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    ATP Finals: Ruud batte un Alcaraz sotto tono (influenzato)

    Casper Ruud (foto Getty Images)

    Non l’esordio che sognava, anzi un vero e proprio calvario tra uno stato influenzale che l’ha depotenziato e un rivale costante, consistente e ben preparato come Casper Ruud. Carlos Alcaraz è sconfitto a sorpresa dal norvegese nel primo incontro del gruppo Newcombe alle Nitto ATP Finals 2024, 6-1 7-5 lo score per il nordico al termine di una partita tutto sommato bruttina, nella quale il n.3 del mondo ha giocato solo alcuni sprazzi di quel tennis velocissimo e creativo che l’ha elevato a soli 21 anni a tennista epocale. Ruud è stato bravo a cogliere l’occasione e farsi trovare pronto, spingere con il diritto e rispondere con grande aggressività sui servizi tutt’altro che efficaci di Alcaraz. È difficile commentare la prestazione dello spagnolo, visibilmente in difficoltà in più fasi del match, e in alcuni cambi campo apparso davvero spossato e infastidito. C’ha provato Carlos, ma non c’erano i riflessi, la forza fisica e l’intensità dei giorni migliori. Infatti quasi mai è riuscito a cambiare passo e giocare con una velocità superiore a quella del rivale, finendo preda della morsa costante di un Ruud lucido e tatticamente ineccepibile. Bella partita per Casper, finalmente vittorioso sul murciano al quinto tentativo. Adesso si complicano maledettamente le Finals di Alcaraz: ha una sconfitta del girone, e deve affrontare ancora il n.2 del mondo Zverev (in campo stasera vs. Rublev).
    Così Ruud ha commentato la partita a caldo nella flash in campo: “Senso sapevo che aveva un forte raffreddore. L’ho visto tirare su col naso in giro qui, sempre con un fazzoletto in mano. È il segno che forse fisicamente non fosse al 100%. Ovviamente è triste, ma fa anche parte del gioco. Lo sapevo e quindi ho cercato di fargli fare molti scambi e di fare del mio meglio. Quando sai che qualcuno non è al 100%, ti stressi perché pensi ‘Oh, questa è una grande possibilità per me di vincere’. Per questo ho cercato di rimanere nel mio mondo, solo sul momento. Fortunatamente ho avuto una buona partenza. Nel secondo set sono riuscito a ribaltare la situazione e a giocare un buon tennis alla fine”.
    Un’analisi lucida, come sempre, quella di Ruud, bravo a ribaltare un set che pareva perso e incassare la quinta vittoria contro un top10 nel 2024 su sette match disputati, segno di come abbia performato quest’anno nelle grandi occasioni. Infatti se da un lato è dovere di cronaca riportare il malessere e le condizioni non al top dello spagnolo, è altrettanto doveroso sottolineare che bella partita ha giocato il norvegese. Casper ha martellato fin dalle battute iniziali con ritmo, stazionando piuttosto vicino alla riga di fondo e conducendo lo scambio col diritto, carico e profondo. È stato bravo a tenere un ritmo costante, medio alto, che lui controlla molto bene, tanto da commettere un numero di errori moderato (16), meno della metà di quelli di Alcaraz (34). Molti di quelli commessi dallo spagnolo sono stati in realtà provocati dalla consistenza del rivale, cercando di cambiare ritmo senza mai riuscirci per davvero.
    Infatti l’aspetto più negativo della partita di Carlos è stato l’aver subito la consistenza dell’avversario, quando di solito il suo braccio ed i suoi piedi gli consentono di anticipare e di andar sopra alla velocità del rivale, rubandogli tempo di gioco e spazio sul campo. Ruud oggi ha meritato il successo, più vivo, più forte fisicamente, più consistente. Non aveva nemmeno giocato un bel tennis ultimamente Casper, tanto che alcuni lo consideravano alla vigilia una sorta di vaso di coccio nel girone. Adesso invece ha il destino nelle proprie mani: anche se perdesse da Zverev (possibile), ha ampie chance di qualificarsi battendo Rublev. Il gruppo Newcombe pareva destinato ad esser dominato dal n.2 e 3 del mondo, ma questa partita rimescola totalmente le carte in gioco. Adesso non resta che attendere le parole di Alcaraz per capire le sue condizioni e che cosa si aspetta per il resto del torneo.
    Da Torino, Marco Mazzoni

    La cronaca
    L’incontro inizia con due diritti vincenti, uno a testa, quello di Alcaraz è una “foto” in risposta, impatto imperiale in totale anticipo. Ruud concede e annulla due palle break, rimontando a fatica da 15-40. Il servizio sembra decisivo, perché quando non mette la prima palla Carlos entra forte e si prende tutto. Assai più agevole il primo game di Alcaraz, il diritto è molto incisivo (1-1). Nel quarto game Ruud trova una risposta di diritto vincente clamorosa, con pochissimo equilibrio, gli vale lo 0-30. Carica benissimo un diritto successivo Casper, 15-40, Alcaraz sotto stress. Bravissimo Ruud, altra risposta di rovescio bloccata, con timing perfetto, per una traiettoria profonda che sorprende Alcaraz, forzato poi all’errore da una posizione difficile. Break e 3-1 Ruud. Il norvegese regala (anche un doppio fallo) e concede una chance del contro break sul 30-40, è bravo a difendersi dalla velocità di colpi dello spagnolo, che incoccia il nastro col diritto e la sua palla vola via. Più errori che vincenti, partita in questa fase “bruttina”. Ci pensa Carlos ad accendere finalmente il pubblico con una volée notevole, gli vale una seconda palla break, ma la spreca con un diritto di scambio in rete. Salva anche una terza palla break Ruud, ottima incursione a rete. Stenta lo spagnolo ad andare sopra al ritmo del norvegese che dopo 16 punti si porta 4-1. Incredibile ma vero: Carlos è a volte in ritardo sulla palla di Casper, e sbaglia il tempo d’impatto. Pessimo nel sesto game, due errori gravi, non da lui, gli costano il 15-40. Con un diritto in corridoio, terribile, subisce un break che manda 5-1 Ruud. Dimesso, fuori fuoco, pure inerme in risposta sotto i servizi precisi ma non devastanti di Ruud, che chiude a zero con un Ace il settimo game. 6-1 impietoso, ma giusto. Parziale di 12 punti a 1 per Ruud, solido e consistente. Alcaraz dimesso, non sta bene ed è troppo brutto per essere vero, 18 errori.
    Alcaraz inizia il secondo set con un buon turno di servizio, deve attivarsi di gambe e di testa, ma in risposta è ancora impalpabile, è tutto troppo facile per Ruud perché ha il tempo per far quel che vuole. Scuote la testa Carlos dopo aver toccato una smorzata terribile… poche volte, forse mai, una sua versione così sbiadita, manca fuoco, la sua furia, non si avventa sulla palla, non prende iniziative offensive. Ruud continua a macinare il suo tennis solido, zero fronzoli e tutta sostanza, massimizzando il rapporto rischio-rendimento. Sul 2 pari arrivano segnali di risveglio da Alcaraz, il servizio c’è e con quattro colpi vince il miglior game del suo incontro. L’onda positiva continua anche in risposta: finalmente aggredisce la palla con anticipo, attacca e si procura una palla break sul 30-40. Splendida la demi-volée che gli vale il BREAK, che tocco! Ecco, finalmente, Carlito. 4-2 e poi 5-2 con un game rapido, comandato senza indecisioni. A “pittino” non c’è game, Casper lo capisce nel primo punto dell’ottavo game, meglio affidarsi alla clava… Ma Alcaraz ha cambiato marcia, quando spinge lo fa con una velocità superiore alle capacità difensive del nordico. Ruud in qualche modo vince il game, 5-3, poi trova un gran jolly in risposta, un lob perfetto per sul 15-30 che gli regala due chance del contro break. È di nuovo contratto Alcaraz, gioca corto e tira malamente un rovescio in rete. Brutto game, con un doppio fallo e incertezze, è netto che sia a scarico e poco focalizzato. 5-4. Casper impatta 5 pari in un lampo, Carlos le butta un po’ via. Come la smorzata orribile rischiata nel game seguente, tocco misero e tatticamente senza senso. Up and down, energia poca e lucidità meno…. come il diritto chop sul 30-15 che diventa un assist goloso per il rivale. Con un diritto d’attacco lungo mezzo metro Alcaraz concede una palla break a dir poco delicata… Il pubblico lo sostiene a gran voce. Ma che risposta Ruud!!! Parente di quella che gli è valsa il break nel primo set, impatto imperiale col rovescio lungo linea, Carlos è sorpreso e non la rimette. BREAK Ruud, da 2-5 a 6-5, 4 game di fila con due break, può servire per chiudere. Non si fa pregare il norvegese, inizia il game con un Ace, poi gioca di sostanza e provoca gli errori di un Alcaraz davvero senza energia. Casper non sfrutta un match point sul 40-30 (diritto banale di scambio in rete), nemmeno un secondo (diritto vincente di Alcaraz). Lotta Alcaraz, ma le gambe non ci sono, lento nel correre a sinistra. Ruud chiude al terzo match point, Ace esterno. Bravo Ruud, ma che peccato per Alcaraz, troppo sotto tono fisicamente per reggere la costante pressione del rivale. Adesso le sue Finals si complicano non poco, visto che c’è da sfidare anche Zverev nel girone…

    [3] Carlos Alcaraz vs [6] Casper Ruud ATP Nitto ATP Finals Carlos Alcaraz [3]15 Casper Ruud [6]67 Vincitore: Ruud ServizioSvolgimentoSet 2C. Ruud 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-405-6 → 5-7C. Alcaraz 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 30-405-5 → 5-6C. Ruud 15-0 30-0 40-05-4 → 5-5C. Alcaraz 0-15 15-15 15-30 df 15-405-3 → 5-4C. Ruud 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-405-2 → 5-3C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 40-154-2 → 5-2C. Ruud 0-15 15-15 15-30 30-30 30-403-2 → 4-2C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 ace2-2 → 3-2C. Ruud 15-0 30-0 30-15 40-15 ace 40-302-1 → 2-2C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 40-15 ace1-1 → 2-1C. Ruud 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1C. Ruud 15-0 30-0 40-0 ace1-5 → 1-6C. Alcaraz 0-15 15-15 15-30 15-401-4 → 1-5C. Ruud 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-401-3 → 1-4C. Alcaraz 0-15 0-30 15-30 15-401-2 → 1-3C. Ruud 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 ace1-1 → 1-2C. Alcaraz 15-0 30-0 40-0 40-15 df0-1 → 1-1C. Ruud 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-400-0 → 0-1

    Statistica
    Alcaraz 🇪🇸
    Ruud 🇳🇴

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    234
    286

    Ace
    4
    5

    Doppi falli
    2
    0

    Prima di servizio
    29/44 (66%)
    50/74 (68%)

    Punti vinti sulla prima
    17/29 (59%)
    34/50 (68%)

    Punti vinti sulla seconda
    8/15 (53%)
    14/24 (58%)

    Palle break salvate
    0/4 (0%)
    5/6 (83%)

    Giochi di servizio giocati
    9
    10

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    100
    232

    Punti vinti sulla prima di servizio
    16/50 (32%)
    12/29 (41%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    10/24 (42%)
    7/15 (47%)

    Palle break convertite
    1/6 (17%)
    4/4 (100%)

    Giochi di risposta giocati
    10
    9

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    9/15 (60%)
    8/9 (89%)

    Vincenti
    25
    15

    Errori non forzati
    34
    16

    Punti vinti al servizio
    25/44 (57%)
    48/74 (65%)

    Punti vinti in risposta
    26/74 (35%)
    19/44 (43%)

    Totale punti vinti
    51/118 (43%)
    67/118 (57%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    221km/h (137 mph)
    216km/h (134 mph)

    Velocità media prima
    199km/h (123 mph)
    196km/h (121 mph)

    Velocità media seconda
    166km/h (103 mph)
    160km/h (99 mph) LEGGI TUTTO

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    Il racconto dell’allenamento di Sinner a Torino vs. Ruud. Sinfonia di potenza e bellezza

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Come e più di una Rockstar. Jannik Sinner a Torino è ovunque, nei cartelloni pubblicitari, nelle vetrine dei negozi, nelle piazze e agli angoli delle strade. Ancor più nei pensieri della gente, basta girare per il centro dell’elegante città sabauda per avvertire una presenza palpabile del nostro magnifico n.1. Stamattina verso le 11 c’erano non meno 300 persone assiepate fuori dall’Hotel che ospita i giocatori, e bastava girare l’angolo per imbattersi in una caffetteria con un poster gigante di Jannik a svettare tra dolci e praline. Passeggi per i portici della città e la gente parla di tennis, del prime time serale della domenica con l’esordio di Sinner alle ATP Finals. Vedi bambini correre con in mano la palle giganti o gadget di ogni genere, e basta voltarsi in un qualsiasi shop per scorgere racchette moderne e vintage, cimeli e qualcosa che rimanda all’evento. Tutti in qualche modo vogliono partecipare alle Finals, anche un arguto signore, almeno 80enne, che in uno dei caffè storici del centro stamani tuonava di fronte al Bicerin d’ordinanza: “Ho visto Laver e Pietrangeli, Panatta e McEnroe, tutti. Ma nessuno gioca come Sinner e vincerà il domenica il torneo”. Zero scaramanzia e totale fiducia nella forma e classe di Sinner, ma c’è un torneo importante da giocare e i rivali sono agguerriti. Come il Carlos Alcaraz ammirato oggi pomeriggio nel catino dell’Inalpi Arena, impressionante la facilità di uscita della palla delle sue corde, anticipo e potenza. Una bellezza.
    A pochi metri, nel campetto laterale allestito per gli allenamenti, ecco Jannik impegnato in servizi e risposte, sotto lo sguardo vigile del suo team, al completo in campo con lui. Badio lo massaggia a tratti al collo, per scioglierlo, poi Panichi parlotta con un bel sorriso e pure palleggia con le palline da tennis (bravo), c’è un’aria rilassata ma la sessione di lavoro è importante, e si lavora duro. Vagnozzi e Cahill sono agli angoli opposti del campo, qualche sguardo tra di loro mentre Jan serve, provando seconde palle molto cariche di spin, con una spazzolata vigorosa delle corde sulla palla che rimbalza e schizza nell’aria impazzita. Altissima. Dopo qualche risposta c’è un time out, tutti insieme, si parla e Cahill gesticola con la mano, come a guidare l’impatto di Sinner verso un angolo incidente ancor più acuto. Jannik lo guarda con massima attenzione, processa ogni informazione come massimo scrupolo, e la sessione riprende. Giusto 5 minuti, sono quasi le 16 e c’è il Centre court che lo aspetta per l’allenamento principale.
    L’arena è piena di pubblico per metà, poco prima c’era Fritz e poi Alcaraz. Arriva Jannik, boato. Gesto d’intesa e “high-five” con l’amico rivale, quindi lo spagnolo esce dal campo, spedendo in tribuna qualche palla per la gioia del pubblico. Due minuti e via, tocca a Sinner allenarsi per un’oretta, il compagno è Casper Ruud, che entra sul campo saltellando e sprizzando energia da tutti i pori, stranamente un po’ spettinato. Uscirà dal campo poco prima delle 17 ancor più arruffato e pure un filo imbronciato, dopo aver subito molte, tante e bellissime accelerazioni vincenti del n.1, che in 49 minuti dà spettacolo. Un semplice allenamento, ma pure un campionario esaustivo della qualità, completezza tecnica e possibilità di gioco del nostro magico Sinner. Non ha forzato a tutta, evidentemente, ma è stato splendido ascoltare nel silenzio dell’arena il suono pieno e potente della palla maltrattata dalle sue corde. Enorme la differenza di decibel rispetto agli impatti del norvegese, assai meno “rotondi” e roboanti di quelli del nostro campione. Del resto, Cahill sempre ricorda il suo primo allenamento svolto in campo con Sinner nel 2022. “Rimasti stupefatto dal suono della palla di Jannik, bellissimo per pulizia d’impatto”. Sinfonia, in una città come Torino dove la musica è importante, dalla classica alle nuove tendenze. E quando gioca Sinner è una vera Rock Star, un Beethoven della modernità con un tennis classico per impatti puliti ma estremizzato al moderno, alzando l’asticella della velocità e della competitività oltre le nuvole, per assoli arditi e imprendibili.
    Sinner inizia il set d’allenamento con Ruud con palle “tranquille”, non lascia correre a tutta il braccio, anzi gioca discretamente trattenuto e carico. Cerca con entrambi i fondamentali, e pure il servizio, uno spin piuttosto vigoroso, e lo si sente dagli impatti, da quanto la palla salta alta, ma nonostante i giri importanti le traiettorie sono belle profonde, tanto che Ruud non riesce a stazionare vicino alla riga di fondo, ed è costretto a sua volta a giocare col diritto una spazzolata a tutta. Un paio di game, come ad esplorare il campo, trovare misura e sensazioni. poi, per magia, Boom! Sinner decide che le sensazioni ci sono, che la misura è ok. Semaforo verde. Go. Come la partenza di un GP di formula 1, e lui è una Ferrari vincente. Serve Ruud, e Jannik fa un passo in avanti e impatta un rovescio così potente e veloce che il buon Casper si ritrova la palla nelle stringhe… Riesce a rimetterla di là in qualche modo il nordico, ma i piedi di Jannik hanno le ali. Con il rovescio Sinner su quel colpo occasionale scarica un altro rovescio inside out dal centro di una precisione, velocità e potenza strabilianti. Ero seduto dietro di Jannik, in prima fila, a due passi sulla sinistra ci sono Alex Vittur e Francesca Schiavone. Appena Jan tira quel vincente, una pallata irreale, istintivamente mi volto verso di loro, ed è bello cogliere i loro sguardi, un sorriso complice che dice più di mille parole.
    Questa pallata è solo una delle accelerazioni vincenti che Sinner tirerà al “buon” Ruud per una mezz’ora. La sensazione è che Jannik sia molto libero, sciolto e sicuro. Non tira sempre a tutta, ma quando decide di farlo la sua palla va troppo più forte di quella del rivale, la colpisce con più anticipo, più rapidità di braccio, trovando precisione e profondità. Ruud cerca di muoverlo, apre bene l’angolo cross col diritto e qualche difesa Sinner la fallisce; ma appena Jannik prende il comando dello scambio, non ce n’è. Non ha senso tenere il conto dei game, questo set lo vince l’azzurro e poi giocano un tiebreak, dove Jannik alterna qualche smorzata – una splendida, una terribile! – a qualche attacco. È impressionante ammirare la facilità con la quale Jannik avanza due passi in campo, si piega sulle ginocchia facendo spazio lateralmente alla palla, carica il diritto come un fulmine andando a prendere la palla all’altezza ideale per spingerla fortissimo con quel pizzico di spin di controllo che la rende una “biscia” maligna, ingestibile anche per un ottimo difensore come il norvegese. Sinner sfrutta quest’ora di allenamento per provare un po’ tutto: risposta bloccata, risposta aggressiva;  diritto potente al centro, diritto cross dal centro per aprirsi l’angolo e quindi avanzare e chiudere; rovescio cross di scambio e quindi cambio improvviso col lungo linea. È un buon allenamento, non c’è tensione ed energia non sempre al massimo, ma è bello vederlo esplorare ogni angolo del campo e colpo. Poche le volée, del resto quando attacca lo fa da tre quarti campo con un profondità che sbaraglia la resistenza di Ruud. L’ottima notizia è che il nostro campione sembra in ottima condizione fisica. Rapido, sciolto, sicuro. Sinner c’è.
    La sessione di training termina con ampi sorrisi, abbracci tra i membri dei due team e un grande applauso degli spettatori. Esce dal campo Sinner sotto un’ovazione. Non concede il bis, come spesso fanno le rockstar. L’appuntamento è per domani sera, non prima delle 20.30. Quello sarà un concerto vero, e i decibel saranno altissimi…
    Da Torino, Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Casper Ruud arriva all’ora di pranzo e perde in due set da Bonzi a Metz

    Casper Ruud nella foto – Foto Getty Images

    Casper Ruud continua il suo momento nero perdendo rapidamente all’esordio nell’ATP 250 di Metz contro Benjamin Bonzi con il punteggio di 6-4 6-4. L’ex numero 2 del mondo, attualmente settimo nel ranking ATP, aveva alimentato fino all’ultimo il dubbio sulla sua partecipazione al torneo.
    Una preparazione discutibileIl norvegese, testa di serie numero 2 del torneo, è arrivato a Metz solo all’ora di pranzo dopo aver partecipato a un evento a Oslo la sera precedente, poche ore prima del suo match d’esordio.I numeri del norvegese sono preoccupanti in vista delle ATP Finals della prossima settimana: ha perso 9 degli ultimi 11 incontri, statistiche quasi surreali per un giocatore della top 10. Una crisi profonda che mette in dubbio le sue ambizioni per il torneo dei maestri di Torino.
    Il francese, nonostante sia fuori dalla top 100, sta attraversando un periodo di forma straordinario: due titoli Challenger vinti, una finale e un impressionante record di 18 vittorie nelle ultime 19 partite. Per Bonzi si tratta della prima vittoria in carriera contro un top 10, e ai quarti affronterà il connazionale qualificato Quentin Halys.
    ATP Metz Benjamin Bonzi66 Casper Ruud [2]44 Vincitore: Bonzi ServizioSvolgimentoSet 2B. Bonzi 15-0 30-0 ace 40-05-4 → 6-4C. Ruud 0-15 15-15 ace 30-15 ace 40-155-3 → 5-4B. Bonzi 15-0 30-0 40-04-3 → 5-3C. Ruud 15-0 30-0 40-04-2 → 4-3B. Bonzi 0-15 15-15 30-15 40-153-2 → 4-2C. Ruud 15-0 ace 30-0 40-0 40-15 df 40-30 40-40 df A-40 ace3-1 → 3-2B. Bonzi 0-15 15-15 15-30 30-30 40-302-1 → 3-1C. Ruud 0-15 15-15 30-15 40-15 ace2-0 → 2-1B. Bonzi 0-15 15-15 30-15 ace 40-151-0 → 2-0C. Ruud 15-0 15-15 30-15 30-30 30-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1B. Bonzi 15-0 30-0 40-0 ace5-4 → 6-4C. Ruud 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-405-3 → 5-4B. Bonzi 15-0 15-15 30-15 40-154-3 → 5-3C. Ruud 0-15 15-15 15-30 15-403-3 → 4-3B. Bonzi 15-0 15-15 30-15 30-30 40-302-3 → 3-3C. Ruud 0-15 15-15 30-15 40-152-2 → 2-3B. Bonzi 0-15 15-15 ace 15-30 30-30 40-30 ace 40-40 40-A 40-40 A-401-2 → 2-2C. Ruud 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 df 40-40 A-401-1 → 1-2B. Bonzi 15-0 ace 30-0 30-15 30-30 40-30 ace0-1 → 1-1C. Ruud 0-15 0-30 15-30 15-40 df 30-40 40-40 A-400-0 → 0-1

    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Ruud: “Si parla tanto dell’Arabia Saudita, ma ci sono altri paesi assai controversi nei quali andiamo a giocare, come la Cina”

    Casper Ruud

    Difficilmente Casper Ruud perde il proprio aplomb o si lascia andare a dure dichiarazioni, ma quando si tratta di mettere i “puntini sulle i”, il norvegese risponde sempre “presente”. L’ex n.2 del mondo, oggi impegnato in un bel match di quarti di finale a Stoccolma vs. Griekspoor, ha rilasciato una breve ma significativa dichiarazione in merito alla tanto chiacchierata esibizione a Riyadh, il “Six Kings Slam”, che sabato vedrà in finale un interessante sfida tra Alcaraz e Sinner. Per Ruud l’Arabia Saudita è certamente un paese controverso, in evoluzione ma ancora assai indietro per quanto riguarda i diritti civili. Tuttavia ritiene ipocrita puntare la lente solo su questa situazione quando il tour Pro si ferma a giocare in altri paesi altrettanto complessi e problematici in materia di temi sociali, come ad esempio la Cina.
    “Non ho ricevuto un’offerta dal “Six Kings Slam”, ma in passato ne ho avute e ho scelto di non andarci”, afferma Ruud in una conferenza stampa in Svezia. “È ovviamente un paese controverso, per molte cose. Ma ci sono anche altri paesi altrettanto controversi in cui andiamo a giocare. Per esempio, si può discutere senz’ombra di dubbio della Cina, della situazione dei diritti umani in Cina. Eppure ci andiamo ogni anno e non mi sembra se ne parli allo stesso modo. Si è parlato molto di Peng Shuai e di cosa le è successo, e questo solo per dire che se vuoi indicare l’Arabia Saudita come un paese controverso, dovremmo anche menzionare altri paesi di cui non stiamo parlando”.
    Sempre all’interno della stessa conferenza stampa allo Stockholm Open, Casper Ruud prova a dare credito al principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman e alla sua volontà di portare il paese in avanti anche a livello sociale.
    “So che quello che dirò sarà probabilmente descritto come sports-washing”, continua Ruud. “ma mi sembra che il loro nuovo leader, Salman se non sbaglio, voglia fare qualcosa, soprattutto molte cose nello sport, che abbia davvero la volontà di cambiare il paese. Forse renderlo un po’ più occidentalizzato. Nel bene o nel male, gli atleti che ci vanno potrebbero portare a un cambiamento. So che potrei sembrare molto ingenuo dicendo questo perché la gente dirà: ‘Questo è solo sports-washing, nascondere quello che sta realmente succedendo’. Ma se non iniziano da nessuna parte, sono sicuro che ci sarà mai un cambiamento”.
    Tra poche settimane la stagione femminile terminerà nel grande paese arabo con le WTA Finals. La questione del maggior evento WTA organizzato proprio in un paese nel quale i diritti delle donne sono ancora fortemente in discussione è stato un tema terribilmente caldo nell’ultimo anno, con l’ex campionessa Martina Navratilova paladina del “no” a questa scelta. Altre giocatrici si sono dichiarate più favorevoli alla novità, dando credito al desiderio dell’Arabia Saudita di fare concreti passi avanti a livello non solo sportivo ma anche sociale.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Casper Ruud in dubbio per il prossimo match a Cincinnati: “Ho avuto l’influenza per giorni”

    Casper Ruud nella foto – Foto Getty Images

    Lo strano inizio della tournée americana di Casper Ruud sembra destinato a continuare. Il norvegese si era ritirato la scorsa settimana a Montreal prima di affrontare Sebastian Korda, e ora, prima del match contro Félix Auger-Aliassime previsto per questa notte, i segnali inviati da Ruud non sono molto incoraggianti.
    L’ex doppio finalista del Roland Garros ha annunciato di essere stato malato per quasi una settimana e non è ancora sicuro di poter scendere in campo per il suo match di questa notte.
    “Ci sono stati giorni difficili in cui sono rimasto semplicemente a letto. Ho avuto l’influenza, ed è durata 5-6 giorni. Fortunatamente, oggi mi sento un po’ meglio e proverò a vedere come andrà in allenamento, ma non ho troppe speranze”.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Ruud scaglia una dura critica al tennis: “Quale altro sport fa competere gli atleti alle 3 del mattino?”

    Casper Ruud nella foto – Foto Patrick Boren

    Nelle prime ore del mattino al Roland Garros, mentre il match tra Novak Djokovic e Lorenzo Musetti era ancora in corso, Casper Ruud aveva già espresso il suo disappunto per aver terminato il proprio incontro all’una di notte. Successivamente, il norvegese ha condiviso sui suoi canali social una critica diretta al mondo del tennis: “Si può considerare il tennis uno degli sport più duri al mondo? Quali altri sport ti fanno giocare/competere per più di 4 ore alle 3 del mattino?”, si domanda Ruud, spiegando il motivo per cui è ancora sveglio. “Ho appena finito il mio match due ore fa. Dopo di che, devo pedalare sulla cyclette per 15 minuti, rispondere ai media, fare un bagno di ghiaccio per 10 minuti, farmi la doccia, mangiare e poi sottopormi a trattamenti/massaggi. In questo momento sono nella fase di trattamento”.
    Le parole di Ruud sollevano interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine di un calendario così impegnativo. Resta da vedere se gli organizzatori dei tornei e le autorità del tennis prenderanno in considerazione queste preoccupazioni e apporteranno modifiche per garantire il benessere dei giocatori e l’equità della competizione.Basterebbe mettere (come fa Wimbledon) un orario di sospensione serale.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Cobolli sfiora l’impresa a Ginevra: Ruud si impone al tie-break del terzo set. L’azzurro ha anche mancato un match point

    Flavio Cobolli ITA, 2002.05.06 – Foto Getty Images

    Flavio Cobolli è stato a un passo dalla sua prima finale ATP sulla terra rossa di Ginevra. Il giovane tennista romano, dopo aver dominato il primo set, ha avuto anche un match point nel terzo, ma alla fine ha dovuto cedere al norvegese Casper Ruud, numero 4 del mondo, con il punteggio di 1-6, 6-1, 7-6(4) dopo 1 ora e 51 minuti di partita.Nonostante la sconfitta, resta la grande prestazione di Cobolli, che per lunghi tratti del match ha messo in seria difficoltà il due volte finalista del Roland Garros.
    L’azzurro ha iniziato la partita in modo straordinario, breakkando subito Ruud e chiudendo il primo set in poco più di 20 minuti con un netto 6-1.Nel secondo parziale, però, il norvegese ha alzato notevolmente il suo livello di gioco, trovando angoli e profondità che hanno messo in difficoltà Cobolli. Dopo aver vinto il secondo game, l’italiano ha subito un parziale di cinque giochi consecutivi, con Ruud che ha pareggiato il conto dei set.
    Il momento chiave del match è arrivato nel terzo set, quando Cobolli ha annullato due palle break nel primo game e poi è salito 4-1. Ruud, però, non si è arreso e ha recuperato lo svantaggio, impattando sul 4-4. Sul 5-4 in favore di Cobolli, l’azzurro ha avuto un match point, ma lo ha sprecato con un errore di rovescio. Si è così arrivati al tie-break, dove Ruud ha preso subito il comando, volando sul 6-2 con qualche errore di troppo di Flavio. Cobolli ha annullato due match point, ma alla fine si è dovuto arrendere 7-4 con l’ennesimo errore gratuito dell’azzurro sulla palla match.
    In finale, Ruud affronterà il sorprendente ceco Machac, che in semifinale ha eliminato nientemeno che Novak Djokovic. Per Cobolli, invece, resta la consapevolezza di poter competere ad alti livelli e la speranza di altre grandi prestazioni in futuro.
    ATP Geneva Flavio Cobolli616 Casper Ruud [2]167 Vincitore: Ruud ServizioSvolgimentoSet 3Tiebreak0*-0 0-1* 0-2* 0*-3 0*-4 1-4* 2-4* 2*-5 2*-6 3-6* 4-6*6-6 → 6-7C. Ruud 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 df6-5 → 6-6F. Cobolli 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 ace5-5 → 6-5C. Ruud 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 A-405-4 → 5-5F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 40-15 40-304-4 → 5-4C. Ruud 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 ace4-3 → 4-4F. Cobolli 0-15 15-15 15-30 15-40 30-404-2 → 4-3C. Ruud 15-0 30-0 40-04-1 → 4-2F. Cobolli 15-0 30-0 ace 40-0 40-153-1 → 4-1C. Ruud 15-0 30-0 40-0 ace3-0 → 3-1F. Cobolli 15-0 30-0 40-02-0 → 3-0C. Ruud 0-15 0-30 0-40 15-40 30-401-0 → 2-0F. Cobolli 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2C. Ruud 15-0 30-0 30-15 40-151-5 → 1-6F. Cobolli 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 ace1-4 → 1-5C. Ruud 0-15 15-15 30-15 30-30 40-301-3 → 1-4F. Cobolli 0-15 15-15 ace 15-30 15-401-2 → 1-3C. Ruud 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2F. Cobolli 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1C. Ruud 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1F. Cobolli 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 ace5-1 → 6-1C. Ruud 0-15 0-30 0-404-1 → 5-1F. Cobolli 30-0 ace 40-0 40-15 df 40-30 ace3-1 → 4-1C. Ruud 15-15 15-30 30-30 40-303-0 → 3-1F. Cobolli 15-0 15-15 15-30 30-30 40-302-0 → 3-0C. Ruud 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 df 40-40 40-A1-0 → 2-0F. Cobolli 15-0 30-0 40-0 40-15 40-300-0 → 1-0

    Statistiche
    🇮🇹 Flavio Cobolli
    🇳🇴 Casper Ruud

    Ace
    8
    2

    Doppi falli
    1
    2

    Percentuale prime di servizio
    61% (51/83)
    64% (49/77)

    Punti vinti con la prima
    67% (34/51)
    65% (32/49)

    Punti vinti con la seconda
    50% (16/32)
    64% (18/28)

    Palle break salvate
    67% (6/9)
    50% (3/6)

    Punti vinti in risposta sulla prima
    35% (17/49)
    33% (17/51)

    Punti vinti in risposta sulla seconda
    36% (10/28)
    50% (16/32)

    Palle break convertite
    50% (3/6)
    33% (3/9)

    Punti vinti a rete
    84% (16/19)
    70% (7/10)

    Vincenti
    38
    12

    Errori non forzati
    21
    6

    Punti vinti al servizio
    60% (50/83)
    65% (50/77)

    Punti vinti in risposta
    35% (27/77)
    40% (33/83)

    Punti totali vinti
    48% (77/160)
    52% (83/160)

    Velocità massima servizio
    213 km/h
    211 km/h

    Velocità media prima di servizio
    184 km/h
    186 km/h

    Velocità media seconda di servizio
    152 km/h
    156 km/h

    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Ruud: “A Parigi posso dire la mia, ma il favorito resta Djokovic”

    Casper Ruud (foto Getty Images)

    Difficilmente i tornei che si svolgono la settimana precedente di uno Slam sono interessanti. I big vogliono arrivare presto a Melbourne, Parigi, Wimbledon e New York per adattarsi alle condizioni e farsi trovare pronti fin dal primo match, a volte già molto insidioso. Quest’anno c’è una sorprendente eccezione: il torneo di Ginevra in corso sul rosso svizzero. Un vero parterre de roi che include tra gli altri Novak Djokovic e Casper Ruud, ossia i due finalisti dell’edizione 2023 de Roland Garros. I due potrebbero ipoteticamente scontrarsi in finale, come gustoso antipasto di quel che potrebbe accadere a Parigi. Mai come quest’anno l’edizione dello Slam “rosso” è incerta, con Nadal già sceso sul Chatrier ma lontano dai fasti di un tempo, Djokovic ancora a secco di tornei nell’anno e in condizioni tutt’altro che ottimali, Sinner incerto sulla propria partecipazione e Alcaraz ancora alle prese con i postumi del problema all’avambraccio. Trovare un favorito quasi impossibile. Zverev è il fresco vincitore a Roma, quindi assolutamente tra i papabili, insieme a Tsitsipas e Rublev (altri campioni 1000 su terra battuta nel 2024). Medvedev? Sempre grande incognita sulla terra. Insomma, sarà edizione di RG quanto mai aperta.
    Ruud ha rilasciato una breve dichiarazione in quel di Ginevra, in attesa di scendere in campo per il proprio debutto nel 250 svizzero contro il qualificato austriaco Ofner. Il norvegese non si tira indietro, afferma di poter dire la sua, in fiducia per i buoni risultati ottenuti su terra in primavera (finale a Monte Carlo e vittoria a Barcellona) ma poi senza brillare a Madrid e Roma. Resta convinto che Djokovic, nonostante tutto, sia il vero favorito.
    “Ai miei occhi, Novak è sempre il principale favorito negli Slam, e così sarà anche a Parigi” afferma Ruud. “Il Roland Garros di quest’anno è una grande occasione per me perché ho ottenuto ottimi risultati all’inizio della stagione sulla terra”. Proprio a Monte Carlo Casper ha ottenuto il primo successo in carriera contro Djokovic.
    “Molti tennisti arrivano al Roland Garros con una buona dose di fiducia in se stessi, cosa molto importante nel tennis. Primo tra tutti Alexander Zverev perché domenica ha vinto il titolo a Roma. Se Jannik Sinner e Carlos Alcaraz saranno a posto fisicamente, saranno una minaccia per tutti” conclude Ruud.
    Casper ha disputato le ultime due finali al Bois de Boulogne, battuto nel 2022 da Nadal e lo scorso anno da Djokovic. Al momento il norvegese ha trionfato in 11 tornei, ma vanta un record terribilmente negativo in quelli più importanti, avendo perso tutte le finali Slam disputate (due a Parigi e una a New York), quella delle Finals 2022 e anche i Masters 1000 di Monte Carlo e Miami. Solido, ma senza la capacità completare con successo l’ultimo balzo, quello più lungo. Con così tanta incertezza e la maggior parte dei big non in forma o con problemi di vario tempo, che sia arrivato il momento per Ruud di togliersi di dosso lo scomodissimo fardello di “perdente di lusso”?
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO