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    Challenger Bergamo: Il Tabellone Principale e di Qualificazione. 15 azzurri tra Md e Quali

    Flavio Cobolli ITA, 2002.05.06 – Foto Antonio Milesi

    Challenger Bergamo – Tabellone Principale – indoor hard(1) Draper, Jack vs (Alt) Maestrelli, Francesco Travaglia, Stefano vs Vavassori, Andrea Hemery, Calvin vs QualifierOnclin, Gauthier vs (7) Albot, Radu
    (3) Broady, Liam vs Fery, Arthur Qualifier vs Nakashima, Brandon Bailly, Gilles Arnaud vs Grenier, Hugo Qualifier vs (8/WC) Fognini, Fabio
    (5) Goffin, David vs (WC) Vincent Ruggeri, Samuel Passaro, Francesco vs Moreno De Alboran, Nicolas Brouwer, Gijs vs Gaio, Federico Gigante, Matteo vs (4) Molcan, Alex
    (6) Zeppieri, Giulio vs QualifierNovak, Dennis vs Riedi, Leandro (Alt) Ilkel, Cem vs QualifierQualifier vs (2/WC) Cobolli, Flavio

    Challenger Bergamo – Tabellone Qualificazione – indoor hard(1) Blanchet, Ugo vs Picchione, Andrea Sels, Jelle vs (9) Kirkin, Ergi
    (2) Kukushkin, Mikhail vs (WC) Arnaboldi, Federico (WC) Balestrieri, Alessio vs (8) Ivanovski, Kalin
    (3) Marchenko, Illya vs (WC) Borrelli, Leonardo De Schepper, Kenny vs (11) Cukierman, Daniel
    (4) Lajal, Mark vs Nijboer, Ryan Sasikumar, Mukund vs (12) Herbert, Pierre-Hugues
    (5/Alt) Donskoy, Evgeny vs Bertrand, Robin (WC) Fumagalli, Filiberto vs (7) Martineau, Matteo
    (6) Harris, Billy vs Efstathiou, Menelaos Basilashvili, Nikoloz vs (10) Habib, Hady LEGGI TUTTO

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    Wild card a Fabio Fognini a Bergamo

    Fabio Fognini nella foto

    Un nome che non ha bisogno di presentazioni, uno dei più forti tennisti italiani di sempre. Grazie all’ultima wild card a disposizione degli organizzatori, Fabio Fognini parteciperà al Trofeo FAIP-Perrel di Bergamo. I contatti erano in corso da qualche giorno, ma nel pomeriggio di venerdì è arrivata l’ufficialità. Ed è ancora più gustosa, perché “Fogna” non si limiterà al singolare, ma giocherà anche il doppio insieme a Flavio Cobolli, che fa parte della scuderia della sua “Back to Next” (società di gestione fondata dal ligure, in cui mette a disposizione la sua esperienza ai giovani talenti). Tra loro c’è anche il romano, appena entrato tra i top-100 ATP. C’è un curioso triangolo tra Fognini, Bergamo e Cobolli: un paio d’anni fa quest’ultimo perse contro l’esperto Damir Dzumhur proprio a Bergamo, nel vecchio palazzetto. A fine partita, il bosniaco disse testualmente “Mi ricorda un po’ Fognini, un giocatore col quale non sai mai cosa può succedere”. Due anni dopo, Fognini e Cobolli si ritroveranno proprio ai piedi della Città Alta e saranno le principali attrazioni di un torneo che poteva già contare su un parco giocatori di qualità superiore rispetto alla sua categoria. Il taggiasco è noto per essere stato il primo italiano a tornare tra i top-10 ATP, quarant’anni dopo quel Corrado Barazzutti che è anche il suo coach, nonché il primo italiano a vincere un torneo Masters 1000 (Monte-Carlo 2019) da quando è stata istituita la categoria. Sebbene abbia una predilezione per la terra battuta, si trova a suo agio anche sul cemento indoor, tipologia di superficie che troverà a Bergamo. In queste condizioni ha raggiunto tre finali ATP (San Pietroburgo nel 2012 e nel 2017, oltre a Mosca 2016). Oltre a essere uno specialista del doppio (è stato n.7 nella specialità e ha vinto l’Australian Open 2015 insieme a Simone Bolelli, prima coppia tutta italiana a vincere uno Slam 59 anni dopo Pietrangeli-Sirola), oltre a essere un personaggio a tutto tondo, sempre discusso per i suoi atteggiamenti talvolta fuori dalle righe, ma sempre conditi da passione e sincerità. Qualche problema fisico lo ha fatto uscire dai top-100 ATP dopo una permanenza di ben 772 settimane (di cui 220 tra i top-20 e una manciata tra i top-10), ma negli ultimi mesi si sta riprendendo e a Bergamo cercherà di intascare il suo settimo titolo Challenger. Non vince tornei di questa categoria dal 2010, quando si impose a Santiago del Cile. LEGGI TUTTO

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    Da Bergamo: wild card a Flavio Cobolli

    Flavio Cobolli ITA, 2002.05.06 – Foto Antonio Milesi

    La seconda wild card del Trofeo FAIP-Perrel di Bergamo è stata assegnata a Flavio Cobolli. Soltanto pochi giorni fa, il 21enne romano è diventato il 47esimo italiano a entrare tra i top-100 ATP. Figlio dell’ex professionista Stefano (che è anche il suo allenatore), ha vinto il doppio al Roland Garros junior nel 2020 in coppia con Dominic Stricker. L’anno successivo ha effettuato una notevole scalata nel circuito ATP, guadagnando circa 800 posizioni. Nel 2023 è arrivato un ulteriore salto di qualità con la qualificazione al Roland Garros, i quarti al torneo ATP di Monaco di Baviera e la recente vittoria al Challenger di Lisbona. La finale a Olbia gli ha poi permesso di portarsi al numero 95. Tra l’altro, Cobolli è in piena corsa per qualificarsi alle Next Gen Finals, in programma a Jeddah (Arabia Saudita) dal prossimo 28 novembre. Cobolli è il secondo top-100 in campo al trofeo FAIP-Perrel, poiché si aggiunge al britannico Jack Draper. Rimane ancora una wild card a disposizione degli organizzatori: prosegue la trattativa per assicurarsi la presenza di Fabio Fognini. LEGGI TUTTO

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    Il doppio sogno di Bergamo

    Samuel Vincent Ruggeri e Giuseppe Magoni di FAIP

    Il campo di partecipazione del Trofeo FAIP-Perrel può essere impreziosito da Flavio Cobolli e Fabio Fognini: in entrambi i casi, le trattative per una wild card sono in fase avanzata. Sarà all’Italcementi anche Samuel Vincent Ruggeri, primo bergamasco nel main draw dopo moltissimi anni. Entusiasmo per la 18esima edizione di un torneo che diventa maggiorenne, in attesa di spiccare il volo quando avrà trovato la sede definitiva.
    Il colpo a effetto è arrivato alla fine della conferenza, accendendo ancora di più l’attesa per la 18esima edizione del Trofeo FAIP-Perrel, in programma dal 29 ottobre al 5 novembre e presentata presso la Sala Galmozzi del Comune di Bergamo. Oltre al bergamasco Samuel Vincent Ruggeri, sono in fase molto avanzata le trattative per assegnare due wild card a due giocatori di primissimo piano: il giovanissimo Flavio Cobolli (classe 2002) e l’esperto Fabio Fognini (1987). Ne ha parlato il direttore del torneo Marco Fermi, entusiasta per la “maggiore età” compiuta da un torneo che spicca nel (ricco) panorama dei tornei italiani per longevità, nonché entusiasmo e partecipazione del pubblico. Il 2023 sarà un anno di transizione perché segna il trasloco presso la Palestra Italcementi, in grado di ospitare 850 spettatori in attesa di trovare sede definitiva e – magari – salire di categoria e montepremi. Ma non ci sarà alcuna transizione sul piano tecnico, visto che le due potenziali stelle vanno ad aggiungersi a un campo di partecipazione di sicuro interesse, guidato da quel Jack Draper che sarà presente alle Davis Cup Finals, forse anche da protagonista, visto il recente infortunio (a Vienna) del connazionale Daniel Evans. C’è poi Brandon Nakashima, detentore del titolo alle Next Gen Finals e un bel gruppetto di italiani in ascesa. Occhi puntati su Giulio Zeppieri (attualmente n.128 ATP), che vuole emulare Cobolli e diventare il prossimo italiano a entrare tra i top-100, senza dimenticare Matteo Gigante e Francesco Passaro. Non mancherà Andrea Vavassori, interprete di un serve and volley per intenditori. Senza dimenticare la stella David Goffin, ex numero 7 del mondo e finalista alle ATP Finals nel 2017. Ma i tornei Challenger sono affascinanti perché tutti hanno la chance di vincere, compresi gli outsider provenienti dalle qualificazioni.
    FOGNINI & COBOLLI, ESPERIENZA E GIOVENTÙLa presenza di Cobolli e Fognini rinforzerebbe il parco giocatori fino a rendere questa edizione una delle migliori di una storia iniziata nel 2006. E forse sta iniziando a germogliare il sogno di Giuseppe Magoni di FAIP, uno dei due title sponsor dal lontano 2012. “Mi piacerebbe molto che un giorno il torneo fosse vinto da un bergamasco”. Gli organizzatori gli hanno fatto un doppio regalo: non solo è stata assegnata la wild card a Vincent Ruggeri (attuale n.363, suo best ranking), ma lo stesso 21enne di Albino era presente – molto emozionato – alla conferenza. “Sarò entusiasta, felice ed emozionato di giocare davanti alla mia gente, nonché onorato di queste aspettative – ha detto – sono coetaneo di Cobolli e Musetti: in questo momento loro mi sono davanti, ma sto lavorando duramente per avvicinarli”. Se Fognini non ha bisogno di presentazioni (è stato top-10, è un pilastro del tennis italiano), Cobolli è appena diventato il 47esimo italiano a entrare tra i top-100 ATP in virtù di una stagione molto positiva. Tra l’altro è quasi sicuro di qualificarsi per le Next Gen Finals 2023, che da quest’anno si giocano a Jeddah, in Arabia Saudita.
    UN GIOCO DI SQUADRAL’evento si è tenuto nell’ex sede del Consiglio Comunale di Bergamo, come ha ricordato l’Assessora allo Sport del Comune, Loredana Poli. “È la decima volta su diciotto edizioni che partecipo alla conferenza stampa di presentazione: per noi è un grande piacere perché questo torneo è qualcosa a cui teniamo particolarmente. A Bergamo passano i giocatori del futuro: ormai è una connotazione molto chiara del nostro evento. Siamo soddisfatti perché, con il necessario cambio di sede, ci siamo mossi con il dovuto anticipo e siamo arrivati con serenità alla vigilia dell’appuntamento”. Grande entusiasmo da parte di Lara Magoni: l’ex campionessa di sci alpino è attualmente Sottosegretario per Sport e Giovani presso la Regione Lombardia: oltre ad aver ricordato i grandi numeri del tennis in Italia, in particolare della Lombardia, si è soffermata sull’impegno degli sponsor, quei FAIP e Perrel che da aziende ben radicate nel territorio credono nello sport e lo sostengono, permettendo che un torneo di questo livello possa essere così longevo. “Ormai il FAIP-Perrel potrebbe essere chiamato Torneo Magoni!” ha scherzato, giocando sul suo cognome e su quello dei titolari delle due aziende-sponsor. Come detto, la novità principale extra-campo riguarda la logistica: l’accogliente Palestra Italcementi è stata tirata a lucido anche grazie al lavoro di Bergamo Infrastrutture, che era rappresentata dal suo presidente, l’avvocato Attilio Baruffi. “Quello che storicamente era il campo secondario diventa il Centrale – ha detto – non è stato facile, perché Marco Fermi è un vulcano di idee, sempre molto esigente. Ma noi cerchiamo sempre di venirgli incontro perché garantisce un servizio di qualità e ha sempre portato i risultati, a partire da una partecipazione di pubblico straordinaria”: Il torneo nasce nel 2006 su iniziativa dell’ASD Olme Sport, che era rappresentata dal suo presidente Glauco Merelli. Oltre a mandare i saluti di papà Gabriele, co-fondatore del torneo, ha sottolineato la longevità dell’evento. “Ringrazio Fermi per l’energia e la forza nell’andare avanti, e a tutte le persone che compongono uno staff molto numeroso, tra chi ci aiuta come sponsor e chi si mette a disposizione come forza lavoro”. In assenza di Gabriele Magoni di Perrel, a rappresentare i title-sponsor c’era Giuseppe Magoni di FAIP. “Abbiamo iniziato nel 2012, quasi per scherzo, con un accordo triennale, poi abbiamo tacitamente rinnovato anno dopo anno, con enorme soddisfazione. Questo torneo offre grande visibilità alle nostre aziende: me ne accorgo dalle continue richieste di informazioni per pass e biglietti. Inoltre è un torneo che aiuta lo sviluppo dello sport in tutta la città di Bergamo, che peraltro quest’anno (insieme a Brescia) è Capitale italiana della Cultura. Oggi lo posso dire: finché gli organizzatori andranno avanti, noi ci saremo!”. A chiudere, prima di annunciare le trattative per le wild card e lasciare la parola a Vincent Ruggeri, Marco Fermi, ha sottolineato l’importanza degli sponsor, dal più grande al più piccolo. “Perché è vero che FAIP e Perrel sono i principali, e quest’anno abbiamo il ritorno di Intesa Sanpaolo come presenting sponsor, ma per un evento di questo tipo, con un budget superiore ai 200.000 euro, sono tutti davvero importanti”. Nella speranza che il torneo possa crescere ancora di più quando avrà trovato la sua casa definitiva.
    BIGLIETTERIA PER LE ULTIME TRE GIORNATEPer la prima volta dopo oltre dieci anni, gli organizzatori hanno deciso di istituire il biglietto d’ingresso. Non è una mossa con finalità di lucro, ma una scelta ponderata per dare a tutti gli appassionati la certezza di assistere agli incontri. D’altra parte, negli anni passati è capitato che qualcuno restasse fuori nonostante una capienza di 2.500 spettatori, dunque la scelta è obbligata. L’ingresso sarà comunque gratuito fino a giovedì 2 novembre, poi i tagliandi costeranno 10 euro (5 ridotto) per la giornata di venerdì 3, mentre sabato 4 e domenica 5 l’ingresso costerà 15 euro (10 ridotto) per le fasi finali. Non ci sarà prevendita, ma i biglietti per il weekend si potranno acquistare sin da lunedì direttamente presso il Centro Italcementi. Fino a giovedì mattina si giocherà anche presso il palasport di Alzano Lombardo, secondo campo dal 2011 al 2020, che torna protagonista dopo un paio di edizioni di assenza.
    (Clicca per vedere l’entry list) Challenger Bergamo (MD) Inizio torneo: 30/10/2023 | Ultimo agg.: 26/10/2023 08:37Main Draw (cut off: 193 – Data entry list: 12/10/23 – Special Exempts: 0/0)

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    Bergamo accoglie gli eredi di Sinner e Rune

    David Goffin nella foto

    I tre migliori ragazzi del 2005 saranno tra le attrazioni principali del Trofeo Faip-Perrel: Jakub Mensik, “Jerry” Shang e Dino Prizmic vogliono confermare la tradizione secondo cui Bergamo lancia una futura superstar. Un’entry list da sogno è completata dall’ex top-10 David Goffin e quattro italiani: attesa per Zeppieri e Vavassori.
    La presenza di un ex finalista del Masters è sufficiente per mettersi sull’attenti, ma la storia recente del Trofeo FAIP-Perrel porta a sfrugugliare l’entry list a caccia di un nuovo baby-fenomeno da battezzare a Bergamo, come accaduto nel 2019 con Jannik Sinner e nel 2021 con Holger Rune. Esito positivo: si ritroveranno alla Palestra Italcementi i tre migliori ragazzi nati nel 2005, tutti in ascesa impressionante. I bergamaschi potranno scegliere se affezionarsi al talento di Jakub Mensik (ceco, n.151 ATP), la creatività di Juncheng “Jerry” Shang (cinese, n.156) o la tigna di Dino Prizmic (croato, n.168). I tre non hanno in comune soltanto l’anno di nascita, ma vantano anche una finale junior nei tornei del Grande Slam. Nel caso di Prizmic è arrivato addirittura il successo, quattro mesi fa al Roland Garros. Ma la carriera giovanile è ormai alle spalle: i tre puntano forte ai top-100 ATP e Bergamo offrirà loro una bella chance per avvicinarli, con il miraggio di agguantare l’ammissione diretta per l’Australian Open 2024. La suggestione è enorme: dopo che il 2003 ci ha regalato Alcaraz e Rune, il 2005 si propone come la nuova grande annata del tennis mondiale. E i suoi migliori esponenti saranno a Bergamo, laddove fioriscono le stelle. Senza dimenticare che per Mensik sarà la prova generale per le Davis Cup Finals, laddove la sua Repubblica Ceca sarà outsider e lui punta deciso a un posto da titolare. Il recente terzo turno allo Us Open e la netta vittoria contro Dusan Lajovic nella fase a gironi sono ottime credenziali.
    STELLA GOFFINNel rispetto della sua tradizione, Bergamo avrà altri grandi nomi. Su tutti, l’ex top-10 David Goffin. Il belga non ha bisogno di presentazioni: finalista alle ATP Finals 2017, ha vinto sei titoli ATP (il più importante a Tokyo 2017), vanta quattro quarti di finale nei tornei del Grande Slam (due a Wimbledon, l’ultimo nel 2022) e la finale al Masters 1000 di Cincinnati. È stato uno degli immediati rincalzi durante l’epopea dei Big Three e vanta almeno una vittoria contro Federer, Nadal, Djokovic… e anche su Alcaraz. Come se non bastasse, nel 2015 e nel 2017 ha trascinato il Belgio a giocarsi per due volte la finale di Coppa Davis. Un grande campione appena rientrato tra i top-100, segno che il suo tennis leggero e talentuoso ha ancora parecchio da dare. L’entry list è guidata dal rampante britannico Jack Draper, numero 92 soltanto perché quest’anno ha saltato quattro mesi per acciacchi vari. A inizio anno era entrato tra i top-40 e lo scorso anno era giunto in semifinale alle Next Gen Finals. Perse al tie-break del quinto contro Brandon Nakashima, che quel torneo lo vinse… ed è tra gli altri giocatori presenti a Bergamo. Impreziosirà un’entry list di ottimo livello, una delle migliori che si ricordino nella quasi ventennale storia del torneo, con il cut-off collocato al numero 193 ATP. Significa che i giocatori sotto tale soglia saranno costretti a giocare le qualificazioni.
    QUATTRO ITALIANI GUIDATI DA ZEPPIERIMa Bergamo è in Italia, dunque è doveroso un occhio di riguardo per i nostri giocatori. In attesa dell’assegnazione delle tre wild card, per ora sono in quattro già certi di esserci Giulio Zeppieri, Andrea Vavassori, Matteo Gigante e Francesco Passaro. Attesa soprattutto per i primi due: il laziale è prossimo all’ingresso tra i top-100 e – pur essendo cresciuto sulla terra battuta – ha dimostrato di essere molto forte sul cemento indoor, come hanno dimostrato la vittoria a Cherbourg e la finale a Rovereto. Quanto a Vavassori, il suo serve and volley è perfetto per le condizioni di gioco di Bergamo e punterà a migliorare i quarti di finale dello scorso anno. Attesa anche per i giovani Matteo Gigante (classe 2002) e Francesco Passaro (2001). Ci sono poi buone possibilità che riescano a entrare in tabellone gli esperti Stefano Travaglia, Federico Gaio e Alessandro Giannessi, fuori di pochissime posizioni dal cut-off. Nel rispetto delle norme ATP in vigore dal 2023, c’è anche posto in tabellone per alcuni dei migliori junior dell’anno precedente. A Bergamo ne ha approfittato il belga Gilles Arnaud Bailly, campione del mondo ITF junior nel 2022 (che giusto qualche settimana fa ha vinto un torneo ITF a Santa Margherita di Pula). Ci sono tutte le premesse per un torneo storico, in linea con i gioielli sfornati nelle passate edizioni. Bergamo è pronta.
    (Clicca per vedere l’entry list) Challenger Bergamo (MD) Inizio torneo: 30/10/2023 | Ultimo agg.: 13/10/2023 10:04Main Draw (cut off: 193 – Data entry list: 12/10/23 – Special Exempts: 0/0)

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    Bergamo 2023: linea di passaggio verso il futuro

    L’ultimo sold-out fatto registrare dallo storico palazzetto di Bergamo, dal 2023 destinato ad altre attività

    La diciottesima edizione del Trofeo Perrel-Faip si giocherà presso la Palestra Italcementi, accogliente impianto a due passi dal centro città, in attesa che la città abbracci il nuovo Chorus Life. Appuntamento dal 29 ottobre al 5 novembre, col pieno sostegno delle istituzioni e l’obiettivo di trovare i nuovi Berrettini, Sinner e Rune.
    Non c’è dubbio che l’edizione 2023 del Trofeo Faip – Perrel di Bergamo rappresenterà un unicum nella sua lunga storia. La riorganizzazione delle strutture cittadine, infatti, ha destinato ad altro uso lo storico palazzetto, laddove hanno giocato – e vinto – decine di campioni e future leggende. In ordine di tempo, gli ultimi sono stati Matteo Berrettini, Jannik Sinner e Holger Rune. Senza dimenticare Otto Virtanen, campione in carica che nei giorni scorsi ha trascinato la Finlandia a uno storico piazzamento nei quarti di finale di Coppa Davis. I ricordi rimarranno indelebili, scolpiti nella memoria di decine di migliaia di appassionati che dal 2006 contribuiscono al successo di uno dei più longevi tornei italiani. A differenza di altre realtà cittadine che sono emigrate in provincia, il Trofeo Faip – Perrel resterà a Bergamo e rafforzerà – se possibile – un legame indissolubile con la città. La 18esima edizione si giocherà presso la Palestra Italcementi, storico “secondo campo” del torneo e in grado di ospitare circa 1.100 spettatori, capienza perfettamente in linea con i tornei di categoria. Si tratta di una struttura accogliente, distante appena un chilometro dal centro città e situata proprio sotto i colli che conducono verso la Città Alta. Detto che il secondo campo tornerà a essere il palazzetto di Alzano Lombardo (l’ultima volta era stato utilizzato nel 2020), l’edizione 2023 rappresenterà una linea di passaggio verso il futuro. Nel 2024, infatti, dovrebbe essere pronto il nuovissimo Chorus Life, impianto di ultima generazione che cambierà le abitudini degli sportivi bergamaschi (e non solo). Gli organizzatori sono già in contatto con la proprietà e si è aperto il dialogo per inaugurare una collaborazione che possa iniziare già nel 2024 (anno in cui il torneo diventerà “maggiorenne”) e portare l’evento a vette ancora più alte. Ma ci sarà tempo per pensare al futuro: l’appuntamento è dal 29 ottobre al 5 novembre, confermando la data inaugurata nel 2021 che si è rivelata perfetta e ha garantito un sostanzioso “upgrade”, impreziosendo il campo di partecipazione.
    CAMPI DI PROPRIETÀAncora una volta, le istituzioni sono vicine al torneo. Anche per quest’anno la Regione Lombardia ha garantito il proprio supporto grazie alla disponibilità della Sottosegretaria Lara Magoni, senza dimenticare sia il Comune di Bergamo tramite l’Assessora allo Sport Loredana Poli, sia Bergamo Infrastrutture tramite l’Avv. Attilio Baruffi, il cui contributo è ancora più prezioso in un anno particolare come questo. La continuità del torneo, l’entusiasmo degli organizzatori e la capacità di rinnovarsi non sono sfuggite a partner di livello come Banca IntesaSanpaolo, che quest’anno tornerà a essere presenting sponsor, così come il brand Decathlon Artengo continuerà ad essere il partner tecnico. Una bella novità di questa edizione riguarda la scelta – che rappresenta un vero e proprio investimento – di acquistare direttamente i campi di gioco anziché ricorrere al tradizionale sistema dell’affitto. L’iniziativa esalta lo spirito del Trofeo Faip – Perrel, proteso a una sincera e concreta promozione del tennis. L’acquisto dei campi permetterà di riutilizzarli nel contesto della città di Bergamo, laddove uno sponsor ne garantirà la possibilità di utilizzi di vario genere. E nulla vieterà l’organizzazione di altri eventi o esibizioni, senza dimenticare la possibilità di affittarlo ad altri tornei, in modo da recuperare ancora più rapidamente l’investimento. Più in generale, si tratta di una scelta che certifica le intenzioni di Olme Sport e del suo storico Direttore Marco Fermi: dare sempre più lustro a un torneo che rappresenta un piccolo gioiello nel calendario dei Challenger italiani. Sul piano tecnico gli obiettivi non cambiano: accogliere un giusto mix tra giocatori d’esperienza e giovani di belle speranze, a partire dagli italiani. In questo momento ci sono ben dodici azzurri tra la centesima e la duecentesima posizione del ranking ATP, dunque potenziali partecipanti a un torneo che vivrà il suo primo atto ufficiale martedì 10 ottobre, quando uscirà l’entry list che presenterà il parco giocatori. Ma la storia insegna che Bergamo ha sempre il top. Non c’è dubbio che sarà così anche nel 2023. LEGGI TUTTO

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    La nuova stella di Bergamo si chiama Rune

    l titolo è andato al 18enne Holger Vitus Nodskov Rune, che tra poche ore sarà impegnato alle Next Gen ATP Finals di Milano. – Foto Antonio Milesi

    Non era facile aggiornare l’albo d’oro con un nome capace di non sfigurare accanto a quelli di Berrettini e Sinner. La prima edizione novembrina del torneo di Bergamo ha trovato il baby fenomeno Holger Vitus Nodskov Rune. Travolto dall’affetto dei bergamaschi, vince il quarto torneo in Italia e promette: “Tra un anno sarò tra i primi 15-20”. Lo aspettavano tutti. Holger Vitus Nodskov Rune non ha tradito, dando lustro all’albo d’oro del Trofeo FAIP-Perrel di Bergamo (44.820€, Indoor). Non era facile trovare un nome che potesse essere all’altezza di Matteo Berrettini e Jannik Sinner, ma Bergamo ce l’ha fatta. “Il 7 novembre del 2022 punto a essere top-20, o magari top-15” ha sibilato il danese poco prima di correre in hotel per un rapido check-out e recarsi a Milano, laddove martedì esordirà nelle Next Gen ATP Finals di Milano. Fenomeno annunciato, Rune punta a ripercorrere la strada dei giocatori che lo hanno preceduto al Pala Agnelli. In finale avuto bisogno di due ore e dieci minuti per battere il combattivo Cem Ilkel col punteggio di 7-5 7-6, evidenziando le stimmate del campione: nonostante abbia appena 18 anni, è già in grado di vincere (quasi) tutti i punti importanti. Nel primo set è stato Rune a dover fronteggiare tre palle break (due sullo 0-1, una sul 3-4) e le ha cancellate tutte con il servizio. Il break decisivo è arrivato nell’undicesimo game, con Ilkel che si è innervosito per una chiamata dubbia sul primo punto, salvo poi commettere un paio di errori banali negli scambi successivi. Segnali ancora più evidenti nel secondo set, nel quale – va detto – Ilkel ha bruciato un’occasione enorme. Avanti 5-2 grazie a un break al sesto game, aiutato da alcuni dritti sparacchiati da Rune (che litigava con la tensione delle corde della sua racchetta, mandata frettolosamente a incordare), ha servito per il set sul 5-3 ed è stato un game eterno, durato 18 punti, in cui ha avuto tre setpoint. Grida vendetta l’ultimo: Rune si era buttato a rete senza granché in mano, il passante era buono e il danese ha giocato una volèe di pura opposizione. Ilkel aveva un passante facile, a campo aperto, ma l’ha incredibilmente sbagliato in lunghezza. Non è andato in escandescenza, ma ha patito il contraccolpo. Rune ha ricucito lo svantaggio, poi il set è arrivato al tie-break, sempre condotto da Rune. Il danese aveva un paio di matchpoint, entrambi annullati (il primo da una fantastica volèe bassa di Ilkel), ma sul 6-6 alzava il volume del suo tennis e poteva alzare le braccia al cielo, intascando il quarto Challenger in carriera, il quarto del 2021, il quarto nella penisola italiana dopo i successi a Biella, San Marino e Verona. MARGINI DI MIGLIORAMENTO“Potrebbe essere stato l’ultimo Challenger della mia carriera – ha detto Rune – forse potrei giocarne ancora un paio per entrare tra i top-100 ATP, poi mi focalizzerò sugli Slam e i tornei del circuito maggiore. Sono entusiasta all’idea”. Come a dire che Bergamo è riuscito a prenderlo per un soffio, appena prima che la sua carriera spicchi il volo. “Ci rivediamo l’anno prossimo?” gli ha chiesto lo speaker Pako Carlucci durante la premiazione. “Forse” ha replicato lui, con lo sguardo furbetto di chi la sa lunga. Diplomazia che profuma di riconoscenza per il pubblico di Bergamo, che ha riempito il palazzetto per ogni suo match e gli ha fornito grande sostegno, ma il suo futuro sembra già scritto. Non è stata una settimana facile: qualche problemino fisico e la zavorra psicologica delle Next Gen Finals gli hanno creato più di un ostacolo. Ha lasciato un set a Horansky, Dzumhur e Molcan, ha rischiato di cederne uno anche a Ilkel, ma alla fine ha vinto sempre lui. E può esultare perché il suo tennis ha ancora notevoli margini di miglioramento, a partire dalla potenza di un dritto che – nella pura esecuzione – ricorda vagamente quello di Del Potro, e da un utilizzo più accorto della palla corta. “Credo che la cosa più difficile di questa finale sia stata l’aspetto mentale. Lui ha giocato un ottimo torneo, ha espresso il suo miglior tennis – dice Rune – avevamo giocato in condizioni simili un paio d’anni fa e fu una battaglia, ma anche stavolta ho trovato un modo per vincere”. IL GIRO PORTAFORTUNA IN BICICLETTAIl rapporto di Rune col nostro Paese è sempre più forte. “Non capita tutte le settimane di avere una tifo del genere, ma in Italia sì. Mi è sempre piaciuto giocare nel vostro Paese, poi ho un atteggiamento e un approccio simile a quello degli italiani”. Il successo a Bergamo lo porterà al numero 109 ATP, a un passo dall’ammissione diretta nel tabellone principale dell’Australian Open. Proprio in virtù di questo, dopo la campagna milanese (“Sarà divertente, sono entusiasta all’idea di provare il format dei set a 4 game e del punto secco sul 40-40, voglio giocare il mio tennis e soprattutto divertirmi”) è possibile che giochi ancora qualche torneo per evitare la scocciatura delle qualificazioni australiane. Immaginarlo ad alti livelli è un pronostico facile, scontato, che i bookmakers non quoterebbero nemmeno. E poi ha la benedizione di Bergamo, suggellata dal tradizionale giro di campo in sella alla bicicletta elettrica messa a disposizione dal co-title sponsor FAIP, con bandiera danese al vento, che tanta fortuna ha portato ai suoi predecessori. È l’ultima cartolina di un’edizione fortemente voluta dalla Olme Sport, che mai e poi mai avrebbe permesso di lasciare un buco nell’albo d’oro del torneo. Una tenacia premiata da un vincitore di lusso, un torneo perfettamente riuscito sul piano organizzativo e l’ennesimo successo di pubblico, suggellato dall’ennesimo sold-out. Dopo la complicata organizzazione dell’edizione post-COVID, Bergamo può finalmente respirare per qualche settimana per poi iniziare a pensare – con le consuete tempistiche – all’edizione numero 17 e al recupero della piena normalità. Sarà il secondo indennizzo dopo la mancata finale del 2020. Il primo è stata la vittoria di Holger Vitus Nodskov Rune. La stellina del futuro. CHALLENGER Bergamo (Italia) – Finale, cemento (al coperto) Palaagnelli – Ora italiana: 16:30 (ora locale: 4:30 pm)1. [3] Holger Vitus Nodskov Rune vs Cem Ilkel CH CH Bergamo Rune H.77 Ilkel C.56 Vincitore: Rune H. ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 0*-1 1*-1 1-2* 2-2* 2*-3 3*-3 4-3* 4-4* 5*-4 6*-4 6-5* 6-6* 7*-66-6 → 7-6Rune H. 0-15 0-30 15-30 30-30 40-305-6 → 6-6Ilkel C. 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-405-5 → 5-6Rune H. 0-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-404-5 → 5-5Ilkel C. 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-A3-5 → 4-5Rune H. 15-0 15-15 30-15 40-152-5 → 3-5Ilkel C. 0-15 15-15 30-15 40-152-4 → 2-5Rune H. 0-15 15-15 15-30 30-30 30-402-3 → 2-4Ilkel C. 15-0 30-0 40-02-2 → 2-3Rune H. 15-0 30-0 40-0 40-151-2 → 2-2Ilkel C. 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 1-2Rune H. 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-400-1 → 1-1Ilkel C. 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Rune H. 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-406-5 → 7-5Ilkel C. 0-15 0-30 15-30 15-405-5 → 6-5Rune H. 0-15 15-15 30-15 40-154-5 → 5-5Ilkel C. 0-15 15-15 30-15 40-154-4 → 4-5Rune H. 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-403-4 → 4-4Ilkel C.3-3 → 3-4Rune H. 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3Ilkel C. 0-15 15-15 30-15 40-152-2 → 2-3Rune H. 15-0 30-0 30-15 40-151-2 → 2-2Ilkel C. 0-15 15-15 30-15 30-30 40-301-1 → 1-2Rune H. 15-0 15-15 15-30 15-40 40-40 A-400-1 → 1-1Ilkel C. 15-0 15-15 30-15 40-150-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Da Bergamo: Rune, l’eredità di Sinner è a un passo

    Holger Rune – Foto Antonio Milesi

    Il baby danese vince una semifinale complicatissima contro Alex Molcan e adesso vuole completare l’opera, prendendosi il torneo che nel 2019 lanciò la stella di Jannik Sinner. Sarebbe l’ennesimo big lanciato dal torneo di Bergamo. Ma prima dovrà battere il solido Cem Ilkel, giocatore concreto e resistente. Grande successo di pubblico.
    “Onestamente sono un po’ preoccupato”. Con queste parole, il direttore del torneo Marco Fermi ha accolto la vittoria di Holger Vitus Nodskov Rune nella prima semifinale del Trofeo FAIP-Perrel di Bergamo (44.820€, Indoor). Ma era la preoccupazione più bella e piacevole per chi ricopre il suo ruolo: c’è il rischio che la presenza del baby fenomeno danese costringa a tenere fuori un po’ di persone dal Pala Agnelli in occasione della finale, come peraltro accaduto in alcune occasioni passate. Stavolta è diverso perché la capienza è ridotta al 60% per le ovvie ragioni normative legate al COVID, dunque potrebbe ripetersi la stessa situazione vissuta sabato, durante il 7-5 1-6 6-4 con cui il danese ha superato Alex Molcan, garantendosi l’ennesima finale Challenger sul territorio italiano. Rune ha vinto con il carattere, con la voglia infinita di vincere, più forte di una serie di acciacchi fisici: schiena, piede sinistro, adduttore, una sbucciatura al ginocchio… Eppure, nonostante sia imminente l’impegno alle Next Gen Finals di Milano, ha rispettato a fondo il torneo bergamasco. Il match contro Molcan è stato duro e interessante, perché aveva di fronte un giocatore in piena fiducia. Aiutato dalla superficie piuttosto lenta, Molcan ha cercando di tessere una ragnatela di lunghi scambi, cercando di portare Rune all’errore. C’è riuscito per lunghi tratti, soprattutto in un secondo set in cui Rune ha evidenziato qualche problema fisico e l’ha lasciato un po’ andare, cercando di riprendere energie per il terzo. Si è fatto trattare alla schiena dal fisioterapista, ma in avvio di terzo set sembrava sull’orlo del ritiro. Invece ha trovato le energie necessarie per rimettere in piedi la partita. Ha recuperato il break di svantaggio e poi ha giocato un gran game in risposta quando Molcan ha servito sul 4-5, sigillandolo con un paio di bordate vincenti con il rovescio. Durante il match si è raggiunto il limite della capienza consentita, al punto che ogni uscita dal palazzetto è stata ritenuta definitiva per dare la possibilità di entrare a quelli che erano fuori in attesa. Rune ha confermato di avere una cilindrata maggiore rispetto al suo avversario, che per oltre due ore ha mantenuto lo stesso rendimento. Il problema di Molcan è che non aveva la possibilità di ingranare una marcia più alta. Al contrario, il danese è ha giocato un match pieno di alti e bassi: per sua fortuna, ha saputo spingere nel momento adeguato.
    ILKEL PASSA, CHE RIMPIANTO PER MAROZSANIn finale se la vedrà con Cem Ilkel, emerso dalla semifinale meno “nobile” ma altrettanto interessante. Due ore di colpi di scena hanno sancito il suo match contro Fabian Marozsan. Il turco si è imposto 7-6 5-7 6-4, ma l’esito avrebbe potuto essere molto diverso. Il grosso rimpianto di Marozsan, il cui tennis è davvero brillante, sono i due setpoint bruciati sul 5-4 nel primo set. Si è trovato 15-40 sul servizio di Ilkel: il turco ha cancellato il primo con un gran servizio, mentre sul secondo l’ungherese si è fatto ingolosire da una palla non troppo difficile, ma ha sparato il dritto fuori di almeno un metro. Marozsan ha avuto un’altra mezza chance (6-5 e 0-30 sul servizio di Ilkel), ma poi ha perso nettamente il tie-break e ha patito il contraccolpo in avvio di secondo set. La mancanza d’esperienza si è vista nella fretta nel riprendere il gioco tra un punto e l’altro, mentre Ilkel si prendeva tutti i secondi necessari. Sotto 7-6 4-1, Marozsan sembrava già con un piede sull’aereo per Budapest. Sul 5-2 è stato a due punti dalla sconfitta, ma ha trovato la forza di risollevarsi. Con cinque game consecutivi ha incredibilmente prolungato il match al terzo. La fiducia accumulata nel 2021 ha dato una grossa mano a Ilkel, uscito dal campo per cambiarsi e tornato in campo come se niente fosse. È salito 4-1, ma ancora una volta Marozsan lo ha riagganciato. Quando tutto sembrava pronto per un arrivo al fotofinish, il turco ha avuto un pizzico di fortuna nell’ultimo game: ha preso un paio di righe che hanno destabilizzato l’ungherese, infilando l’ultimo break addirittura a zero. Ilkel dovrebbe garantire una finale combattuta, visto che ha l’esperienza necessaria per provare a mettere in difficoltà Rune, anche se ha perso l’unico precedente, un paio d’anni fa in Coppa Davis. Ma erano altri tempi, ed entrambi erano altri giocatori. Detto che il titolo di doppio è andato ai cechi Zdenek Kolar e Jiri Lehecka (per Kolar è il secondo titolo consecutivo), i quali si candidano per un posto da titolari per la Repubblica Ceca alle Davis Cup Finals, la finale è programmata alle ore 16.30 ma la cerimonia inaugurale, uno dei momenti più iconici del torneo, la anticiperà di circa mezz’ora e al pubblico è consigliato di arrivare il prima possibile per garantirsi il suo posto in tribuna, vista la capienza limitata. La voglia di tennis dei bergamaschi è infinita, a maggior ragione se c’è da ammirare un futuro campione. Uno che soltanto due mesi fa scippava un set a Novak Djokovic.
    TROFEO FAIP-PERREL BERGAMO (44.820€, indoor)Semifinali SingolareHolger Rune (DAN) b. Alex Molcan (SVK) 7-5 1-6 6-4Cem Ilkel (TUR) b. Fabian Marozsan (UNG) 7-6(2) 5-7 6-4
    Finale DoppioZdenek Kolar / Jiri Lehecka (CZE-CZE) b. Lloyd Glasspool / Harri Heliovaara (GBR-FIN) 6-4 6-4 LEGGI TUTTO