestamente, fino a che non si trovano prove in merito, queste sono solo chiacchiere da bar. E’ evidente che il lavoro fisico che fanno gli spagnoli è nettamente migliore rispetto agli altri. Non si potevano produrre altrimenti fisici come quelli di Nadal e Alcaraz. Ma non c’ è solo quello.L’ organizzazione sportiva spagnola è al momento la migliore del mondo e non solo per il tennis.Innanzi tutto lo sport è una componente fondamentale nella scuola, i bambini perciò hanno accesso ad ottime strutture sportive fin dall’ infanzia, senza che le famiglie debbano svenarsi economicamente, il che stimola ovviamente l’ interesse dei bambini verso lo sport.
    E poi, quando i bambini crescono, quelli più bravi entrano nella accademy.La scuola tennistica spagnola, in particolare, si basa sulle accademy fondate dagli ex giocatori, che mettono a disposizione la loro esperienza ai maestri e di conseguenza ai ragazzi.Le accademy hanno strutture di primissimo livello, con metodi di allenamento all’ avanguardia, che portano allo sviluppo fisico e mentale del giocatore. C’ è poi grande collaborazione inter-accademy, favorita dalla federtennis spagnola, che agevola il lavoro grazie alla condivisione delle conoscenze.In italia l’ unica accademy degna di questo nome è quella d Riccardo Piatti a Bordighera, ma per il resto la preparazione dei ragazzi è affidata ancora ai circoli. Guardate Musetti: è ancora seguito dal maestro che aveva da bambino, Simone Tartarini, che, pur bravissimo, non poteva avere le strutture per garantire a Lorenzo una preparazione adeguata. Infatti dal punto di vista fisico, mentale, ma anche tecnico (la ricerca della palla, pur migliorata, è ancora nettamente insufficiente per questi livelli) è molto indietro rispetto ad Alcaraz che non ha più talento tennistico di Musetti, ma è stato costruito decisamente meglio. Il problema è che costruire un giocatore a 15 anni è un conto, a 20 è un altro. Chissà se Musetti fosse stato seguito da un accademy spagnola, magari in futuro ci sarebbe stato un bel dualismo che, almeno per il momento, possiamo solo sognare.
    E qui si viene a Sinner.Non mi ha mai convinto la sua decisione di lasciare Piatti. A Bordighera con Sinner è stato fatto un ottimo lavoro, sono stati costruiti dei fondamentali straordinari ed una solidità mentale che non ha eguali tra i tennisti italiani. Dal punto di vista fisico avrei da ridire, visti i continui acciacchi di Jannik, ma tutto sommato è ancora molto giovane e fisiciamente ognuno ha i suoi tempi d sviluppo. E allora perché lasciare Piatti?Rivolgendosi altresì ad un coach, bravo, ma non con tutta questa esperienza ad alto livello?E’ stata una decisione che sinceramente mi ha lasciato perplesso. Avrebbe avuto più senso rivolgersi ad un coach spagnolo, magari di esperienza, oppure ad un ex giocatore, ma onestamente non so che valore aggiunto possa dare Vagnozzi rispetto a Piatti. Anche perché tutto sommato, vengono dalla stessa scuola di pensiero. La differenza è che le strutture e le conoscenze di Piatti, sono decisamente maggiori rispetto a quelle di Vagnozzi(almeno sulla carta, poi non conoscendo personalmente entrambi, non posso giudicare).Il futuro ci dirà, è ancora presto per giudicare, ma al momento il processo evoluivo d Jannik forse si è un po’ fermato.La cosa certa è che adesso i campioni non nascono, ma si costruiscono e gli spagnoli, almeno al momento, li sanno costruire meglio di noi.
    Massimiliano Cacurri LEGGI TUTTO

  • in

    Carlos Alcaraz è al nono posto per precocità ad entrare in top ten

    Carlos Alcaraz nella foto

    Carlos Alcaraz non smette di fare la storia e si è garantito un ingresso in top 10. A soli 18 anni, 11 mesi e 21 giorni – che sarà da lunedì quando la classifica si aggiornerà – il prodigio spagnolo diventerà il nono tennista più giovane della storia a raggiungere un posto tra i primi 10 del mondo, superato dall’idolo Rafael Nadal per poco più di un mese.
    Più lontani sono gli americani Aaron Krickstein o Michael Chang, così come Boris Becker, Mats Wilander e Bjorn Borg, come si può vedere nel grafico. A 18 anni sono entrati in top ten anche Andre Agassi e Andrei Medvedev.
    Da segnalare il fatto che Alcaraz diventerà, in questo modo, il secondo più giovane giocatore in attività a raggiungere la top 10. Quanto lontano potrà arrivare ancora Carlos?
    I più giovani tennisti ad entrare nella Top 10 della classifica ATP1 USA Aaron Krickstein 17 anni 11 giorni 13-08-19842 USA Michael Chang 17 anni 3 mesi 19 giorni 12-06-19893 GER Boris Becker 17 anni 7 mesi 16 giorni 08-07-19854 SWE Mats Wilander 17 anni 10 mesi 21 giorni 12-07-19825 SWE Bjorn Borg 17 anni 11 mesi 27 giorni 03-06-19746 USA Andre Agassi 18 anni 1 mese 7 giorni 06-06-19887 UKR Andrei Medvedev 18 anos 9 meses 7 dias 07-06-19938 ESP Rafael Nadal 18 anni 10 mesi 22 giorni 25-04-2005
    I più giovani tennisti in attività ad entrare nella Top 10 della classifica ATP:🇪🇸 Nadal (18y 10m)🇪🇸 CARLOS ALCARAZ (18a 11m)🇷🇸 Djokovic (19a 9m)🇬🇧 Murray (19a 11m)🇩🇪 Zverev (20y 1m)🇮🇹 Sinner (20y 2m)🇬🇷 Tsitsipas (20y 6m)🇨🇭 Federer (20a 9m)🇫🇷 Gasquet (21a 21g) LEGGI TUTTO