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    Pre Quali Roma 2025: I risultati completi delle Semifinali. Oggi si decidono le prime wild card

    Arianna Zucchini – Foto FITP

    Oggi è tempo di semifinali nelle Pre Quali del torneo di Roma. Oggi è importante il torneo femminile che si concluderà con chi vincerà che avrà accesso alla wild card per il Md e chi perderà sarà wild card per le quali. Poi ci saranno altri due incontri del torneo femminile che determineranno le ultime due wc per le quali.
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    Internazionali BNL d’Italia 2025 – Pre Qualificazioni

    ORARIO
    TIPO
    INCONTRO

    11:00
    PREQ SF

    ABBAGNATO A.E. 🇮🇹 0-0vsURGESI F. 🇮🇹

    a seguire
    PREQ SF

    PIGATO L. 🇮🇹 0-0vsZUCCHINI A. 🇮🇹

    a seguire
    PREQ SM

    PIERI S. 🇮🇹 0-0vsBRONZETTI A. 🇮🇹

    a seguire
    PREQ SM

    PIRAINO G. 🇮🇹 0-0vsGIUNTA M. 🇮🇹

    ORARIO
    TIPO
    INCONTRO

    12:00
    PREQ Wild Card Quali

    RAGGI A. 🇮🇹 0-0vsFERRANDO C. 🇮🇹

    ASR NB 15:00
    PREQ DF

    ABBAGNATO / FOSSA HUERGO 🇮🇹 0-0vsPIGATO / GRANT 🇮🇹

    ORARIO
    TIPO
    INCONTRO

    11:00
    PREQ DM

    COCCIOLI / LORUSSO 🇮🇹 0-0vsBONDIOLI / CANIATO 🇮🇹

    15:00
    PREQ Wild card Quali

    LOMBARDINI M. 🇮🇹 0-0vsDI SARRA F. 🇮🇹 LEGGI TUTTO

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    Becker a cuore aperto: “Finire in prigione è stata la sveglia di cui avevo bisogno per iniziare una nuova vita. La classe politica attuale è pessima e ha dimenticato gli errori del passato”

    Boris Becker ai Laureus 2025

    Boris Becker è diverso, lo è sempre stato. Non vinci Wimbledon a 17 anni per caso, è uno di quei personaggi che hanno un’aura particolare, divisivo e mai scontato. Ha toccato il cielo con un dito senza esser pronto a tutto questo e il suo modo unico e tutto personale di vivere la carriera e la vita gli è costato errori clamorosi, che ha pagato a caro prezzo finendo addirittura in prigione. Dai più grandi titoli alle cadute più rovinose ne è sempre uscito a testa alta e maturando ha acquisito una consapevolezza diversa, passando da uno che si sentiva invincibile a uomo risoluto e pazienze, fiero delle sue esperienze ma ora assai umile. Boris ha rilasciato una bella e toccante intervista a El Pais, a latere dei Laureus Award della scorsa settimana. Ha spaziato su molti temi della sua vita e non solo, per questo è interessante riproporre i punti salienti del suo pensiero perché le sue parole fanno indubbiamente riflettere, in particolare quando parla dei suoi errori e di quelli che nel mondo attuale sta commettendo anche per colpa di una politica non all’altezza dei tempi difficili che stiamo vivendo. Una critica alla società pungente quanto il suo servizio, imprendibile sui prati londinesi e non solo.

    “A volte ho avuto davvero molta paura e ho pagato per i miei errori, ma ho sempre imparato molto di più dalle mie sconfitte che dalle mie vittorie“, riflette Becker. Il campione tedesco ricordiamo è stato condannato nell’aprile 2022 a due anni e mezzo di carcere dopo essere stato riconosciuto colpevole di quattro capi d’imputazione ai sensi dell’Insolvency Act del Regno Unito per non aver dichiarato correttamente parte dei suoi beni nella procedura fallimentare. Dopo meno di otto mesi trascorsi nel carcere londinese di Wandsworth, è stato rilasciato nel dicembre dello stesso anno, dopo aver trascorso 231 giorni dietro le sbarre. Dopo essere stato deportato dal Regno Unito, si recò presto in Germania per ricominciare una nuova vita, più consapevole.
    “Mi è successo nel tennis, e mi è successo nella vita. Anche con il carcere. Quando hai il successo che avevo io da giovane, dai per scontato che andrà sempre bene, che sei invulnerabile. E non lo ero. Ho dovuto imparare che la maggior parte delle persone non vince, che la vita è difficile. Subire una sconfitta dura come quella del carcere è stato il campanello d’allarme di cui avevo bisogno per cambiare. Mi ha reso un uomo molto migliore di quanto non fossi prima di entrare. È stata come una sveglia per iniziare un cammino diverso come uomo”.
    Già prima del carcere, i problemi di Becker erano stato sbattuti in prima pagina dalla feroce stampa britannica e questo fu già un primo prezzo importante da pagare. “Ho perso completamente la mia privacy, una perdita che non augurerei nemmeno al mio peggior nemico. Sono stati anni molto difficili per me; vivere così è insopportabile. È stato un incubo, ma alla fine fa parte del processo, e ora sono in pace con la vita. Tutto quello che mi è successo è una conseguenza dei miei successi. Se non avessi vinto Wimbledon a 17 anni, se non fossi stato il numero 1 del mondo, se fossi stato semplicemente un tennista mediocre, non avrei sofferto di tutti questi problemi. Sono due facce della stessa medaglia, e ora lo accetto, ma ci sono stati momenti in cui avrei solo voluto sparire”.
    Errori, ma sempre a testa alta, come in campo dopo le sconfitte: “Non provo risentimento per il mio passato, anzi… Ripenso alla mia vita con grande orgoglio. È stata intensa, non sapevo di poter vivere così tante esperienze in 57 anni. Dopo un po’, il tennis è diventato noioso perché sapevo esattamente cosa dovevo fare per vincere. Una volta che lo fai più e più volte, non c’è più alcun mistero. Mi sono annoiato e ho voluto provare cose nuove. Ed è quello che ho fatto. Alcune cose le ho azzeccate e mentre in altre ho commesso gravi errori, ma ho vissuto esperienze che non avrei mai pensato di poter vivere, e sono ancora qui a insegnare ai miei quattro figli senza che debbano imparare dai libri di testo”.
    Parlando della società, Becker critica duramente la situazione attuale, un mondo che sto tornando sempre meno tollerante. Ma anche quando sposò la modella Barbara Feltus in patria su aspramente criticato. “Ho preso decisioni familiari che hanno avuto ripercussioni pubbliche, ma mi sembrano del tutto normali perché non mi interessa il colore della pelle delle persone. Ho figli di etnia mista e li vedo soffrire le stesse cose che ha sofferto la loro madre. Pensavo che avessimo imparato dal passato, ma purtroppo non è così. Come società, stiamo commettendo gli stessi errori di 20, 40 o 60 anni fa. È molto deludente. La domanda è perché? Credo che la qualità dei politici di oggi non sia all’altezza di quella che avevamo 40 anni fa, quando fu creata una grande Europa. In Germania, ad esempio, c’era una grande consapevolezza che quanto accaduto in passato non si sarebbe ripetuto, eppure eccoci qui con un partito di estrema destra [AfD] che raccoglie milioni di voti. E non è solo in Germania… Molti paesi occidentali non hanno imparato dagli errori del passato e stiamo vivendo un’epoca pericolosa in questo senso. Onestamente, sono cresciuto sperando che avremmo creato un mondo migliore di quello dei nostri nonni e che avremmo posto fine a tutti questi movimenti, ma mi sbagliavo. Siamo tornati al punto di partenza”.
    L’intervista si chiude con un parere su Alcaraz che, tra il forfait a Madrid e l’uscita del documentario, è sulla bocca di tutti gli appassionati. “Alcaraz ha una pressione molto difficile da sopportare perché c’è un solo Rafa. Detto questo, Carlos sta lasciando il segno a modo suo. È ancora molto giovane e il suo meglio deve ancora venire, ma è impossibile prevedere per quanto tempo un tennista rimarrà al vertice. Spero che Carlos giochi per altri 10 o 15 anni perché per me è il tennista più entusiasmante del mondo da vedere in questo momento, ma gli spagnoli, soprattutto i giornalisti, devono stare attenti e non giudicarlo così severamente ogni volta che perde una partita perché è un giocatore molto diverso da come era Nadal. Carlos ha più talento naturale, ma il cuore di Rafa non lo avrà nessun altro atleta nella storia. Carlos è fantastico, Novak [Djokovic] e Roger [Federer] sono leggende, ma Rafa era a un livello di competitività diverso”.
    Nei mesi scorsi si parlava con insistenza di un possibile ingresso di Becker nel team di Zverev, da super-coach, per provare ad alzare il livello del gioco del connazionale e vincere finalmente quello Slam che tanto manca nella sua carriera. Vedremo se questo matrimonio si realizzerà o meno. Certamente la personalità e visione di Boris potrebbero essere quel valore aggiunto che finora è sempre mancato a Sasha. Quando hai acanto uno come Becker, la giornata scorre diversamente, e le sue parole non possono non toccarti dentro.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Italiani in Campo (ATP-WTA-Challenger): I risultati completi di Venerdì 02 Maggio 2025

    Sono sinceramente preoccupato per il silenzio, in questo periodo, dei nostri amati trolloni, visto che si avvera sempre il contrario dei loro tormentoni: dietro Sinner (e abbiamo 2 top 10), beati gli spagnoli (e sono scomparsi), beati i francesi (aggrappati al solo Atmane nell’ultimo mese), Kouame riscrive storia (e non vince più una partita)… Forza non fate i timidi scrivete qualcosa. LEGGI TUTTO

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    Masters e WTA 1000 Madrid: I risultati completi con il dettaglio del Day 10. Sabalenka raggiunge la terza finale consecutiva a Madrid. Casper Ruud ritorna in semifinale a Madrid

    Casper Ruud nella foto – Foto Getty Images

    Aryna Sabalenka, numero uno del ranking mondiale, si è assicurata giovedì un posto nella finale del WTA 1000 di Madrid, in Spagna, per la quarta volta in carriera e la terza consecutiva.La bielorussa, due volte campionessa del torneo, ha sconfitto in semifinale l’ucraina Elina Svitolina, numero 17 del mondo e reduce da una serie di 11 vittorie consecutive, con il punteggio di 6-3, 7-5. L’incontro ha vissuto un momento di suspense nel finale, quando Sabalenka è stata breakkata mentre serviva per chiudere il match.Sabalenka disputerà così la sua terza finale WTA 1000 consecutiva — dopo aver vinto a Miami e perso a Indian Wells — contro l’americana Coco Gauff, numero quattro del mondo. Sarà il decimo confronto diretto tra le due (il primo del 2025), con Gauff che conduce per 5-4 nel bilancio complessivo (e per 1-0 sulla terra battuta).
    La finale di Madrid rappresenta l’ennesima conferma della solidità di Sabalenka ai massimi livelli, capace di raggiungere l’atto conclusivo in tre Masters 1000 consecutivi in questa prima parte di stagione. Per Gauff, invece, è l’opportunità di conquistare il suo primo titolo a Madrid e di migliorare ulteriormente il suo record contro la numero uno del mondo.
    Casper Ruud, uscito dalla top 10 mondiale ma motivato a rientrarvi, ha assicurato giovedì il suo ritorno alle semifinali dell’ATP Masters 1000 di Madrid, quattro anni dopo aver raggiunto la semifinale in questo torneo nel 2021. Questa rappresenta la nona semifinale Masters 1000 della carriera di Ruud e la sua trentesima in carriera sulla terra battuta in tutte le categorie di tornei.
    Il norvegese di 26 anni ha sconfitto nei quarti di finale il russo Daniil Medvedev, numero 10 del mondo e contro cui non aveva mai vinto prima, con il punteggio di 6-3, 7-5, grazie a un’altra prestazione di alto livello, conclusa in 1 ora e 40 minuti. Ruud attende il ceco Jakub Mensik o l’argentino Francisco Cerundolo nelle semifinali di venerdì. LEGGI TUTTO

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    Musetti in semifinale a Madrid: “Non ho giocato il mio miglior tennis, ma l’importante era vincere”

    Lorenzo Musetti nella foto – Foto Getty Images

    Nel cuore della Caja Mágica di Madrid si compie l’evoluzione di Lorenzo Musetti. Superando Gabriel Diallo con un convincente 6-4, 6-3, il carrarino non solo accede alla semifinale del Masters 1000 madrileno, ma conferma la sua definitiva trasformazione in un tennista di primissimo livello mondiale.La mente corre inevitabilmente a quel pomeriggio bolognese di Coppa Davis, quando lo stesso Diallo inflisse al toscano una sconfitta amara. Ma il Musetti di oggi, fresco di ingresso nella top 10, racconta una storia completamente diversa – quella di un atleta che ha saputo evolversi tecnicamente e mentalmente, trasformando le fragilità in punti di forza.
    “Sapevo che sarebbe stata una battaglia mentale più che tecnica,” ha confidato Lorenzo dopo il match. “La chiave è stata restare concentrato anche quando non sentivo la palla come avrei voluto. Vincere senza esprimere il proprio miglior tennis è il segno di una nuova maturità.”
    Il percorso di crescita dell’azzurro si manifesta proprio nella gestione dei momenti critici. Quando nel primo set si è trovato sotto 2-4, ha saputo invertire l’inerzia infilando quattro giochi consecutivi. Nel secondo parziale, un tennis solido e pragmatico gli ha permesso di mantenere sempre il controllo della situazione.La sfida che ora lo attende contro Jack Draper assume i contorni di un esame di laurea. Il britannico, mai battuto da Musetti nei precedenti confronti diretti, rappresenta l’ostacolo perfetto per misurare quanto sia profondo il cambiamento del nostro portacolori.
    “Con Jack siamo cresciuti insieme nel circuito,” ha spiegato Musetti con un sorriso che nasconde determinazione. “Rispetto il suo momento magico, ma quando entreremo in campo sarà diverso. C’è sempre una prima volta, e spero arrivi proprio qui a Madrid.”
    Non più promessa ma certezza, non più talento cristallino ma campione consapevole. La parabola di Musetti si sta compiendo sotto i nostri occhi, partita dopo partita, vittoria dopo vittoria. E mentre la terra rossa di Madrid diventa teatro della sua evoluzione, il tennis italiano scopre di avere un altro protagonista pronto a lasciare un’impronta profonda nel circuito internazionale.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO