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    Da Milano: Moroni si prende tutto in una volta

    Foto collettiva con i finalisti durante la premiazione – Foto Francesco Peluso

    Uno splendido Gian Marco Moroni lascia cinque giochi a Federico Coria e si aggiudica il primo Challenger in carriera. “La strada è ancora lunga” dice il romano, che ha sfibrato l’argentino con un’impressionante fase difensiva. Grande soddisfazione degli organizzatori, capaci di mettere in piedi il torneo a tempo di record. Tanti sforzi sono stati ripagati da una grande edizione.
    Gian Marco Moroni è un grande appassionato di pallacanestro. Durante la settimana dell’ASPRIA Tennis Cup – Trofeo BCS (44.820€, terra battuta) ha spesso indossato il cappellino dei Brooklyn Nets. Nel linguaggio gergale del basket, recuperare una palla dal bidone della spazzatura significa ridare vigore ad azioni che sembrano ormai concluse. Il concetto si può prendere in prestito nel tennis, a sottolineare una straordinaria fase difensiva. Ed è stata proprio l’impressionante generosità del romano, indomito nel rincorrere le palle più difficili, una delle chiavi del successo contro il favorito Federico Coria, domato con un netto 6-3 6-2. Il punto-simbolo della partita è arrivato sul 6-3 2-1: in quel game, l’argentino si è portato 0-40 sul servizio di Moroni. Dopo aver annullato le prime due, il romano ha giocato uno scambio di enorme sacrificio, rimandando di là ogni attacco di Coria. Con l’ultima goccia d’energia, ha costretto l’argentino a giocare uno smash. E Coria lo ha sparato fuori. Nel game successivo, un’altra immensa fase difensiva ha portato Coria all’errore sulla palla break, stavolta a favore di Moroni. Il match è finito lì. Per Moroni arriva tutto in una volta: primo titolo Challenger e prima vittoria contro un top-100 ATP. “Ma per me non cambia molto – dice Moroni, la cui ambizione è ben nota – la strada è ancora lunga. La cosa positiva di questo torneo è la conferma che il lavoro con il mio staff di Foligno è quello giusto. Dobbiamo continuare su questa strada e fare il meglio possibile, perché il livello si alzerà e dovrò migliorare”. Insomma, un punto di partenza. Nonostante il forte desiderio di vincere il suo primo torneo di categoria, Moroni ha approcciato con la dovuta tranquillità la finale.
    UN PO’ DI TENSIONE, POI PASSA LA PAURA“Come prima di ogni partita, mi sono concesso una pennichella pre-match – dice con un sorriso – questo mi ha aiutato a rilassarmi”. In effetti, è entrato bene in partita e con le idee chiare. “L’idea era fare gioco non appena ne avevo l’opportunità. Contro Coria non puoi permetterti di avere fretta. La sua forza è la costanza negli scambi. In effetti, appena entravo nel palleggio era dura. Dunque dovevo prendermi il punto, ma nei modi e nei tempi giusti”. Il primo break arrivava all’ottavo game, con un bel punto in pressione. Il match poteva girare nel game successivo: sul 30-30, Moroni si issava a setpoint con un gran passante di rovescio, poi nel momento cruciale commetteva due doppi falli di fila che davano a Coria la chance di tornare in partita. “In quel momento mi sono fatto prendere dalla tensione. Allora ho fatto un bel respiro, mi sono rilassato e ho ripreso a fare quello che stavo facendo”. Moroni annullava la palla break con un bello schiaffo al volo, poi il set terminava con una smorzata di Coria, respinta dal nastro. Nel secondo set, come detto, nei rari momenti di difficoltà Moroni ha soffocato le motivazioni di Coria con una straordinaria fase difensiva. Dopo l’ultimo punto, il romano si è sdraiato a pancia in giù sulla terra rossa del Campo Centrale. Una gioia immensa, condivisa anche con i genitori (il papà è rimasto fino alla fine, la madre è dovuta andare via negli ultimi giorni), ma vissuta come una tappa di passaggio. Anzi, come un punto di partenza. “Quest’anno avevo già vissuto tante settimane in cui ho pensato di poter arrivare in fondo – dice Moroni – ma qui a Milano ho potuto vivere con tranquillità e in un contesto di normalità. A causa del virus, ho vissuto tante settimane da solo in cui pensavo solo al tennis. Il livello c’era, ma questa settimana ero semplicemente più rilassato e questo mi ha permesso di giocare al meglio i punti importanti. È stato un processo naturale, non c’è stato un momento preciso in cui ho iniziato a pensare di poter vincere”.
    TRADIZIONE VINCENTEIl successo di Moroni è il quarto per l’Italia all’ASPRIA Tennis Cup – Trofeo BCS, il che ci permette di raggiungere la Spagna come Paese più titolato, lasciando alle spalle l’Argentina. Tra l’altro, Moroni interrompe una tradizione che nelle ultime edizioni vedeva sempre vincere la testa di serie numero 1. Federico Coria (che martedì giocherà a Wimbledon) ha fatto il suo dovere fino alla finale, ma forse ha pagato la stanchezza di 10 match in meno di due settimane. Di sicuro, ha patito la qualità del tennis di Moroni, che vale molto di più della 218esima posizione che festeggerà da lunedì, non troppo distante dal best ranking (n.209) dello scorso anno. Negli ultimi anni, i vincitori dell’ASPRIA Tennis Cup hanno fatto ottime cose: l’augurio è che Moroni possa emulare i successi dei vari Delbonis, Cecchinato, Pella e Djere. “Spero di non vedervi più” ha scherzato durante la premiazione, appena prima di stappare lo champagne griffato Fantinel: intendeva dire che spera di iniziare a frequentare il circuito maggiore. Di certo, non dimenticherà facilmente la settimana dell’ASPRIA Harbour Club. La settimana in cui ha riscoperto il dolce sapore della vittoria. Grande soddisfazione degli organizzatori, capaci di mettere in piedi un evento con i soliti standard qualitativi a tempo di record. Un segnale importante per il futuro di un torneo che ormai è una gioiosa tradizione del calendario di inizio estate. Dal direttore del torneo Massimo Lacarbonara al direttore organizzativo Carlo Alagna, passando per la General Manager dell’ASPRIA Harbour Club Roberta Minardi e al presidente del main sponsor BCS Giuseppe Fumagalli, i sorrisi raccontavano molto più di mille parole. Milano è ripartita. E Gian Marco Moroni ha scelto Milano per iniziare a disegnare il suo futuro. LEGGI TUTTO

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    Challenger Milano: LIVE la Finale. LIVE Moroni vs Coria (LIVE)

    Gian Marco Moroni ITA, 1998.02.13 – Foto Francesco Peluso

    CHALLENGER Milano (Italia) – Finale, terra battuta Centre Court – Ora italiana: 16:30 (ora locale: 4:30 pm)1. [1] Federico Coria vs [8/WC] Gian Marco Moroni Il match deve ancora iniziare Coria – Moroni89. Singles ranking 257.9. 3. 1992 Birthdate 13. 2. 1998180 cm Height 185 cm73 kg Weight 81 kgright Plays right Coria (1) – Moroni (8) (0-1) 1.39 2.84 LEGGI TUTTO

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    Challenger Porto: I risultati con il dettaglio del Primo Turno di Quali (LIVE)

    Ulises Blanch

    CHALLENGER Porto (Portogallo) – 1° Turno Qualificazione, cemento

    Central Court – Ora italiana: 11:30 (ora locale: 10:30 am)1. [Alt] Francisco Cabral vs [6] Ronald Slobodchikov Il match deve ancora iniziare
    2. [1] Ulises Blanch vs [Alt] Alexander Igoshin Il match deve ancora iniziare

    Court 2 – Ora italiana: 11:30 (ora locale: 10:30 am)1. [4] Geoffrey Blancaneaux vs [Alt] Pedro Araujo Il match deve ancora iniziare
    2. [2] Yosuke Watanuki vs [WC] Duarte Vale Il match deve ancora iniziare
    3. [Alt] Jaume Pla Malfeito vs [8/Alt] Alexander Zhurbin Il match deve ancora iniziare

    Court 3 – Ora italiana: 11:30 (ora locale: 10:30 am)1. [WC] Daniel Rodrigues vs [7/Alt] Tiago Cacao Il match deve ancora iniziare
    2. [Alt] Luis Faria vs [5] Denis Yevseyev Il match deve ancora iniziare
    3. [3] Sasikumar Mukund vs [Alt] Sem Verbeek Il match deve ancora iniziare LEGGI TUTTO

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    Challenger Porto: Il Tabellone Principale e di Qualificazione. Tre azzurri al via nel Md

    Matteo Viola nella foto

    Challenger PORTO, Portugal (H) /80 (€) – Main Draw(1) Seyboth Wild, Thiago vs Olivo, Renzo Celikbilek, Altug vs QualifierIto, Tatsuma vs Vukic, Aleksandar Giustino, Lorenzo vs (5) Ferreira Silva, Frederico
    (4) Tabilo, Alejandro vs (Alt) Polansky, Peter (WC) Oliveira, Goncalo vs (WC) Borges, Nuno Cid Subervi, Roberto vs (Alt) Viola, Matteo Stakhovsky, Sergiy vs (6) Soeda, Go
    (8) Istomin, Denis vs Andreozzi, Guido Qualifier vs (WC) Elias, Gastao Qualifier vs Domingues, Joao (Alt) Kuhn, Nicola vs (3) Gomez, Emilio
    (7) Kokkinakis, Thanasi vs Marcora, Roberto Qualifier vs Halys, Quentin Janvier, Maxime vs Diez, Steven Bourgue, Mathias vs (2) Gunneswaran, Prajnesh

    Challenger PORTO, Portugal (H) /80 (€) – Tabellone Quali(1) Blanch, Ulises vs (Alt) Igoshin, Alexander (Alt) Faria, Luis vs (5) Yevseyev, Denis
    (2) Watanuki, Yosuke vs (WC) Vale, Duarte (Alt) Pla Malfeito, Jaume vs (8/Alt) Zhurbin, Alexander
    (3) Mukund, Sasikumar vs (Alt) Verbeek, Sem (Alt) Cabral, Francisco vs (6) Slobodchikov, Ronald
    (4) Blancaneaux, Geoffrey vs (Alt) Araujo, Pedro (WC) Rodrigues, Daniel vs (7/Alt) Cacao, Tiago

    Central Court – Ora italiana: 11:30 (ora locale: 10:30 am)1. [Alt] Francisco Cabral vs [6] Ronald Slobodchikov 2. [1] Ulises Blanch vs [Alt] Alexander Igoshin
    Court 2 – Ora italiana: 11:30 (ora locale: 10:30 am)1. [4] Geoffrey Blancaneaux vs [Alt] Pedro Araujo 2. [2] Yosuke Watanuki vs [WC] Duarte Vale 3. [Alt] Jaume Pla Malfeito vs [8/Alt] Alexander Zhurbin
    Court 3 – Ora italiana: 11:30 (ora locale: 10:30 am)1. [WC] Daniel Rodrigues vs [7/Alt] Tiago Cacao 2. [Alt] Luis Faria vs [5] Denis Yevseyev 3. [3] Sasikumar Mukund vs [Alt] Sem Verbeek LEGGI TUTTO

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    Da Milano: “Ecco perché abbiamo scelto Moroni” (con il programma della Finale)

    Gian Marco Moroni ITA, 1998.02.13 – Foto Francesco Peluso

    Con una partita accorta e diligente, Gian Marco Moroni centra la finale a Milano: un gran primo set taglia le gambe a Holger Rune. Grande soddisfazione per coach Fabio Gorietti: “Pensiamo di poterlo condurre a una classifica molto alta”. In finale avrà bisogno di un’impresa contro Federico Coria. Titolo di doppio ai cechi Kopriva-Lehecka.
    Sono trascorsi cinque anni dall’ultima vittoria azzurra all’ASPRIA Tennis Cup – Trofeo BCS (44.820€, terra battuta). Allora fu Marco Cecchinato, che iniziò un percorso che lo avrebbe portato addirittura in semifinale al Roland Garros. Proverà a imitarlo Gian Marco “Jimbo” Moroni, bravissimo a conquistare la sua terza finale Challenger dopo quelle (entrambe perdute) a Mestre 2018 e Roma-Garden 2019. Non è stata una settimana semplice, ma lui l’ha fatta sembrare tale superando ogni difficoltà. E contro Holger Vitus Nodskov Rune ha giocato la miglior partita del torneo, sigillata dal fantastico rovescio lungolinea con cui ha chiuso il tie-break del primo set. Un colpo che ha tagliato definitivamente le gambe al danese, che nel secondo set è rimasto in campo soprattutto per onor di firma, fino al 7-6 6-1 finale. Ancora numero 1 del mondo junior (anche se ormai gioca solo tra i “pro”), Rune ha pagato la fatica del giorno prima, in cui era sopravvissuto a una maratona contro Pedro Cachin. “Ma ci sono tanti meriti di Gian Marco – dice coach Fabio Gorietti, con lui a Milano – perché Rune gioca molto bene ed era difficile trovare un buco nel suo gioco. La nostra idea era spingere, tenere in mano il gioco, farlo muovere e impedirgli di prendere l’iniziativa. Sul piano tattico, pensavamo di giocare palle alte sul dritto e poi attaccarlo sul rovescio, oltre ad allungare gli scambi perché sapevamo che avrebbe potuto essere stanco”. A parte i primi tre giochi (3-0 Rune in avvio), Moroni ha eseguito il compito alla perfezione. Ha ricucito lo svantaggio, poi i due hanno lottato spalla a spalla fino al tie-break. A differenza di Cachin, l’azzurro ha mostrato sin dal primo punto la sua presenza agonistica e ha messo in un angolo Rune.
    LE QUALITÀ DI MORONI“Quando è arrivato a Foligno, Moroni mi ha colpito perché ha tre caratteristiche che mi piacciono molto – dice Gorietti – è un generoso, un combattente che dà tutto quando sta in campo. Per questo, ci si può lavorare bene; dal punto di vista tecnico era molto migliorabile e questo mi ha fatto capire che certe armi, già buone, potevano diventare ottime; e poi sa vincere le partite, altra qualità che apprezzo molto. Sin da subito abbiamo verificato i suoi margini mettendolo di fronte a compiti diversi, e lui ha mostrato notevoli capacità di adattamento. In quel momento, abbiamo pensato di poterlo condurre a una classifica molto alta”. Moroni è stato al massimo numero 209 ATP, mentre a Milano si è presentato in 257esima posizione. “Sul medio termine non puntiamo tanto alla classifica, quando alla costanza di rendimento – precisa Gorietti, che lo allena insieme a Federico Torresi, assente a Milano ma altrettanto importante nel progetto – deve ancora assimilare concetti nuovi ed è soggetto ad alti e bassi. Abbiamo fatto un lungo lavoro di officina, in cui abbiamo sistemato la macchina: mi aspetto che a breve vada a pieno regime e riesca a produrre una performance standard, in modo da crearsi un’identità come giocatore. Sul lungo termine, mi auguro che possa imitare altri giocatori italiani e trovare i top-100. Noi ci crediamo fino in fondo. Ci vorrà pazienza, poi quando ci arriveremo le cose cambiano e bisogna rivedere un po’ tutto”. Moroni è soltanto l’ultimo dei giocatori transitati alla Tennis Training School di Foligno, laddove praticamente tutti hanno raggiunto il massimo del loro potenziale. Una garanzia di qualità che non è facile trovare altrove. Con Gorietti è interessante ripercorrere i momenti più significativi di un lavoro che ha abbracciato giocatori molto diversi tra loro, ma che con un metodo unico (poi adattato ai singoli casi) ha regalato grandi soddisfazioni.
    AFFRONTARE LE DIFFICOLTÀ“Il momento più eclatante è stata la finale di Luca Vanni a San Paolo, perché quel risultato gli aprì una prospettiva tutta nuova. Ma ci sono altri momenti, come una trasferta asiatica di Vanni e Thomas Fabbiano. Ebbero problemi a partire, poi tornarono con classifica cambiata e un modo di lavorare tutto nuovo. Poi penso a quando Stefano Travaglia ha ripreso a giocare dopo un brutto infortunio a una vertebra, e vinse subito partite importanti. E anche ai bei momenti con Gianluigi Quinzi. Con lui abbiamo vissuto periodi eccezionali. Adesso abbiamo tanti ragazzi, sia adulti che più giovani. Abbiamo creato un programma per aumentare la qualità del loro tennis, con lo scopo di mantenerla per il maggior tempo possibile”. In questo clima, Moroni sembra davvero aver intrapreso il sentiero che potrebbe portarlo laddove spera. Vincere a Milano sarebbe un passo significativo, anche sul piano mentale, perché il romano non è troppo abituato ad alzare trofei. “Vincere un torneo significa che sei stato continuo e hai fatto le cose per bene per dieci giorni – continua Gorietti – per me, giocare bene significa provare a vincere in qualsiasi condizione. Ci sono momenti in cui senti male la palla, sei stanco… In questi giorni Jimbo ha capito che stare dentro le difficoltà è un modo per affrontarle. Non è fuggito, c’è stato dentro e i risultati si sono visti. Se questa caratteristica rimarrà, è davvero un grande passo in avanti. Penso a Nadal: a Barcellona giocò un brutto primo turno, poi però ha giocato una finale fantastica contro Tsitsipas. Il punto di riferimento deve essere quello”. A proposito di riferimenti, la carriera di Moroni dovrà necessariamente svilupparsi anche su superfici diverse dalla terra battuta. “Credo che possa avvicinarsi a questo rendimento anche sul veloce – conclude Gorietti – ha assimilato un modo di muoversi che gli permetterà di giocare bene anche lì. Inoltre può servire molto bene: contro Rune lo ha fatto nel secondo set, vincendo agevolmente i suoi turni di servizio, senza dare all’altro la sensazione di poter calare. Migliorando le percentuali, può fare ottime cose anche sul cemento all’aperto. Per l’indoor è un altro discorso, ma al giorno d’oggi i campi davvero rapidi sono praticamente scomparsi”
    CORIA FA IL SUO DOVERE: ITALIA-ARGENTINA PER IL PRIMATOFederico Coria non ha tradito. Al momento di lasciare Prostejov, laddove si è imposto la scorsa settimana, ha detto che avrebbe cercato di fare il bis a Milano. Per adesso è stato di parola, centrando un posto in finale senza perdere un set. Il match contro Hugo Grenier è stata semplice routine per l’argentino, vincitore col punteggio di 6-4 6-3. A parte qualche difficoltà in avvio, in cui è stato sorpreso dagli attacchi del francese, ha gestito con agio gli scambi, mostrando una fantastica fase difensiva, aiutata da due gambe rapidissime. La sfida tra Coria e Moroni avrà una suggestione in più: alle spalle della Spagna (4 titoli), Italia e Argentina sono le nazioni più titolate dell’ASPRIA Tennis Cup – Trofeo BCS, con tre titoli a testa. Chi vincerà, dunque, darà una spinta decisiva alla sua nazione in questa speciale classifica. L’appuntamento è alle 16.30 all’ASPRIA Harbour Club e in diretta TV su SuperTennis (canale 64 del digitale terrestre) per un match davvero affascinante. Non sarà il primo scontro diretto tra i due, perché Coria e Moroni si sono già affrontati due anni fa a Perugia e si impose l’italiano in tre set. La finale sarà aperta al pubblico, che potrà accedere all’impianto con l’acquisto dei Coupon Hospitality messi a disposizione dagli organizzatori, che garantiranno un’esperienza “full” all’interno del club, senza limitarsi alla visione dell’incontro. Nel frattempo si è concluso il tabellone di doppio, con la vittoria a sorpresa dei cechi Vit Kopriva e Jiri Lehecka, al loro terzo torneo in coppia, bravi a battere 6-4 6-0 i ben più esperti Tristan Samuel Weissborn e Dustin Brown.
    Centre Court – Ora italiana: 16:30 (ora locale: 4:30 pm)1. [1] Federico Coria vs [8/WC] Gian Marco Moroni LEGGI TUTTO

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    Internazionali di Tennis Città di Perugia e Todi: Il tennis ritorna in Umbria

    Federico Gaio ITA, 1992.03.05

    MEF Tennis Events torna in Umbria. Dopo i Gran Canaria Challenger 1 e 2, l’Emilia-Romagna Open femminile (WTA 250) e maschile (ATP 250) di Parma e gli Internazionali di Tennis Città di Forlì, la società che da oltre un decennio organizza tornei in Italia e non solo si concentra su altri due grandi appuntamenti. Da domenica 4 a domenica 11 luglio il Tennis Club Perugia ospiterà gli Internazionali di Tennis Città di Perugia | G.I.Ma. Tennis Cup “Memorial Alfredo Mignini”, mentre da domenica 11 a domenica 18 luglio il Tennis Club Todi 1971 sarà sede degli Internazionali di Tennis Città di Todi | Sidernestor Tennis Cup. Due tornei del circuito ATP Challenger che promettono spettacolo.
    Le stelle di Perugia – Salvatore Caruso guida l’entry list di Perugia. Il numero 97 del mondo andrà a caccia dell’ottavo titolo da professionista, dopo aver conquistato in carriera 6 trofei ITF e i Challenger di Como 2018 e Barcellona 2019. Alle sue spalle lo slovacco Andrej Martin, semifinalista a maggio dell’ATP 250 di Belgrado in cui è stato eliminato in tre set dal numero 1 del ranking mondiale Novak Djokovic. Poi la banda azzurra, fortemente nutrita: ci sono Federico Gaio, Alessandro Giannessi e Thomas Fabbiano. In lista anche Lorenzo Giustino e Andrea Pellegrino, ai quali si aggiungeranno i connazionali che riceveranno le wild card a ridosso dall’inizio della manifestazione. Da tener d’occhio, inoltre, il kazako Dmitry Popko, il cinese Zhizhen Zhang, l’argentino Andrea Collarini, il francese Mathias Bourgue e la stellina danese Holger Rune, ex numero 1 del mondo Junior e recente vincitore del suo primo titolo Challenger a Biella. Venerdì 2 luglio alle ore 18.30 al Tennis Club Perugia andrà in scena la conferenza stampa di apertura del torneo, durante la quale sarà sorteggiato il tabellone principale e saranno svelate le wild card.
    I favoriti di Todi – Molto interessante anche l’entry list di Todi. In testa Federico Gaio, che proverà a rendersi protagonista di due settimane da sogno in terra umbra nella stagione in cui, a Barcellona, è tornato a superare un turno nel tabellone principale di un torneo ATP. Dietro di lui il gladiatore spagnolo Mario Vilella Martinez, che nella sua ultima apparizione sulla terra rossa ha ben impressionato a Parigi superando le qualificazioni del Roland Garros. Iscritti anche l’argentino Tomas Martin Etcheverry, reduce dalla semifinale del Challenger di Forlì targato MEF Tennis Events, il cileno Nicolas Jarry ed il Next-Gen spagnolo Carlos Gimeno Valero, vincitore del suo primo trofeo Challenger a Gran Canaria a marzo. Truppa azzurra composta, oltre al capolista Federico Gaio, da Andrea Pellegrino, Matteo Viola, Gian Marco Moroni, Lorenzo Giustino, Andrea Arnaboldi e Filippo Baldi. Il Tennis Club Perugia e il Tennis Club Todi 1971 si preparano a due settimane incandescenti.
    (Clicca per vedere l’entry list) Perugia (ATP) Inizio torneo: 05/07/2021 | Ultimo agg.: 26/06/2021 13:47Main Draw (cut off: 244 – Data entry list: 26/06/21 – Special Exempts: 0/0)

    Alternates LEGGI TUTTO

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    Challenger Milano: LIVE i risultati con il dettaglio delle Semifinali. In campo Moroni (LIVE)

    Gian Marco Moroni ITA, 1998.02.13 – Foto Francesco Peluso

    CHALLENGER Milano (Italia) – Semifinali, terra battuta Centre Court – Ora italiana: 13:30 (ora locale: 1:30 pm)1. [8/WC] Gian Marco Moroni vs [2] Holger Vitus Nodskov Rune Il match deve ancora iniziare 2. Dustin Brown / Tristan-Samuel Weissborn vs Vit Kopriva / Jiri Lehecka Il match deve ancora iniziare 3. [1] Federico Coria vs Hugo Grenier (non prima ore: 17:00)Il match deve ancora iniziare LEGGI TUTTO

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    Da Milano: Moroni prepara l’assalto del “Bufalo” (con il programma di domani)

    Gian Marco Moroni ITA, 1998.02.13 – Foto Francesco Peluso

    Gian Marco Moroni supera l’esame Ajdukovic (con mini-polemica finale, subito rientrata) ed esulta con il segno delle corna, suo tratto distintivo. È il suo miglior risultato da quando ha inaugurato il progetto tecnico a Foligno. “Ci saranno ancora alti e bassi, ma questa strada mi può dare molto”. Adesso sfida il baby-fenomeno Rune, “miracolato” da Cachin. Inarrestabile Coria.
    Due anni fa fu Lorenzo Musetti, stavolta a portare l’Italia nel weekend finale dell’ASPRIA Tennis Cup – Trofeo BCS (44.820€, terra battuta) è un… Bufalo. È uno dei soprannomi di Gian Marco Moroni, maturato qualche anno fa quando si allenava in Spagna. Gli dissero che gli attacchi del Real Madrid ai tempi Ronaldo il Fenomeno sembravano l’assalto di una mandria di bufali, e che la sua intensità negli allenamenti li poteva ricordare. Si è affezionato al nomignolo, al punto da mimare le corna del bufalo dopo ogni vittoria. Lo ha fatto anche nella calura milanese dopo il successo contro Duje Ajdukovic, un 6-3 7-5 dal notevole peso specifico, perché il croato vale (molto) più del suo ranking attuale. È stato un match aspro, combattuto, con tanti scambi faticosi. “Per un paio di game abbiamo giocato solo scambi duri – racconta Moroni – ma era necessario, e un colpo alla volta si va avanti. E poi sto molto bene fisicamente, grazie all’ottimo lavoro con preparatori e fisioterapisti”. Moroni ha mostrato un freschezza atletica che gli è tornata utile in un duro secondo set, in cui non riusciva a togliersi di dosso Ajdukovic: 3-2 e servizio, 5-4 e servizio, ma veniva sempre riagganciato. Un break all’undicesimo game apriva la strada all’urlo liberatorio, accompagnato da una mini-polemica alla stretta di mano: Ajdukovic non aveva preso benissimo un’esultanza del romano sul secondo punto del game dopo un cattivo rimbalzo. “Negli spogliatoi ci siamo chiariti – precisa Moroni, che in passato si era allenato col croato a Bordighera – non avevo notato il rimbalzo, ero concentrato su me stesso e volevo chiudere la partita. Mi sono lasciato andare a una piccola esultanza, ma non avevo niente contro di lui e non c’erano ragioni tattiche. E poi siamo sulla terra, dove i rimbalzi strani sono all’ordine del giorno”. Sul piano tattico, Moroni si è affidato a due capisaldi: giocare il più alto possibile (“Perché lui ama colpire all’altezza del fianco”) e allungare gli scambi. Missione compiuta. Per il romano è la settima semifinale Challenger in carriera, la prima dopo Todi 2020. Fino a oggi, si è spinto in finale soltanto due volte (Mestre 2018 e Roma-Garden 2019).
    UN TENNIS PIÙ OFFENSIVO E IL TEAM DI FOLIGNORispetto ad allora è un Moroni diverso, forgiato dal lavoro della Tennis Training School di Foligno, con Federico Torresi e Fabo Gorietti (“Vorrei sottolineare anche l’aiuto di Giampaolo Coppo, mi farebbe piacere che si sapesse” aggiunge a microfoni spenti). L’occhio più attento nota un giocatore propositivo, il cui disegno tattico prevede anche la volèe. “Verissimo. Cerco di giocare il più possibile vicino alla riga, tagliare il campo e presentarmi più spesso a rete. Lo scorso anno abbiamo interrotto in anticipo la stagione proprio per lavorare in questo senso: sono andato in prova a Foligno quattro giorni prima del torneo di Santa Margherita di Pula, poi lì ho avvertito un buon feeling e che c’erano delle idee in comune. Mi stanno dando molto da quel punto di vista: ammetto di non avere grandi competenze tecniche in senso stretto, preferisco la competizione. Con un tennis difensivo avrei potuto ottenere un buon ranking, ma sentivo di dover fare di più. E allora ho intrapreso questa strada”. L’inizio non è stato facile, tra infortuni e qualche sorteggio non troppo fortunato. “Adesso va meglio, ma sono convinto di poter fare molto, molto di più. Se mantengo continuità, sono sicuro che questo percorso mi darà belle soddisfazioni”. La sensazione è che Moroni sia un cavallo di razza che necessitasse di un team di cui fidarsi al 100%: sembra che a Foligno i pianeti si siano allineati nel modo giusto. “Per fortuna ho soltanto 23 anni e ancora tanto da imparare – continua – fisicamente sto molto meglio, abbiamo aggiunto una nuova fisioterapista, Nicole Gelli, con cui sto ottenendo buoni risultati. Visto il mio passato, faccio anche tanta prevenzione degli infortuni e ho ripreso a fare forza dopo averla accantonata per un po’. Nonostante la mia stazza, non ho mai fatto molti pesi”. Adesso le cose funzionano, e chissà che l’Italia non abbia ritrovato un giocatore dal gran potenziale, con ben poco da invidiare ad altri ottimi professionisti che nei prossimi giorni giocheranno a Wimbledon. La strada è ancora lunga, le difficoltà non mancheranno, ma sembra davvero quella giusta. E potrebbe vivere una tappa importante all’ASPRIA Harbour Club.
    RUNE SI SALVA MIRACOLOSAMENTE, CORIA IMPRESSIONAPer un posto in finale, Moroni sfiderà il baby-fenomeno Holger Vitus Nodskov Rune, reduce da un periodo straordinario: il danese ha vinto 14 delle ultime 16 partite e a Milano è accreditato della seconda testa di serie. Se Moroni dovrà recuperare alla svelta dopo le fatiche di venerdì, il discorso vale ancora di più per Rune, uscito miracolosamente dal match contro Pedro Cachin. È finita 0-6 7-6 7-6, peraltro con quattro matchpoint annullati, tutti nel tie-break del terzo. Ad alimentare i rimpianti dell’argentino, l’aver sciupato un vantaggio di 5-1 nel tie-break. Cachin recrimina per un paio di errori di dritto su altrettanti matchpoint, ma nel quarto è stato fantastico Rune, uscito da un duro scambio con un coraggioso rovescio lungolinea. Il danese ha meritato di vincere perché ci ha creduto più del suo avversario, il cui linguaggio del corpo è stato fin troppo passivo nonostante il punteggio spesso favorevole. Al contrario, Rune ha mostrato la “fame” necessaria per vincere partite di questo tipo. Il suo tennis è ancora acerbo, ma ci sono stimmate importanti. La sensazione è che contro Moroni sarà un’altra dura battaglia: entrambi sentiranno in modo particolare la partita. Pronostico ben più indirizzato nell’altra semifinale, con Federico Coria nettamente favorito contro Hugo Grenier. Il francese è stato bravo ad approfittare di un buon tabellone (e si alimenta il rimpianto per Zeppieri, che è arrivato a due punti dal batterlo), ma l’argentino sta vivendo un gran momento di forma. Dopo aver fatto gli straordinari contro Mirza Basic, ha dominato contro Gastao Elias. Il tennis del portoghese (ex top-60 ATP) non lo mette in grande difficoltà, ma il modo in cui lo ha cancellato dal campo (un duro 6-2 6-0) rafforza il suo status – già piuttosto evidente – di favorito del torneo.
    Centre Court – Ora italiana: 13:30 (ora locale: 1:30 pm)1. [8/WC] Gian Marco Moroni vs [2] Holger Vitus Nodskov Rune 2. Dustin Brown / Tristan-Samuel Weissborn vs Vit Kopriva / Jiri Lehecka 3. [1] Federico Coria vs Hugo Grenier (non prima ore: 17:00) LEGGI TUTTO